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Gay & Bisex

GUARDONE PUNITO E SODDISFATTO


di Foro_Romano
20.07.2016    |    19.904    |    2 9.4
"Con una mossa fulminea mi stese a pancia in giù e mi abbassò i pantaloni..."
Avevo litigato con mia moglie. Pensava solo ai soldi, ai vestiti, alle scarpe, alla bella vita. Mi domando con quale diritto le donne pretendono tutto dal marito. Anche dopo che li hanno fatti morire (ecco perché sono più longeve) prendono la pensione di reversibilità. Quali meriti hanno? Quello di aver saputo aprire le gambe e accalappiare lo sprovveduto di turno. Se questo avesse voluto risparmiare sarebbe stato meglio che fosse andato a puttane. La verità è che noi uomini siamo proprio dei cretini. Crediamo all'amore della donna e ci accorgiamo della verità solo dopo il matrimonio. Alla prima difficoltà se ne vanno via con i figli e pretendono di essere mantenute senza neanche farceli vedere. Altro che insieme "nella gioia e nel dolore, finché morte non ci separi"! Di sacrifici non ne vogliono sapere.
Insomma, ci siamo presi un periodo di allontanamento per poi decidere meglio se separarci o no. Lo stress che ho accumulato a causa sua si è riflesso anche sul mio lavoro, così ho pensato che sarebbe stato meglio se io me ne fossi andato qualche giorno in vacanza in un posto tranquillo e lontano dal mondo cittadino.
Ho optato per una settimana in montagna. In estate la vegetazione è più rigogliosa, ci sono grandi spazi verdi e l'aria è più fresca. Facevo ogni giorno delle lunghe camminate su per i sentieri deserti tra splendidi scorci panoramici. Si, ci stavo veramente bene.
Un giorno mi sono ritrovato in un boschetto tranquillo dove mi sono sdraiato a contemplare il cielo e le cime degli alberi, tra un continuo e piacevole cinguettio di uccelli. Dopo un po' ho sentito degli strani rumori, degli ansimi, più umani che animali. Mi sono tirato su ed ho visto che, sotto il boschetto, c'era un parcheggio isolato dove era un'auto ferma. Un uomo alto e robusto, sulla cinquantina, che vedevo di spalle, stava indubbiamente pomiciando pesantemente con una ragazza molto più bassa di lui, stretta contro la fiancata dell'auto. Benché vicinissimo a loro, al massimo cinque metri, non vedevo bene lei perché coperta dall'imponente figura di lui.
Lo so, non era bello che mi mettessi a guardare di nascosto una scena così privata, ma era talmente eccitante che non ne potetti fare a meno. Così mi accovacciai dietro ad un cespuglio e vidi tutto. C'era però qualcosa di strano nei gridolini della ragazza che si sentivano a malapena, coperti dal grufare eccitato di lui. Erano abbracciati, si toccavano e si baciavano appassionatamente. Lui le teneva ferma la testa e gli ficcava in bocca la sua lingua vogliosa, mentre una mano andava a tastarle il culo.
L'uomo la baciò sul collo, le leccò l'orecchio e le mise la mano in testa per farla abbassare. Nel far questo si erano staccati e, solo in quel momento, capii cosa c'era di strano. Si erano leggermente spostati e li ho potuti vedere meglio. Lei non era affatto una lei ma un giovane ragazzo. Avrà avuto poco più di vent'anni. Era a torso nudo, grabro, con delle piccole areole spesso leccate e mordicchiate dall'altro, mentre l'uomo aveva la camicia a maniche corte aperta e gli si vedeva un ampio torace ricoperto di un folto pelo riccio, dove la piccola mano del giovane si andava a perdere.
Questo si inginocchiò davanti all'uomo e prese a strusciare il viso sulla patta dei pantaloni ed a leccare e mordicchiare l'enorme bozzo che si era creato dentro, con la testa premuta contro di esso. Poco dopo, guardandolo dal basso, gli aprì i pantaloni e glieli calò alle ginocchia, così potei vedere anche le forti e pelose cosce dell'uomo.
La mazza che ne uscì mi sembrava enorme. Rigida e tesa in avanti, leggermente incurvata, con una grossa cappella che scomparì subito tra le fauci fameliche del frocetto. Certamente stava facendo uno sforzo notevole con le mandibole così aperte ma forse ancor di più con la gola che veniva ritmicamente sfondata dai movimenti pelvici del maschio che approfittava dell'impossibilità di sfuggirle, da come lo aveva stretto contro l'auto.
Si poteva sentire un forte rumore di risucchio mentre dalla bocca del ragazzo colava copiosamente la saliva e le lacrime dovute allo sforzo gli solcavano le guance imberbi. Ma i suoi occhi esprimevano una gioia incontenibile dovuta certamente alla soddisfazione di far godere quel maschio potente.
Contemporaneamente il ragazzino si slacciò i pantaloni per tirarsi fuori il suo cazzettino bisognoso di carezze. Accortosi di questo, l'uomo ebbe subito un'idea e ne approfittò per far alzare il giovane, girarlo, appoggiarlo al cofano dell'auto e tiragli giù i pantaloni, mettendone in mostra il pallido culetto.
Non ne ho mai visti di più perfetti ed eccitanti, nemmeno in una donna. Piccolo, sodo, a mandolino, come piacciono a me. Non mi resi conto che ero eccitato oltremodo anche per una leggera peluria che lo ricopriva. Non avrei mai pensato che un culetto di ragazzo potesse essere così arrapante. Non resistetti. Mi faceva male, così anch'io me lo tirai fuori e cominciai a segarmi. Ero diventato inconsapevolmente un guardone ma non so se mi immedesimavo nell'uomo o nel ragazzo.
In poco tempo, l'uomo si sputò sulla mano e la passò sul fantastico buchino che ero riuscito ad intravedere. Un'altro sputo servì ad inumidire e segare un po' l'enorme cazzo che puntò tra le chiappette. In un attimo lo sfondò, penetrandolo fino in fondo ma l'inevitabile urlo del ragazzo fu soffocato dalla medesima mano bagnata di saliva che gli tappò la bocca.
Cominciò subito a fotterlo come un animale. Non potevo credere ai miei occhi. Quel grosso palo non solo era riuscito ad entrate ma spanava e svangava senza sosta quel meraviglioso culetto. Doveva essere stato doloroso all'inizio ma poi il ragazzino, liberato dalla mano sulla bocca, emetteva in continuazione gemiti di sicura libidine.
Le spinte dell'uomo andarono sempre più aumentando di velocità fino a che, con una spinta più forte delle altre, gli si piantò dentro e, dal ruggito prolungato che emise, si capì che lo stava abbondantemente riempiendolo di calda sborra. Avevo il cazzo durissimo nella mia mano che andava su e giù forsennatamente. Dopo altri affondi più lenti l'uomo sfilò fuori il suo, ancora barzotto e lucido di umori e di sperma.
Quando uscì la cappella vidi l'umida voragine creata da quel tronco, da cui colava fuori un rivolo bianchiccio, non resistetti e mi sborrai fuori anche l'anima, che andò a concimare l'erbetta che avevo davanti. Trattenni un urlo strozzandomelo in gola, tremavo ed avevo il cuore che batteva a mille.
"Bella scena. Proprio una bella scena" mi sentii dire alle spalle. "E' bello fare i guardoni, vero?"
Mi girai e vidi un maschio trentenne, muscoloso e pelosissimo. Di carnagione olivastra e con una folta barba nera. Era anch'esso a torso nudo e anche lui aveva il cazzo fuori dai pantaloni. A differenza del mio però era ancora turgido e al massimo dell'erezione. Mi si gelò il sangue.
"Adesso tocca a me a divertirmi". Con una mossa fulminea mi stese a pancia in giù e mi abbassò i pantaloni. Riuscii appena dire "No..." che mi ritrovai completamente inchiodato al terreno da quella mazza robusta che cominciò a scoparmi senza preoccuparsi del dolore che mi procurava, essendo fino ad allora ancora vergine. Il mio urlo si perdette con l'eco nella vallata. Si sdraiò sopra di me e mi scopò come un animale in calore. Dopo una mezz'ora di monta venimmo insieme: io sul prato e lui dentro di me, fino a scaricarsi completamente i coglioni.
L'esperienza mi ha cambiato radicalmente la vita. Ho lasciato mia moglie e adesso vivo in montagna, accanto al mio bel pastore di pecore che, stanco di sfogarsi con loro, adesso ha un vero buco di culo a disposizione. Quando vuole. Adesso sono io che allargo le gambe e lo faccio più che volentieri, senza voler nulla in cambio. Non mi serve altro. Questa è la bella vita per me.

(Non fate mai l'amore senza il preservativo. Non rovinatevi la vita, godetevela)

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