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Storia vera - Il ritorno dell'' ex verginello


di ringo00
20.05.2021    |    11.785    |    9 8.5
"Nel vedermi così troia, Andrea, che si stava segando da un po', so avvicinò, mi tolse il ciuccio di bocca e mi sborró una discreta quantità di seme in..."
Racconto fornito gentilmente dalla coppia tettonabg

Ciao a tutti, porcellini e porcelline. Dopo una lunga pausa (forzata) la vostra Ilaria è tornata con le sue avventure. Ricordate Renzo, l'ex seminarista ed ex vergine che ho avuto la delizia, e che delizia, di svezzare? Bene, un giovedì sera trovai un messaggio, e sorpresa sorpresa era proprio lui, che con i suoi soliti modi garbati chiedeva se fosse possibile un nuovo randevouz. Al solo pensiero la mia patata fece i salti di gioia; un rapido giro di messaggi con Andrea, come sempre mio complice, e buttammo giù i dettagli. Il luogo sarebbe stato lo stesso della volta precedente, il solito tranquillo motel. Quasi contavo le ore che mi separavano dal sabato e soprattutto da quel membro equino, mmm… Preparai il mio fido corredo da seduttrice: vestini trasparenti, biancheria sexy e scarpe col tacco, mia arma di seduzione preferita. Arrivò finalmente il fatidico momento: mi ero, per modo di dire, vestita con una giacca leggera, autoreggenti e tacco alto. Renzo fece tanto d'occhi, e subito notai un bozzo mega al suo inguine. Dando un taglio ai convenevoli ci appartammo in camera, pronti all’azione. Andrea prese posto su una sedia, mentre io e Renzo sul letto. Con un sogghigno Andrea disse “Vediamo se ti ricordi come si fa…”
Non gli diedi nemmeno il tempo di rispondere, gli afferrai il batacchio, già duro, ma talmente grosso da non uscire dalla patta; dovetti sfilargli pantaloni e mutande e ebbi dinnanzi il suo bazooka pronto a far fuoco. Per un attimo mi chiesi se stessi andando incontro ad un nuovo sverginamento; beh, c'era solo un modo per scoprirlo. Cominciò un mega pompino, quell'affare mi obbligava ad usare tutta la mia abilità: tanta saliva, labbra strette sull'asta e tanta passione. Nel vedermi così troia, Andrea, che si stava segando da un po', so avvicinò, mi tolse il ciuccio di bocca e mi sborró una discreta quantità di seme in faccia. Soddisfatto, andò in bagno a ripulirsi, mentre ripresi da dove mi ero fermata: Renzo era duro come un palo, sembrava trattenersi più che poteva, ma quando iniziai a spompinarlo di cattiveria e sollecitato da Andrea, mi schizzó una valanga di sborra bollente, densa e cremosa, che colava lenta verso il mio seno. Ci separammo per farci la doccia, appuntamento da lì a un’ora al ristorante. All’insaputa del nostro Renzo, io e Andrea avevamo pianificato una passeggiata serale in una zona nei dintorni con dei laghetti, ottimo terreno di caccia già sperimentato altre volte. Dopo il pasto uscimmo, per una non meglio identificata passeggiata digestiva. Li per lo Renzo non vi badó, ma credo che iniziò a fiutare qualcosa quando si accorse di qualche coppia appartata e gli immancabili singolo guardoni e segaioli. Mi ero vestita da battaglia, vestitino nero con le spalle scoperte, perizoma e niente reggiseno sicura di fare colpo sul mio stallone, che dava segni di nervosismo. Andrea notò divertito che ci stavano seguendo alcune persone, troppo buio per capire se donne o uomini. Ormai ero in fase troia, così mio marito propose di sederci su una panchina e dare via alle danze. Renzo sembrava reticente all’ idea di farlo all’aperto, ma cambiò idea quando iniziai a spompinarlo di gusto, mentre Andrea montava la guardia. Dopo pochi minuti di mega pompino, si notò un certo movimento nei cespugli. Difatti, ecco sbucare tre singolo; Renzo mi tolse il suo cazzo di bocca, imbarazzato a morte, lo rassicurammo: erano solo guardoni in cerca di coppie per segarsi o magari partecipare. Tranquillizzato Renzo, mi misi in ginocchio sulla panchina, ricominciando il pompino; Andrea si posizionó dietro di me, e scostato lo striminzito perizoma mi infilò il cazzo dentro; strinsi le labbra sul bazooka per non fare troppo rumore, eravamo pur sempre all’aperto! Nel frattempo i nostri spettatori si erano fatti più vicini: eccitato dalla situazione Andrea mi sborró dentro, . Dopo averlo fatto ammosciare uscì, dicendo a Renzo “Vai, tocca a te ora"
Renzo esitò un attimo, allora gli disse “Dai, se non entri tu ne va dentro un altro, e non va bene. “ Allora Renzo si avvicinò, puntò delicatamente e inserí la punta. Ebbi un fremito quando quella grossa testa violó le mie labbra. Sempre lentamente, scivolo dentro, domandandomi ogni tanto se sentivo male: che gentiluomo!
Intanto, dopo essersi ricomposto, Andrea fece cenno a uno dei singoli, che tirò fuori un cazzo notevole, che accolsi fra le labbra. Ero piena, in bocca dallo sconosciuto e in figa da Renzo, mi sembrava di sentirlo fino in pancia.
“Quando devi sborrare toglilo e imbiancale le tette,capito?” disse Andrea al singolo, che annuì. Nel contempo Renzo prese a stantuffarmi con delicata decisione, sembrava una locomotiva, ero aperta al limite della rottura. Poco dopo il singolo avvertì di uno schizzo imminente: mi misi petto in fuori e una decina di schizzi caldi fioccarono sulle mie tette. Subito dopo Renzo, al limite, tirò fuori il bastone e sborró sulle mie chiappe; con un genitore libidinoso godetti di quel liquido denso, che riuscì quasi a penetrare nella rosellina del mio buccino. Mentre Renzo rimetteva in suo cannone nella patta si avvicinarono gli altri due, uno di mezza età e uno anziano. Andrea disse “ Fatevi avanti la signora può offrirvi una sega con sborrata sul seno.” Non se lo fecero dire due volte : con la figa ancora gocciolante sedetti sulla panchina. Per primo andò quello di mezza età, che duró poco o niente, poi fu il turno del vecchio, che aveva qualche problemino a tenerlo duro, così allargai le gambe e lo aiutai con un po’ di porcate sussurrate, e alla fine sparò tre- quattro schizzetti esausti, salutó e sparì rapidamente. Io e i miei uomini, una volta rivestiti, tormamk alla macchina per rientrare in albergo. Dopo aver dato la buonanotte al mio campione, facemmo la doccia, e sinceramente non vedevo l’ora di riposare, ma Andrea non ne aveva abbastanza: “Voglio leccartela, sennò non riesco a prendere sonno…” Ero larga, ormai la sua lingua non la sentivo più, dopo il passaggio di Renzo. Dopo un po’ disse “Aprila bene con le mani “ e infilato il cazzo scaricó poche gocce, era scarico pure lui. Ormai assonnata gli dissi “ Andrea, dormi che è meglio, vá…”
L’indomani, dopo la colazione e aver rifatto la valigia, andai a salutare Renzo, con il consueto mega pompino fatto di fretta, come la volta precedente, solo che stavolta Andrea era presente, e immortaló quella troia di sua moglie all’opera. Ovviamente Renzo schizzó la solita valanga, che mi tenni tutta in bocca per non sporcare in giro. Seguirono i soliti affettuosi saluti, con la promessa di rivederci presto, cosa che spero vivamente. Alla prossima avventura!

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