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Confessioni - Luca gioca con la mamma


di ringo00
17.05.2018    |    61.870    |    7 9.7
"Sapevo che era sbagliato, che una madre non dovrebbe mai fare certe cose con un figlio, ma cercate di capire, una donna ancora giovane, tormentata dal..."
*ATTENZIONE*QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O LUOGHI REALI È PURAMENTE CASUALE


Sono sempre io, Giulia, e voglio raccontare come proseguí la relazione con mio figlio, Luca.
Quell'estate, praticamente ogni notte, Luca veniva a dormire nel mio letto, e appena si addormtava io gli tiravo giù l'elastico delle mutande e stringevo il suo giovane membro tra le dita, sentendolo crescere poco a poco, sempre più duro, fino a svettare, eretto e trionfante. Che bel cazzo aveva il mio bambino, da quello aveva preso tutto dal padre.
Sapevo che era sbagliato, che una madre non dovrebbe mai fare certe cose con un figlio, ma cercate di capire, una donna ancora giovane, tormentata dal desiderio come me... Una cosa simile diventava inevitabile.
Ogni volta seguivo lo stesso schema: una volta che il pisello di Luca era bello duro iniziavo a strofinarlo sulla mia coscia finché non schizzava il suo seme sulla mia pelle, per poi alzarmi dal letto in punta di piedi e sditalinarmi furiosamente in bagno. In un'occasione ricordo di non aver resisto alla tentazione e anziché sulla gamba provai a strusciarlo tra le cosce; facendo molta attenzione e senza fare rumore, mi posizionai il suo pisello tra le gambe, strinsi delicatamente e i cominciai a muovermi ritmicamente.
Che bella senzazione, finalmente sentivo di nuovo la presenza di un membro maschile laggiù!
La mia fica era già bagnata, desiderando che quel gradito intruso entrasse dentro di lei, così caldo e vibrante... Dovetti trattenermi, ma quando Luca eiaculò mi sfuggì un gemito che bloccai troppo tardi. Per fortuna che Luca aveva il sonno pesante, chissà come avrebbe reagito se fosse stato sveglio.
Per qualche giorno non accade nulla di nuovo, ma una notte capitò: Luca dormiva ormai stabilmente con me, e si metteva attaccato alla mia schiena, come un koala con la madre;mi faceva piacere che il mio piccolo fosse così affettuoso, ma non mi sarei mai aspettata una cosa del genere... Saranno state circa le due del mattino, ero sveglia, l'afa mi impediva di dormire, quando ecco dei movimenti: le mani di Luca si posarono sui miei fianchi, lo sentivo avvicinarsi a me, sentivo il suo respiro sul collo; restai immobile, cercando di non fargli capire che ero sveglia; le mani scesero poi più giù, sulle mie natiche, Luca le accarezzava lentamente, quasi con timore, poi sembró farsi coraggio e appoggió il suo inguine contro il mio sedere. La sua erezione si palesó, premendo contro le mie chiappe; non credevo che Luca fosse capace di fare certe cose, ma le sorprese non erano ancora finite: lo sentii spostare il pisello sul solco tra le natiche e stringerlo tra di esse, muovendosi come se stesse scopando. Mi costrinsi a restare immobile come una statua mentre mio figlio giocava con il mio sedere; il respiro di Luca era veloce, lo strofinio così godurioso, quanto avrei voluto aiutarlo!
Sembrava ormai al capolinea: con un gemito soffocato strinse forte leie chiappe una contro l'altra ed espulse un bello schizzetto caldo che mi bagnó le mutandine; ancora qualche goccia e Luca emise un lungo sospiro: "Mamma..." mormoró. Poi si tirò su le mutande, si sdraió sulla schiena e si addormentò appagato. Solo quando fui sicura che fosse profondamente addormentato mi diressi in bagno, chiudendomi la porta a chiave alle spalle: non potevo credere a quello che era appena successo... Luca, il mio bambino adorato, il mio cucciolo, mi aveva sborrato sul sedere dopo aver stretto il suo pisello tra le mie chiappe, della sua mamma???
Ero stupita ma anche mostruosamente eccitata: le mutandine erano zuppe, dei miei umori e dello sperma di Luca, così le sfilai per calciarle via. La finestra del bagno era semi aperta, entrava una lieve brezza, che sfiorava la mia passera bollente; stavolta non sarebbe bastato un ditale, no, volevo qualcosa dentro, qualcosa di duro... Afferrai la spazzola per i capelli dalla mensola del lavandino, mi sedetti sul water e a gambe spalancate come la più oscena delle puttane infilai il manico della spazzola nella fica: entró tutta fino in fondo, in un colpo solo, ero fradicia; dentro e fuori, dentro e fuori, mi stavo scopando come una ninfomane, volevo godere, dovevo godere. Nel frattempo infilai la mano libera sotto la canottiera, cercando la tetta, bella turgida e con il capezzolo durissimo, in attesa solo di essere accarezzato; non lo feci aspettare, lo strinsi tra pollice e indice e il latte iniziò a bagnarmi le dita.
Oh, come stavo godendo! La spazzola si muoveva rapidissima, la fica faceva un bel rumore di bagnato, il latte colava dai miei seni... Se fosse entrato un uomo in quel momento cosa avrebbe pensato? Non mi importava, io ero di Luca, solo sua. Luca... Pensando a lui raggiunsi l'apice del godimento, un orgasmo tremendo mi investí, scuotendomi come un uragano.
"... Luca, Luca, Lucaaaahhh!!!" gemetti, impazzita.
Quando mi calmai, alla goduta sopraggiunge la preoccupazione: come dovevo comportarmi?
Fare finta di niente oppure...
Non lo sapevo, non sapevo che cosa fare...
Mi resi conto però di una cosa: stavo diventando una madre dissoluta, che stava muovendosi sulla strada della perversione.

Continua...

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