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Zia Berenice e i folli vizi di una distinta borghese, 5a parte


di sexitraumer
28.04.2020    |    1.565    |    0 9.6
"Poi mi ricordo che volevo anche metterglielo nel culo, ma non ero riuscito a farla voltare a gesti..."
“Bereniceeeeeeeeeehhh!”
Riconobbe la voce; era Philippe…
“Arrivo, Philippe…stai bene?!”
…ricordò all’improvviso che il giovanissimo Philippe si era spaventato quando aveva scoperto che il papà di Yvette era nei servizi segreti…aveva messo a letto Philippe, che aveva avuto evidentemente un improvviso calo di zuccheri dovuto all’emozione del momento, suscitata dalla disinvoltura di Yvette, libertina e interessata al sesso più o meno quanto gli altri; lo aveva allettato, senza presentarlo a suo nipote Andrew che era salito per assicurarsi che andasse tutto bene…

“Sai, Andrew, quel Philippe era rimasto scioccato dalla disinvoltura di Yvette, che parlava di suo papà dipendente dei servizi…io ero ancora carica, e avevo voglia di dare i miei buchini ancora un’oretta…”

“Philippe, puoi venire: mio figlio è andato via…su vieni qui in salotto…non temere…”
Philippe si era ripreso dallo choc di prima, ed era tornato in salotto. Io mi ero improvvisamente ricordata di una cosa: mio marito Jean e io possedevamo una Polaroid a sviluppo istantaneo…solo che con i cellulari che scattavano foto numeriche non ce ne ricordavamo quasi più…
“Ragazzi, ora che mi ricordo…dovrei avere una Polaroid, solo che non so se è carica e se funziona ancora…aspettate un attimo, che vado a prenderla, solo che non se è ancora lì…aspettate…”
Mia zia andò a cercare la Polaroid nell’armadio e trovatala la portò ai ragazzi, insieme ad un paio delle sue foto quando era più giovane, e senza rughe…
“…sapete, io e mio marito eravamo due scambisti…a Andrew non lo avevamo detto…io non lo so se lui queste le ha mai viste…”
… due foto Polaroid dove zia Berenice appariva giovane, figa, e provocante…i maschietti le guardarono con interesse…soprattutto Philippe che aveva iniziato a spogliarsi di nuovo, e a menarselo…la padrona di casa disse:
“…Philippe, vogliamo riprendere quel discorso sul mio buchetto del culo? Ti va di farmelo?”
Philippe, esitando, rispose:
“Certo, ma non si sta drizzando…eppure lo sto prendendo…”
“Permetti Philippe? Dallo a me…che lo facciamo alzare…”
Zia Berenice prese in mano il cazzetto del ragazzo del ginnasio, e si abbassò con la bocca aperta per un salivoso pompino ad arte. Andò su e giù con la bocca con metodo, inginocchiata davanti al divano dov’era seduto Philippe. Armand scoprì il culone della donna, rimboccandole verso l’alto la gonna, e si mise a baciarlo dappertutto, leccandolo timidamente, anche presso l’ano…zia Berenice, sentendosi piacevolmente invasa la sua intimità, apprezzò il delicato gesto affettuoso di Armand, e interruppe il pompino momentaneamente per voltarsi verso Armand, e dirgli:
“…ahnn Armand grazie…ohhh…lì dove stai leccando tu, però deve entrare Philippe, che non mi ha ancora inculata…se vuoi lecca un altro po’, ma sarebbe meglio che ci passi le salviettine umidificate, così mi pulisci un po’ intanto che è pronto il cazzo di Philippe…Yvette gliele dai tu? ...”
Philippe aveva ascoltato, ma adesso, irritato dall’interruzione, disse come fosse in un giornale porno a fumetti…
“…allora troia! La lingua e la bocca servono al cazzo! Non a parlare! …ricomincia troiona! E intanto la tua nipotina te lo prepara bene là dietro…mhmmm…ahnnn!”
“Subito, tesorino mio! Mhmmm…sluuuupp!”
Zia Berenice ricominciò col suo bocchino, arte in questa in cui aveva sviluppato una sua abilità, e in tre minuti neanche il cazzetto di Philippe tornò dritto e duro…dato l’ultimo colpetto di lingua la donna disse al giovanissimo amante:
“Vieni, piazzati qui dietro…ora me lo devi infilare nel culo…fallo mentre è duro…”
Philippe si alzò dal divano e andò a inginocchiarsi dietro le natiche di zia Berenice. Con una mano cercava di scostarle le natiche, e con l’altra si reggeva il cazzo, spippandoselo per timore di un ammoscio. Roderick, che l’aveva già inculata guardava interessato alle goffe pratiche preliminari di Philippe, che certo non l’avrebbero portato lontano…per cui, complice uno sguardo ammiccante di Denis, Yvette intervenne di persona…
“…alla zia ci penso io! Tu ficca Philippe!”
Usando entrambe le mani, e i polpastrelli di indice e pollice, dopo aver allargato le natiche a Berenice, Yvette provocò con scostamenti ad arte l’apertura dell’anello dello sfintere, dell’anziana donna a quattro zampe…
“…dai Philippe, la porta è aperta…scappellalo ed entra…non si fanno aspettare le signore!”
La maliziosa Yvette aveva servito una sodomia all’esitante Philippe su un piatto d’argento: l’abilità e mobilità rapida dei suoi polpastrelli, sull’ano della donna in attesa dell’intrusione, maschia possibilmente! Philippe avvicinò la sua cappella toccando la muscolatura striata…Yvette lo incoraggiò…
“Guarda quando sei entrato nel mio è stato facile! Certo, il mio ti stringeva, questo non lo so…su appoggialo e spingi…dai!”
Philippe prese la decisione, e spinse la cappella che oltrepassò l’ano di Berenice, ormai sul punto di annoiarsi. Yvette teneva ancora le natiche della donna allargate convenientemente, e sembrava dare i comandi a Philippe, inebetito chissà da cosa…
“…è entrato solo per metà! Ci vuole un altro colpo Philippe! Fino in fondo…dai…”
Philippe diede altri due colpi, finché le sue pallette non sbatterono contro l’inguine di zia Berenice; a quel punto Yvette mollò finalmente la presa sulle natiche che riguadagnarono la loro normale posizione un po’ cadente…la zia disse:
“Philippe, ahnnnn…prendimi le zinne, ahnnn e continua a muoverti! …ahnn…ahnnn! …”
Philippe afferrò le zinne cadenti verso il basso di zia Berenice, continuando a battere col proprio bacino contro il culo di lei. Roderick, essendo uno dei più magri lì dentro, disse:
“Arretra il bacino un po’ Berenice, mi piazzo con la testa sotto la tua fica, così mentre Philippe fa i compiti a casa, io te la faccio godere un po’…e poi ho fame di fica…”
Roderick si stese di schiena a terra, e, poggiandosi sul gomito di sinistra, alzò la testa in modo che la sua lingua potesse leccare il sesso asciutto di zia Berenice; solo che il sesso della zia non era asciutto; viceversa era piuttosto bagnaticcio…e la signora un po’ per il cazzo al culo di Philippe che non essendo grosso la stimolava gentilmente, un po’ per la lingua più esperta di Roderick che interruppe il lecchino per dire, una frase ad arte…
“A questa basta un cazzetto nel culo per condire il brodo…sluuuurpff…slaaap…huhmmmmm…sluuurp…”
“AHNNNN…ahnnn…sì…fica e culo…ancora…non staccatevi! Sìiiii…leccami Roderick…leccamela…e tu non distrar…ahnnn…rti Philippe! Sbattimi bene…mi…mi…”
“Mi cosa?”
Denis chiese incuriosito…
“…oh…ohmmm…vorrei che mio figlio, e un suo amico, ahnnnn, che non conoscete, mi sbattessero in due, ma con mio figlio non posso farlo…hohh…ohhhhh che lingua che hai Roderick…ti starò inzuppando tuttooooohhh…ahnnnn…oh ha accelerato il nostro Philippe…Denis sistemati sul divano, davanti a me, e facciamo un lingua-lingua…devo liberarmi di un po’ di saliva con questi…ahnnn! ...ahnnnn…affondi veloci…tutto bene lì sotto Roderick? Ahnnn…ohhh…la lecca anche più veloce…vengooooooohhhh…continua Rod…continuaaaaaa e tu vieni sul divano Denis, veloce!”
La frase ottenne l’effetto voluto, e Philippe aveva accelerato gli affondi…
Denis si stese sul divano di fianco per offrire la propria lingua a quella di zia Berenice, una turbo porca che aveva finto di essere una repressa che non poteva scopare suo figlio…io…che in realtà ne ero il nipote invece me la potevo fare in ogni pertugio…
Era tutto un bollore di liquami scambiati tra lei, Denis, Roderick e Philippe che aveva smesso di stringere le tette della zia per concentrarsi nella corsa finale di quell’inculata…anche Armand si avvicinò per rendersi utile, e stendendosi a terra di fianco raggiunse il capezzolo pendente di Berenice per succhiare quello…e baciarle il seno pendente…
…la zia Berenice fece cenno a Yvette di prendere la Polaroid…
“…ahnnn…su Philippe, coraggio! Sbattimi e dimmi parolacce…Yvette, prendi la Polà, e vedi se ci sono foto…”
Yvette, esaminata la macchina, rispose affermativamente chinando il capo più volte…zia Berenice disse:
“Quando Philippe mi sborra il culo, scattagli una foto…ahnnnn…che il mio bucio sborrato si veda bene…gliela darai come ricordo…ahn! ...Ohhhhh! ...lo sentoooohhhh…ohhh…ahnnnnn!”
“HOH…hoh…ahnnnnn…hoh…hoh…ahhhhh…AHNNNNNN…OHHHHHHHHH”
“…”
“AHN!”
“Riempimi tutta Philippe!”
Philippe trasferì tutto il suo sperma nei visceri della zia Berenice, una decina di colpi; la donna inseminata intanto si slinguava con Denis, e carezzava Roderick appiccicato alla sua fica, ormai interamente bagnato dalla goduta del suo sesso in gran parte glabro…Armand ormai steso sulla schiena succhiava il capezzolo in verticale finché Berenice teneva il seno in basso, e il culo in alto per la foto che stava scattando Yvette. Philippe aveva tirato fuori il cazzo dal culone che l’aveva masturbato…la foto catturò una lunga bava della sua sborra, che uscendo dall’ano di Berenice non voleva saperne di staccarsi dalla cappella di Philippe…la signora ad un certo momento disse:
“Ragazzi devo alzarmi!”
Un po’ alla volta tutti liberarono le loro posizioni, e quella specie d’insalata di corpi umani che si erano assaporati si dissolse…zia Berenice, esaminata la foto Polaroid scattata bene da Yvette si accorse che il suo volto non si vedeva, quello di Philippe nemmeno, perché si vedeva molto bene il cazzo, e la bava di sborra che aveva lasciato l’ano della signora. Zia Berenice prese la parola…
“Mentre il nostro Philippe m’inculava, mi sono accorta che Roderick mi leccava la fica con una certa passione…Roderick…immagino che vuoi farti la mia fica, vero?”
Roderick si abbassò a baciarle ancora la fica; zia Berenice ricambiò con una carezza alla sua nuca.
“Il tempo di lavarmi Roderick, sono troppo sudata… e mi prenderai…d’accordo?”
Poi zia Berenice aggiunse in piedi…
“Philippe, se devi fare pipì vai adesso che poi devo farla io…e se dopo non hai più sborra, sei giustificato…devo ancora dare il mio culo a Denis, e soprattutto la mia fica a Roderick…che finora è stato un così bravo ragazzo…senti Roderick, vorresti fare la doccia con me?”
Ovviamente Roderick rispose affermativamente; poi zia Berenice si rivolse al più grandicello Denis, e gli fece più o meno la stessa domanda; Denis che aveva intuito cosa stesse per architettare la loro lussuriosa padrona di casa rispose che era d’accordo anche lui. Non appena Philippe avesse liberato il bagno, l’avrebbe usato la zia, poi a turno loro due, fino a quando non entrarono tutti e tre in vasca da bagno iniziando a bagnarsi, toccarsi e schiumarsi…i due ragazzi uscirono con il cazzo dritto e turgido, tanto che zia Berenice li prese in mano entrambi quando riportò i due ragazzi in salotto. I loro corpi erano ancora umidi, ma contavano di asciugarseli scopando. Yvette si era nuovamente spogliata, stavolta tutta sapendo di potersi fidare: non sarebbe stata deflorata, ed impugnava il masturbatore clitorideo con disinvoltura, seduta sul divano con la gamba accavallata come una porno diva…intanto diceva due parole a Philippe, che aveva cominciato a “presidiarla”, senza fare i conti con Armand che avrebbe potuto fare lo stesso e invece s’era accomodato in poltrona nudo per godersi lo spettacolo di una doppia penetrazione ad un metro o meno dai suoi piedi…zia Berenice ricordò ai due amanti del momento mentre masturbava i loro cazzi con la mano, di comportarsi bene, e di non ostacolarsi a vicenda…
“…allora, se non ricordo male Roderick vuole entrare nella mia fica, e Denis, una volta che stabilizzeremo la posizione mi farà il culo per bene, visto che oggi è quello che ce l’ha più grosso…mi sa che mi farai urlare Denis! ...Roderick, se muovi il cazzo come la tua lingua mi farai venire in tre minuti manco…ma cerca di tenerlo dentro…”
Roderick chiese:
“Denis, vorrei Berenice di sotto, nella posizione del missionario, almeno per un po’ di minuti, ti dispiace? Magari ti stendi di fianco, glielo dai, e lei continuerà a masturbartelo…avresti obiezioni?”
“…no…tranquillo…va bene, faremo così Roderick!”
Intervenne zia Berenice, che mettendo i suoi buchini aveva diritto a qualche piccola modifica…
“Va bene, però prima v’inginocchiate: Roderick, tu mi lecchi bene la fica, che so che sai farlo…e tu Denis il buchetto del culo e l’inguine…Armand…tu sali sul tavolino da thé!!”
“…che dovrei fare?”
“I due che già ho qui mi leccano i miei pertugi sotto, tu mi baci in bocca lingua-lingua…poi quando Roderick avrà bisogno di prendermi ti ritirerai, che se non ho capito male dovrò slinguare con lui nei preliminari distesa…”
Armand salì coi calzini sul tavolino da thé, e raggiunse il volto di zia Berenice, intanto senza che desse il via sfasati di un paio di secondi prima Denis e poi Roderick iniziarono a leccare salivosamente l’ano, pulito dal bagnoschiuma, e la vulva vaporosa di sapone di quella settantaquattrenne puttanona lussuriosa di mia zia Berenice…la lingua di Armand doveva essere stata quella più invasiva, che fece cacciare alla zia un rantolo inequivoco…
“AHNNNN…ohhhhh…ahnnn…leccatemi, sì…figlioletti miei…ahnnnn…ohhh…”
I due più grandi leccarono i loro pertugi rispettivi di gran lena, tanto che la zia, estrasse istintivamente la lingua, e si voltò verso Armand per offrirgliela…Armand gliela toccò con la punta della sua un paio di secondi, poi la baciò in bocca…quei preliminari erano un tale turbinare di lingue, che Yvette aveva acceso il clitorideo per stimolarsi tra le sue coscette, contemplate nel frattempo a Philippe cui stava tornando duretto…Yvette decise che in qualche modo avrebbe dovuto tenere a bada quel ragazzetto cresciutello di un paio di anni almeno dopo il sesso spinto con zia Berenice, e che adesso si stava eccitando guardando lei masturbarsi con maestria relativa.
“AHHHANNN…ahnnnnn…ohhhhh…che maschietti golosi…Denis…mettimela dentro di nuovo…ti prego…ahnnnn…AHNNNNNNNNN…ancora un po’…ohhhhhh, ancora!”
I due ragazzi la leccavano disciplinatamente fin dentro l’ano, e fino alla base del cappuccetto del clitoride, e anche Armand continuava a baciarla trasferendole saliva…Yvette si mise alla pecorina sul divano, e disse a Philippe…
“…ahnnn…ahnnn…Philippe, non ce l’hai abbastanza duro per incularmi…però me lo puoi baciare, guardare, e io intanto finisco con questo…ti va?”
Philippe arrapato dalla postura della sua quasi coetanea Yvette accettò a gesti…e si sedette accanto a lei per allargarle il culetto, contemplarle l’ano, baciarglielo, e leccarglielo…intanto la ragazza toccava il suo clitoride con la testa rotante, per godere di ciò che aveva visto fare a zia Berenice…
Roderick fece segno a Denis che era il momento per zia Berenice di assumere la posizione del missionario…Denis arretrò, e anche Armand scese dal tavolo col cazzo eccitato; zia Berenice si stese sul tappeto allargando le cosce…Roderick, presa posizione, cominciò altri preliminari ormai sostanzialmente inutili visto che la donna era adeguatamente eccitata…la baciò a lingua-lingua per un minutino buono, poi prese a leccarla sul collo e sul seno che stava stringendo in mano…succhiò entrambi i capezzoli, come affamato, poi dopo altri nevrotici baci, e passaggi di lingua sulla pelle di quel seno, avendo già ampiamente assaggiato la fica, si spippò il cazzo e la penetrò fino in fondo, iniziando a scoparla in maniera tradizionale lasciando la testa sul seno della donna…Denis si era avvicinato da sinistra, poiché zia Berenice con la destra lo aveva abbracciato per completare l’amplesso. La mano sinistra però era libera di muoversi, e la donna mentre si godeva la chiavata con Roderick, continuava a masturbare Denis con prese del suo cazzo e della sua cappella…Roderick stava accelerando…chiaramente era nella sua corsetta finale, mentre ad un metro e mezzo di distanza Yvette stava godendo del clitorideo e di Philippe, che come impazzito muoveva la lingua dentro l’ano della giovane ragazza, dopo aver capito come aprirlo e stimolarlo per bene tra dita e lingua…
“HANNHNNN…uhhhh…che maiale che sei Philippe! ...sì! ....Sìiiiiiiiiihhhhh!”
Yvette era agli ultimi tocchi, poi urlò per il piacere che provava…
“AHNNNNNNNNN…UHHHHUUUUUUUU…AHNNNNNNNNN…AHNNNNNNNN!”
I respiri e sospiri goderecci di Yvette, esplorata dentro l’ano ancora con la lingua da Philippe, che non si allontanava dal suo buchetto del culo, abbinati al calore del corpo di zia Berenice sotto la chiavata finale di Roderick, provocarono in quest’ultimo lo sparo della sborra dentro il corpo della signora, che si sentì riempita di sborra cada e veloce da Roderick…il biondino fiammingo dopo un minuto dalla venuta tolse il cazzo, e si sedette a terra sudato, con la schiena di spalle alla goduriosa Yvette, che avendo ormai goduto dovette scostare con un po’ di violenza garbata la lingua di Philippe dal suo buchetto del culo sovrastimolato. Ottenuto l’allontanamento di Philippe si stese a pancia sotto chiudendo le natiche…poi disse a Philippe dandogli il masturbatore a testa rotante…
“Tieni, passamelo sulla schiena, e sul collo…o sulle natiche…sul buchetto dietro solo se te lo dico, dai Philippe…se sei stanco lo farà Armand…”
Philippe non voleva perdere l’occasione di sentir godere Yvette, per cui iniziò a carezzarla col vibratore…e a baciarla sul collo…
“Più leggero…più leggero…non premere…non troppi baci Philippe…sei bravo, ma non sei il mio tipo. Oh guarda! Gliel’ha preso in bocca…certo che Denis non scherza quanto a cazzo!”
Zia Berenice stava preparando con un pompino non troppo impegnato il cazzo di Denis, che entrando nel culo gli avrebbe fatto sicuramente male, ma non gliene importava dato che, incurante della sborra di Roderick che le usciva dalla fica, voleva solo essere impalata…quando sei minuti d’orologio alla parete dopo aveva smesso col bocchino, il cazzo di Denis svettava nel suo venti centimetri per poco meno di tre; un’ora prima con certe dimensioni ci si era soddisfatta abbondantemente la vagina; ora doveva impegnarsi perché avrebbe dovuto soddisfare la sua cappella sopportando il dolore…il godimento sarebbe venuto, ma all’inizio sarebbe stato solo sforzo…zia Berenice si mise a quattro zampe inarcando il culo per Denis, il quale vedendo che Yvette si stava annoiando a farsi massaggiare la schiena da Philippe, le propose:
“Yvette, tu sei brava ad aprire i culi…come prima…aprilo un po’ a tua zia…ti va?”
Yvette discese tutta nuda dal divano, ignorando Philippe che depose quasi subito il masturbatore spegnendolo, poi s’impossessò della cappella rossa, e del cazzo turgido di Denis, cacciandoselo in bocca inginocchiata; a sentire le sue narici succhiò come un’ossessa mentre muoveva la lingua…
“Oh, sì…però prima questo…GLOOOOOMMMMMHHHH…sluuuuuuf…huhmmmf!”
Il mini pompino durò venti secondi, poi smise perché doveva massaggiare bene l’ano di zia Berenice con i polpastrelli facendo dei tentativi di apertura, e valutazione…
“Stà pronto Denis, reggitelo da solo…volevo assaggiarlo prima…ecco, avvicinalo, devi poggiarcelo, e spingere, quando te lo dico…zia, lascia fare a me! Certo è grosso…lo sentirai quando entrerà…”
“Fa pure Yvette, aspetto e ne ho voglia…di trafittura!”
Yvette aprì le natiche e le richiuse, due o tre volte, poi prese ad aprire coi polpastrelli il buchetto striato, dopo averlo baciato e slinguato un tantino…dicendo:
“Ora direi che ci siamo…ora che allargo ficca un po’ d’angolo Denis, e poi affonda…basteranno un paio di colpi…pronti? Anche tu zia …!”
Il gioco passò in mano a Denis che sfondò l’ano di zia Berenice con un colpo diretto ed inclinato di lato come gli aveva detto Yvette…
“…HAIIIIIIIIIIHHHHHH…”
Yvette intervenne visto che zia Berenice il dolore l’aveva sentito…eccome!
“Mi dispiace zia, è grosso…”
Poi rivolta a Denis…
“Dai, sfondala in avanti…sennò soffre…sopporta un altro po’ di dolore zia, ma deve arrivare fino in fondo…”
Denis diede un altro colpo di reni e quel cazzo avanzò nel retto di zia Berenice per tutti i suoi venti centimetri…
“OHHHHOHHHHH…ahi…uhhhhhhhh…ahn…ahn…ahnnnnnnnnnn…se è arrivato in fondo, …ahnnn…muoviti Denis…!”
Il ragazzo col suo cazzo ingoiato per intero dai visceri dell’attempata lussuriosa iniziò a muoversi, dapprima piano per dar modo all’anziana di respirare…Denis lo sapeva quanti anni avesse realmente…e temeva per il cuore…in qualche modo zia Berenice lo aveva intuito e incoraggiò il ragazzo a muoversi con sussulti più ampi per il suo retto…
“Denis! Me l’hai messo nel culo per niente? Più ampio quando ti muovi…voglio sentirlo, sai…”
Denis diede un colpo finalmente più deciso, scuotendo tutto l’intestino retto di zia Berenice, che respirò in maniera evidente…
“…ahhh…AHNNNNN…finalmente ragazzo mio, finalmente! Spingi, dai!”
“Ti piace il cazzo, vero troiona !?”
“Sì, Denis, spingi…spingi! Ahnnn…ahnnnn…ahnnnn…voglio sentirlo fino allo stomaco! ...Yvette!”
“Che c’è zia?”
“Prendi la Polaroid, e facci una foto! Erano anni che non lo sentivo così duro… e così…ahnnnn…ohhhhhh…grossoooohhh! Non avere pietà Denis! Rompi tutto, dai!”
Denis aumentò l’andatura per soddisfare Berenice letteralmente infoiata dalla grossa presenza dentro i suoi visceri…aveva gli occhi chiusi per apparire nella foto come le porno attrici dei giornaletti…diede ulteriori istruzioni alla “nipote” quando la vide davanti a loro…
“…ahnnn…no…spostati più indietro! Sali sul divano se occorre…e prendici tutti e due! A te non dispiace, vero Denis?”
“No, anzi! Vuoi che sorrida?”
“Voglio che mi guardi il culo mentre me lo sfondi! ...sentito Yvette?”
“Certo zia, ho sentito…ok…voi scopate, io scatto…uhmmm…ecco…ancora un po’…”
“CLICK! ...Frrrrrrr!”
La foto uscì dalla macchinetta, e un minuto dopo quando l’immagine si produsse, si vide lo scatto fatto da Yvette. Anche se probabilmente di fotocomposizione Yvette non ne sapeva, forse, ciononostante aveva capito che intendeva zia Berenice: i corpi per intero congiunti nell’ambito di quella sodomia animalesca…zia Berenice sembrava una bella porca, anche se stagionata, in una posa di quelle che mia mamma, ben più giovane, aveva fatto a decine…Denis, come da richiesta guardava il culo aperto di zia Berenice, poi continuò nei colpi, nell’ambito dei quali i movimenti di Denis erano diventati più fluidi e tranquilli, e a tratti più veloci, tanto che mentre zia Berenice rideva compiaciuta della foto fatta da Yvette…Denis venne…
“AHNNN…AHHNNNNN…AHNNNNNN! Vecchia porca! Tieni! …ahnnn…ahnnnn...ahhhnnnn…te lo do tutto! ...Eccolo…eccolo…”
“…bravo Denis! Ti prego! Non togliere il cazzo…resta dentro…ahnnn…ahnnnnnn…ahhnnnn…neanche una goccia fuori!”
“Ahnnnn…ahnnnnn…ahnnnnn…Berenice…bella troia! Ho finito…non me ne esce più…”
“Va bene! Toglilo Denis…ora puoi toglierlo…l’hai vista la foto?”
Denis tolse il cazzo, per vedere quanta cacca avesse smosso…poi andò a lavarselo…zia Berenice disse:
“La vedrà dopo…che cannone che aveva! Ha goduto proprio quando avevo iniziato a godere anch’io…oh, fosse durato altri cinque minuti!”
Philippe ricomparve:
“Berenice…”
“Che c’è Philippe?”
“Mi piacerebbe anche a me avere una foto di quelle…”
“Davvero, come mai?”
“Beh col telefonino sono piene di tracce; dicono che la polizia scientifica trova i protagonisti senza troppa difficoltà…”
Roderick disse con sufficienza…
“Guarda, per trovarci oggi basta una chat su un social…e tu già guardi ai metadati…”
“Vuoi una foto Philippe?”
“Ne voglio una mentre la chiavo…Berenice…”
“Ho il buco di culo ancora sporco Philippe…”
“No, intendevo nella fica…se resti sul tappeto, ti porti le ginocchia al petto…io te lo metto in fica e Yvette scatta…va bene?”
“Dal mio buco del culo si vede lo sperma di Denis, non ti dispiace, vero?”
“E perché? Sai, quando mostrerò la foto al mio migliore amico, quest’estate crederà che sia il mio…”
“Vuoi solo una foto da mostrare ad un amico?”
“Beh, sì…”
“Scusa Philippe, non ti dirò di no…ma…questa foto hard è meglio che sia solo per te! Che direbbe il tuo amico se sapesse che ha scopato una come me? ...Yvette…?”
“Che c’è zia?”
“Yvette, quando avevo la tua età avrei voluto vedere una sodomia, dal vivo; provai a spiare una coppietta ma non praticavano sesso anale. Io all’età vostra ero già una gran bella porca, guardavo la pornografia e ho fatto anche delle seghe a dei ragazzi poco più grandi di me. Se ti metti a quattro zampe, Philippe te lo mette nel culetto, tanto non è di quelli che fa male…t’andrebbe di fare una foto con lui? ...Ve la scatto io senza riprendere la tua faccia…e comunque a quattro zampe staresti di spalle…dammi la Polaroid…va bene? ...tanto sei nuda…”
“…zia la faccia riprendila…poi faccio io una cosa…niente smartphone…allora Philippe, fattelo dritto, me lo metti un attimo al culo, ma non sborri…solo la foto…”
Intanto Yvette si mise a quattro zampe sul divano di zia Berenice…aspettando che Philippe, fattoselo dritto con degli smanettamenti, glielo mettesse nel suo culetto, che la ragazza con molto senso pratico aveva già allargato…
“Su Philippe, metticene metà, così si vede che è proprio dentro…”
Philippe infilò il cazzetto eretto oltre l’ano di Yvette, cui scappò una smorfia al momento della penetrazione…
“…uhhmmmf…non mi aveva fatto male prima…hoh…dai facciamo lo scatto…ahnnn!”
“…boh…io…aspetta Yvette, vorrei sistemarlo meglio…hoh! ...un po’ più avanti però…”
“Ahnnnn…la zia sta per scattare Philippe…sta…ahnnnn…pronto…ecco!”
Philippe guardava verso di lei, che a sua volta sorrideva per l’obiettivo. Zia Berenice si era alzata in piedi, aveva inquadrato i due ragazzi, e aveva scattato la foto, subito dopo erogata dalla macchina.
Yvette disse puntualmente:
“Philippe, ahnnn…esci ti prego…ohhhh!”
“Un paio di colpi Yvette…ahn…ahnnn, intanto che esce la foto…”
Philippe mandò un po’ di colpi continuando a tenere Yvette per i fianchi…
“È uscita Philippe…ahnnn…dai! OHOHHHH…”
Roderick intervenne:
“Sei generosa Yvette…”
“…ahnnn…no…uhi…duretto…non è generosità! Solo un favore a mia zia…non so come spiegarvelo…è come se io sentissi una specie di telepatia verso di lei.”
“Sai Yvette, poco fa quando mi stavo andando a lavare ho visto in corridoio incorniciate delle foto…tu somigli a Berenice da giovane, somigli moltissimo.”
“Ti sbagli Roderick…AHNNNN…e poi in corridoio la luce è spenta…ahnnn…Philippe, per essere una foto…ti muovi, eh?!…ahnnnn…cos’avresti visto mai? ...proprio adesso doveva crescergli! ...ahnnn…lo sento duro…ahn…mi dispiace Philippe, ti, prego, esci!”
“Ma ti giuro…m’era parso che tu, fossi lei da piccola…”
“Non dire sciocchezze!”
Philippe ottimista circa la durata di quella breve penetrazione disse:
“Senti questo Yvette!”
“OHHHHHH! AHNN…l’ho sentito…esci!”
Philippe diede un altro colpo, l’ultimo; poi lasciò libero l’ano della generosa Yvette, che scese subito dal divano piazzandosi in piedi accanto a Berenice. Era passato un minuto, e l’immagine apparve…Yvette, ormai non più vincolata a Philippe, la tolse di mano a zia Berenice, e andò in cucina…Philippe guardandolo si capiva che si stava chiedendo che dovesse fare? Denis spiegò:
“…è andata a cercare qualcosa che taglia…credo voglia cancellare il suo volto…ti darà la foto, ma non dovrà essere riconoscibile…”
Infatti puntualmente tornò con la foto grattata, con la parte seghettata di un coltello da cucina in prossimità degli occhi e della fronte, dato che si vedeva solo il sorriso, e il suo buchetto del culo violato…la diede fiera a Philippe…
“…tieni! Questa è per far rosicare i tuoi amici…se mi vedi con i miei non ci conosciamo, intesi?”
“Sì, sì…grazie, ma io ne vorrei una nella fica di Berenice…”
Roderick commentò benevolmente:
“Philippe! Per te una più e vecchia, più è porca…però la fica ce l’ha bella, si vede!”
Zia Berenice pazientemente andò a sedersi sul divano, poi allargò le cosce, quindi portò le ginocchia verso il petto…
“Così, va bene Philippe?”
La zia Berenice era in posa provocante, e infatti anche la sua vulva straordinariamente carnosa era dischiusa…ovviamente non bisognava vedere le grinze della sua pancia. Philippe reggendosi il cazzo lo accompagnò verso la fica, chiedendo a gesti a Yvette di prendere la Polaroid…Yvette si mise di lato verso di lui, e scattò la foto mentre Philippe guardava l’obiettivo…Yvette gli disse:
“Meglio se guardi la fica alla zia, Philippe!”
Philippe col cazzo dentro l’enorme fica della signora le guardò il volto della porca, e la maliziosa Yvette scattò la foto della penetrazione, subito erogata dalla macchina…siccome ci aveva preso il vizio, tolse il cazzo, e si abbassò col volto a leccarle la vulva…Yvette capì che doveva fare un altro scatto…scattò la foto, ma la macchina lampeggiò che le foto erano finite...zia Berenice psicologicamente superiore al giovanissimo Philippe, nonché padrona di casa e …della Polaroid:
“Dai, Philippe, ohhhh…ahnnnnn…se vuoi farmela godere le tengo larghe…sennò …ahnnnn…direi che basta anche così…hohhhhh…due Polaroid tutte…ahnnnn… per te, non puoi lagnarti, sai…ahnnnn! ...come lecchi! ...e non hai una fidanzatina tutta tua Philippe…ahnnnn…ahnnnn…mi sto bagnando…è meraviglioso…ahnnn…ahhnnnnn…ahnnnnn! Co…come fai a essere così veloce…Philippe!?!”
Berenice beneficiando delle leccatine convinte di Philippe poggiò verso il divano la testa, di fatto reclinandola, e allargò meglio le cosce…un paio d’istanti dopo già teneva la testa del ragazzo attaccata alla sua fica con le proprie mani…
“Ahnnnn…hahnnnn…la lecchi bene, Philippe, bravooooohhh…così! …ahhhnnn…ahnnnnn…sto per godere…insisti più in alto, più veloce…ahnnnnn…se puoi…ouhhhhhh!”
Philippe sembrava muovere la lingua, come un motoscafo l’elica nell’acqua. Talmente veloce che zia Berenice non poté trattenere, e gli schizzò qualcosa sul volto…il giovanissimo amante leccava ancora come impazzito per aver dato piacere a quella donna…
Roderick commentò attonito…
“Mi sa che gli piacciono le granny…guarda come gliela lecca! Ci credo perché vedo!”
Denis aggiunse…
“Mi sa di no…gli piace Berenice perché è porca…ma in futuro è meglio se si fa una milf…o verrà su un po’ tocco…”
Finiti i rantoli di godimento di zia Berenice, Philippe aveva sentito e ignorato quei commenti su di lui. Finita la leccata, e massaggiata la vulva alla sua porca, in cerca di un ultimo improbabile squirting…dopo essersi asciugato con le mani il viso sporco della fica di Berenice, Philippe scese nei particolari tutto sudato:
“…ehm Berenice somiglia un po’ alla nostra preside delle medie…una figa sui cinquanta un po’ stronza, mentre…a mamma una volta, a casa, che eravamo andati a letto tutti, sapete… ho tolto la corrente generale, di notte, affinché mamma non accendesse la luce, mentre papà aveva il turno di notte…sono andato di sorpresa nel suo letto, e me la sono fatta col buio pesto…lei quando tentò di accendere la luce s’accorse che non funzionava; comunque mi ha lasciato fare…gliel’ho leccata quanto volevo…la mia lingua le era piaciuta! Poi l’ho scopata due volte…venendole dentro…”
Roderick disse:
“…ma la potevi mettere incinta!”
“No…non l’ho mai saputo se l’avevo ingravidata…insomma non so; non è successo comunque…”
“Scusa hai sborrato dentro tua madre…due volte?”
“Sì…che ci crediate, o no! Sopra a lei mi diventava subito dritto!”
“Ma insomma, l’hai vista nuda o no?”
“Si è fatta scopare perché era buio…di luce mi avrebbe cacciato via! ...poi mi ricordo che volevo anche metterglielo nel culo, ma non ero riuscito a farla voltare a gesti.”
“Scusa perché a gesti?”
“Perché se parlavo s’accorgeva che ero io, e mi cacciava via!”
“E questo quando te l’ha detto?”
“Avevo appena finito di leccargliela la prima volta dicendo a bassa voce…”

“…sono io, te la lecco solo un altro po’…voglio assaggiarla bene…”
“…ma…fermo cretino, che fai? ...HOHHHHHH…ahnnn…ahnnn…basta…finiscila! ...ahnnn…ohhhhh!”
“Mhmmmm…buona, sai…è proprio buona! ...come la immaginavo! ...ahnnn…uhmmmm…”
“AHNNNN…HOHHHH…hohhhhhh…ahnnn…se proprio vuoi finisci! ...AHNNNN…ma stà zitto! Per carità stai zitto!”

“E tu hai finito?”
“Sì, ma per finito intendevo pure chiavarla, mentre lei credeva che mi accontentavo del sapore…e mi ha lasciato finire…cioè chiavare, due volte…”

“AHNNNN…oh! OHHH? Lo mette pure dentro, eh?!...no…non è mio figlio! …HOHHHH…lei è entrato! ...”
“Lo sai chi sono! Anche al buio màa! Tieni questo! Mo’ lo senti pure da me!”
“Noohhh, non vedo e non…ahnnn…ohnnn… lo soooohh…ahnnn…se…le…pia…ce...ahnnnn…faccia silenzio! ...e scopi…visto che ormai…ahnnnn…è dentro! ...ahnn…ahnnnnn!”
Dopo una ventina di minuti, che ormai ero venuto, e credevo di potermi fare la terza scopata, quando le toccavo il culo non rispondeva, e non voleva saperne di cambiare posizione, restò in quella del missionario…rigida…poi siccome le tette erano calde, mi sono addormentato…capite, a quattro zampe non si sarebbe messa neanche al buio…e mi sono addormentato nelle sue tette…”
Denis interessato chiese il finale:
“…e poi?”
“Niente, ho dormito: mi sono svegliato la mattina dopo nel mio letto…non ne abbiamo mai parlato, cioè volevo dire…non ne abbiamo mai parlato per molto tempo! Un mese fa volevo vedere se me lo faceva mettere nel culo, così glielo chiesi non appena fummo da soli, disse che non si ricordava di niente, che avevo sognato, e che era colpa dei porno che leggo di nascosto…e di non cercare di farmela nel culo! Che mi prende a calci nelle palle fino a mandarmi all’ospedale! E avrebbe informato papà…”
Zia Berenice, che aveva selezionato on line Philippe come sospetto o aspirante motherfucker chiese…
“Quanti anni ha mamma tua Philippe?”
“Quarantacinque…”
…e Roderick chiese di rimando…
“E tu quanti ne avevi quando…”
“Quando me la sono fatta, dite? ...avrei fatto i dodici anni a giorni! Diciamo che fu il suo regalo di compleanno…”
Yvette chiese:
“Senti, ma tua sorella non vi ha sentiti?”
“Mia sorella dormiva duro, e la sua stanza era la più lontana dalla camera da letto, mamma ha fatto mettere sulla porta un campanello, se cercassi di aprirla…suonerebbe, e così sto lontano la notte…se ha sentito si è fatta i fatti suoi, perché papà non mi ha detto niente giorni dopo…”
Roderick, poco convinto, osservò:
“…e scusa, papà tuo che ti poteva fare? Ucciderti? Avevi manco dodici anni!”
Zia Berenice carezzandolo come fosse suo figlio, disse:
“Philippe, la lecchi così bene, che ci credo che mamma tua ti ha fatto finire quella volta! Sai, dovresti fare i tuoi servizietti a una della tua età…bah, intanto che parlate vado a darmi una rinfrescata…oggi pomeriggio non riesco mai a stancarmi! …sento che potrei scopare altre ventiquattro ore, se solo i vostri coglioncini reggessero…o le vostre famiglie vi consentissero di passare la notte qui da me!”
“BIIIIIPPPP…BIIIIIPPPPP…BIIIIIIIIIIP…”
Il suono era forte, ma zia Berenice, da donna di mondo, chiese paziente…
“…è un cellulare, vero?”
Zia Berenice lo aveva domandato, dato che il suono era stato piuttosto fastidioso, mentre quello degli altri cellulari era comunque più garbato …mentre Yvette seccata commentava…
“Philippe, che suoneria del cazzo! Abbassala, no?!...fa spavento, sai!”
Zia Berenice che non tollerava prepotenze in sua presenza inchiodò con lo sguardo Yvette, che però in fondo aveva gradito come ospite, dato che era molto simile a lei da ragazza…Yvette capì e sorrise a Philippe, il quale…interloquì spaventato…
“Sì, è il mio accidenti! Non l’ho silenziato! …se lo spegnevo mamma mi uccideva al ritorno! Che palle, però!”
Philippe esitava, guardava lo schermo dello smartphone con irritazione…sembrava non volesse rispondere. Roderick gli disse:
“Beh, rispondi…sennò ti ucciderà lo stesso…”
Philippe rispose:
“Pro…pronto…ah sei tu mamma? ...sì…no…no…sto bene…no…è che il cellulare mi si era incastrato in tasca…ma sì, ti risponderei sempre!”
“…”
“No, sto bene…no tardo un’altra ora! ...come? ...ma perché? T’ho appena detto che sto bene!”
“…”
“Sto con un amica adesso, dai…sarebbe imbarazzante…”
“…”
“Ma sono stato a scuola, per lo straordinario! ...ah… hai chiamato la scuola e …non c’era straordinario?!…strano! ...oh, senti mamma io…no…non posso andare via adesso, sto da un’amica…no…non la conosci…no…io…poi ti dico mamma, no, non urlare! …poi ti dico! Sto bene…no…non ci stiamo drogando…no…si parla tra di noi solo un po’…”
A quel punto zia Berenice sorrise sicura di sé, e prese il cellulare del giovanissimo Philippe, un ragazzetto del ginnasio, si ricordò, identico al suo primo amore delle elementari, e cercò di rappresentare la cosa alla madre, giustamente arrabbiata di Philippe…ma a loro tempo avevano fatto sesso, o no?! Beh, ora l’aveva fatto con una distinta signora come lei stessa! In fondo anche se non avrebbe dovuto, aveva solo amato un po’ quel ragazzetto, che non stava certo a un droga party…
“Signora salve…lei non mi conosce…mi chiamo Berenice, e suo figlio Philippe sta qui da me a casa mia …pronto…pronto…non si sente nulla…signora…pronto…pronto …! ...pronto…pronto…pronto…pronto? ...non sento nulla…mi sente signora?...pronto…mi sente?...ehi sentite qualcosa dall’altra parte…ehi….?”
Diede uno sguardo al campo del cellulare…tre tacche…c’era…il campo c’era.
“Signora, mi sente? ...suo figlio è qui da me…pronto…pronto…ehi Philippe, il tuo cellulare non funziona!”
“…”
Berenice si voltò: c’era solo Yvette che le sorrideva…ironica, poi maliziosa, e invitante…bella, come lo era sempre stata lei fin dalla preadolescenza; solo ora si accorgeva che era così somigliante a lei stessa quando aveva l’età di Yvette…ehi, ma…era Yvette, o lei stessa? ...però che bella che era stata in passato!
“Arrivo Yvette, arrivo, un attimo e arrivo…pronto…ehi, pronto…prontoooooooooh!”
…ancora nulla; poi sentì il bisogno di voltarsi di nuovo, ed in salotto si accorse che non c’era più nessuno; era deserto; e anche il cellulare riguardandolo scoprì ch’era il suo, non quello del ragazzetto lussurioso che l’aveva fatta godere più degli altri, nonostante il non grosso cazzo. Ebbe un attimo di smarrimento: dov’erano finiti tutti? Perché non c’era nessuno? …li avrebbe voluti salutare…aveva trascorso un così bel pomeriggio…che cafoni! Se n’erano andati senza nemmeno salutarla…


- continua -
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