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Elena parte 2


di ringo00
01.10.2017    |    37.089    |    4 9.6
""Mi hai vista?" Abbassando gli occhi mormorai un assenso, seguito da una scusa..."
-ATTENZIONE- QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE, FATTI O LUOGHI E' PURAMENTE CASUALE.

Il rapporto tra me e mia sorella Elena diventava sempre più intimo: aveva promesso che mi avrebbe insegnato a masturbarmi, era diventato il nostro rituale. Ogni giorno mi chiamava nella sua camera, le sedevo in grembo con molta dolcezza lei mi deliziava con la sua mano, portandomi all'orgasmo. Notai però una cosa: dopo ognuno dei nostri "giochetti" Elena si chiudeva in bagno, per uscirne qualche minuto dopo. Inizialmente non ci badai più di tanto, però la curiosità aumentava sempre di più, fino al giorno in cui, camminando silenzioso come un gatto, mi avvicinai al bagno, e giuro che ciò che vidi dalla porta socchiusa mi lasciò senza parole: mia sorella era seduta sul water, ad occhi chiusi, tenendo una mano tra le cosce mentre con l'altra si palpava forte un seno. Distolsi lo sguardo da quella scena e mi allontanai, un filo turbato: cosa stava facendo Elena?
Quando uscì dal bagno si comportava come sempre, con la consueta dolcezza, ma ciò che avevo visto... non riuscivo a levarmelo dalla testa. Dopo attenta riflessione decisi di parlarle a quattr'occhi: la chiamai e glielo dissi.
"Ele... cosa... cosa stavi facendo in bagno prima?" domandai con una voce piccola.
Elena avvampò, ma non sembrava arrabbiata. "Mi hai vista?"
Abbassando gli occhi mormorai un assenso, seguito da una scusa. Elena mi invitò a sederle vicino: "Sai, anche le ragazze si masturbano a modo loro: voi maschi vi toccate il pisello, e noi invece..."
La cosa mi intrigava: "... invece? Dai, non tenermi sulle spine!"
"Vuoi vedere come facciamo?" chiese con un sorriso.
Feci cenno di sì, ormai si era impadronita della mia attenzione.
Elena si alzò, slacciò i jeans e li sfilò, seguiti dalle mutandine, e si risedette. L'avevo vista una marea di volte lì, in mezzo alle gambe, durante il bagno: un ciuffetto di pelo nero e una striscia rosa e carnosa, e non mi aveva mai fatto 'sto gran effetto, ma adesso... Una mezza erezione stava alzando il capo. Elena allargò le gambe: "Vedi, noi ragazze facciamo così: ci tocchiamo la patatina con le dita, in questo modo" Si insalivò l'indice con una mossa che mi fece venire il batticuore e se portò sulla fica, solleticandone il taglio roseo. "Facciamo così per un po', poi facciamo dentro e fuori con il doto. Dentro e fuori... dentro e fuori... " disse, accompagnando i fatti alle parole.
Istintivamente mi avvicinai, ipnotizzato; Elena notò il mio interesse, e avanzò un'idea: "Ti va di farlo insieme?"
Rimasi basito per un attimo, mi vergognavo un po', ma alla fine accettai: mi liberai di pantaloncini e mutande e mi sedetti vicinissimo a lei.
"Pronto? Vai!" disse in tono scherzoso.
Non potete immaginare che goduria provai in quei momenti: la mia bellissima sorella stava accanto a me mentre si sfiorava il sesso, mi sembrava bella come una dea. Anche io cominciai a masturbarmi, come mi aveva insegnato, su e giù, e mi sembrava perfino di provare più piacere del solito. Improvvisamente Elena mi afferrò delicatamente il membro, e presa la mia mano se la portò tra le gambe: il mio cuore (e anche qualcos'altro) ebbe un sussulto. "Così è più divertente, no?" chiese con voce sensuale. Ci stavamo masturbando a vicenda: stava capitando davvero o era un sogno? Le mia dita sfioravano quel bel frutto umido e carnoso dalle tenere labbra con sempre maggiore sicurezza, e quando provai a penetrarlo con l'indice, Elena approvò: "Mmmm, bravo, vai benissimo così. Magari leggermente più veloce..."
Anche lei mi stava toccando con passione, alternando movimenti veloci ad altri più lenti, finchè non fu scossa da un brivido, seguito da un urletto soffocato. Credetti di averle fatto male, ma lei mi rassicurò: "Ma no, tranquillo. Sono venuta, noi donne siamo più discrete di voi maschietti."
Sospirò forte, appagata dall'orgasmo appena avuto. Nel frattempo non aveva allentato la presa sulla mia virilità: "Poverino, non possiamo lasciarlo così" disse affettuosamente. "Aspetta, questo ti piacerà, vedrai."
Si sdraiò di schiena sul letto e sollevò la maglietta fin sopra il seno, scoprendo la sua prorompente sesta. "Ta-dan! Su, metti il tuo pisellino qui in mezzo..."
Deglutii: chi si aspettava di arrivare a quel punto? Ma ormai ero i ballo, tanto valeva ballare. Sedetti a cavalcioni su di lei, e una volta posizionato tra le sue tette Elena le strinse, lasciando solo un piccolissimo passaggio. Il mio orgoglio di maschio era letteralmente sparito tra quelle soffici mammelle: "Scusa, lo so che non è grande e nemmeno molto lungo, però... "
Elena scosse il capo: "Non importa, perchè è della persona a cui voglio più bene in assoluto, lo adoro così com'è. Il mio adorato fratellino... "
Le sue parole mi colpirono direttamente l'anima, soffici e calde come le sue carezze.
Elena iniziò a muoversi, molto piano: stringeva i seni con le mani, ritmicamente, coccolando il mio attrezzo. Che goduria! Elena mi sorrideva, lanciandomi occhiate affettuose, come la più dolce delle amanti. "Ora muoviti tu" mi disse. "Mettimi le mani sulle tette e muoviti come desideri." Afferrai quei seni che adoravo e li strinsi l'uno contro l'altro, per poi iniziare a muovermi avanti e indietro, godendo come mai prima. Mia sorella incrociò le braccia dietro la nuca e mi lasciò fare, avevo la libertà di godere di quei seni meravigliosi.
"Che bravo, continua... gioca un po' con i capezzoli anche..."
Li presi tra le dita, erano belli duri, sembrava che a Elena piacesse quel trattamento. Andai avanti così per alcuni minuti, ma ero al limite: quando capii di essere sul punto di venire, strinsi forte forte le tette di Elena e lì in mezzo scaricai la più abbondante eiaculazione della mia (breve) carriera. Una volta che il mio seme ebbe raggiunto quella meta paradisiaca tra i seni di mia sorella mi lasciai cadere sdraiato accanto a lei, del tutto svuotato. Elena si ripulì il davanzale con dei fazzolettini umidificati e si raggomitolò accanto a me. Guardandomi radiosa, disse "Grazie, pulcino, mi hai fatto godere un sacco. Avanti così e le ragazze faranno a gara per mettersi con te, vedrai... "
Affondai il viso tra i suoi seni caldi, mentre mi accarezzava la testa, finchè non mi addormentai, così, abbracciato alla ragazza più importante della mia vita.

Continua...

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