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La zia Terry ha voglia


di ringo00
24.12.2018    |    35.534    |    2 9.4
"Scherzi a parte, stavo diventando folle dalla voglia, per quanto mi masturbassi il mio me stesso più piccolo era in erezione continua; non mi aiutava certo..."
~ATTENZIONE ~ QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O LUOGHI REALI È PURAMENTE CASUALE
La vacanza di quell'anno si stava rivelando la migliore della mia vita: da quando avevo leccato la fica della zia Terry mentre lei leccava il mio pisello il nostro rapporto aveva raggiunto un nuovo stadio, non era più tanto zia/nipote ma quasi da amanti. Ogni occasione e pretesto erano buoni: la mattina mi svegliavo sentendo le labbra della zia sul pisello oppure ero io a destarla leccandole la passerotta depilata, e andava puntualmente a finire con dei 69 da fare invidia ai giornaletti porno che circolavano all'epoca. La zia, ormai amante fissa e complice, mi chiedeva quali fossero le mie fantasie, e arrossendo un po' gliele rivelavo, per poi metterle in pratica; non potrò mai dimenticare una favolosa spagnola tra le sue tettone: strinse quei bei seni abbronzati l'uno contro l'altro e strinse lì in mezzo la mia virilità, letteralmente divorata da quella tenera carne. Credo fosse stata la più abbondante schizzata della mia carriera, per quanto breve. La zia stessa me lo confermò: disse che le mie venute erano diventate più abbondanti e corpose. Con una eloquente occhiata aggiunse che desiderava ardentemente provarle dentro di sé. Inutile dire che la cosa mi agitó (ed eccitó) come un animale; il solo pensiero di poter fare l'amore con lei mi mandava in un brodo di giuggiole. La zia, seppur vogliosa, sembrava giocosamente tirarsi indietro proprio sul più bello, limitandosi a farmi venire nella sua bocca o sulle tette. Più passava il tempo e più desideravo penetrarla: in mancanza di ciò tornai al mio cespuglio preferito in un angolo del giardino, caricandolo di più e più bianchi schizzi. Se mai un giorno vi capitasse di incontrare una peonia con volto umano, la colpa è mia.
Scherzi a parte, stavo diventando folle dalla voglia, per quanto mi masturbassi il mio me stesso più piccolo era in erezione continua; non mi aiutava certo il fatto di avere la zia che circolava per casa tutta nuda: confesso di essere stato tentato di saltarle addosso alcune volte, ma il buon senso mi frenava in tempo.
Però un bel giorno,bello davvero, finalmente la mia pazienza venne premiata: dopo pranzo, venne quel momento che aveva sostituito il riposino pomeridiano, ossia il sesso; stavo per infilare la lingua tra le cosce della zia come sempre, ma quella volta mi fermò, e la cosa mi stupì, ma mai quanto ciò che disse subito dopo: "Caro, oggi non mi basta più che mi lecchi e basta, voglio sentire il tuo bel cazzo dentro di me!"
Il mio pisello ebbe un sussulto, non riuscivo a crederci. Comunque mi avvicinai a lei, col cazzo in mano, puntato sulla fica, ma lei nuovamente mi frenó, ponendosi la mano sul taglio.
" Non puoi scopare la zia qui, sei matto? Con le tue schizzate mi metteresti incinta!"
Provai a obbiettare: "Ma zia... Lo hai detto tu che lo volevi dentro..."
La zia mi rivolse un'occhiata da monella: "Sciocchino, le femminucce hanno due buchi. Due."
Deglutii rumorosamente: non voleva mica che...
La zia si sdraió sul fianco e cancelló ogni dubbio allargando le natiche. "Su, non ti mangio mica!" rise. Per invitarmi allargò il buchino roseo con indice e medio, e a quel punto abbandonai ogni remora, piazzandomi dietro la zia, a cucchiaio. Lei pescó della crema idrante dal comodino, se ne versó un po' sulla mano e poi sul buchino.
" Per rilassarlo, caro, così diventa più semplice" spiegò. "Non preoccuparti" aggiunse, "è bello pulito, mi sono preparata per bene."
Inutile dirlo, eccitato com'ero l'avrei presa comunque. Una volta che il culetto della zia fu bello bianco di crema e ben ammorbidito puntai leggermente la cappella; pensando a quanto avevo atteso quel momento, decisi per una piccola vendetta: non lo inserii subito, ma davo solo dei colpetti con la punta.
"Noooo, caro... Mettilo dentro, su..." protestó lei.
Mi ero divertito abbastanza, così puntai seriamente la cappella e spinsi delicatamente. La punta fece un po' di resistenza,la zia strinse i denti un paio di volte, ma il resto entrò abbastanza facilmente, probabilmente non ero il primo a violare quel buco. Una volta che fui del tutto dentro mi fermai un istante, per godermi il momento, ma la zia non sembrava voler attendere ancora: con una mano mi accarezzó i testicoli, indugiandovi un po'. "Dai caro, fammi sentire tutto quel cazzone, scopa la zia!" gemette. La accontentai subito: la presi per quei fianchi da manza e iniziai a spingere. Cavolo, non era una fica ma ragazzi, che culo! In seguito ne avrei violati altri, ma quello fu il migliore...
Nulla però mi impedì di accarezzare la fica della zia nel frattempo: era fradicia, se la stava godendo. Aumentai la velocità, le mie palle sbattevano sulle sue cosce, le tette rimbalzavano dolcemente, mentre urlava il suo godimento con frasi oscene, tipo "Ohh, siii, bravo, bravo il mio torello, scopa la tua vacca!!!" e cose così.
Il culo della zia si stava stringendo sul mio cazzo, stava per venire? Proprio così, ecco che una cascata di umori mi bagnó la mano, accompagnata da un urlo godurioso della zia; non mi trattenni più, e a mia volta le riversai il mio godimento nel retto. Nuovo urlo da parte della zia: "Ahhhh! Bravo, amore, sborrami tutta... Riempirmi la pancia col tuo schizzo bollenteee!!!"
Schizzai quando più possibile, finché il mio pisello non si afflosció, completamente vuoto. La zia si sfiló, per poi baciarmi con amore: "Bravissimo, tesoro, mi hai fatto godere come una ragazzina... Beata chi ti scoperà..."
La zia non era ancora soddisfatta però: prese il mio cazzo in bocca e lo ripulì con cura.
Mi godetti l'operazione abbandonato sul letto, estasiato, pensando che il meglio dovesse ancora venire...

Continua...

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