incesto
Elena parte 3
di ringo00
15.10.2017 |
37.637 |
4
"Ripreso il piacevolissimo lavoro di bocca, accelerò il ritmo, finchè, all'improvviso non resistetti più e le riversai il mio godimento in bocca..."
-ATTENZIONE- QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE, FATTI O LUOGHI E' PURAMENTE CASUALE. Io ed Elena diventavamo sempre più intimi: la masturbazione reciproca era diventata una cosa di routine, ormai i nostri corpi non avevano più segreti. Lei mi deliziava masturbandomi il pisello e io le accarezzavo la fica, oppure le sedevo in braccio mentre mi offriva una tetta da succhiare, così, semplicemente. Ma la vera svolta stava per verificarsi: da lì a pochi giorni sarebbe stato il mio quattordicesimo compleanno, ma a causa del loro lavoro i nostri genitori non sarebbero stati presenti; un po' ci rimasi male, ma mi assicurarono che avremmo festeggiato al loro ritorno. Per fortuna che c'era Elena, che con un sorriso misterioso mi promise una bella sorpresa per il giorno fatidico. Trascorse qualche giorno, e arrivò finalmente il mio compleanno: quella mattina stavo dormendo benissimo, e quando Elena venne a svegliarmi mi girai dall'altra parte, non avevo voglia di aprire gli occhi; ma quando sentii l'inconfondibile sensazione di un bacio carezzarmi la guancia mi alzai, mi stropicciai gli occhi e... Mi trovai dinnanzi mia sorella, vestita (o svestita?) con una canotta ridottissima senza reggiseno e degli shorts aderenti che si adattavano alle sue splendide forme pensai di stare ancora sognando.
"Buon compleanno, cucciolo!" mi disse con un sorriso splendido.
Io non dissi nulla, il mio sguardo era ancora fisso su quelle bocce che tendevano il tessuto, distinguevo quasi perfettamente i piccoli rilievi formati dai capezzoli. Scrollai la testa e biascicai un grazie. Elena si chinò su di me e mi accarezzò la guancia, si avvicinò ancora e posò le labbra sulle mie: il mio primo bacio, e lo stavo dando a mia sorella! Sentii il viso scottare, poi piano piando mi rilassai, chiusi gli occhi e mi godetti il bacio. La lingua di Elena accarezzava morbidamente la mia, sfiorandomi il palato; quando le nostre labbra si separarono quasi mi sentii dispiaciuto. Elena mi guardava, gli occhi lucidi e le gote arrossate: "Ti è piaciuto?"
Io annuii energicamente. "Allora dammene un altro, dammi un sacco di baci, cucciolo..." disse lei. Non me lo feci ripetere: preso coraggio le baciai a mia volta le tenere labbra, così tiepide, morbide e piacevoli. Incominciammo a rotolarci sul letto, avvinghiati in un abbraccio, le nostri mani presero ad accarezzare i rispettivi corpi, prima quasi con timidezza e poi con crescente audacia. La mano di Elena si infilò sotto la mia maglietta, stuzzicandomi un capezzolo, e io la imitai, sfiorando un bel capezzolo paffuto che andava inturgidendosi. Entrambi con il fiatone, ci separammo: le nostre mani sfioravano ancora il petto l'uno dell'altra. Elena mi tolse la maglietta e mi osservò da vicino: "Che bei capezzoli hai, cucciolo. Sembrano quelli di una ragazza..." Avvicinò le labbra al mio capezzolo e succhiò delicatamente, strappandomi un gemito. "... e sono sensibili come quelli di una ragazza, a quanto vedo." Elena si tolse la canotta, nel mentre le sue tette ebbero un leggero sobbalzo: "Succhia un po' i miei adesso..." Incominciai a succhiare piano, come aveva fatto lei; facevamo un po' per uno, qualche minuto a testa. Avevo un'erezione da paura, e anche mia sorella sembrava abbastanza eccitata. A un tratto mi disse mi alzarmi: mi abbassò i pantaloncini che indossavo per dormire, seguiti dai boxer, lasciando il mio coso a piena erezione. Elena lo sfiorò con le dita, poi iniziò delicatamente a tirare indietro la pelle, scoprendo la punta rosea; mi scoccò uno sguardo incandescente e dinnanzi ai miei occhi increduli lo prese in bocca.
"Waah!!!" esclamai, sorpreso. Elena me lo stava succhiando, come avevo visto su un giornaletto da un amico. Lo faceva piano, senza fretta, ad occhi chiusi; ogni tanto passava all'asta, le palle, poi leccava la punta. Mi accarezzò i testicoli, facendomi gemere: "Senti come sono belle piene..." disse.
Ripreso il piacevolissimo lavoro di bocca, accelerò il ritmo, finchè, all'improvviso non resistetti più e le riversai il mio godimento in bocca. "Mmmhh!" fece lei, mentre anche le ultime gocce raggiungevano la loro meta. Lo tolsi dalla sua bocca, ancora lucido di seme e saliva e caddi in ginocchio. Guardai Elena, che con un gesto da cardiopalma deglutii golosamente: "Che buon sapore, il tuo seme è quasi dolce..." disse sorridendomi dolcemente. Ero nudo, così si spogliò anche lei, e in quel momento mi sembrava bella come Afrodite. Allargò le gambe, un po' imbarazzata: "Vuoi... vuoi provare a leccarmi la patatina?" Mi feci avanti come uno zombie, la vista del suo sesso mi aveva inebetito. Mi misi a pancia in giù e la guardai bene da ogni angolazione: un bel bocciolo bagnato, come una rosa umida di rugiada. Avvinai la lingua titubante, e diedi una leccatina leggera: sapore amarognolo, strano ma piacevolissimo, mi piacque e le leccate si fecero sempre più intense e appassionate. Elena gemeva, palpandosi forte le tette, mentre una nuova erezione stava alzando il capo. La sua fica stava lentamente aprendosi come i petali di un fiore, provai a leccarla anche all'interno, sul clitoride fremente che succhiai come una caramella. Elena mi attirò a se e lanciò un grido di goduria, mentre laggiù diventava un lago. Ansimando forte, mi guardò negli occhi e disse: " Non ce la faccio più... Vuoi fare l'amore con me, cucciolo?"
Mi sembrava di vivere un sogno, ma era la realtà. Elena guidò il mio pene all'imbocco del suo sesso, dicendomi di inserirlo. I primi centimetri entrarono, ma qualcosa mi frenò: era vergine!
"Spingi più forte..." disse con un fil di voce. Diedi un colpetto più secco e sentii qualcosa strapparsi: Elena strinse i denti, una lacrima le rotolò sulla guancia.
"Scusa, Ele! Ti ho fatto male?" domandai preoccupato. Lei scosse la testa: "No, non mi hai fatto male. Sono tanto felice, sai? Ho voluto regalarti la mia verginità, perchè sei la persona che amo di più al mondo, fratellino..."
Il cuore mi rimbalzò in petto a quelle parole; "Anche... anche io ti... amo, Ele..." dissi in un sussurro. Elena mi guardò raggiante: "Allora facciamolo, voglio che tu mi renda donna!"
iniziai a muovere ritmicamente il bacino avanti e indietro, la sua fica era calda e bella stretta, mi piaceva un sacco quella sensazione. Elena mi abbracciò tirandomi verso di lei: "Voglio sentire la tua testolina fra le mie tette, su, vieni..."
La accontentai, seppellendo la faccia tra quei seni meravigliosi. Elena mi accarezzava la testa:" Bravo cucciolotto, scopami, scopa la tua sorellona..."
Andammo avanti per alcuni minuti, ma mi stavo trattenendo da troppo tempo: per la seconda volta esplosi dentro di lei, dentro la sua fica morbidissima. Giungemmo all'apice del godimento quasi assieme, lanciando un lungo gemito contemporaneamente. Smisi di venire ma non volevo sfilarmi: volevo restare dentro di lei, senza più uscire, per sempre così. Elena mi baciò ancora: "Ti amo tanto, fratellino... davvero tanto."
"Anche io, Elena..."
Quel giorno, il giorno dei miei quattordici anni, la mia innocenza era sparita dentro mia sorella...
CONTINUA...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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