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Confessioni - Finalmente Luca


di ringo00
01.07.2018    |    51.317    |    2 9.6
"Dovetti mordermi la lingua per non gemere: il contatto a pelle era tutta un'altra storia..."
-ATTENZIONE- QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA.
OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALI E' PURAMENTE CASUALE

Non ero più padrona di me stessa: ero immersa in una perenne eccitazione, la voglia ardeva come un incendio... Da quando Luca mi aveva sborrato sul sedere non riuscivo a pensare ad altro... Al suo giovane cazzo, fremente, pulsante d voglia... Quanto avrei voluto semplicemente farlo con mio figlio, ma un barlume di moralità e buon senso mi trattenevano. Ma dopo che un giorno sorpresi, non vista, Luca intento a strofinare la punta del suo pisello sulle coppe di un mio reggiseno ogni remora decadde, ogni freno inibitorio svanito.
Era solo questione di tempo, stava per succedere: restava solo da fare in modo che capitasse l'occasione giusta. Incominciai a girare per casa vestita più leggera, quando finivo di allattare la piccola restavo con le tette al vento con la scusa del caldo, e in cuor mio ridevo davanti ai tentativi di Luca di resistere, si vedeva che era combattuto, ma cercava di opporsi... Che amore, il mio bambino...
Anche di notte lanciavo i miei "attacchi" : facevo apposta a scoprirmi il sedere per offrirlo a Luca, che non si faceva pregare; quante carezze, toccatine e soprattutto candidi schizzi! Restavo immobile come una statua, così che potesse sfogarsi liberamente; doveva essere convinto che fossi addormentata, beata innocenza! Avevo però smesso di masturbarmi dopo ogniuno di questi giochetti notturni: la voglia c'era, ma volevo tenerla per il grande momento, volevo donarmi a Luca al colmo della mia eccitazione.
Volli dare una mano alla fortuna, decidendo di farla sporca; una notte ebbi una pensata che molti considererebbero folle e indecente: mi levai le mutandine da sotto la vestaglia; non portavo nemmeno il reggiseno, sotto ero nuda, c'era solo quel leggero tessuto a coprirmi.
Luca era già sul suo lato del letto. Era pronto al suo gioco preferito? Suppongo di si, pensai, le mutande tradivano un accenno di erezione. Come sempre mi coricai accanto a lui, spensi la luce e gli augurai la buonanotte, per poi attendere.
Mi sentivo emozionata come una verginella alla sua prima volta, ero scossa da dei piacevoli brividi. Dopo un po' Luca si mosse: Ci siamo, dissi a me stessa, stavolta ci siamo...
Luca sollevò leggermente l'orlo della vestaglia, ma quando non trovò le mutandine come sempre ma la nuda pelle lo sentii deglutire, non se l'aspettava.
Coraggio, tesoro, pensai, non avere paura... Come se le mie parole gli fossero giunte all'orecchio, Luca si tolse le mutande con un gesto deciso e appoggiò il suo cazzo duro tra le mie chiappe. Dovetti mordermi la lingua per non gemere: il contatto a pelle era tutta un'altra storia.
Volevo che Luca si scaldasse un po' prima del colpo di grazia, e dopo cinque minuti di strofinio mi rivelai: "Tesoro, vuoi provare qualcosa di molto meglio?"
Sentii mio figlio irriggidirsi, doveva essergli quasi venuto un colpo: cercò di allontanarsi di scatto la lo frenai dolcemente; poverino, anche nella penombra riuscivo a notare il rossore sul suo faccino. Aveva un'aria terrorizzata, sembrava pronto ad un castigo, e per tranquillizzarlo sfoderai la mia arma segreta, un sorriso dolcissimo da mamma affettuosa:" Luca, tesoro, va tutto bene. Non sono per niente arrabbiata per quello che hai fatto, anzi, la mamma era tanto contenta quando lo facevi, davvero..."
Luca non sembrava credere alle sue orecchie:" D... Davvero ?" Chiese con un filo di voce. Lo accarezzai a lungo:" Ma certo, amore. Alla mamma piace moltissimo quando il suo cucciolo è così affettuoso... "
Stava andando bene, Luca stava sciogliendosi poco a poco; istintivamente puntava lo sguardo sul mio seno, sui miei capezzoli già eretti, e deglutì. Era il momento, ormai era fatta:" Adesso la mamma ti fa vedere come si fa l'amore..." sussurrai. Luca fece un debole cenno d'assenso, era in mio potere.
Mi straiai sul letto, presi un respiro profondo e allargai le gambe; mi ero depilata apposta, la mia fica era bella rosa e liscia come seta. Vidi gli occhi di mio figlio brillare, e contemporaneamente il suo pisello crescere negli slip. Avevo il cuore che batteva all'impazzata, ma dovevo rimanere calma: Mantieni il controllo, Giulia, mi dissi, stai per rendere questa otre indimenticabile per entrambi!
"Vieni, avvicinati, amore..." mormorai. Luca gattonò verso di me, ipnotizzato dalla visione del mio sesso. Quando fu col viso a pochi centimetri dalla mia fica ne allargai piano le labbra con gli indici. Stavo mostrando la mia fica spalancata a mio figlio, e mi stava pure piacendo!!! Sei proprio una puttana, disse una vocina da qualche perte nella mia testa; Sì, ammisi francamente, sono una puttana, ma solo per Luca, solo per lui.
"Vedi? Questa è la patatina della mamma: tu e la tua sorellina siete usciti da qui..."
Luca si avvicinava, sempre di più, sentivo il suo respiro sulla pelle fresca di depilazione, sempre più vicino...
"Mamma..." mormorò, "posso...?"
Sorrisi:" Ma certo, amore mio."
Luca avvicinò la lingua al mio taglio rosa e la sfiorò; dovetti frenare un grido: da quanto tempo non sentivo una lingua laggiù... Luca leccava vorace, affamato del nettare della mia fica. Il suo pisello sembrava volere rompere l'elastico dello slip; perché tenerlo prigioniero? Lo liberai, e subito scattò come una molla, era durissimo, come mai prima d'ora.
Ero pronta per il gran finale:" Luca... Vuoi metterlo dentro alla mamma?"
Lui fece un cenno deciso, da uomo; afferrai delicatamente quel membro vibrante e lo imboccai sul mio fiore: non servì che una leggera pressione, ero fradicia di mio e per le sue leccate. Un lungo e sonoro gemito uscì dalle mie labbra:" Ohhhh, siiii, finalmente... Il mio bambino è dentro di me..."
Luca teneva gli occhi chiusi, estatico; credevo che sarebbe venuto subito, ma con mia sorpresa resisteva. Che bravo, il mio piccolo uomo...
"Ora muovi il bacino avanti e indietro..." gli dissi.
Iniziò a muoversi, un po' goffamente ma deciso: il suo giovane pisello mi riempiva la passera, colpendo chissà che punto, facendomi impazzire dal godimento. Mi scoprii le tette:" Succhia il latte, Luca, voglio sentire le tue labbra sulle mie tette mente mi scopi..."
Non se lo fece ripetere due volte: prese a succhiare forte la sinistra, mentre palpava la destra, facendo uscire piccoli schizzi di latte dal capezzolo, e intanto mi scopava, e mi scopava, nemmeno con suo padre avevo mai goduto tanto. Volevo il suo seme dentro di me, un bello schizzo bollente, ma Luca si tratteneva, voleva durare ancora; con le dita iniziai a sfiorargli i testicoli gonfi: doveva piacergli, il suo cazzo aveva un sussulto ad ogni contatto, finché con un grido soffocato mio figlio eiaculò. Tanto, tanto seme caldo e bianco mi riempì la fica, sembrava un fiume in piena.
"Lucaaaaahhhh! Bravo, tesoro, vieni, vieni tanto, riempi la tua mamma, AAHHHHH!!!"
Ebbi un orgasmo micidiale, il più forte della mia vita. Luca si abbandonò su di me, il viso sepolto tra i miei seni; calmate le scosse dell'orgasmo mi calmai anche io: strinsi Luca tra le braccia, guardandolo come una donna guarda il suo amante.
"Grazie, amore, sei stato un portento, ho goduto un sacco..."
Gli diedi un bacio in fronte:" Forse abbiamo fatto un'altra sorellina..." dissi sorridendo.
Luca mi diede un bacio sulle labbra:" Ti amo, mamma."
Risposi con eguale passione:" Anche io, Luca, tantissimo..."

La mia storia con Luca proseguì, e prosegue ancora oggi; quella scopata, prima di una lunga serie, mi mise davvero incinta: nove mesi dopo partorii il figlio di Luca, e la famiglia crebbe. Non sono pentita di ciò che ho fatto, amo Luca e lui mi ama, e questo è ciò che conta.
Questa è la mia storia, spero vi sia piaciuta, e chissà che non possa proseguire un giorno o l'altro...

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