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La zia Terry - La sorpresa


di ringo00
15.10.2018    |    34.533    |    7 9.7
"Mi accarezzó la testa come quando si rassicura un bambino: "Tesoro, non ti agitare..."
~ATTENZIONE ~ QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O LUOGHI REALI È PURAMENTE CASUALE

È la fine. È finita... Questo pensavo: stavo giocando con la passera della zia Terry, quando, preso dalla foga e dall'eccitazione avevo strofinato il mio pisello tra le labbra vaginali della sua fica. Farsi coccolare così l'attrezzo era così bello che senza accorgermi eiaculai abbondantemente sul corpo della zia, sul seno, sul ventre e pure sulla fica. Stavo per ripulire tutto quando la zia si svegliò all'improvviso; mi si geló il sangue nelle vene: il suo sguardo era sorpreso, sembrava non rendersi conto di quanto fosse accaduto. Abbassato lo sguardo notó le macchie di seme su di sé, passandoci il dito.
Io, con le lacrime agli occhi dalla vergogna e dalla paura, iniziai a sparare una raffica di scuse, tremando in cuor mio alla sua reazione... Si sarebbe (giustamente) arrabbia? Mi avrebbe sbattuto fuori di casa, o ancora peggio, avrebbe raccontato tutto a mia madre, che da arrabbiata era peggio di un GruppenFurher delle SS?
Niente di tutto ciò: si limitò a sorridere. Mi accarezzó la testa come quando si rassicura un bambino: "Tesoro, non ti agitare. Non è successo niente, tutti i ragazzi prima o poi fanno queste cose, è naturale. Ci sono passata anche io, sta tranquillo..."
Tremando come una foglia, le chiesi se lo avrebbe detto a qualcuno, ma mi rassicuró nuovamente: "Sarà il nostro piccolo segreto." disse con una eloquente strizzata d'occhio. Detto ciò si alzò dirigendosi verso il bagno per ripulirsi. Tirai un sospiro di sollievo: in fin dei conti mi era andata di lusso, la zia non sembrava nemmeno arrabbiata, e stavo quasi già dimenticando quel fattaccio, quando vidi qualcosa che mi sarebbe rimasto impresso a fuoco nella memoria: vidi la zia, riflessa nello specchio del bagno, intenta ad esaminare attentamente le macchie di seme che colava lentamente verso il basso; ne prese un pochino e lo passó tra pollice e indice, come a saggiarne la consistenza.  Quella scena era già eccitante, ma il bello doveva ancora venire: davanti al mio sguardo sbalordito ne raccolse ancora, stavolta dalla chiazza sui genitali, e portatolo alle labbra lo leccó via golosamente, schioccando le labbra. Fu troppo per me: il mio pisello, già scattato sull'attenti, chiedeva di essere scaricato. Corsi fuori di casa e raggiunsi il mio solito posticino, dietro la camelia; feci appena in tempo: bastarono pochi su e giù di mano e imbiancai per l'ennesima volta il cespuglio. Dopo crollai esausto, con il fiatone; in quel momento mi chiesi cosa sarebbe potuto capitare nei giorni seguenti. Ebbene, la risposta arrivó da lì a breve: fu una mattina presto; ricordo che stavo facendo uno strano sogno, come qualcosa di bagnato... La sensazione si faceva sempre più forte, finché non aprii gli occhi assonnati e.... Porca miseria, la zia aveva il mio pisello tra le labbra!
"Ma... Ma, zia... Cosa..." balbettai.
Lei alzò lo sguardo e disse "Oh, buongiorno, caro. Dormito bene?". Così, come se svegliare il proprio nipote con un lavoretto di bocca fosse la cosa più naturale del mondo.
Finalmente mi riuscì di formulare una frase coerente: "Zia, ma mi stai facendo un... Un... Pom.."
Lei mi diede un bacino sulla cappella; "Beh, avevi il pisellotto tutto duro e così... Volevo darti una mano, anzi, le labbra!" disse ridendo. La naturalezza della zia talvolta era incredibile, riusciva a far apparire semplice una cosa tanto sconcertante. Mi strinse delicatamente il membro nella mano:" Ti dà forse fastidio, caro? " chiese con uno sguardo sensuale.
Fastidio? Era forse la cosa più bella che mi fosse mai successa! Scossi il capo, e la zia annuì: "Bene, allora vado avanti..."
Mi scappó un gemito: aveva accolto il mio pisello nella sua bocca, era bellissimo, tutta umida e tiepida... Lo tirò fuori e poi dentro, lo baciava, lo scappellava fino in fondo e ritirava la pelle a coprire la punta. Mi stava masturbando, era la prima volta che una mano estranea compieva quel gesto. Si sfiló il mio pisello di bocca: "Hai davvero un bel pisello, amore, e sono sicura che presto diventerà un bel cazzone... Credi alla zia, beata chi ti scoperà..."
Quelle parole mi fecero sussultare il pisello, e la zia non mancò di accorgersene; "Ehi, ehi, non vorrai già venire? Giochiamo ancora un pochino... Voglio leccarti come hai fatto tu con me..."
Rimasi di sasso; "Sì, me ne ero accorta, se te lo stai chiedendo, porcellino" disse sorridendo, "facevo solo finta di dormire, per non farti spaventare... Sai che sei davvero abile con la lingua?"
Ero seriamente in imbarazzo: credevo che non si fosse accorta di nulla, invece... Un delicato morsetto ai testicoli mi fece fare un balzo; la zia lo leccava, sfiorandoli con le dita e in punta di lingua:" Senti qua come sono belli pieni... La zia vuole il tuo latte, tesoro, vuoi darglielo?"
Feci cenno di sì, non avrei potuto oppormi neanche volendo.
"Aspetta questo ti piacerà, vedrai..." disse
Si sdraió sopra di me, avvicinando la sua fica al mio viso, tenendo le cosce divaricate, mentre si portò di nuovo il mio pisello alla bocca.
"Così godiamo insieme, caro... Adesso dai una bella leccata alla mia fica, che ho tanta voglia..."
Non mi feci pregare: affondai deciso la lingua tra le sue labbra, limonandola appassionato; dopo un attimo di sorpresa, la zia prese a succhiare affamata il mio pisello, pompando rumorosamente, mentre mi accarezzava le palle.
" Mmmm... Bravo, amore della zia, lecca, leccami la fica... Ooh, siiii... Più in fondo con la lingua, lecca, leccami..."
Mai avrei creduto di sentire simili parole uscire dalla bocca della zia, ma quel linguaggio da film porno mi eccitava a manetta. La leccai più forte possibile, strizzando il clitoride tra le dita, sentendolo vibrare di piacere.
Sentivo la sborrata salire impetuosa lungo l'asta, e la zia ne sembró molto contenta: "Vai, caro, fai una bella sborrata, che la zia la beve tutta..."
Ed eccola: una serie di schizzi invasero la bocca della zia, che non ne perse nemmeno una goccia, succhiando forte la cappella. Anche io mandai giù: uns cascata di umori si era riversata sulla mia faccia, e mi feci una bella bevuta. Quando so placarono le ultime scosse di quel sontuoso 69, ci lasciammo andare sul letto, esausti. Mi posizionai alle spalle della zia, le cinsi la vita con un braccio e la mano libera la posai sul seno.
"Zia... È stato fantastico..."
Leo si voltò a darmi un bacio: "Lo sei stato anche tu, caro... La prossima volta ti voglio dentro, va bene?"
La prossima volta... Si preannunciava una vacanza piena di sorprese...

Continua...

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