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Una coppia d'incestuosi (per tacer della mamma), 2a parte


di sexitraumer
16.06.2019    |    6.937    |    4 9.5
"Sbr…sbrodolooooohhhh…ahhnn…mamma digli di smettereeeeeh ! Ahnnnn…Mas…Massimoooohhhhh…svengooooohhh ! Ohhhhh ! Basta Massimo, basta…non la finisce..."
“Ero stata una stupida! Gli avevo drizzato il cazzo…se lo tirò fuori…ma era colpa mia! Non sua…”
“…e poi mamma?”
“Per un attimo fui tentata di farmi sverginare da lui, ma esitavo…poi gli presi il cazzo in mano, e mentre saggiavo la durezza con la presa, mi venne da sola la voglia, e così chinandomi gli feci una presa in bocca di un minutino…succhiavo…credo fosse in condizioni di vederlo il mio culetto, ma lui sembrava resistere…dopo un minutino in bocca smisi, e iniziai a fargli una bella sega…tenerlo caldo e duro in mano mi piaceva da morire! ... lo feci venire con una bella sega a struscio…”
“A struscio?”
“Gli strusciai la cappella sullo spacco della mia patatina bagnata…dentro non potevo farlo entrare…anche se tempo dopo mi pentii, con me stessa quando mi toccavo nella mia stanza, di non averlo fatto! Ce l’aveva grosso e largo…avrei solo goduto! E se era proibito, poi mi faceva godere ancora di più! …”

“…papà! Dallo a me…ci penso io ! Gloooommhhh…hmmm…hmmm…slaaaapp!”
“Ahhhhh…ohhhhhh…sì…sì…sìiiiii …ahnnnn…ohhhh…SFUTCHHH…eccooohhh ! Tieni…ecco figlia mia…ahnnn…che mi hai fatto fare! Maledetta…te!”

“Intanto che imprecava mi spalmavo tutta la sua sborra calda sulla mia fichetta…!”

“Mi sembra incredibile!...e…”
“E…cosa ?”
“Com’è finita, poi ?”
“Lui si stese sul divano esausto e sudato…io andai in bagno a lavarmi…non ne parlammo più…nemmeno da soli le volte successive…io a mamma non lo dissi; lui non lo so se glielo confessò mai…è rimasto un episodio isolato.”
“Ma non ci provò più dopo quella volta?”
“No, aveva rimosso…e rimuovere era necessario, o si sarebbe, prima o poi, tradito con mamma…l’unica volta che riuscii a fare breccia nella sua disciplina! Comunque papà non mi rivolse la parola per una decina di giorni…”
“Ma da quel momento avrebbe potuto provarci sempre…”
“No; ma facevo finta di non accorgermi che mi spiava dai 15-16 anni in poi…”
“Incredibile!”
“Incredibile dici Massimo ?! Per me era incredibile che per leccarla a tu sorella dovessi stordirla con uno spinello…la sapete una cosa?”
“Cosa? Io buttai via tutti i porno che aveva raccolto papà anche se ho dimenticato quello…”
“No, ce n’è anche un altro in cui lo prendi in bocca perché hai fame di sborra…”
“Un altro Massimo ?! Svegliati! Ho posato per 3-4 anni, almeno due settimane al mese! Ma sempre a nero, senza contratto! Era un miracolo se conoscevo il fotografo! Ma era troppo anziano per me, sennò provavo a sposarmelo, sai!”
“Sì, tanto vale ormai che lo vado a prendere…lo commentiamo assieme…”
“No, no, non occorre era tutta una finta! Solo una volta fui sincera, durante delle riprese…comunque ho conservato una videocassetta…insomma mi sono, non so perché, tenuta da parte una cosa…aspettate, vedo se c’è ancora…sempre che il videoregistratore funzioni ancora…”
Mamma andò in un’altra stanza, sopra un armadio pieno sul tetto di masserizie accatastate e prese una cosa di plastica nera: una videocassetta VHS; ne approfittai per sbirciarla sotto la gonna mentre s’era arrampicata su una sedia per guardare sul tetto dell’armadio. Servizievolmente una volta scesa, portai io la sedia a posto; lo spinello ormai le si era spento e dopo aver buttato nel camino quello che restava del suo spinello, inserì la VHS dicendoci:
“Questa è una copia di un backstage; me l’hanno fatta se avessi voluto mostrarla ad altri redattori porno come curriculum…vostro padre non l’ha mai vista! Quindi badate bene a non farvelo sfuggire! Ormai siamo una coppia praticamente libera, però non si sa mai! Tenetevelo per voi! …ora vedrete come iniziai a fare il porno fotografico…”
“Vedete, questo era il salone a fine anni ’80 all’inizio venivo pagata un cinquantamila lire per mettere la casa mezza giornata a disposizione di un paio di fotografi…poi un pomeriggio, dato che mi lasciavano assistere agli scatti, a furia di vedere quei magnifici pali di carne che entravano disciplinatamente nelle fighe di quelle donne trentenni e quarantenni, e sembrava veramente che le facessero godere…insomma sapete, una volta, stufa di conservarmi per chissà chi, come vidi organizzata una scopata di tre cazzi piuttosto grossi, di uomini giovani, e due sole fighe più anziane di me per accoglierli…ecco guardate! Lì sono io, mentre il fotografo faceva le foto, non ho neanche chiesto il permesso d’invasione, e mi sono tolta la gonna, e le mutandine, visto che concentrati nella scena nessuno sembrava fare caso a me; e invece guardate! Guardate! Di nascosto mi stavano riprendendo, il fotografo pensava agli scatti, vedete?!…e in pochi secondi, il tempo di scoprire culo e figa, mezza nuda sotto, mi sono messa anch’io in gioco: volevo per me almeno uno di quei pali, dato che i maschi erano pure abbastanza belli! …il fotografo scattava, e io mi ero eccitata vedendo penetrate le passere di quelle donne…mi son detta: - che male mi può fare? Uno di quelli me lo so cavalcare anche io… e poi ero pure più bella di quelle donne che trovarono per gli scatti…ecco, vedete: nessuno sembrò obiettare, sorridevano tutti, come se se l’aspettassero… Ero contenta che mi avessero accolto per ripristinare quella parità di sessi, tre cazzoni, e tre fighe…tempo dopo l’amico che mi aveva suggerito di mettere la casa mi disse che, secondo lui, lo avevano fatto apposta…a furia di assistere prima o poi mi sarei offerta da sola…e infatti così feci…guardate ora! Alla presa erano duri, e dentro la mia passera già bagnata per l’eccitazione repressa fino a quel momento, sarebbero stati anche meglio…mi scelsi uno di quei cazzi liberi e dritti: ce l’avevo così calda e bagnata, che il ragazzo palestrato dentro di me, che respiravo eccitata cercava di trattenersi, guardate ora! Stava facendo appello ai suoi muscoli, e al suo respiro…solo che stava così ben addentro di me…”
“Ma mamma te l’eri ingoiato tutto…si vedono i coglioni gonfi…poverino! Vorrebbe sborrare…e invece…”
“Beh il fotografo deve scattare: calcolate che è lì per questo! Però, Francesca! Sembri intendertene…hai riconosciuto subito due coglioni gonfi…insomma figlia mia, un po’ di sincerità anche da parte tua sarebbe gradita, sai…”
“Ho già scopato mamma, ho già scopato con un amico di quattordici anni!”
“Lo conosco ?”
“Berto…”
“Berto?”
“Roberto, l’amico di Massimo! Mi ha mostrato una sua foto nudo col cazzo dritto, e mi ha chiesto se gliela davo…insomma siccome Berto ce l’aveva grosso…mi sono sverginata con lui, l’anno scorso, dopo che il prof lo aveva inviato dal Preside per punirlo…mi è stato simpatico subito!”
“Bah, in fondo io non vi sto certo dando un esempio migliore! Guardate un po’ cosa facevo?”
Si vedeva mamma sopra a lui mostrando al fotografo, oltre al suo sorriso, le cosce ben larghe per la sua felice congiunzione, tanto da vedere bene le sue palle gonfie; una delle ragazze, mora come mamma, si mise alla pecorina per leccarle quelle palle gonfie del suo impalatore, ricavando una nuova posizione, e rimediando l’ennesimo paio di scatti…e subito dopo, siccome il flash si stava attardando a ricaricare per far fare al fotografo lo scatto sequenziale…insomma quell’ometto non ce la fece più, e con un suo piccolo movimento involontario le era venuto dentro…poi il fotografo fece i tre scatti rapidi e successivi col flash, mentre la sborra le colava dalla sua fica bagnata, dalla quale stava colando di tutto, e la giovane lecca-palle sorrideva contenta all’obiettivo…mamma riprese a raccontare…
“Guardate! Ecco, dopo i primi quattro fiotti caldissimi che – detto tra noi – avevo gradito, l’ho fatto uscire, e l’altra donna, la quarantenne lo ha prontamente preso in mano, facendogli cacciare il resto sopra il mio pelo affinché venisse scattata un’altra sequenza…quando finì però mi ero resa conto che avevo rubato quel cazzo a quella donna!”
“Rubato il cazzo, màa?”
“Beh, dopo ho saputo che la sborrata la voleva lei…Karin, o Karina…”
Infatti si vedeva la signorina che se lo prendeva in bocca amorevolmente lo stesso mentre s’ammosciava dopo lo sparo, e se lo succhiava carezzandogli le palle…ma ormai non buttava più…mi sembrò che deglutisse qualcosa prima di liberarlo… in sottofondo si sentiva lei in sincrono, ma non amplificato:
“Ja, Sie ist die Gastgeberin, hier, ja! Aber sein Schwanz fur mich vollte ich! ... Scheisse! Poi calmandosi… Doch diesmal bietet die Firma an! ...

“Ecco guarda Francesca! Guarda che faccia fa quando il fotografo non punta a lei…non avevo capito nulla di quello che mi aveva detto in tedesco…!”
Mia sorella Francesca:
“Ma era la moglie?”
“No. Non era la moglie, Francesca! Quella donna, era una professionista di nome Karina, tedesca, e vedendo che avevo intuito, ma non capito, mi disse rassegnata, e irritata, nel suo italiano…”

“Anke se lei patrona ti kasa, la fenuta di suo kazzo era per me! Noi kosì t’akkordo…sempre!”
“Beh, scusa io…insomma…mi piaceva dentro…me l’ha sparato bene. L’ho sentito caldo…”
“Ja, gut! Stafolta offre la Ditta…si feteva che sua figa quando io visto gonfia, io capito…molto calda... eccitata…lei junge und schoene frauenlein…ragazza giofane e bella, già! Per kuesto lui fenuto…lui non più trattenuto…palle und kapella gesprochen fur ihn…”
“…?”
“Palle und kapella, parlato per lui…”
“Senti Karina io mi chiamo Nadia, piacere! La prossima volta me ne ricorderò, promesso!”
“Ja, ja…ma topo oggi noi credo non federci più. Io stasera torna a kasa in Deutschland. Io afere mio folo am nofe stasera…posso usare sua doccia, qui ? Ja ?...”
“Oh, certo, certo…vado ad accendere lo scaldino!”

“Insomma, detta in breve, ho impedito ad una spermofila dichiarata di farsi la sua bevuta…”
“Ma le avevi fregato il fidanzato?”
“No, quel ragazzo era la prima volta che lo vedeva anche lei. Solo che a lei la sborra piaceva, specie se alla fonte, e si metteva sempre d’accordo col fotografo affinché potesse bere lei la prima sborrata…il primo schizzo, quello più denso; lei stessa mi precisò mentre facevamo amicizia un’ora dopo, che il primo cazzo che si era bevuta a quindici anni era stato quello di suo fratello, la sera prima che partisse militare…gli volle fare un pompino di saluto mentre i suoi genitori dormivano…un po’ matta lo era stata sempre, mi disse…”

“Sapete kara Nadia io sempre un po’ dumme…matta: miei genitori, soprattutto meine Mutty kuando io era tieci anni, visto me che profafo a prendere in bocca klein, ehm pikkolo pizello ti mio bruder Karl…mio bruder mio fratello ja…lui ragazzo educato, lui più grande, lui quindici jahre alt…lui kon me non profava a far sexo…lui sempre protetto me…però io innamorata ti Karl. Mutty kuella folta punì Karl…ma kolpa mia era! Ta kuel momento di prima ke io preso in bocca, Mutty und Papà mai perso noi ti fista…ma anni topo kuando Karl partire per militare…es gabt noch die kalte War…ehmm…c’era ankora la guerra fredda…prima ti trattato euromissili…NATO und Bundeswehr immer Exerzieren…sempre esercitazioni forze armate…tu konosci Esercitazione stagionale NATO in Deutschland ? … Able Archer 83? ...Beh tutti noi paura che skoppiava guerra fera, anche mie maestre a skuola temefano più guerra per errore, che Armata Rossa vicino a noi a est; nostre maestre odiafano carri armati americani, und Kampsflugzeuge der unsere Luftwaffe immer in der Luft! Sempre folare nostri caccia! E io paura ke se arrivava die rote Armée, armata rossa di Unione Sovietica, io portata in URSS, perché mio nonno con Wehrmacht in Russland…und io amafa occidente, USA…e temefa ke mio fratello militare prigioniero, o morto in terza guerra mondiale…io quindicienne che sapeva poco…sera prima ke mio fratello Karl partire per anno ti militare, noi stafa a Stuttgart…lui partifa per servizio a Kiel…lui ultima sera zu Hause, ehm a casa. Kuando genitori tormivano io andata in sua stanza, svegliato lui, e kome afrei foluto fare à tieci anni, gli misi le mani su sue mutande…lui folefa me impedire…ma io kome sentito kon presa improvvisa kazzo suo difentato grosse, io sofort…subito ja…preso in mia bocca, e iniziato a muova mia lingua su sua kapella…stafolta non ci era pericolo che Mutty o Vati me impedire…io afefa chiuso sua porta kon kiave…pizello di mein bruder all fur mich…suo cazzo tutto per me, sì…o tu non mi crete? Tu ci crete Nadia?”
“Sì, si ci credo…ma chi era vati?”
“Mein Vater…padre…papà in tutte lingue, ja…ma tu crete a me?”

“Era una scena irreale, noi donne tutte nude, il fotografo che armeggiava con gli accumulatori per le luci e il flash e i rullini; il figlio di lui, Alessandro tra parentesi gay, che risistemava i riflettori per la luce morbida, e intanto parlavamo come comari alla panchina. L’amica di Karina, non ricordo come si chiamasse, ogni due o tre minuti prendeva in bocca il cazzo ai nostri chiavatori affinché non perdessero l’erezione, anche se era erezione stimolata da farmaci…Karina temeva che io non credessi alla sua biografia di pompinara spermofila, era letteralmente golosa di sborra maschile, per cui volendo parlare la incoraggiai.

“Sì, racconta…mi sta interessando…”
“Gut ! Io messa a fare lui pompino kon passione seduta su suo letto al buio…io lekkafa e succhiava…io fame di kapella…ci follero minuten, tieci, io ricorda, e suo kazzo fenuto con sparo in mia bocca, mentre io ancora succhiava, e lekkafa kapella. Karl respirafa piano, per fare poco rumore per non far me skoprire…io befuto tutta sua sborra…io ingoiata tutta…poi topo pulito lui cazzo con mia bocca e saliva…io offerto lui mia fica per sessantanofe…lui leccato molto mia fica, che io pelata afefo la sua ultima mattina a casa; io foleva che lui me la trofasse liscia, e lui lekkata e bene! Ma…”
“…ma?...”
“…ma io fenuta poco…suo kazzo leider non più drizzato…io afeva anche carezzato sue palle gonfie a primo pompino, ma io afeva svuotato lui komplett…una sola sborrata…”
“Ma aveva il cazzo laido hai detto? Non si lavava ?”
“Nein ! Io afere detto leider, non laido! Leider significa in mia lingua fostro…kome si tice?... malheureusement…”
“…? Non parlo francese…a scuola inglese, poco e male…”
“Gut, warten sie, bitte ! …Ah io ora ricorda: significare in italiano …purtroppo”
“Ah…ho capito scusa!”
“Inzomma, mio primo spompinato, Karl lui solo una sborrata…lui leccato mia fica…ma poi tofeva tormire…perché al mattino svegliare presto! Io tornata a dormire in kamera mia…e kuando io aufgewachte, lui già partito…lui poi verheitet…e sua moglie non perde mai me ti fista, kuando io va trovarlo. Lei sa che io fotto in giornali porno…lei sa che io fatto pompino a mio fratello…”
“Eh beh è gelosa, che vuoi farci ? Magari lei glieli fa meglio…hanno figli ?”
“Ja, eine junge studentin…Frida, ha kuattordici jaehre…lei brava…non pazza kome sua zia…”
Intervenni io che avevo infatti appreso una storia molto simile:
“Mamma, c’è anche l’altro porno dove tu dici di avere fame di sborra; un articolo di una pagina a due colonne, e a destra tu che stai bevendo uno sparo di sborra…sembra proprio la storia di quella tedesca…”
“Non so, Massimo. Se il fotografo mi diceva che dovevo prenderlo in bocca allo sparo, per gli scatti, io così facevo, dato che mi pagavano…poi cosa scrivesse la redazione non me ne importava nulla! Può darsi benissimo che sia come dici tu!”
“Ma la cassetta cos’è un film?”
“No, dovrebbe essere un blob di riprese video mentre il fotografo riprendeva i nostri amplessi…quando i maschi furono di nuovo pronti ho dovuto pagare pegno a Karina…fra poco troverete la sequenza…mò altri tre minuti…aspettate…ah…no…ecco sta iniziando…come vedete io mi metto alla pecorina, e l’altro maschio mi sta facendo il culo…ecco…vedete figli miei…ora mi infilza! Era grosso…l’ho sentito, sapete…e guardate qui…mi accovaccio sul tappeto, lui mi fotte il culo, e Karina mi mette la sua passera pelata, con i peli in ricrescita recente davanti alla bocca…il fotografo mi ha chiesto di poggiarvi la lingua solo per gli scatti…e come vedete ho finto di farlo contenta, poi però mi è presa la curiosità: non avevo mai leccato una fica, neppure alle mie amichette più intime, e di quelle oggi una è pure lesbica…guardate…come me la sono trovata davanti, ho iniziato a leccarla con metodo, dal basso verso l’alto, slinguando leggera intorno al clitoride…quando quella fica ha emesso una bava, mi ero resa conto che stava godendo realmente, e ho aumentato la velocità delle mie lappate. Il fotografo non se l’aspettava, fece un casino di scatti a Karina che stava godendo…ad un certo punto che mi ero bagnata anch’io, il mio cazzone è stato tolto dal mio culetto…guarda qui lo stiamo ripulendo, poi io stessa l’ho messo nella fica di Karina, che io stesso avevo reso vogliosa…il maschio bello se l’è chiavata bene, poi il fotografo gli ha chiesto di venirle in faccia…e lei tutta contenta gli ha bevuto la sborra…”
“Mamma…”
“Che c’è Massimo?”
“Alzati in piedi…c’è una cosa…la vedi anche tu Francesca?...guarda un po’ vicino là…”
“Perché? Che cosa? Francesca, tu cosa vedi ?”
“Boh dove ?”
“E alzati!...”
“Mi sono alzata! E adesso ?...ehi…che fai?! Oh, dico!”
Tolsi la gonna a mamma, tanto conoscevo il punto di sgancio…e le abbassai le mutandine velocemente…neanche il tempo di guardargliela, e le ho preso in mano la fica! ...Gliela stavo già massaggiando…a mano piena!
“Massimo…che fai? Ohhhhh!”
“Niente! Mi hai eccitato!…stenditi sul pavimento, dai…Voglio fotterti sul serio! Non a metà come hai fatto con tuo papà…”
“No…è freddo…ohhhh…che fai?! Insomma!”
“Forza! Tanto lo sapevi che te lo stavo per fare!…AHHNNN…sennò restavi seduta, e non potevo abbassarti niente!”
“STRAAAPP!...riiip !”
Le strappai letteralmente le mutandine per evitare che ad una mia distrazione se le reinfilasse. Ormai sotto la t-shirt non aveva che carne e pelo. Fece roteare al cielo gli occhi, poi rassegnata, mentre continuavo a toccarle il sesso, disse:
“Addirittura ! AHNNN…va bene…ohhh…fermo! Dai, mi siedo sul tavolo...lo so…vuoi chiavarmi…ahn…non…ohhhh…nohnnnn…non vuoi leccarla prima?...Francesca se vuoi vedere un porno in famiglia, dal vivo, guarda bene! Mi ha appena distrutto le mutande, sennò me le rimettevo!”
Francesca aggiunse:
“Mamma sei ancora una bella figa…Massimo ti spia da quattro anni, sai…”
Avevo la mano sinistra dietro il culo di mamma, e la destra a piena presa alla sua fica calda che si bagnava ad ogni mia manata…
“Solo due ! Cazzo dici Francè !?! …uhmmm non so…sembra già bagnata…mamma troia…uhmmm…oh!...ti…sei…”
“….ahnnnn…m…mi…sonooohhh…cosa?…ahn…come spremi le mie carni…piano figlio mio, piano!...che se non ti contie…tieehhhh…ni..qui..ohhhhh! Qui finiamo tutti in galera!...AHNN!”
“Uhmmm che bella figa! Mhhhmmmm!”
Poi provai a muovere l’indice sul suo ano…
“…HOH ! …ehi, guarda che queste cose a tua madre non si fanno! Togli il dito da lì dietro, porco!...AHN! L’hai ficcato, bastardino mio! Toglilo…ohhhh…ahn…se non sai muoverlo…toglilo! OHHHH!”
“No! Mi piace troppo!...”
“Aspetta porco! Se togli il dito mi accomodo meglioooohhh!…ahnnnn…e fammi sedere! Non scappo, sai…!”
Tolsi il dito dal suo ano dopo averle leccato il collo, e la guancia fin dietro l’orecchio, e mamma si sedette sul bordo del tavolo allargando le cosce. Mia sorella Francesca ridendo divertita notò che i suoi capezzoli facevano capolino, nonostante la presenza del cotone della maglietta…
“Le hai alzato le minne Massimo! E bravo ! Mò vediamo, dai!”
Anche Francesca si era eccitata toccandosi dentro le mutandine mezze scostate a cadere…mamma senza fare caso a lei mi diede l’agognato permesso di fare quello che volevo con la sua fica…
“Mhmmmm, mamma troia come sei buona!”
“Piano con gli insulti! Dai porco! Assaggiala ! Come stavi facendo con quella di tua sorella…! Mi avete fatto toccare quando vi ho rivisti sul cellulare, da sola a letto!”
Mi misi subito a leccarle quella sua pataccona, con così tanta esperienza pregressa. Nella posizione in cui eravamo mamma non poteva masturbarmelo…
“Spippati da solo adesso, e leccami ancora un po’ la patacca! …che me la tengo ancora bene…sentirai che …che…che…ah sì…sentirai che buona! Su, che mi sto bagnando di nuovo…finisci tu d’inzupparmi, Massimo ! Dai…”
“S…s…sì !...All…all…allarg…allarga le gambe…qui…qui sul tavolo!”
“E…io…?...guardo ?”
“…e guarda quello che ti pare! Lasciami in pace, sluuurp…ti stavi bagnando co’ la VHS…sluuuurp…slaaap!...Uhmmmm!”
Come allungai le mani …eh sì, la sua fica, pelosa e umida, era a portata delle mie dita. Entrai con la testa tra le sue cosce, e siccome in quel momento non vedevo bene, come un animale, andai a fiuto. Intercettai lo spacco con il naso, e lo mossi su e giù...dovevo abituarmi all’odore della fica di una giornata, già bagnata, come un brodino tiepido appena salato, mentre raccontava…ancora sopportabile…mentre cercavo di affondare in quel sesso accogliente, stavo per riaddormentarmi, quando mamma ordinò:
“La lingua Massimo! Ahnnn! Devi muovere la lingua maiale!…ahnnnn! Sveglia, su!”
Eseguii alla lettera, e con la lingua feci delle salivose spazzate sulla pelle di quel sesso materno, un po’ dappertutto, poi riavutomi dagli effetti della nostra canna domestica concentrai le lappate vicino il clitoride per darle del piacere…la carne non era ancora spessa, piuttosto morbida, e pronta ad indurirsi non appena ci passavo la mia lingua di adolescente, porco ed incestuoso per la seconda volta dopo l’assaggio del sesso a mia sorella…
“AHN ! Ahnnnnn ! Ohhhhhh…bravo Massimo…così ! Ahnnnnn ! Leccala, bambino mio, leccala tutta!”
“Sluuuurp, slaaaap, sluuuuuurp…slaaaap, slaaaaap, humhrrrr, sluuuurp !”
“Ohnnn…ahnnn…ahnnn…te…la…te la mangeresti…vero ?! …ti piace porcellino mio ! Ti piace…eh!”
Mia sorella disse:
“Continua Massimo, continua con la lingua! ...Non staccare la faccia! Che mamma ha cacciato fuori la lingua! Continua a leccarla…che a me stava piacendo quando è suonato il campanello…sì, dalla a me la maglietta mamma…”
Incitato da mia sorella Francesca, leccai come impazzito, poi mamma, ormai completamente nuda, disse:
“Francesca ! …AHNN ! Invece della radiocronaca fa qualcosa anche tu, visto che ti stai toccando…ahnnn, piano Massimo, piano…ohhhhh! Porcone mio, piano !...Ahn!”
“E che dovrei fare ?!...Ohhhh… a parte calmarmi in qualche modo il prurito alla mia cosina…è bagnata anche la mia, sapete…”
“Francesca ! Succhiami i capezzoli, come facevi da piccola…tu Massimo, basta con la lingua, sennò ti vengo in faccia…sistema il pistolino…se è duro, entra dentro…ti voglio dentrooohhh…AHN ! basta con la lingua, su ! Ficca, che mi sento porca e calda…ora! Ficca Massimo…ahn…ficca dai!”
Mia sorella Francesca, prese una piccola molla da bucato sul tavolo, e come aveva visto in un film porno, di nascosto, e glielo sistemò sul capezzolo sinistro di mamma; sul destro iniziò a succhiare lei, baciandole anche la pelle del seno. La vista dopo il mio tiro dello spinello mi tornò finalmente nitida, e presi il cazzo in mano; dopo un paio di manate per tenermelo dritto, entrai dentro di lei, riuscendo a chiavarla abbastanza agilmente. Sembrava apprezzare ogni mio colpo. Con Francesca che le stimolava i capezzoli, e il seno, mamma si stava eccitando rapidamente, almeno secondo quanto la sentivo bagnarsi, e scaldarsi dentro la vagina, dove tutto il mio cazzo sguazzava caldo e felice; il tutto durò diversi minuti, ma sempre pochi…poi quella porca di mamma disse:
“Francesca, sali sul tavolo, e sistemati in piedi sopra di me…ahnnnn!”
“Va bene, mamma, ma perché ?”
“Tu fallo! Uh che affondo! Bravo Massimo! Ahn! Sbatti anche le pallette, che mi piace! AHN!”
Francesca si sistemò sopra l’ombelico di mamma, in piedi a gambe obbligatoriamente divaricate…poi attese ulteriori istruzioni:
“Tira su la gonna, e falla leccare a tuo fratello così trotta più veloce…ho proprio voglia di una sborrata piena! AHNNN!”
“Me la deve proprio leccare tutta, mamma? Ormai è sporca…mentre parlavi mi sono toccata anch’io! E mi sono toccata pure guardandovi…io…ecco…”
“Sì…e te la deve anche insalivare Francesca ! E non temere, ti piacerà…andrà tutto bene! Tuo fratello con la lingua ci sa fare…gliel’ho insegnata io la leccata di fica, quando aveva dieci anni, sai…di nascosto da papà!”
Purtroppo mamma sotto l’effetto dello spinello metteva insieme ricordi alla rinfusa, non sempre esatti né per tempo né per il fatto (fatto da me!)…la leccata di fica la feci alla sua vicina, la signora Dora, quarantacinquenne, e mamma le offrì una cifra in denaro per compensarla della molestia…quella donna mi aveva solo invitato per bere una coca cola…e io vedendo che eravamo soli, e che aveva un vestito sottile di vari colori fantasia, e trasparenze a chiazze irregolari, e le gambe abbastanza larghe sulla sedia, tentai il tutto e per tutto, inginocchiandomi a terra per leccarle la fica…rimase rigida quando infilai la testa sotto la gonna, e le tolsi le mutande…diceva sempre di no, di no, di no…però era un sì complessivo, dato che non mi respingeva, semmai teneva la mia testa contro la sua fica, che io leccavo famelico a caso, ovunque ci fosse carne, e ad ogni colpo di lingua seguiva un rantolo affannoso…poi mi bagnò: prima mi venne in faccia, e quando finii di leccarle via ogni liquamino emesso, rimettendole a nuovo la fica, e apprezzando sulla mia lingua e sul palato il sapore di una donna alla goduta, mi cacciò via alla svelta dicendomi stizzita:
“Dovevi chiavarmela col cazzo, non leccarmela! Cane! Il bonus te lo sei giocato! Adesso và via! Sciò! Che fra poco torna mio marito!”
Mi aveva trattato da cane randagio, dato che come un cane le avevo assaggiato bene la fica con calma, senza sapere che amasse l’adrenalina dei pochi minuti di margine; probabilmente la bella signorina Dora in altre occasioni aveva baciato il suo cornuto marito, dopo entrato a casa, con la fica ancora sborrata da chi aveva fatto entrare per una sveltina veramente svelta…l’occasione era stata offerta anche a me! Come sua abitudine una sola volta…e comunque mamma si sbagliava: di anni ne avevo dodici; e la prima leccatona completa alla sua fica la stavo completando adesso! Mentre all’epoca ebbi la faccia tosta di dire:
“La prossima volta gliela chiavo signora Dora! Mi dica quando posso tornare…la sua fica è buona! Proprio buona…se sbrodola così…”
“Vattene ora ! Via ! Torna a casa sporcaccione maniacale !”
Non volle più parlare con me! Anche per strada proseguiva senza mai più salutarmi; anche per le scale!…l’ascensore con me non lo prendeva mai; piuttosto tre piani a piedi…
Francesca disse:
“Ma sì Massimo ! Dai leccamela bene, e accelera…ma resti dentro di lei ! Io non ti faccio entrare col cazzo qui…comunque…ok?!”
Alzò la gonna mostrandomi le mutandine già cadute poco sotto la fica; un altro gesto d’alzata, e la fica di mia sorella si mostrò per intero al mio viso: non persi tempo a guardarla. Era bellissima e con poco pelo. La leccai subito, poiché doveva essersi inumidita per via dei tocchi di prima…
… di sapore e morbidezza doveva per forza essere meglio di quella di mamma…che circa la velocità di chiavata rimase delusa; semmai rallentai col cazzo dentro la fica bagnata di mia mamma, per assaporare con più calma la fichetta calda di mia sorella Francesca…poi sentii mia mamma dire:
“Scusa Francesca, rimani così, che te la stai facendo leccare bene…e porta pazienza, ora ti lecca un po’ anche la tua mamma…spero che apprezzerai…sono sicura di non essere la sola porca qui dentro!”
Mamma s’inclinò col busto pur restando congiunta con me, ed intanto aveva preso a leccare sua figlia nel buchetto del culo, e sotto l’inguine, mentre io mi occupavo della pelle della sua topa vicino il clitoride, cercando comunque di chiavarla…mia sorella adesso ansimava per l’imbarazzo per aver avuto due lingue sui suoi pertugi più sensibili…
“AHNNNN…mamma porca…porcaaaahhhh…ahnnn…ahnnnn…cosa fai ?...uhmmm…ho il cuore a duecentooooohhh…sono tutta un…uhnnn…un zuppo…uhmmm…ancora…ancora….uhmmm….ahnnn…perché ho detto sì ? …ahhnnnnn…mamma…ohhhhhh…ogliohhh…voglio il cazzo mammaaaaahhh…”
Mamma rispose sibillina…
“Qui l’unico cazzo è quello di tuo fratello…e ce l’ho dentro io…non so se mi va…ahnnnn! Ohhhhh ! Ahnnn ! Tu che ne dici Massimo ?...ti va di entrarle dentro...?”
“Beh io sto bene pure dentro di te, mamma…”
“No, basta ! Comando io adesso…Massimo ! Stenditi sul tavolo…su! Sali e stenditi ! Ti cavalco io…”
Mamma a malincuore disse:
“E va bene ! Esci ! Poi stasera sul lettone mi raggiungi, mi fotti con calma, e mi sborri la pataccona, intesi ?!”
“Sì…mammaaahn…ohhhh…ce l’hai zuppa…cazzo!... e porca mad… devo uscire…!”
Uscii dalla fica di mamma, che mi stava piacendo non senza una quasi bestemmia…e mi piazzai con cazzo ancora dritto e bagnato sul tavolo…Francesca mi raggiunse, si mise sopra di me, e puntato il cazzo avvicinando la sua fichetta gonfia, si lasciò cadere sul mio cazzo dritto…le entrò dentro tutto quanto…Francesca non era vergine, ed iniziò a cavalcare il mio paletto di carne di quindicenne…
“AHNNNN…ohhhh com’è duro ! Ahnnnn ! Ohhhh ! Ahnnnnn! …ohhhh…mamma?!...”
“Che c’è Francesca ?”
“Insegui il mio culo, e il mio buchetto con la lingua, come stavi facendo prima…mentre mi faccio chiavare da mio fratello…ahhnn ! Non è male davvero! AHN ! Ohhhh!”
“Ma porco di…ohhhh…maà…se sapevo che avevo la sorella erotomane…ahhnnnn che fica calda che hai Francesca!!”
“AHNNN…che cazzo ti bestemmi Massimo!?...stai a chiavà con una fica stretta come la miaaa-hnnn…attento tenilo verticalehhhh…AHN ! Stai attento…non lo togliere, che mi piace…mhmmmm…ohhh,,,noooohh…non sapevo che era così bello co’ mio fratelloooohhh…mammaaaaaa la linguaaaahhhhh…nel culo mammaaaah…ohhhhh….ahnnnn!”
“…uh ! Come vuoi Francesca! …Sluuuurp…slaaaap…così vero Francesca?!...Sluurp…”
“…UH!...ohhhhh…ringrazia Massimo !...uhhhh…che abbiamo una mamma porca! AHN! AHN! Ahnnn!”
Mamma assunse la posizione seduta dietro il culetto di sua figlia, oscillante in verticale sul mio cazzo…le incursioni linguali di mamma furono, per come potevo vedere brevi e numerose, e ciò rese lubrica, e particolarmente puttana mia sorella Francesca, poco più piccola di me...meno male che si era fatta promettere che non l’avrei penetrata! Non riusciva a tenere gli occhi aperti dal piacere!

…la vagina di mia sorella era tutta bagnata, e colava; sentivo le sue bavette sulle mie cosce, a mano a mano che scendevano…poi intanto sentivo che anche le mie palle caricavano…per onestà avvertii mia sorella magnificamente congiunta con me fino in fondo…non potevo metterla incinta!
“Francesca, sto per sborrare…manca poco…trattengo, ma manca pocoooohhhh ! AHN ! Ohhhh ! E rallenta…muoviti, ma rallentaaaahhhh !”
“Piace anche a me! Che ti credi ?! …AHNNN ! AHNN! !...OHHHHH ! Va bene…trattieni !”
Mia sorella liberò la sua fica, poi s’inginocchiò alla pecorina…diede eccitatissima le ultime veloci istruzioni:
“Mettimelo in culo, tanto non è grosso…non mi farai male…e tu mamma !”
“Cosa ?”
“Quando viene, e mi schizza…stringimi le tettine…stringimele! Va bene ?! Tu, mettimelo in culo, e tieni bene stretti i miei fianchi…tanto con la fichetta ho già goduto!...su !...”
Mia sorella Francesca esaltata si mise alla pecorina, allargando un po’ le coscette, io presi il cazzo, lo spippai un paio di volte, poi poggiata la cappella violacea con in punta lo sperma che stava per uscire le violai l’ano, e cercai di cacciarcelo dentro tutto…purtroppo mia sorella aveva ragione: non era grosso…ma duro sì! E infatti entrò…
“AAAHHHH ! Beh un po’ male l’ha fatto! …AHI ! …ahnnnnnn ! AHN !...dai…dentro tutto e …muoviti !”
Lo cacciai dentro tutto, e poi mi partì un sussulto all’indietro, e spinsi di nuovo…e le palle mandarono lo sparetto…Francesca disse:
“Mamma dai, che sborraaaahhhhhh ! …uhhhh…sei venuto in due colpi fratello ! Ti piaccio così tanto…?”
“AHNNN ! Eccohhhh ! AHN ! Prendi Francé !”
“AHNNN…ohhhhhh…ahnnnn ! La sborraaaaaahhh…la sento…la sentooohhhh…ahnnn !”
Infatti dopo il primo abbondante sparo, che mi diede molto piacere quando la massa calda di sborra uscì dall’uretra, per finire nel suo culetto stretto e tiepido, ne partirono altri con i quali riempii il colon retto di mia sorella…e dire che era destinato alla fica di nostra madre!…mamma le aveva stretto le tettine come aveva chiesto…e infatti Francesca divenne rovente, per poi raffreddarsi mentre ero ancora dentro di lei, buttandole acquetta…poi, siccome non ero il reale padrone del suo buchetto del culo, tolsi il pisello, e staccai anche le mani dai suoi fianchi. Si stese di fianco per riposarsi chiudendo gli occhi, e io le baciai la guancia, poi scesi dal tavolo anch’io dirigendomi verso il bagno per primo. Pisciai solamente, e diedi una lavata sommaria al cazzo, poi dopo sei-sette minuti tornai in cucina dove avevamo consumato del sesso intenso oltre che incestuoso, con mamma e sorella. Mamma aveva messo a scaldare una camomilla per lavarle l’ano, e la vulva di Francesca, dato che forse il mio cazzo le aveva lasciato del bruciore…mamma mi disse:
“Mò che ci laviamo noi, ti fai il bagno, o la doccia pure te…poi una volta che ti sei rigenerate le palle, raggiungimi sul lettone matrimoniale…mi devi una sborrata dentro la mia fica, sai!”
Detto questo mi prese la faccia per un veloce bacio in bocca con la lingua, quindi da cretino dissi:
“E se capita che ti metto incinta? Porca troiona zoccola ! Se capitasse sarebbero cazzi amari e stracazzi!”
“Prendo la pillola da una settimana…stai tranquillo! Che è stò turpiloquio?! Tua sorella t’ha favorito il buchino migliore, e t’ha fatto venire nel culo! ... e sembra che t’abbiano fatto fare il botto col motorino!…eppure mi sembrava che il mio corpo ti piacesse…”
“…non lo so…forse è colpa del caffè, e dello spinello…comunque non ho mai goduto tanto come nella fica rovente di Francesca…la tua quando sono uscito era tiepida…ma ci tieni così tanto che te la sborro?”
“Tuo padre mi fa tante di quelle cornacce, che gliele voglio ricambiare pure io, stavolta come neanche s’immagina!”
Poi mi rivolsi di nuovo a mia sorella Francesca:
“Francesca, me la fai leccare ancora un po’ ?”
“No, fermo! Vado a fare pipì adesso…scostati!”
Allargai le gambe a mia sorella, e mi chinai a leccarla di nuovo…aveva ragione lei: non era più pulita dopo quelle godute, ma l’odore poteva ancora essere tollerabile, o così almeno speravo; e del resto quello che morbosamente cercavo era il sapore salaticcio della pelle del sesso femminile…avevo già sovrapposto la punta della mia lingua seguendo lo spacchetto.
“Ma ci tieni proprio ?...ora dopo un amplesso non è tanto pulita…dovrebbe puzzarti, sai…ma che porco mio fratello! Basta, Massimo ! Ohhhh…dai!”
“Glooom…huhmmmh, yuhhhmmmmm è buona…ahlmm…è buona lo stesso, sai !?”
Francesca, che non aveva mai lasciato il tavolo, si sedette meglio sul bordo, e allargò di nuovo le sue coscette per accogliere più comodamente la mia testa; il suo sesso non più innocente, né vergine, continuò ad aprirsi davanti ai miei occhi di amante morboso…affondai tra le sue coscette ancora calde, e cominciai a leccargliela velocemente; era ancora salata, e lo sarebbe rimasta fino al lavaggio con la camomilla tiepida, non profumava più, però il sapore a metà strada tra bianco d’uovo e frittura di pesce fredda di un giorno, era ancora sopportabile, e intrigava la mia lingua affamata di fica; Francesca ironizzò:
“Hai visto mamma, che bel bidet mi sta facendo mio fratello?!…ahnnnn…sembra non sappia fare altro…ohhhhhhh…sìiiiiii…ahnnnn! Forse nell’antica Roma era uno schiavo che doveva leccarla alla matrona…e ti sei reincarnato in mio fratello…ahnnnn…vai pianooohhh…houhhhhh! ”
“Slaaaap, sluuuuurpl…slaaaap…sluuummm…yuhmmmm …”
“Ahnnn…ohhhh…sei propriooooohhhh…huhhmmm…ahnnn…un animaleeeehhh Massimo ! Ohhhh…ci sai fare con la lingua…ahnnnnn….sbr…sbrodolooooohhhh…ahhnn…mamma digli di smettereeeeeh ! Ahnnnn…Mas…Massimoooohhhhh…svengooooohhh ! Ohhhhh ! Basta Massimo, basta…non la finisce più…accidenti!...AHN! Sìiiii! Continua! Non ti fermare porco maiale!”
“Per forza Francesca! Alla tua età è molto buona, alla lingua, soprattutto dopo che ha scopato…ce l’avessi io come la tua ! Goditela! Dammi retta figlia mia!”
“Che fratello porcone!…mi sta assaggiando tutto quello che esce da questa qui…ahnnnn…poi voglio vederti a farlo a mammaahhhhh…uhhhhh…porcone…no…noooohhh…non così, cazzo ! Piano! Ahnnnn…mammaaaaahhhh…uhnnnn!...AHN! AHN !”
“Che c’è Francesca ?”
“Mi sta facendo venire di nuovoooooohhhh…succhiami …ahhnnnn…succhiami i capezzoli…daiiii…ahhnnnn!”
“Pronta ! …shhfluuuuuup…uhmmmfff…”
“Ohhhhhhh ! Così…mami ! Così…uhhhhh…Massi…stavolta ti schizzo sul seriooooohhh…uhhhhh…piano con quella linguaccia, pianooooo ! Houuuuuhhhhh!...AHNNNNN!”
Mamma s’era precipitata a succhiare i capezzoli inturgiditi di mia sorella Francesca; inturgiditi e surriscaldati dalla mia delizia linguale al sesso di mia sorella…voltai un attimo lo sguardo verso mamma che si stava succhiando le sue tettine piccole lievemente gonfie, e roventi: mi prese un’invidia che non vi dico, anche se tutti gli angoli più salati e mielosi della fica di mia sorella erano passati per i recettori della mia lingua…decisi di donare un orgasmo intenso a mia sorella mentre mamma le stringeva il seno, prendendogliele una dopo l’altra, e succhiandole i capezzoli con un’intensità tale…
…che sentivo i loro respiri reciproci…il vero paradiso in terra: mamma e sorella estremamente porche! Concentrai i battiti di lingua leggeri e veloci nella parte alta della sua fichetta, vicino il clitoride, e Francesca dopo tre minutini circa della mia lingua turbo-guizzo-saliva, venne un’altra volta.
“AHNNN ! AHNNNN ! AHHHNNNNN !...OHHHHHH…Ecco Massimo, prendi !”
“Shhhhfzzzzzzz !...shfzzzz…shfzzz! Ohhhhhh…finalmenteeeeehhh ! “
Dopo averle sfiorato con le mie labbra il meato urinario mia sorella non poté trattenere, e mi schizzò il volto squirtando tre volte…era per lo più urina, la puzza la sentivo, ma ero felice: anche se mi aveva bagnato direttamente…
“OAHNNN ! Huhhhh…sì…ahn !...sì…ohnnn…oh…ohhhh…ohn..ora sei contento, Massimo ?!”
“…sl…slaaaaaarp…! Aspetta…bagnami ancora France!”
“Basta !...”
…neanche il tempo di leccarla ancora, che mi respinse il volto, stavolta, con un calcio a piede nudo nella mia faccia, si liberò e andò di corsa in bagno a vuotare la vescica…avrebbe voluto farlo prima, ma io non avevo voluto aspettare, e mi ha concesso la seconda leccata…mentre cercavo di pulirmi con le mami mamma disse:
“Beh, che fretta hai…mò che torna Francesca, vado io, poi ti fai la doccia…ti aspetto sul letto: mi devi una chiavata alla fica…e mi raccomando: voglio tanta sborra…ho preso delle uova…vuoi uno zabaione? Te lo faccio se vuoi…”
“No, no…mi farò io un panino…senti il pompino per intostarmelo può farmelo Francesca?”
“Intanto lavati bene, che ora filtro la camomilla per sfiammare il buchino di tua sorella, lì dietro, dove t’ha fatto godere…quella sparata la volevo io!”
Un minuto dopo quel rinfaccio di mamma, mia sorella Francesca ormai nuda era tornata, e prima che potessi tentare di leccargliela di nuovo, da pulita, quella sua buonissima sorchetta, fu svelta a salire sul tavolo, e a piazzarsi a pancia sotto, per proteggersi la fica. Comunque mi chinai lo stesso e le baciai il buchetto del culo, usando un po’ anche la lingua. Mia sorella Francesca disse seccata:
“Mamma, mandalo via…Hoh! Uhmmm…questo ricomincia…mandalo via mamma! Facciamoli st’impacchi di camomilla…ohhhhhh…ahnnn…nooohhhh…basta, nooooohhh…AHHNNN!”
Mentre cercavo di violarle l’ano con la sola lingua mamma mi spinse via…
“E fila via, una buona volta Massimo!”
“Che palle!”
“Ti voglio per me…dopo se vuoi Francesca ci può guardare, se ti piace…ma se la vedi nuda te la riscopi di nuovo…è una bella fighetta, e si può comprendere Massimo…ma al mondo non esiste solo lo shopping! Ci sono anche le tasse e le bollette…e tu devi pagare almeno una tassa…alla mia fica! Poi se ne hai ancora voglia ti scegli tu un buco a piacere…”
Mamma lavò l’ano a Francesca, poi le fece gli impacchi di camomilla ormai tiepida. Feci una doccia, purtroppo mezza fredda, dato che lo scaldino non aveva ancora ricaricato. Tornai in cucina, e mi feci un panino col prosciutto, che mangiai di gusto: avevo quasi dimenticavo il sapore del dolce dopo lo spinello, e la fica salata di mia sorella Francesca. Stappai pure una lattina di birra - quella sì che si era rinfrescata nel freezer! – e la vuotai rapidamente, e di gusto…certo mi sarei dovuto anche riposare un po’, ed invece mi venne un’idea: presi il porno che aveva portato giù Francesca, e raggiunsi mamma in camera da letto: mi stava già aspettando sul letto, perfettamente a suo agio nuda, mentre mia sorella Francesca asciutta con indosso una piccola vestaglietta rosa pastello si proteggeva dalla temperatura ambiente ancora piuttosto fresca dopo il riarieggiamento di due ore prima del nostro sesso collettivo. Chiesi a mamma:
“Può partecipare anche Francesca?”
“Che vorresti che facesse? Non l’avrai fatta stancare con quelle slinguate…”
“Dovrebbe lasciarmi fare un po’ con le sue zinnette…”
“Le mie sono più grosse…che te ne fai delle sue?”
“Ecco, voglio iniziare dalle sue, per poi passare sulle tue…poi te lo metto dentro, promesso!”
“Come vuoi, ma questa la tieni qui !”
Si era riferita alla mia mano destra, che poggiò sopra la sua fica pelosa, pulita, e già umidiccia: che mamma porca! Era già eccitata, al punto da iniziare a bagnarsi dopo ch’ero entrato in camera da letto. Mia sorella Francesca si sistemò accanto a mamma, alla sua destra, dicendole:
“Scusa le spalle mamma… e tu inizia da questa, dai…”
Mia sorella Francesca si era aperta la vestaglietta scoprendo la sua tetta sinistra, col suo piccolo carnoso capezzolo che faceva capolino da quella tetta tra la prima e seconda misura. Mamma mi tratteneva la mano destra sopra la sua fica, e allargò pure un po’ le cosce affinché la mia mano potesse muoversi, mentre io respiravo sopra la pelle del piccolo seno sinistro di Francesca; intanto con la mia mano sinistra toccavo la sua tettina destra…il calore della pelle di mia sorella, e i suoi respiri affannosi dovuti ai miei succhi del capezzolo che alternavo a leccate di esso, aumentarono la mia eccitazione: sulla mia mano destra sentivo la fica di nostra madre bagnata e gonfia, mentre la mia mano sinistra sentiva la tettina destra, ormai dura e calda, di mia sorella Francesca…affanni, respiri e rantoli da entrambe le mie femmine…il mio cazzo si drizzò…pensai che fosse il momento di pagare il mio debito tra virgolette con mamma…a malincuore lasciai libero il seno di Francesca prendendomi un’ultima soddisfazione: baciai in bocca Francesca, che da parte sua capì quello che volevo: la sua lingua fuori…me la concesse, e la incrociai con lei, mia sorella minore, un paio di minuti mentre tenevo calda la fica di mamma Nadia, che ormai osservandoci incuriosita, si era eccitata a dovere, tanto che muoveva lei la mia mano sulla sua vulva, alla velocità che preferiva…poi mia sorella m’interruppe l’amplesso delle nostre lingue…ero eccitato al massimo, e dovevo entrare dentro di lei…mi sistemai sopra mamma eccitata dai preliminari con mia sorella: le diedi leccate veloci alle sue sise, e succhiate fameliche ai suoi capezzoli…mia sorella all’improvviso m’intimò:
“Aspetta ad entrare…resta così…”
Eseguii, e intanto mentre stringevo le tette a mamma succhiandole ora un capezzolo, ora l’altro, sentii la lingua di mia sorella sul mio inguine, e le mie pallette gonfie, poi solo i suoi capelli fini che mi solleticavano inguine e coglioni: si era abbassata a leccare la fica a mamma che gradì quel servizio al suo sesso, mentre io con le gambe a trapezio sopra il suo corpo ero chino a farne uno a lei ai seni: scambiai due sovrapposizioni di lingua anche con lei con abbondanti rilasci di saliva reciproci…dopo un altro paio di minuti così Francesca disse:
“Adesso è meglio che le entri dentro! Ce l’hai duro Massimo…scopala…che io ti carezzo, e ti bacio da dietro…!”
L’offerta di Francesca era allettante: mi staccai dalla bocca di mamma ormai eccitata fino a spettinarsi, indietreggiai…e preso in mano il mio cazzo non grosso, ma durissimo, lo ficcai finalmente nella fica ormai vogliosa di congiunzione di mamma, più grossa di quella di mia sorella Francesca…come entrai mamma mandò un rantolo affannoso, come se avesse sentito chissà quale cazzo…ma il mio era appena discreto, quanto a dimensioni. Ma pur sempre dritto e duro!
“AHN !”
“Lo senti, mamma?!...ohhhh …è calda…cazzo!”
“Ahnnnnn ! Certo che è calda porcellino mio…i miei figlioletti mi hanno fatto bagnare qualche minuto fa…chiavami porco !”
“Sì, mamma porca ! Sì…Francesca ?!”
“Che c’è Massimo? …”
“Prendi il porno, e mettilo in quella pagina della pecorina…”
“Quale ?”
“Quello dove mamma sta scopando con quei due…prima di metà rivista…”
Francesca la sfogliò, poi trovata la pagina, mi chiese la conferma…
“Qui ?...”
“Ahnnnn….sì…sis….sistemalo qui accanto, sotto la tetta di lato…”
In quella pagina mamma, che aveva sui vent’anni, era bellissima: indossava un vestitino estivo floreale sottilissimo, rimboccato e ripiegato sulla sua schiena, affinché il suo culo fosse ben visibile e penetrabile dal cazzone del porno attore, e dall’obiettivo del fotografo…portava i capelli a caschetto, che le donavano molto, e teneva gli occhi socchiusi mentre prendeva in bocca il cazzone dell’altro amante…mentre la chiavavo, sceglievo cosa guardare: o il suo corpo di ultraquarantenne graziosa figa milf, o il suo corpo di vent’anni fa…la mia chiavata era piacevolissima dato che anche la fica di mamma si bagnava bene con un cazzo dentro, ed era anche piuttosto calda, molto brava a sostenere la mia erezione con i suoi respiri…
“AHNNN…ahnnnn…ahnnnn! Vai così Massimo, vai…ahnnnnn…ahnnnn…vai così…che mi piace!...Houuuu…ahnnn!”
Mia sorella mi aveva leccato delicatamente sull’inguine, e ciò mi aveva fatto tirare l’affondo con più impulso…ero in paradiso, quello fatto di sensi, nel fruire i quali, ci si guadagna l’inferno…sciocchezze ! Ero felice ! Francesca sosteneva, e accompagnava la mia chiavata con baci alle mie natiche, e persino all’ano…poi prese a leccarmi la schiena…ma ciò mi fece fermare col cazzo, però entrato fino in fondo…mamma disse:
“Eh no ! Massimo ! Non fermarti ! AHN ! …Dai…stavi andando bene…Francesca ! Non leccarlo sulla schiena…leccagli l’inguine…deve ripartire…su…”
Mia sorella Francesca tornò a stimolarmi l’inguine a l’ano con la sua linguetta e, com’era da prevedersi, ripartii…poi distolse la lingua, e si spostò mentre avevo ripreso a chiavare mamma velocemente, con disciplina, come una piccola locomotiva…qualche istante dopo Francesca si piazzò in piedi sopra la testa di mamma…s’era aperta la vestaglietta rimboccandosela fino ai fianchi…mi stava offrendo la sua fica alla vista dei miei occhi per contribuire alla mia eccitazione…quando la guardavo, se la toccava aprendola; io dopo averla osservata leccavo il ventre di mamma riuscendo tra una chiavata e l’altra a succhiarle il capezzolo…ma la cosa rischiava di far togliere il cazzo dalla sua fica ormai bagnata come una pozzanghera…mamma se n’era accorta che mi stavo distraendo di nuovo, e mi disse:
“AHNNN…No, non succhiare!…ahnnnn ! …non ci arrivi …ohhhh….e si toglie! Scopa! Te le faccio succhiare dopo…ahnnn… quanto vorrai…dacci dentro Massimo! Dacci dentro porco !”
“Sì…sì…sì…”
“Ahnnnn…ohhhh..dai Massimo! Dai…! AHNNN…ahnnnn! Impegnati Massimo!...Ahhhnnn…respira…e batti…dai…”
“Ohhhh! Che bellahhhhh ! Ahnnnn…che bella fica! Sìiiii…eccooohh ! Ahnnn ! Ahnn! Ohhh ! Ahnnn !...ti piace màa ?!”
“Certo che mi piace porcone mio! AHNNN ! Lo sentooooh ! AHNNN ! AHN! AHN! AHN !”
“Màaa ma tu fingi…non è così grosso…e tu ahnnnn…hai partorito due volte!...AHnnn…bellaaahh…ahnnn…ma non è stretta, e il mio cazzo…. porca troia! Grosso non è!”
“Non fermarti ! Scopa !...Su ! ...hohhh lo sento, è duro! Dai, ahnnn, dai Massimo, che ho voglia di essere sborrata bene…ohhhh…ahnnnn!”
“AHNNN…ahnnn….ahnnn…bella fica…calda…sei tutta un zuppo mammaaaaahhh…ahnnn!”
“Dai porco ! Il tuo sangue non mente! AHNNNN! Tanto prima di sposarmi l’avevo già fatto pure…ahnnn con papà mio! Scopa Massimo mio, scopa! Hai preso da me, porcone! Sborra, figlio mio! Chiava ahnnnn, ahnnnnn, ahnnnnn! Sborrala tutta! Sìiiiiii ! AHNNNNN!”
Rialzai lo sguardo un’altra volta su mia sorella che mi fece un’altra sorpresa…restò a distanza, si voltò, e mi mostrò il suo culetto, scostandosi le natiche ogni tanto per mostrarmi il buchetto roseo…io dopo quella vista accelerai gli affondi in quella grossa fica di mamma, che sembrava non avere un fondo, ma solo bagno intimo e calore…tanto calore che si trasferiva sul centro della mia cappella probabilmente dura e violacea…più velocemente affondavo, più calore sentivo…e intanto credevo che mamma stesse fingendo…invece di godermela! E mentre mia sorella Francesca mosse ondeggiando il suo culetto, sentii caricare le mie pallette stressate di adolescente…era questione di pochi colpi ancora, forse cinque o sei…come un piccolo toro scatenato…e finalmente mi partì lo sparo del sommo piacere dalle palle all’uretra…alla stessa fica dalla quale ero uscito nascendo quindici anni prima…ehi, che goduta quel primo sparo ! Incandescente, veloce, e abbondante con le palle che si erano gonfiate fino allo spasmo…dopo quel primo sparo culmine, azzardai dei movimenti, e ne partirono altri: meravigliosi…ma non abbondanti come il primo…mi svuotai tutto dentro la sua fica che si raffreddava…insieme al mio cazzo che si stava rimpicciolendo inevitabilmente, ma ancora bagnato da quella fica che avevo appena onorato secondo i desideri di mamma, che aveva sopportato un’interruzione di chiavata sedotto dal sapore della vulva primo pelo, o poco più di mia sorella di quattordici anni…l’ultima cosa che ricordo che, estratto il cazzo, mi gettai a corpo morto sulle tette calde di mamma…quindi mi addormentai subito dopo averne sentito il calore sulle guance…avrei voluto succhiarle ma ero terribilmente stanco e scarico emotivamente…e poi crollai in un sonno senza sogni, forse il più bello al mondo, tra due zinne calde; non so quanto rimasi privo di sensi: chiaramente mi stavo risvegliando, e non ricordo molto se non una conversazione piacevole tra mamma Nadia e mia sorella Francesca…non ho mai saputo se era vera, o un mio sogno-risveglio, insomma un rem; e intanto cercavo senza successo di riaddormentarmi tra le sue zinne calde…le loro parole mi colpivano l’orecchio ben nitide dato che un mio orecchio era ancora a contatto con le tette di mamma…
“Certo che tuo fratello…si eccita facile…Francesca, hai visto? Una VHS …e mi ha chiavata come un animale!”
“No, mamma, ci ha, non ti ha! Ci ha chiavate come un animale perché è stato eccitato dal sapore della mia fica…e dalle tue prodezze di quel giornaletto, mai buttato: praticamente l’ha accompagnato dall’inizio…e da quella prodezza con papà tuo! Mi sembra incredibile!”
“Di che?”
“Della pubertà, e delle prime seghe, no? ...certo pure tu…farti tuo padre! Veramente mamma? Allora l’incesto, mi sa, che è ereditario…”
“Forse Francesca, forse…ma io avevo altri motivi per dovermelo fare…o meglio lasciare che mi scopasse…almeno ogni tanto!”


- continua -
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