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Prime Esperienze

Giusy, una ripetizione molto eccitante


di ringo00
07.08.2018    |    22.141    |    1 9.4
"Sempre più rosso, feci un debole assenso, vergognandomi come un ladro..."
~ATTENZIONE ~ QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE, LUOGHI O FATTI REALI È PURAMENTE CASUALE
Da ragazzini è normale, o almeno credo, elevare una donna o una ragazza più grande a propria musa ispiratrice per... Beh, ci siamo capiti, no?
Per il gruppo di ragazzini di cui faceva parte anche il sottoscritto la ragazza presa come adolescenziale sogno erotico era lei, e soltanto lei: Giusy. Già, proprio Giusy, quella bella ragazza che abitava a metà via. 19 anni, capelli corti color castano scuro, occhi scuri molto espressivi, un bel faccino paffuto e un sorriso che letteralmente ti scioglieva il cuore. Fisicamente era, come dire, paciarotta, o curvy, come volete, ai miei occhi era meravigliosamente soffice: un bel sedere abbondante e morbido alla vista, fianchi larghi da manza, forse un pochino di ciccia sulla pancia e soprattutto... Un paio di tette enormi, credo che anche molte donne adulte la guardassero con una punta di invidia; all'epoca non capivo niente di taglie di reggiseno, ma una cosa era certa, le tette di Giusy mi mandavano letteralmente fuori di testa. Più di una volta, io e i miei amici la sbirciavamo di nascosto quando prendeva il sole in spiaggia, d'estate: stendeva il suo salviettone e si crogiolava beata, e noi a sbavare al pensiero di quel ben di dio celato dal costume; tra di noi immaginavamo come fosse il suo corpo: secondo me è così, diceva uno, secondo me è cosà, e via così, a tormentarmi il cervello e poi anche qualcos'altro. Credo che Giusy lo sapesse che le morivamo dietro, sorrideva ai nostri goffi tentativi di farci grandi ai suoi occhi, e lasciava correre, facendosi guardare un po'.
Ma nessuna di quelle osservazioni poteva competere con quello che mi capitó una volta... I miei voti a a scuola non erano proprio un bijoux, e così fui costretto a prendere ripetizioni, e indovinate un po' chi sarebbe stata la mia prof? Indovinato, proprio Giusy, fresca di laurea, che accettò di buon grado l'incarico. Emozionatissimo, mi recai a casa sua, mi fece accomodare nella sua cameretta dove c'era un tavolo e mi misi al lavoro. Mi resi però conto che mantenere la concentrazione sarebbe stato molto difficile: Giusy leggeva un libro mentre io facevo i compiti, controllando ogni tanto i miei progressi; solo che portava una canotta dalle sottilissime spalline, che sembravano trattenere a fatica quella latteria. Non aveva il reggiseno, me ne ero accorto durante uno dei controlli, quando mi aveva accidentalmente posato il seno sulla spalla. Lo sguardo, tentato da quella visione, abbandonò ben presto i libri per fissarsi sul suo seno: due collinette rosa con una valletta nel mezzo... Quanto avrei voluto perdermici, in quella valle...
"Ti godi la visita?"
La penna mi cadde di mano: se ne era accorta che le fissavo il davanzale??
Giusy mi guardava con un sorrisetto:"Non lo sai che le ragazze si guardano sempre negli occhi?"
Mormorai una scusa, con lo sguardo a terra e il viso in fiamme. Giusy rise:" Ma dai, scherzo! Lo so che tu e i tuoi amichetti passate le giornate a guardarmi per poi farvi le seghette!"
Ha capito tutto, pensai. Giusy si venne a sedere vicino a me:avevo la sua tenera coscia a pochi centimetri dalla mia mano. "E così ti piace guardare il seno alle ragazze, eh?" disse. Sempre più rosso, feci un debole assenso, vergognandomi come un ladro. Lei avvicinò il volto al mio:" È per questo che sei così interessato alle mie t-e-t-t-e?"
Altro cenno di assenso, stessa vergogna. Puntandomi l'indice sulla fronte disse" Sei un porcellino, lo sai? Però... "
Alzai lo sguardo: cosa voleva dirmi?
" Però sei così carino che ti perdono, e inoltre voglio farti un regalo... " Si avvicinò così tanto che mi vidi riflesso nei suoi occhi:"Ti insegnerò tutti i segreti del corpo di una ragazza. Sei contento?" disse con un sorriso accattivante. Se ero contento??? Metà dei miei sogni si stavano realizzando! Giusy chiuse il libro:"Basta compiti per oggi... Incomincia la lezione speciale..."
Sedette sul letto e mi invitó a raggiungerla; "Giusto un paio di cose; incominciamo da una parte molto sensibile, quella che preferisci: il seno."
Deglutii, emozionato. Giusy proseguí:"Il seno di una ragazza è molto molto sensibile, va trattato con dolcezza e delicatezza, altrimenti rischi di fare male alla tua partner. Chiaro fin qui?"
Ripetei come un pappagallo quello che avevo appena sentito.
"Bene, adesso passiamo alla pratica: fammi vedere cosa hai imparato."
Dovevo... Dovevo toccare il seno di Giusy??? Che qualcuno mi dia un pizzicotto, pensai. Un po' titubante allungai la mano, ma la tensione mi fermó; paziente, lei mi prese la mano e se la portó in seno. Vuoi l'eccitazione, vuoi che era la prima volta che toccavo un seno di donna, strinsi un po' troppo forte, e Giusy mi corresse:"Piano, non essere così aggressivo... Ecco, così" disse muovendo la mia mano in circolo, "piano piano... Delicatamente."
Mi lascio la mano, ero libero di godere delle sue tettone come volevo. Presto l'imbarazzo svaní, quel gioco mi piaceva molto, stavo addirittura toccando entrambi i seni contemporaneamente. Ma ecco una svolta imprevista: Giusy si levò la canotta, e guardai ipnotizzato i suoi seni rimbalzare dolcemente; erano proprio come li avevo immaginati: di un bel rosa chiaro, le areole appena più scure e i capezzoli cicciottelli.
"Il contatto con la pelle é molto meglio, sai?" disse. Aveva ragione, era semplicemente una cosa divina, la sua pelle era morbida come quella di un bambino, liscia e vellutata, e il suo seno aveva un così buon profumo... Tuffai la faccia tra le sue tette, respirando a pieni polmoni l'aroma di donna. Giusy non protestó, anzi, mi agevoló, mettendosi sdraiata: in quella posizione avevo la massima libertà di azione per farmi una bella scorpacciata di tette. Giusy sorrise quando strinsi le labbra sui suoi capezzoli:"La tua mamma non ti ha allattato abbastanza da piccolo..."
La sua morbida pelle, il suo profumo, quel bel seno morbido, era tutto troppo bello, sembrava un sogno, ma era realtà: i miei amici sarebbero morti di invidia se lo avessero saputo...
La mia erezione strofinava contro il suo ombelico, così Giusy mi abbassó di colpo pantaloncini e mutande, e il mio pisello si trovò a strisciare contro il suo pancino. "Te l'ho detto, a pelle è più piacevole." disse sorridente. "Adesso strofina il pisellino sulla mia pancia, e continua a giocare con le mie tette, è molto piacevole..."
Non me lo feci dire due volte: affondai tra le sue collinette mentre facevo avanti e indietro col pisello sul suo ventre, era una sensazione paradisiaca. Giusy mi strinse tra le braccia, contro il suo cuore, lo sentivo battere forte forte sotto la mammella sinistra. Quel momento non poteva durare a lungo, purtroppo: ahimè, raggiunsi il limite e schizzai un piccolo fiotto di candido seme sulla pancia di Giusy, che sospirò forte, appagata. Ignoravo che forse aveva avuto un orgasmo, nella mia innocenza credetti che fosse solo stanca, comunque sembrava contenta:"Bravo, impari molto in fretta... Se continui così nessuna ragazza potrà resisterti..."
Sospirò di nuovo:"E con questo la lezione di oggi è terminata... Vedremo come te la caverai con la prossima..."
Quella emozionante avventura era appena iniziata...
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