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Insospettabili vizietti domestici, 8a parte


di sexitraumer
28.03.2020    |    2.538    |    0 9.7
"Ma non mi diede la soddisfazione di dar peso all’episodio …io non gliel’ho più chiesto, e lei neppure mi chiese più niente..."
“L’hai mai saputo Teo ?...”
“Cosa ?”
“Quando avevo 11 anni mamma mi aveva avvisato sul tuo cazzone; s’era accorta che avevi la tendenza all’ipersessualità; mi ha detto che una volta all’improvviso le cacciasti un dito dentro il culo, sotto la gonna, e che non t’ha schiaffeggiato solo perché nell’altra stanza c’erano ospiti! ...”
“Sì, è vero! E quando andarono via non mi rivolse più la parola per tutta la serata…anche te se non te ne sei scordata le avevi chiesto cosa non andasse, senza ottenere risposta…la cosa strana era che nemmeno papà lo sapeva…”
“A me disse solo che l’avevi toccata…niente altro. Ho pensato a uno schiaffo…”
“No, Marghe! Era una ditata al culo...ma non mi diede la soddisfazione di dar peso all’episodio …io non gliel’ho più chiesto, e lei neppure mi chiese più niente...”
“Però un mese dopo sarà stato…un tuo amico gay, Paoletto, te lo voleva prendere in bocca, e lo lasciasti fare – mi raccontò - mentre facevate i compiti assieme; mamma – mi disse - vi aveva interrotto di proposito, perché si era accorta di qualcosa da come ti guardava; sai, mi ha raccontato prima di morire, che verso i dodici anni stavi deviando verso l’omosessualità da qualche tempo…che stavi troppo con quel biondino equivoco…e che quella volta che v’interruppe intimò a entrambi di prepararvi per uscire, che dovevate uscire tutti e tre…che s’era ricordata che doveva portarti dal medico. Non si arrabbiò davanti a voi, ma a Paoletto l’avrebbe scaraventato dalla finestra…”
“Sì, e senza urli o problemi ci preparammo; mamma prese la macchina senza lasciarmi solo a casa e riaccompagnò personalmente lei a casa Paoletto…tanto non studiavamo. Poi tornammo subito a casa…era compiaciuta con sé stessa per l'intervento tempestivo, e durante il tragitto in macchina non mi disse mai niente, limitandosi a scoprire le sue cosce in maniera piuttosto evidente, mentre era alla guida anche se stavo dietro…gliele guardai, e naturalmente erano ancora belle; per non mettermi a disagio non si voltò mai verso di me…comunque poi si fermò vicino casa nostra, verso il bar tabacchi Helen, ce l'hai presente, no ?!”
“Si. Ci andava sempre papà a giocare la schedina, e quando s’attardava lì dentro, mamma s’arrabbiava…”
“Io rimasi in auto: stette via una mezz’oretta, poi tornò seria, seria. Io chiesi…"

“Insomma, che dovevi fare mamma? Non dobbiamo andare dal dottore?”
“Eh?! Ah sì, però…uhmmm…no niente! Mi serviva una donna delle pulizie, per oggi che sono stanca, ma non ho trovato nessuna!”
“Al tabacchino?”
“Le conoscenze le hanno…la gente va e viene, sai…se sai chiedere trovi…”
“Beh la madre di Paoletto fa proprio quel mestiere…perché non l'hai detto? Magari ti faceva pure un buon prezzo…”
“!”

“Non me n'ero accorto, ma avevo appena fatto una gaffe…mi rispose con lo sguardo severo; irritata mi disse…”
“…sì, lo sapevo! No, Teo ! ...eh no! La madre di Paoletto non andava, anzi non va bene! Proprio per niente! Becco il figlio a deviare con te, a fare cosette strane, e poi dovrei chiamare quella…quella …superficiale ! Non voglio proprio avere a che fare con quelli! Intesi? Prima di dire altre cazzate conta fino a uno, almeno! E d’ora in poi a casa sua ci andrai solo in gruppo, ma io preferirei che non ci andassi proprio!”
“…ma…io…insomma era solo un po’ curioso! Vabbé è gay! E allora ?!”
“Niente! Ma tu non sei gay !”
“Io…!?! Io…no…io non…ecco io…non so…però…”
“Però un cazzo! Ti conosco! Tu non sei gay e basta!”
“…certo, màa…io…”

“Sai, Marghe, si alzò la gonna di nuovo in macchina scoprendosi le cosce, ed infatti andai subito a guardare…”

“Ah le stai guardando! Allora tu…non sei gay! La prima cosa che hai fatto è stata guardarmele, Teo!”
“Màa, io…stai guidando…non fa caldo…e se fai il botto con le cosce in vista cosa pensano?! Che fai la squillo, e ti porti dietro me…”
“…uhmmm…certo Teo, hai ragione! …mhmmm, hai ragione, sì! Vieni, siediti avanti!”

“Come mi accomodai mi portò la faccia sopra la sua scollatura, poca però, e ce la tenne un minuto buono, per poi baciarmi dappertutto…”
“…hai capito mamma!...continua un po’! Stè cose mica me le aveva confessate…”
“No, dai Margherita…su…”
“Teo! Te l’ho data, e adesso mi dici come va a finire!…”
“Beh, va a finire…che…ecco…”
“…e poi Teo?...me lo racconti il poi?”
“Tempo dopo capii: era entrata da Helen, perché sapeva che ci si facevano vedere delle garbate ragazze squillo, di quelle ben vestite. Non andavano col primo venuto, ma venivano a casa con discrezione…”
“O forse voleva che papà non le conoscesse…ma poi che avete fatto?”
“Con le squillo niente! Sai, forse papà con una di quelle una scappatella l’aveva fatta, ma mamma credeva nell’unità della famiglia, e non ci aveva mai dato peso…però uscì delusa…per me i casi erano due: o non l'aveva trovata, o costava troppo…”
“Insomma voleva sverginarti con una squillo…sì…bene, ma poi che avete fatto?”
“Niente di che! Arrivati a casa mi disse, o meglio mi ordinò, di andarmi a lavare il pisello sul bidet, e di lavarlo bene, col sapone…che la bocca di Paoletto non le era piaciuta, che voleva portarmi dal dottore… Lo lavai come aveva detto; poi vedendo che non mi aspettava dietro la porta del bagno, me ne sono andato nella mia stanza in attesa che mi venisse la voglia di fare i compiti; poi in bagno ci andò lei, quindi quando ne era uscita mi ero sentito chiamare dalla mia stanza. Sai di studiare ormai non mi andava mica tanto…poi ero agitato per la sua incazzatura in auto!”
“Non t'è mai andato: né tanto, né poco, Teo!...non t’è mai andato, e basta! E poi che è successo ?”
“Che è successo?!...ha continuato a chiamarmi…”

“Teodoro ! Vieni qui !”

“Le risposi ad alta voce…”

“Sì lo so che la stanza è in disordine; prima di andare a dormire ordino, va bene…”

“Ma lei, Margherita, continuava a chiamarmi imperiosamente…dovevo andare da lei in camera da letto…

“Lascia perdere quello che tanto non stavi facendo! ... che non ho molto tempo, dai !…vieni !”
“Che c’è, insomma oh !”
“Vieni o no?!”
“Vengo, vengo…”
“L’hai lavato il pisello, come t’avevo detto?!”
“Sì, e allora? Hai chiamato il medico? Viene lui, o andiamo noi?!”
“Vediamo un po’! L’hai lavato bene, sì?”
“Sì…sì! Ma il dottore a che ora arriva?”

“Mi fece un sorriso di sufficienza, poi mi sbottonò la patta, e me lo tirò fuori dagli slip; prendendolo in mano mi fece due-tre mini pippe, come per vedere se funzionava…poi all’improvviso s’inginocchiò; credevo che volesse annusare se avevo usato il sapone…a malapena avevo sentito l’alito caldo del suo naso sulla cappella; nemmeno il tempo di rendermene conto, e subito me lo trovai tutto dentro la sua bocca piena di saliva calda…iniziò con un pompino parecchio slinguato, cazzo! Mi stava piacendo! Mamma era brava con la presa in bocca! Solo che…insomma…non ci crederai…ecco…”
“Cosa Teo ?!”
“Mentre mi slinguava il cazzo, e la cappella, e mi faceva qualche carezza alle mie pallette, poi si era tirata su la veste dietro, da sotto, e s’era scoperte le chiappe; in bagno doveva aver tolto le mutande…che chiappe! Le guardai con meraviglia…un bel culo di una donna adulta, piacente, come nostra mamma, Marghe! Curioso, mi chinai scostandone una, e le vidi il buchetto dietro…lei continuava a slinguare, e io prendevo la natica, le scoprivo il buchetto, e poi la lasciavo andare, per poi rifarlo…vedere le chiappe del suo culo muoversi come un budino, mi fece partire un improvviso sparo, e vedendo quel culo che potevo aprire, mentre la sua lingua si muoveva le sborrai in bocca; me lo ricordo bene: le sparai dieci colpi…ero pieno zeppo di sborra, e lei senza mollarmelo, se la ingoiò tutta quanta, respirando velocemente col naso che mi mandava aria calda sui peli del cazzo…poi dopo averlo ingoiato, e finito di pulirsi le labbra di quello scivolato fuori, mi disse…”

“AHNNN…OHHHHH…AHNNNNN…ahnnnn…ahnnnn…”
“Yulhmmm, gloooom…uhmf…luummhf, yulhmmm…ahm…cough! Cough!...AHMMM!”
“Màaaa….io…”
“Mhmmm…mi sa che mangi male Teo! Mi sa che dovrò darti frutta e verdura più spesso…AHMMM ! UH !...Sluup…ahnnn…allora tieni a mente, figlio mio! Queste cose si fanno solo con le femmine, Teo! Hai capito?...CON LE FEMMINE! Tieni a mente!”
“Io…mamma…io no…non…me ne sono accorto che stavo venendo…t'ho visto il culo, e il buco, e…”
“…e…”
“…e ho sparato! M'è partito così…màa, se me lo baci mamma mi si ridrizza…mi fanno anche male le palle…”
“Pciù…pciù…smack! Pciù…uhmmm…dammelo qua…il mio piccolo sparasborra! Pciù…Uhmmm sei un po’ confuso, lo so! Ma d’ora in poi dirai a quel Paoletto di tenersi le mani a posto! Che a te piacciono le femmine, vero?! LE FEMMINE Teo, le donne!”
“Ve…ver…vero mamma, vero…!”
“Uhmm…mhmmm…allora, visto che ti sta tornando duro, ora me lo dimostrerai!”
“Eh…?!”
“Ecco…prego! A te ora ! Tocca a te, forza!”

“Mamma si alzò in piedi, fiera ed eretta, divaricando un po' le gambe, si rimboccò di nuovo la veste, se la alzò sull'ombelico, e mi presentò la patacca sua, bella, grande, e pelosona…una sorpresa che non ti dico! Non era facile trovarle lo spacco con tutto quel pelo, e per istinto lo stavo già cercando…”
“E tu Teo, cos’hai fatto dopo aver visto il pelo?”
“Le guardai meglio la figa, toccandogliela qua e là…al mio tocco aveva preso a respirare imbarazzata…”

“…mhmmm…mhmmf…oh…ahn…beh la tocchi e basta ?! No…non la vuoi assaggiare? Ahnnn…Teo l'ho lavata per te, cinque minuti fa, manco…ahnnn…beh…?!”

“Sapevo di dover ricambiare, e insomma aveva un buon odore…ho avvicinato la testa, ho esitato un altro istante, poi ho cacciato la lingua, e abbassandomi il viso su quella vulva gliel’ho leccata tutta, per bene. Ma era piena di pelo, e non mi piaceva gran che…mi fermai un paio di volte per togliermi i peli dalle labbra…e lei rideva…più leccavo la sua…più avevo fame …della tua!…”
“Mhmmm…ahf…sluuurp…ahhh…mamma…?”
“…uhmmm.. ohhhh…sì…?”
“Oh, senti ! Insomma dici a Margherita se me la fa leccare ?! Gliel’assaggio soltanto…non le entro dentro…lo so…sluuurp…yuhlmmmm…che…deve restare vergine…sluuuurp…slaaaf…pciù…”
“Ohhh, hmmm, no! Lascia stare tua sorella, è troppo piccola…che con questa…ahnnn…te…ohhh…te la cavi bene!...ahnnnn…continua, non ti…ohhhh…fermare…più in alto…che godo un po’ anch’io…ohhh…dai!”
“Sei tutta …sluuurp…pelo…troppo pelo…Margherita ce l’ha liscia…”
“AHNNN…Teo…uhmmm…la patatina di Margherita è troppo piccola per te! Questa va bene, dammi retta! Riprendi a leccarla, dai! Non abbiamo tanto tempo! Sennò me la pelerei davanti a te! Continua a leccarla…fra poco…ti…ti bagno Teo…ahnnnn…leccala, non ti, ahnnnn, fer…ahnnn…fermare!...Uhmmm, non appena la rado…te la farò assaggiare…promesso, ma di solito me la pelo dall’estetista…ahnnn…leccala Teo, leccala…dai…vedrai che femmina che sono! Altro che quello lì!”
….
“Pensavi a me, mentre la leccavi, per giunta comodo, a lei che te l’aveva favorita…Teo, mamma m'aveva avvertito che saresti stato molto attivo…e che avresti provato a scoparmi, visto che stavo mettendo le mie formette…ma se avessi saputo che t'aveva dato la sua! Cazzo!…adesso ti dovresti accontentare di una puttana…e invece sono io la tua puttana!”

“Sai , Franz…mio fratello mi aveva fregata alla grande! Gliel’avevo data per pietà, perché si togliesse la soddisfazione finché era in piedi…invece mi aveva appena confessato che s’era fatta una scopata tosta con nostra mamma, che a quell’età non era stata affatto male! Lui ridendosela mi disse di rimando…”

“Ti fa arrabbiare così tanto?!”
“No, qualcosa m’aveva accennato…delle esperienze molto limitate con te, ma tu mi dici che te la sei penetrata dentro…insomma tanto sfigato mica eri!”
“…eh guarda…tre in tutto sono state…mica tante!”
“Sai, la patata non pensavo che la leccavi così bene!”
“Ah grazie!”
“…prego, prego…cazzo! Vabbè, diciamo che ti aiuto a guarire…la prossima volta mi porti la ricetta, però! Per i buchini di tua sorella ci vuole una prescrizione speciale! Pciù…pciù!”
“Guarire…oh certo! Guarirò, guarirò…”
“Sicuro!…vabbè, senti, ma con mamma poi ?”
“T’interessa…eh?!”
“Sì Teo! Sì che m’interessa…”
“Quando ha deciso che l’avevo leccata abbastanza, si è stesa sul letto, allargando le cosce…nonostante il pelo l’avevo vista che si era aperta; dovevo chiavarla! ...”

“Teo! Chiavami finché è bagnata…ahnnn…sentiamolo un po’…voglio assicurarmi che funzioni, sai.”

“Me lo riprese in mano per accertarsi che fosse duro…”

“Scappellalo Teo! E poi ce lo ficchi…tu non sei come quello lì, vero?! Tu sei un maschio che farà godere una femmina…col suo cazzo!”

“Feci come aveva detto lei…le entrai dentro…certo, era piacevole, ma era ancora tiepida, altro che bagnata…provai a scoparla…ma le zinne non sapevo se me le voleva scoprire…toccandole il seno avevo notato che uno dei capezzoli era turgidino, lo vedevo dalla veste…allora mamma guardandomi negli occhi aprì la veste anche di sopra, e ne uscì una di quelle due zinne, quella sinistra col capezzolo turgido…provai a succhiarle quel capezzolo, ma mi uscì il cazzo dalla figa!”
“Teo, ti piacciono le zinne! Bene…ahnnn, ohhhh se n’è uscito…va bene succhialo forte…”
“Fluuuuup…sluuuuup, mhmmm…pciù, sluuuuup….buona la zinna…buona!”
“AHNNN…OHHHH…ahnnn…mhmmm…come succhi…basta dai…ahnnn…su, ora rimetti dentro il cazzo ! Ahnnn, come succhi…ahnnn, basta ! Fatti la patacca, che è aperta, dai…datti da fare! Su! Dentro di nuovo…ahnnn…ahn…”
“…uhmmm aspetta…eccolo…sto di nuovo dentro!...AHNNN…ahn…ahnnnn…ahnnnn!”
“Bene Teo…ohhhhh…ahnnnn…bene così! AHN!...ahn…avanti…ancora…non ti fermare…ahnnn…ancora!”
“AHNNN…ohhhh…ahnnnn…”
“Sì, dai…Teo, ahnnn…ahnnnn…ah….ahnnn…uhmmm…vediamo…uhmmm…ohhh…ecco!”
“HOOH! …Mamma !”

“Mi bloccò con un abbraccio, e un dito nel mio ano…”

“…mhmmm…uhmm…ohhh…così non ti stacchi più…ahnnn…vieni dentrohhhh…tanto non mi netti incinta…su…ahnnn…ahnnnnn!”
“Mamma io non c'entro niente con Paoletto…è stato lui…ahnnnn…io …credevo che scherzava…ahnnn!”
“Ahnnn…fanculo a Paoletto!...a te piacciono le femmine…ahnnn…me ne sono accorta! Ahnnnn…dal …ahnnnn…capezzolo succhiato….ahnnnn! Ohhhh…scopami Teo, scopamela bene la figa…la mia figa! …te la presto volen…ahnnnn…tieri!”
“…ma il dottore …?...ahnnn…la donna di servizio…a che ora arrivano ? Ahnnn…sei calda, mamma!”
“Sono io il dottore, cretino! Mi serviva…ahnnn…una scusa…ahnnnn…per mandare via…ahnnn il tuo amichetto …hnnnn…gay! Poi se mi vuoi scopare…ahnnnn…ogni tanto magari…ahnnnn, mica sempre!…mi vesto io da colf…ahnnn…sei maschio, un bel maschietto che ora scopa una femmina…femmina vera ! Pciuù..pciù…su…chiavami ! Ahnnnn!”
“Sì, ahnnn…ahnnnn…ahnnnnn…ahnnnnn !”

“Però Marghe, non la sentivo bagnarsi…secondo me fingeva, sai…”

“…mhmmm…ahnnnn…eccolaaaah…ecco…uhhhhh….ahnnnn ! Vengoooohhh…ahnnn…ahnnnn!”

“Le venni dentro, ma lei sembrava appena, appena soddisfatta…anzi, delusa!”
“…uhmmm…così poca Teo?!...credevo che me ne sparavi ancora…tre schizzi! Sono una femmina esigente, figlio mio!”
“No, mamma….ahnnn… Questa era! Ti ero già venuto in bocca…ahhhnnn…ohhhh…ahi!”
“…mhmmm…non ti piaceva la mia figa Teo?”
“…mamma…prima con la bocca sei stata bravissima!...è che…che ho sborrato quando t'ho visto il culo…comunque nella figa…”
“…che ?”
“…non ti bagnavi, ecco!”
“Beh in realtà non ero abbastanza eccitata! Senti Teo…me l’hai leccata bene bene, ovvio però che leccarla non basta…mhmmm…uno di questi giorni, se rimaniamo soli di notte…ti farò fare con calma, magari anche un bel sessantanove…nel frattempo, osserva una certa distanza da Paoletto…tu non sei gay, va bene?!
“Sì, mamma…mi piace la figa!”
“Ti credo…uhmmm anzi! Lo prendo per un giuramento! La nostra famiglia i dindini, quelli veri, non ce li ha figlio mio! Sennò t’avrei pagato una ragazza, ma l’avrei dovuta pagare bene, affinché venisse a scopare con te, che fai la prima media! Purtroppo non ho trovato nessuna; allora mi son detta: provvedo io…e Io e te alla fine ce la siamo sbrigata da soli, gratis, in quattro e quattr’otto…non diventerai gay, vero?!”
“No…lhlmmm pciù…pciù…mhlmmm…mhmmm…”
“OHHHHHH !”

“Le baciai tutta la vulva anche se zozza d'orgasmo… di labbra, e lingua nonostante il pelo. Le usai la lingua dentro lo spacco un buon minuto…poi mi sganciai…e glielo rimisi un po’ dentro sperando che s’ingrossasse…”
“Va bene Teo! Sono tranquilla adesso! Se vuoi restare dentro un po’ va bene…ma fra venti minuti torna Margherita dal nuoto…e tua sorella – mi fai il piacere, sai – la lasci in pace, chiaro?”
“Mhmmmm…màa…ma se lo racconto agli amici?”
“Non ti crederebbero…e comunque negherei tutto dandoti del segaiolo pieno di porno…huhmmm…ti è cascata un’altra goccetta, mi sa…basta ora, fila a far finta di fare i compiti! E acqua in bocca con papà, sai ?!”
“Sì, sì…”
“E non molestare Margherita! Se la vuoi leccare da liscia aspetterai che torno dall’estetista, papà i soldi non me li ha ancora dati, poi ti faccio assaggiare la mia…senza pelo se ci tieni!”

“…ma poi il sessantanove l’avete più fatto?”
“Il sessantanove, no…ma dieci giorni dopo, sapendo che era stata dall’estetista, le tolsi le mutande dopo che tu eri andata a nuoto, e me l’ha lasciata leccare affinché potessi gustarla glabra…la leccai bene una decina di minuti, poi le chiesi di mettersi contro il letto…”

“Vuoi scoparmi da dietro Teo?”
“Sì !”
“Va bene, sbrigati! Non pensare a me…chiavamela che l’hai fatta bagnare stavolta!...t’è piaciuta senza pelo?”
“Mhlmmmm…era buona sì...Mhmmm…sì, mò…mò…entro…aspetta, eh…”
“…sì…ahnnn…ohhhh…ahnnn…bravo Teo…dai…ahnnnn…ahnnnnn…oh…”

“Le chiavai la figa, tutta un zuppo, una decina di minuti, poi lo tolsi, e ne cascò una bavetta sulla sua coscia…mi chinai a leccargliela dalla sua pelle, e m’infoiai all’istante: una volta sentito il sapore salato sulla mia lingua…presi la mira, Margherita, e in un secondo, un secondo e mezzo, le ero riuscito a dilatarle il bucio…insomma mentre le aprivo le chiappe le mandai dritto un bel fendente di carne!”

“HUH !...Teo…AHN!...uhhhhh!....Ohiiii…”

“Sai Marghe, per un attimo non disse nulla, ma non dimenticherò mai i suoi occhi da chiusi, ad aperti nell’istante dell’entrata!”
“…scusa Teo, e come li avresti visti se l’hai presa da dietro?”
“C’era lo specchio grande del mobile davanti al letto, no?”
“Ah, già…è vero! …ora immagino…uhmmm…sul serio ?!”
“Sì, Margherita, sì, ti dico! Poveretta ! Non se l’aspettava!”
“E poi…?!”
“…ascolta…”

“Teo! AHN !...Ohhhhh, eccheccazzo! Ahi….non sai far più piano ?! Uhmm…uhhhh…hai fatto centro al primo colpo! Anche nel culo, …ahi…ohhhhh…e che ti devo dire !?!...Bravo! E ora….ahhhhhh…ohhhhhh…hoh!...beh, caccialo fino in fondo e…
“…e…màa…?”
“Ahnnn…uhmmmf…no, dicevo, muoviti! ...anzi prima fammi un favore…”
“…ahnnn…quale màa?!”
“Sganciami la gonna…che devo toccarmi la patata mentre m’inculi…credevo che me la facevi venire tu…mi ero eccitata…sai…”
“Uhmmm… aspetta, te l’allento che non mi va di uscire dal tuo culo màa, e te la rimbocco verso di te…ecco…dovresti avere la mano libera adesso…prova!”
“…mhmmmh…uhmmm…sì, dai sodomizzami! La gonna dovrò portarla in tintoria, mi sa! Niente paghetta Teo, stà settimana, sai…ohhhhh…ahnnn!”
“Vabbé…”
“Inculami allora, dai…ora sì…che…AHN! Piano Teo, piano!”
“Sì ! AHNNNN…ahnnnn…ora sì…che?”
“Ora sì che…ahnnnn…ohhhhh… mi sento una…ahnnn…gran puttana, Teo!”
“AHNN…ahnn…sì…sìiiii…”

“Insomma Teo, fammi capire…mamma si è fatta venire la fica, mentre la sodomizzavi?”
“Sì, la sua fica era bagnata, come l’avrei desiderata la prima volta, ma la prima volta ero venuto mentre le allargavo il bucio con le mani…e la volta in cui me l’ha servita pelata, l’ho inculata venendo in pochi minuti…”
“Il sapore t’era piaciuto?”
“Era lo stesso della prima leccata, ma non ero stato irritato dal pelo lungo…”
“E poi avete scopato più?”
“No, dopo aver provato ogni suo buco non me li ha dati più. Del resto papà le stava sempre più vicino…e non ho mai saputo se gliel’ha detto…”
“Non l’hai mai saputo, Teo?”
“No, e se la toccavo mi scostava brusca…insomma mi sono adattato...certo speravo che tu mi chiedessi un po’ di cazzo, per fare qualcosa di clandestino con me…invece niente!”
“E allora te lo dico io: gliel’ha detto! Forse poco prima del proprio compleanno. Gli aveva spiegato che Paoletto, che infatti è sempre stato un gay, te l’aveva preso in bocca, e che t’ha voluto far provare che è meglio la femmina. Poi per risarcire papà lo ha autorizzato di andare al tabaccaio, da Helen, e farsi un paio di quelle graziose squillo…e lì papà ebbe il suo primo infartino d’avvertimento, ufficialmente mentre lavorava…”
“Io ci avevo creduto.”
“Lo so. Ti dissero quella bugia per non farti venire complessi di colpa…”
“Però io avrei voluto scopare te, Margherita!”
“Teo, se mi avessi sverginato non so cosa sarebbe potuto succedere, forse ci avrebbero separato, uno di noi due sarebbe finito in collegio…ti stai toccando Teo…dì, che ci speravi che mio marito uscisse, vero ?!... pluff…ful…flutch…che fai….ahnnnn…Teo che fai ?...mi baci in bocca ?”
“… slu…pciù c’è qualcosa di male ?!”
“Solo l’alito di sigaretta.”
“Mi sa che è la chemio…però ho fumato pochissimo…”
“Fumare niente, no, vero?!”
“Ormai…”
“Vabbè no, non so…io…e va bene! Baciami sul collo, che continuo con la sega…ahnn…intant…pfluuutch…sluuup…mhlmmm…lingua-lingua…eh ?!”
“…mhmmm…no, ti ficco la lingua anche nell'orecchio ! Eccooohhhh…”
“Quando…mhmmm sento la lingua di un maschio nelle orecchie …mi bagno sempre sotto…hmmm…ohhhhh, mi sto rovinando le mutandine…erano pulite stamattina Teo…mhmmm…sentiamolo !...oh che duro! Bah, te lo sego, mi piace è duro e caldo…dammelo e rilassati, lo scappello io…sai, Teo…certe volte mi prende la voglia di farlo a mio figlio Franz, ma mi fermo sempre dopo aver contato fino a uno…”
“A chi devi rendere conto Marghe…se ti va…fallo, no?!...aspetta, che ti voglio baciare ancora Margherita !”
“Teo…!?!...uhmmmmf…ahnnnnn…uhmmm…”
“Che c’è Marghe?”
“Tira fuori la lingua!...ahnn, dai, su!”
“Perché?”
“Voglio i tuoi sapori…”
“T’ho dato i miei buchini…mò mi fai sapere che mamma t’aveva dato i suoi…te possino…!”
“Ecco…tieni…ahhhhhhhhhh”
“Sluuuuuurm….yuhlmmmmmm…splatch…tieni…uhmmmm!”

“Ahnnn…ohhhhh…mhmmm…coi preliminari ci sai fare, Teo! Toccamela !...sentirai che zuppo!”
“Aspetta che te la lecco un po' Marghe !”
“…ohhhh…piano Teo, è già bagnata…ohhhh…che vengo sennò! ...ahnnnn…non ti piaceva la sega Teo ?!”
“Sluuurf…slaaaaaap…slurp…me lo sento duro Marghe!”
“Alzati, basta leccarmela ! Se è duro strusciamelo sulle chiappe…se me lo vuoi mettere in fica è pronta…”
“…eccolo Marghe ! Lo senti ?!...te lo sto strusciando…”
“Beh…ahnnnn…infilami ! Su…”
“Ahnnn…nel culo Marghe, te lo voglio mettere nel culo…”
“Ohhhhh…se mio marito fosse qui ora sarei nei guai…ahnnnn guai più grossi del tuo cazzo Teo!”
“…ahnnnn…dai chinati, che ti apro qui dietro!”
“Ormai sono la tua puttana fratello ! Dai, entra ! Sfonda tua sorella Teo ! La mia fica era pronta e non la vuoi…ohhhh!”

“Mi piegai sulla lavatrice Franz e gli offrii il mio culo affinché facesse quello che voleva…un po’ ero fatalista…e un po’ mi piacevano i brividi mentali del proibito, dello sconsigliabile, della sveltina di nascosto…in quei momenti, Franz, mi dispiacque non aver praticato il sesso con mio fratello in altre occasioni più spensierate…”

“Ecco…ahnnnn…anche il tuo culo mi piace Marghe!"
“HUHN !...mhmmm…ahi !”
“Scusa Marghe, ma fra poco ti piacerà, dai…”
“Ahnnnn…ohhh…ahnnn…ahn …ahnnnnn…ahnnn…fa presto Teo!...ahnnn…ti prego…fa presto, che mio marito torna…ahnnnn…torna fra poco sai…”
“Franz ci ha mai provato con te, Margherita !?”
“…ahnnnn…ohhh…ahnnn…mi spia credo…quando sono al bagno…ahnnnn…e mi porta…l'acqua quando mi depilo le gambe…poca cosa!...scopami Teo, sei venuto per questo, no ?!...ahnnn…ahnnn…”
“Magari gli piaci tanto!”
“Teo, mio figlio è mio figlio!”
“Magari quando sei in bagno…si fa le seghe sulla porta…”
“E allora ? AHNNN…AHNNNN…T’impicci Teo?...Non ti bastano le mie carni?...AHNNN…mica…ahnnnn…mica ero…ahnnnn…tenuta a darti i …miei…ahnnn…buchini…”
“Un racconto simile al nostro…ahnnn…m’avrebbe eccitatooohh…ahnnn…non voglio…il male…per Franz, Marghe!”
“Lasciamo fuori Franz da questa storia Teo…ahnnn…che cazzo duro! …ahnnnnn… mi sa che ti stai ammalando nella mente Teo…OHHH… sei tu che vorresti vedermi scopare con mio figlio! ...porco! Da come mi…ahnnn…fai…fai…il culo…meglio che non ho una figlia !...ahnnn…ahnnnn…ahnnnn!”
“Ma no! Non ce l’avevo con Franz, Margherita!”
“AHNNN…oh….ahhhhh…perché sei uscito?!…stavo carburando…Teo…col culo ci sai fare! Se me lo vuoi mettere in figa devi lavartelo…non le voglio le infezioni con mio marito! Stai strusciando di nuovo…che mi devo chinare di nuovo?!”
“Ohhhhh…Sì …ohhhhh…Margherita…ahnnnn…ohhh…te lo voglio ficcare Marghe ! Nel culo, dai, va bene?!”
“Aspetta…”

“E dopo essermi appoggiata alla lavatrice, Franz, sono stata attraversata dentro di me da un attacco di troiaggine estrema!…m’aveva praticamente confessato che di sesso ne aveva sempre avuto, se lo chiedeva discretamente…e gli avevo offerto il mio culo per lo struscio sul buco un…dopo un po’ di frizioni, e di allargate sue delle mie chiappe, gli era capitata una bella erezione, e decise che sarebbe entrato lì…l’avevo fatto entrare nel culo con un po’ di dolore, ma una volta dentro stava andando bene, mi piaceva, cazzo! E i minuti passavano veloci…quando mi disse con un tono malizioso…”

“Sai, Marghe…prima m’è piaciuto vedere come avevi preso la mia cappella…volevo rivederlo di nuovo il tuo buchetto aprirsi…”

“Insomma Franz, gli era piaciuta la mia dilatazione anale forse…”
“Mamma tu, un bel culo ce l’hai ! E hai pure un bel bucio!”
“Già, e per me era un po’ una seccatura: voleva dire un altro doloraccio tipo taglio, da entrata… ma rimasi poggiata alla lavatrice col culo verso di lui, affinché facesse i suoi comodi…ma quando mi prese in mano le natiche per allargarle di nuovo, e osservarmi il buchetto da violare, gli si era ammosciato ! Peggio per lui! Le mie carni, l’avevano accolto, poi è voluto uscire lui…per un capriccio del cazzo!”
“Proprio vero, màa! Un vero capriccio del cazzo, nonostante il gioco di parole!”
“Beh, sai com’è finita Franz?! …insomma nonostante troieggiassi, misteriosamente, non gli s’intostò più…gli rimase grossetto, ma non duro…e ad entrare di nuovo non c’era riuscito nemmeno quando m’ero aperta io il bucio per bene, sai…mi sono voltata e gli ho detto…”

“Dammi, ti faccio una sega e ritorna duro, vedrai…”

“E dopo averglielo spippato a mano, dato che con la bocca non mi andava…me l’aveva messo nel culo, e io non facevo la preparazione, glielo lavai sommariamente con la pistola della doccia, e senza nemmno aspettare che si asciugasse, lo invitai sempre sommariamente a scoparmi la vulva che è più accogliente con le carni…insomma mi stesi sul pavimento del bagno, e lo invitai a infilarmi la fica…l’avrei sentito lì dentro! …ci provò, ma non si concentrava…e lui stesso si arrese…”

“Allora…?! Perché ? Dai…lo sentivo…è sempre grosso il tuo cazzo, Teo!”
“No, non mi riesce più! Lo so come va quando s’ammoscia Marghe! Non si drizza più per tutta la giornata…”
“Ma no! Dai, dammelo! Mentre mi facevi il culo la figa mi si bagnava, sai…toccala…sentila anche tu! Dai…”
“Uhmmm…sì la sento…sei umida…no, bagnatina!...”
“AHNN…mhmmm…ohhhhh…smanetta fratello! Smanetta, che sgocciolo ancora, sai…”
“…ma tanto è inutile, non mi si sta drizzando!”

“…insomma mio fratello mi aveva lasciato la fica insoddisfatta dopo avermela eccitata …allora me la massaggiai davanti a lui per venire, poi lo invitai ad assaggiarmela, bagnata di venuta, magari gli si sarebbe ridrizzato coi miei saporini lì sotto…così almeno pensavo…”

“Aspetta Teo, guardamela, la vedi ?!...Dai, su!...mhmmmm…guardamela…!”
“Che…”
“AHNNNN…ANNNNN…HUMHHH…ahnnnn …AHNNNN !...beh ?! Sono venuta…assaggiala ora, dai…un po’ colo…”
“Slaaaaaap…sluummmmf…sluuuuurp!”
“OHHHHH, lecchi bene…come sempre!...lecca…lecca Teo!”
“Sluuuurp…slaaaaaap! Yuuuuhmm…Slalm…uhmmm…”
“BZZZZZR ! BZZZZZR !”
“AHN !”
“Tuo marito o Franz…”
“Mio marito Teo, mio marito!”
“BZZZRRR ..BZZZRRRR !”

“Non parlai tanto velocemente come in quei momenti Franz…uno spavento che non ti dico…”

“Cazzo è già tornato! Chiuditi in bagno Teo, e fai finta di vomitare! Fai rumore, poi esci, e barcolla fino al letto, che ti prenderò la pressione…ho l’apparecchietto elettrico… Io devo andare ad aprire, o sospetterà qualcosa! Fai un po’ di rumore fra poco…togliti, dai che devo prendere la gonna!”
“Non dimenticare le mutande, ecco prendile!”
“Grazie! La finiamo un’altra volta…lo avrai duro! Vedrai!”

“Aveva appena fatto in tempo ad assaporarmela, Franz. Il nostro tempo era passato, e papà aveva citofonato…ci ricomponemmo, e indossata la gonna e le mutande in corridoio di fretta, avevo a lui di chiudersi in bagno…io intanto avrei accolto tuo padre preoccupata…dopo che lui uscì dal bagno avevo già preparato l’apparecchio a pile per misurargli la pressione, e simulammo entrambi che aveva avuto un capogiro, con vomito a vuoto…papà tuo s’era preoccupato veramente!…e si offrì di portarlo al pronto soccorso, ma lui rifiutò naturalmente…e lo lasciammo sul nostro letto a riposare due ore…e altre scopate dure, piene…non ne facemmo…solo un paio di sveltine nel mese successivo; una l’abbiamo fatta nel bosco del parco dei Ventani, qui fuori città, mentre papà tuo era a lavoro…solo una chiavatina in figa, ma venne subito…purtroppo lui arrivava all’improvviso, e per me trovare un paio d’ore da passare con lui era ai limiti dell’impossibile: potevano esserci solo sveltine…l’altra mi portò lui a pranzo al mare, e lì al lido rimediammo soltanto una cabina…e dopo una ficcata in figa, e un po’ di movimenti dentro il mio culo…sarà stato per lo spazio angusto: non riusciva a venire, e per paura di un riammoscio, lo feci uscire dal mio culo, e gli pulii la cappella con tutta la mia saliva…quindi ci diedi dentro con un pompinone, a lingua veloce, fino a farlo venire in bocca; me ne sparò talmente tanto che stavo soffocando in seguito al mio imprudente ingoio…poi giorni dopo per il vento freddo che avevamo preso sulla spiaggia, mentre ci stavano cercando la cabina, gli venne un’influenza brutta, e per la verità anche a me…ma dopo la sua guarigione, si aggravò, e i viaggi ormai erano diventati pericolosi…quando andavo a casa sua con la badante, la allontanavo con una mancetta e glielo prendevo in bocca una mezz’oretta…strofinandogli anche la figa sulla bocca…poi…giorni dopo un’altra crisi respiratoria, fu l’ultima. Gli avevo allietato gli ultimi giorni…”
“…ecco perché non volevi che ti accompagnassimo io e papà!”
“Beh, sì…è vero!”
“EVVAIIII !”
“Evvai che ?”
“Niente male…siamo al 3G dell’incesto!”
“3G? Che c’entra la telefonia ?”
“Tre generazioni d’incesto, no?!”
Il cazzo mi era tornato dritto, e lo strusciai sulla figa di mamma mentre le spremevo un po' le zinne. Mamma apprezzò, e poi disse:
“Tre generazioni?”
“Nonna un pompino a tuo fratello, te delle scopate complete con tuo fratello, e io sesso hard con te che sei mia madre…mi sa ce l'abbiamo nel nostro corredo genetico!”
“Mò che sei ?...un genetista Franz?”
“Vorrei chiederlo ad un medico dei DNA ! Mamma tua mia nonna, aveva fatto un pompino a zio Teo per evitare che diventasse gay, no?!”
“Ma prima dell’età adulta da me non ha avuto niente: se non fosse stato malato non mi sarei concessa!”
“Però stasera l’hai data a me! No, mamma, siamo predisposti per l’incesto! Tre generazioni di sesso in famiglia! UAOOOOOHHHH !”
“T’ha esaltato così tanto, Franz?! Ahnnn…basta non voglio scopare adesso, Franz, ho…hohhhhh…basta dai!....ohhhh…ho voglia di ripulirmi…”
“Forse mi sarebbe piaciuto spiarvi mentre fottevi con tuo fratello…hai voglia! Qualche sega, poi ti avrei ricattato con papà…mhmmm per incesto si finisce all’inferno !?...”
“No, non lo so proprio Franz, zio Teodoro non era credente! Io il prete dopo che è morto l’ho chiamato lo stesso, ma lui non era mai stato credente! ...però basta parlare di lui adesso, Franz !”
“Ma al prete che chiamasti ti sei confessata?!”
“Cominci ad essere indiscreto Franz! No, avevo paura che non gli facesse il funerale religioso! I miei peccatissimi sono un affare personalissimo, tra me e Dio…! Per lui un peccato innocuo, un passatempo in attesa della fine: lo sapeva che non si sarebbe salvato!”
“Mamma, una volta papà ha detto che era riuscito a sapere che zio Teodoro ci aveva provato con una giovanissima…e che gli era andata male!”
“No. Che dici! Gli era andata bene! Successe due anni prima della diagnosi del tumore: aveva procurato delle pilloline da sballo, come favore personale ad una minorenne di passaggio in cambio di sesso; sembra che al pari di altri clienti l’avesse conosciuta sulla spiaggia; la ragazzina di 13 anni, era già nota alle forze dell’ordine, come baby prostituta, che si accompagnava con gli adulti nel corso di brevi viaggi-vacanza, ospite di amici suoi che lei non coinvolgeva…”
“…mhmmm magari facevano dei menage à trois…”
“Sempre porco, tu! Comunque nulla lo vietava, penso. Vuoi sentire come andò a finire? ...e lasciami la tetta, dai!”
“L’ultimo succhio, dai…Sluuuurpf…ecco! Ah!”
“AHN…basta però! Insomma andava a far marchette da sola, previo appuntamento, nelle case dei suoi clienti a notte fonda; conosciuta, era conosciuta: sembra li rimorchiasse sul lido; non so come lo seppe papà, ma quella tipa stando sempre ai suoi amici carabinieri l’avevano attenzionata, molte volte con un certo successo; tuo padre mi aveva detto che i carabinieri un dossier su quella ce l’avevano da tempo, anche se lei, per quel suo mestierino, stava ben attenta a non lasciare troppe tracce, ma era bella, e questa era già una traccia; sembrava dovessero fare un bel po’ di arresti, ma in realtà da più in alto giunse l’ordine di lasciar perdere; probabilmente delle protezioni; non mi meraviglierei che avesse come cliente qualcuno in alto…invece Teo era il solito pesce piccolo: quando i carabinieri citofonarono a casa sua, certi di trovare la mini troia che era sparita improvvisamente, e nella sua via l’avevano vista parlare con lui più volte…ed erano andati a casa sua!”
“…ma come si chiamava questa qui?!”
“La tizia si faceva chiamare Sandra. Sembra che fosse il suo nome. E a lui non ho mai chiesto se era riuscito a scoparsela; comunque ebbe fortuna: quel giorno, aveva appena appena fatto in tempo a buttare un mini sacchetto, una specie di bomboniera con tredici pastiglie di ectasy nel cesso tirando lo scarico, e ad andare ad aprire... Conosceva anche lui di vista la Fiat uno civile con cui i carabinieri si muovevano vicino casa sua altre volte; vedendola fermarsi all’angolo della via, per fortuna che la vide! Quando salirono da lui, entrarono con i cani. E fortunatamente non trovarono nulla. Sai perché?”
“Beh aveva fatto in tempo a buttarle le pillole, no?”
“No. Cercavano lei, non la droga! Sembrava che fosse sparita, proprio nello stesso giorno in cui arrivò l’ordine di lasciar perdere i suoi clienti, e allora si sospettava un omicidio…poi telefonò lei stessa ai carabinieri che la cercavano, confermando di essere viva in Germania dai suoi genitori, pare che fosse tedesca…e la cosa si sgonfiò lì…se gli avessero trovato le pillole, invece di pagarsi il ticket per i farmaci chemioterapici avrebbe dovuto pagarsi l’avvocato! Era stato fortunato Franz! Molto fortunato.”



- continua -


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