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Il massaggio alle spalle


di ringo00
06.08.2022    |    30.790    |    10 9.5
"Ciò bastò a farmi vedere le stelle, scossa da un’ondata di inaudito godimento, che accolsi con un grido liberatorio..."
~ATTENZIONE ~ QUESTO RACCONTO È UN’OPERA DI FANTASIA ISPIRATA AD UNA STORIA VERA.

Salute, popolo di A69
Vi propongo una storia ispirata ad un fatto che mi è stato raccontato. Cambierò ovviamente i nomi per motivi di privacy. Buona lettura

Ciao a tutti, sono Marta, detta Martina, e ho 15 anni, e credo di vivere un’esistenza abbastanza normale, come tutte le liceali di questo mondo, ma in realtà ho uno scottante segreto…
Ora vi spiego: ho una sorella maggiore, Elisa, di sette anni più grande, con la quale ho sempre avuto un meraviglioso rapporto intimo e complice. È davvero bellissima, Elisa: alta, con un viso da Madonna, splendidi capelli corvini e un fisico che top model levatevi proprio; la gente dice spesso che le somiglio in scala ridotta, soprattutto circa il giroseno. E qua si parla di scala MOLTO ridotta: Elisa porta infatti un’esplosiva quinta piena, due tettone così, tanto per intenderci, mentre io … beh, una primina giusto di cortesia, oppure una folle, come ironizzano spesso i ragazzi. I maschi, puah… Comunque, venendo a quel giorno che segnó il nostro rapporto per sempre: le rotondità pettorali provocavano spesso dolori alle spalle ad Elisa, e io quasi per gioco le proposi di farle un massaggio, e a sorpresa, lei accettò. Col tempo ci presi la mano, e sempre più spesso Elisa si avvaleva dei miei servigi. Lo schema era quasi sempre lo stesso: prima di iniziare giocavamo sempre al salone di bellezza, come facevamo da piccole, le spazzolavo i capelli e li fermavo in una coda, giusto per non averli di impiccio. Dopo il massaggio vero e proprio, finivo sempre con una cosa un po’ cattiva: dovete sapere che Elisa soffriva tantissimo il solletico, e quando era bella rilassata la facevo letteralmente saltare per aria col solletico; ci davo dietro fino a quando non le veniva il fiatone, soffocato dalle risatine. Tornando a noi, Elisa era tanto rilassata da chiudere gli occhi, e pensando fosse cotta a puntino presi a solleticarla sulla pancia, dove era più sensibile. Come sempre iniziò a squittire e ridacchiare come una bambina, nulla di diverso dal solito, ma le risate furono bruscamente interrotte da un suono di ben altra natura: “Ahhhn~”
Sbirciai da sopra la spalla di Elisa e trattenni il fiato: le mie mani erano salite ben sopra la pancia di mia sorella, erano affondate nelle sue giga tettone !
Per un istante la mia mente fu come svuotata, non pensavo ad altro che sentire il calore di quelle mammelle, la loro morbidezza…
“Tata… Le tue mani…”
Tornata in me, cercai di ritirare le mie mani sciagurate, ma Elisa mi trattene: “ Massaggiami anche qui” disse. Non credevo alle mie orecchie: mi stava chiedendo di toccarle le tette??? Fino a quel momento lo avevo fatto qualche volta, un po’ per gioco e un po’ per invidia, ma qui la storia era diversa, me lo stava chiedendo direttamente!
Macchinalmente, mi versai un po’ dell’olio che usavo per i massaggi sulle mani, e con una certa titubanza le posai sul suo seno. Un lieve, leggerissimo brivido accolse quel contatto, e preso un po’ di coraggio iniziai ad impastarle più energicamente.
“Come vado, Eli? “
“Mmm… Un po’ impacciata, e ogni tanto mi strizzi le tette un tantino troppo forte, ma te la cavi benissimo. “
Per qualche minuto restammo in silenzio, l’unico rumore era quello sommesso delle mie mani sulla pelle unta di Elisa, che chiuse placidamente gli occhi, lasciandosi scivolare sul letto fino a ritrovarsi praticamente sdraiata sul mio grembo. Sorridendo, mi guardava da sotto in su, invitandomi a proseguire. Devo ammettere che la cosa iniziava a sfuggirmi di mano, era iniziato tutto come un gioco ma sembrava che Elisa la stesse prendendo sul serio. Oltretutto, ora che mi stava guardando mentre le massaggiavo il décolleté, iniziavo come a sentire un lieve prurito nei passi bassi, se cogliete l’allusione. A un certo punto, mia sorella mi chiese il cambio: “Ma… Eli, non ho male alle spalle!”
“Tata stupidotta, è il tuo seno che voglio “
“EEEEHHHH???” esclamai, sbigottita, “Eli, ma… io…”
Si sedette a gambe incrociate, di fronte a me: “Ora tocca a me divertirmi un po’… Su, braccia in alto…”
Con una punta di imbarazzo obbedii, lasciando che mi levasse la maglietta; non avevo il reggiseno sotto, visto che da reggere c’era ben poco; le mie tettine mini erano oscurate da quella coppia di meloni rosa… La valle della morte vs due montagne, pensai con amara ironia. Elisa si avvicinò, osservandomi attentamente: la sua mano sfiorò il mio petto, strappandomi un sussulto e un versetto da roditore.
“Che tettine adorabili hai, Tata. I capezzoli sono di un rosa delizioso…”
Complimenti al mio seno da una tettona… che situazione paradossale… ma i miei ragionamenti si interruppero quando la mano di Elisa di posò nuovamente sul mio seno, stringendo gentilmente il capezzolo tra indice e medio.
“Mmm, sono già così duri… È per questo che amo i seni piccoli, sono così sensibili…”
Elisa prese il flacone dell’olio con un sorrisetto: “Questo ti piacerà, Tata…”
Strinse il braccio sinistro attorno alla vita, facendo in modo che le tette fossero vicine, bagnandole poi con una generosa dose di olio. Io guardavo quel ben di Dio a bocca spalancata come una scema, non mi sarei stupita se mi fossero venute le pupille a forma di tetta.
Il prurito alla patatina era diventato più intenso, i miei appetiti sessuali in erba si stavano risvegliando. Elisa mi fece mettere sdraiata sul letto, sedendo a cavalcioni su di me; aggiunse ancora uno schizzetto di olio sulle poppe per poi innaffiare le mie piccoline. La sua mano accarezzò molto lentamente la mia pelle, ad ogni passata i miei capezzoli sussultavano, duri come bulloni rosa. Ma la parte migliore era in arrivo: Elisa si sdraió su di me, schiacciando i suoi seni enormi sui miei.
“Massaggio speciale per la mia Tata, così le tue tette cresceranno come le mie ...”
Strofinava le tette su di me, l’olio faceva da lubrificante con un rumore di bagnato piuttosto erotico, era una situazione da film porno, e mi stavo eccitando parecchio. Laggiù sentivo umido, come durante le mie prime, maldestre prove di auto erotismo; Elisa non mollava, su e giù, avanti e indietro, mi stava uccidendo, ero diventata un laghetto fra le cosce. Le gambe presero a tremarmi, avvisaglia di un orgasmo in arrivo, e proprio quando raggiunsi l’apice del godimento, mia sorella mi sigilló le labbra con un bacio bollente, che non fece altro che farmi bagnare ancora di più. Fu un bacio lunghissimo, ogni tanto la sua lingua sfiorava la mia, e quando ci separammo a riprendere fiato eravamo entrambe rosse in volto, ansimanti e soprattutto eccitate, la macchia che spiccava tra le gambe di Elisa tradiva la sua voglia. Ci guardammo negli occhi, e senza dire una parola ci spogliammo completamente, finendo poi a rotolare sul letto, abbracciate forte forte, i corpi bollenti a contatto diretto. Le dita di Elisa giunsero all’imbocco della mia vergine intimità, accarezzando i pelini scuri che erano da poco spuntati, segno che stavo per lasciarmi l’adolescenza alle spalle. Avvicinata la faccia alla mia patata, Elisa ne allargò le labbra, soffiandovi leggermente sopra, e con uno sguardo da porca vi avvicinò la lingua. Ciò bastò a farmi vedere le stelle, scossa da un’ondata di inaudito godimento, che accolsi con un grido liberatorio. Ma Elisa non si fermò: infilò la lingua dentro, sembrava volesse raggiungere il punto più nascosto della mia patatina, e io godevo, godevo, chi li contava più gli orgasmi? A un certo punto Elisa si girò, sbattendomi la sua fica grondante in faccia; guardai incantata quella meraviglia, bagnata come la mia ma con un bel triangolo di pelo nero che spiccava prepotente sul rosa delle labbra.
“Leccami, Tata, scopami con la lingua!”
Sentire Elisa parlare come una porca arrapata fece fare la ola ai miei ormoni, e come una furia le infilai la lingua tutta di un colpo, mentre lei fece sparire la sua dentro di me. Il 69 procedeva a meraviglia, quando, in preda della lussuria, umettai l’indice col nettare caldo di Elisa e senza troppi complimenti glielo infilai nel buchino del culo, strappandole un ululato da puttana professionista mentre mi lavó la faccia con una cascata di umori caldi. Mi riservó lo stesso trattamento, solo che il suo dito mi ravanó il culo molto più energicamente, entrando e uscendo velocissimo, e fu il mio turno di inzupparle il viso, schizzando fino all’ultima goccia. Crollammo esauste, incrociate come i pesci dello zodiaco, e quando ritrovai un po’ di forze strisciai da Elisa, seppellendo la faccia tra le sue tettone. Mi accarezzò piano la testa: “Brava, Tata, mi hai fatto godere un sacco… Sei proprio una sorella porcellina…”
“Senti chi parla” ribattei, dandole un pizzicotto su una chiappa. Scoppiammo a ridere come due sceme, e lei mi chiese se fossi pronta per il secondo round.
“Eli, dammi requia, sono distrutta!”
“Allora fatti un sonnellino qua, sul tuo morbido cuscino personale…” disse, con un’occhiata allusiva. Non me lo feci ripetere, e sprofondai nelle sue morbide collinette, cadendo rapidamente nel sonno. Ecco come finii per fare sesso con mia sorella: iniziò con un massaggio alle spalle e terminò con la mia faccia persa tra le sue tette profumate d’olio ...

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