Racconti Erotici > incesto > Insospettabili vizietti domestici, 5a parte
incesto

Insospettabili vizietti domestici, 5a parte


di sexitraumer
28.03.2020    |    9.294    |    0 9.0
"In casi come questi non sai più chi sei veramente…il matrimonio può finire male, o in una dipendenza da sesso e incesto…si precipita e …” “…e…” “…e..."
…nell’altra stanza mamma stava cercando qualcosa che non trovava, ma era vestita con una tuta azzurra che indossava per i normali lavori di governo della casa. Io nella mia stanza provai a concentrarmi sulle istruzioni di un modellino di nave di legno, della quale non avevo osato staccare ancora alcun pezzo per incollare la chiglia: eppure era di quelli con i pezzi precisi, tagliati al laser: dovevo solo fare la fatica di staccarli con un cutter, e incollarli tra loro con il vinavil…però non sembrava giornata…
“Wuaaaaappp ! Wuaaaaapp ! Wuaaapp !”
Pensai: ancora! Altri due-tre whatsapp da Druso: tre foto in rapida successione…le scaricai prontamente: mamma sua, la distinta signora Manginell, era bionda naturale, nemica cosmetica delle rughe… maniaca del maquillage…
… Cazzo! Ecco la prima foto: mostrava lui che leccava la patacca rosea dal pelo biondo, non tanto corto, di sua mamma: il flash aveva sbiancato il solo ventre con la camicetta sgualcita, e rimboccata della signora; o quest’ultima, o il figlio arrapato, l’avevano rimboccata piuttosto alla svelta…la foto aveva un’illuminazione pessima. Nel giro di tre secondi la mia mente immaginò Druso scoprire la vulva a sua madre, che tollerava passiva, e buttarsi alla leccata di fica; provavo invidia, e mi venne un principio di erezione vedendo le labbra di lui aderire alle labbra della fica di sua madre. Ma era veramente sua madre? ...O aveva rimediato una prostituta, probabilmente stagionata con i buoni uffici di quel suo cugino deviante che ci aveva procurato Gladys? La seconda foto era una panoramica della signora, nuda fino all’ombelico, con uno stratino di pancia avendo partorito da tempo, a gambe aperte, con la fica in bella vista: era gonfia e bagnata: il mio amico Druso, suo figlio, doveva aver lavorato bene con la propria lingua; nel leccare la vulva era metodico. Il cuore mi sembrava che s’ingrossasse prima di battere: ma era rabbia che cercavo di reprimere. La terza era la più volgare: mamma sua a pancia sotto sul letto, con la testa sotto il cuscino, e Druso che le aveva scostato una natica per mostrarmi, con lui a sorridere di lato, il buchetto roseo scurito posteriore. Maronn’ ! Era proprio la signora Manginell: l’avevo riconosciuta dalla frangetta bionda che faceva capolino dal cuscino, e dalla schiena che avevo già visto in delle foto al mare. Ma le dovevo proprio cancellare queste foto ?! E se me le fossi volute tenere ?! Chiusi la porta per godermi meglio quelle foto, e intanto che mi stendevo sul letto…in giornata però le avrei cancellate comunque! Metti un controllo a scuola…
“Wuaaapp ! Wuaaaaaapp !”
… ne arrivarono due altre, sfocate, ma ancora distinguibili: la signora era rimasta a pancia sotto, e lui le aveva infilato, un paio di centimetri oltre il buchetto del culo, il suo cazzo di adolescente; a occhio stimavo lungo dieci-dodici centimetri, e di diametro due, due e mezzo; non male per un terza media: sarebbe cresciuto ancora ovviamente. Mi venne un’erezione immaginando che, quando a Druso il cazzo fosse cresciuto ancora, sua madre nel culo lo avrebbe sentito di più; in realtà però quanto volevo che quel cazzo fosse il mio! …bestemmiai perché avrei voluto essere lì e darle anche il mio di cazzo, affinché la distinta signora potesse valutarne due! E invece era il cazzo di un terza media, scomparso oltre quel buchetto che non s’era dilatato più di tanto, e l’aveva accolto. Arrapatomi mentalmente immaginavo il tiepido calore di quel culo ampiamente adulto…

…nell’istante di quelli scatti c’era solo il suo di cazzo, dentro il retto della madre, per quattro-cinque cm in totale…concludendo: lui a scoparsi la madre c’era riuscito! L’amplesso era validissimo! E per forza! La signora sfumacchiava il crack, discretamente…ahhhh i vantaggi delle famiglie disfunzionali! Io no invece…lasciai distrattamente le istruzioni sul tavolo dei compiti, poi andai in cucina per la cena, senza accorgermi che mi ero lievemente alterato. Avremmo cenato in due, dato che ero figlio unico, e papà era impegnato nel turno di notte. Silenziai la suoneria di whatsapp, e, sistemato lo smartphone nella mia tasca dei jeans, raggiunsi mamma in cucina; stava rigovernando, ma soprattutto cucinando un primo di pasta asciutta; non dovetti dire niente, tanto era lei che iniziava la conversazione di solito.
“…i compiti li hai finiti, Franz ?”
“Sì, proprio adesso.”
“…e quando avresti iniziato a farli ?”
“Tre ore fa……uhmmm…verso le quattro, quattro e mezzo…”
“E li hai già finiti ! …uhm tre ore! Dì un po’: studi abbastanza ?”
“Sì, ma ora ho fame!”
“E quella faccia scura, cos’è?!”
“Avevo sbagliato i calcoli in due esercizi, e li ho dovuti rifare!”
“Pazienta una mezz’oretta ancora poi mangiamo tutti e due…qui in cucina! Non ho voglia di sentire la tv stasera…dopo cena me ne vado a letto per una lunga dormita.”
Mamma aveva due belle natiche, tutt’altro che nascoste dalla tuta di cotone azzurra; gliele osservai, facendo uno sguardo interessato forse, e mio malgrado mamma se ne accorse:
“Ormai inizia a cascare! Non fatti strane idee Franz ! Tu l’hai visto sul letto, piccolo delinquente!”
“A me sembra che un bel culo ce l’hai lo stesso!”
Mamma rispose amabilmente:
“Grazie, mio piccolo pervertito! Non mi stai più a guardare mentre dormo…come mai?”
“Niente, è che una donna che dorme, se dorme senza mutande è bella così…ma per scopare bisogna essere in due…e svegli!”
“Perfettamente logico! Direi che Spock ti fa una pippa! …Dai, vieni che ti batto il cinque !”
Avvicinai la mia mano aperta per batterle il cinque, ma il suo cinque invece raggiunse rapido e improvvisamente il mio viso, di piatto:
“SCIAFF !”
Poi il tono divenne polemico, ma non stava urlando ad ogni modo…
Ma ti sembrano cose da dire ad una madre ?! MAIALE ! il mio culo non devi guardarlo, o farci complimenti. E non farti sgamare da papà che me lo guardi! Fa il bonaccione, molte volte il finto tonto…ma non credere che non ti osservi ! ...comunque sei strano e guardingo da un po’ di tempo! T’avevo già fatto una sega, tempo fa, no? Per giunta mentre mi succhiavi una tetta! Non è che nascondi qualcosa? Droga, magari leggera leggera ? Te l’ha data Druso?!”
“Perché ce l’hai con Druso?! Non ci facciamo mica!”
“Tuo padre s’è accorto che mi guarda in un certo modo…strafottente! Quello già da un po’ non mi convince mica! ...ma neanche tu scherzi, vedo!”
“Addirittura!”
“Certo, ora che non c’è…approfitti eh?!”
“Non lo saprà mai se tu non glielo dici, e io te lo guardo! …anzi, aspetta un po’…io l’acqua in bocca dopo le mutandine tagliate l’ho mantenuta…”
“…aspetto cosa !?!”
Mi alzai dalla sedia dove m’ero ritirato dopo lo schiaffo, e tra il serio e il faceto, - no il maleducato ! – poggiai il palmo intero della mia mano destra sopra la coscia sinistra per saggiare la massa della natica poco sopra;
“QUESTO MAMMA!”
Mossi palmo e dita a chiudersi per valutare la sodità della chiappa di mamma poco al di sopra…pensai, ora reagisce con un altro ceffone…e invece, con un tono freddo, indifferente, e ormai rassegnato disse:
“Humhhh…hmmm…finito?!
Abbozzai si e no un paio di parole di circostanza…
“Scusa io…insomma volevo…insomma…vabbè…ecco il tovagliolo mamma!”
“Palle…palle…che palle! La trattiene la mutanda elasticizzata… NUOVA!…ora te ne sarai accorto anche tu! Comunque sappi, che tua madre, quando parla la devi credere sulla parola! Non ti dovresti permettere di verificare! ...e adesso prendi lo strofinaccio, che dobbiamo asciugare questi due piatti… su! Lo schiaffo prima te lo sei cercato…ancora arrabbiato !?!”
Le diedi il tovagliolo; mi avvicinai per baciarla e mi offrì la guancia…io però puntai più in basso baciandola proprio sul collo …ancora una volta interdetta dalla mia intraprendenza domestica…
“Hohn!...vabbè…dai…spostati su!...”
…e facemmo la pace. Lei con abilità e indifferenza asciugò entrambi i piatti prima di riporli nel mobile. Per la cena ne prese altri due, e li mise sul tavolo…poi proseguì àtona:
“Franz, lo so che sei figlio unico…e lo so che le scariche ormonali il loro lavoro lo fanno…ma devi imparare a contare almeno fino a uno, prima di toccarmi il corpo…tutto il corpo! Mica solo in basso solo perché c’è il culo di una donna! ...e io un’amica intima che ti possa sverginare non ce l’ho! La vita reale non è quella dei fotoromanzi porno, o delle chiacchiere da caserma! Quella volta dormivo, sei stato quello che si dice …”
“…si dice…?”
“Uno stronzo Franz!…e vabbé …non litighiamo!”
Mi guardai bene dal confessarle che avevo già scopato una prostituta…adulta…e intanto facevo il conversatore…
“Ma tu…sei mai stata tentata dal fare una scopata con me ?! All’insaputa di papà, intendo…”
Senza guardarmi ci pensò su un attimo, e poi disse:
“Va bene: ammetto d’averci pensato! Da anni, già prima della tua pubertà…Solo che subito dopo ho rimosso. In casi come questi non sai più chi sei veramente…il matrimonio può finire male, o in una dipendenza da sesso e incesto…si precipita e …”
“…e…”
“…e basta!”
Risposi un po’ troppo disinvoltamente: “Precipitar m’è dolce in questo mare!”
“Bella battuta, ma ti conviene non prendere il volo, come non l’ho preso io quando…”
“Ma allora ci hai pensato! …E vai ! Anch’io ci penso sempre! E incesto è una parola eccitantissima.”
“…e…non mi dire! …Su dai, ti sei innamorato di me?”
“No, non proprio: è che mi piace il tuo corpo…non è che per una volta, sai, non diciamo nulla a lui…magari non ti è stato sempre fedele neppure lui…non sappiamo neppure cosa stia facendo adesso…”
“Piccolo serpente! Se fossi una vicina di casa pettegola non ci penserei due volte a schiacciarti la testa sotto i piedi! Non permetterti di dubitare di tuo padre, mai!”
“Mai ?”
“…beh…fino alla maggiore età almeno!...no?! Hanno lavoro arretrato! Per forza che deve fare il turno di notte!”
“Sì, sì…certo. Ma io volevo qualcosa che va oltre la sega di quella volta!”
“Una sega non è pericolosa. Da un amplesso non si torna indietro! Non hai l’età per capirlo Franz?!”
Il rimprovero formale me l’aveva fatto, e mi era andata bene. Di che mi lamentavo mai ? Normalmente un’altra donna mi avrebbe schiaffeggiato ancora di più, anche se la mamma di Druso era un’eccezione, e non da poco!
“Prendi i piatti e il formaggio grattugiato, dai…!”
Provai a cercarlo senza trovarlo, poi subito dopo intervenne lei stessa…
Mamma scodellò la pasta e la mise nei piatti, pasta e sugo…poi prese il formaggio dal frigorifero, per guardare dentro il quale si era chinata piegandosi ai classici novanta gradi: ora dal tavolo potevo valutarle le cosce…quelle ce le aveva belle, e regolari. Anche la quarta di poppe si distingueva. Trovato il formaggio lo portò sul tavolo; io intanto mi ero offerto di prendere aranciata e acqua dal frigo. Ne approfittai per strusciare il mio bacino contro il suo corpo posteriore; il mio cazzo non era proprio dritto, ma lo era stato per l’invidia pochi minuti prima, quando ricevetti i whatsapp da Druso con le sue incredibili a parole “prodezze” e inopportune “concessioni” di sua madre, ai miei occhi neo troia incestuosa, la signora casalinga Alessia Manginell, figlia di padre e madre svizzeri; tutta la sua famiglia di provenienza, dopo il 1968 si era naturalizzata italiana, stabilendosi a Milano per lavoro e università, e da lì per via del matrimonio della signorina Alessia, qui da noi sulla costa adriatica…mamma non appena s’accomodò sul tavolo, di fronte a me, riprese:
“DI NUOVO!...CAZZO! ALLORA ?!... LA VOGLIAMO FINIRE ?!”
Ovviamente mamma aveva alzato la voce, dato che con la scusa di passare le avevo preso i fianchi e fatto sentire che si drizzava…non ho nemmeno provato a difendermi…dopo le foto di Druso m’ero esaltato. Senza contare quella volta in cui aveva intuito che le avevo tagliato io le mutande nel sonno…
“Ma che devo fare? A scuola c’abbiamo professoresse vecchie, e a trasgredire con quelle non se ne parla!”
“Tu sei fissato ormai! Lascia perdere le prof ! Tu hai come tutti i maschietti segaioli il mito della quarantenne esperta che ti svergina, o ti collauda, no aspetta che indovino! Che ti dice come devi fare…ficcalo così, mettimelo colà, leccamela piano, o sbattimi di dietro in questo o quel modo, con voce bassa, intima, suadente…ci ho preso, vero Franz!”
Mamma si sentiva trionfante con i suoi sorrisi pieni di ovvia ironia.
“Insomma, più o meno sì! Mi hai letto nelle palle!”
“…e con quelle dell’età tua, perché non ci provi con loro? O sei proprio un pervertito?!...magari vorresti che ti dica come devi fare! Come in certi racconti porno on line…”
“Scopamiche non ce ne sono, e io una relazione stabile non mi va! Ora non mi va! Soprattutto dopo l’esperienza in vacanza due anni fa a Torre dell’Orso…”
“Franz, non ti credere che non ti osservassimo io e tuo padre: a quanto capimmo io e lui, la tizia biondina che ti piaceva …”
“…Ester ! Faceva topless a 14 anni!”
“Guarda che me l’ha detto quello dell’alimentari: quella biondina boccoluta era un tantino puttana, e poi non ti voleva!”
“Non sembrava avere un ragazzo!”
“Ci credo! Quella era una bellissima deviante che s’accompagnava solo coi quarantenni!”
“E fumava a 14 anni! Davanti a tutti! Però era figa con quelle sue zinnette seconda misura…”
“Avevi proprio sbagliato il target Franz! E poi passavi la serata con quei due secchioncini sfigati di Angelo e Cristiano…dimenticati tutto! Soprattutto i giri sul motorino che ti faceva fare Angelo. Tanto lì non ci torniamo…”
“Non ho detto che volevo tornarci…però Angelo è stato sempre molto gentile.”
“E molto coglione, non dimenticarlo! Vi siete trovati, diciamo. Entrambi non vi sapevate scegliere le compagnie! Sennò una femmina a cui far sentire il pacco la trovavi! Mica ti strusciavi su tua madre!”
“Le femmine c’erano…!”
“Già ma non vi volevano mica!”
“Beh, io…”
“Bah ! Basta ora ! …sennò mi guasto veramente la digestione! Franz ho capito benissimo cos’hai appena fatto! Per questa volta sarò indulgente! Non dirò nulla a tuo padre! Ma un ceffone come prima lo meriteresti…vergogna! Lo fai sentire a tua madre! Non t’abbiamo educato bene…evidentemente!”
Il tono di mamma era un misto tra predicoso, rassegnato, a scazzo semplice, ben inteso…
“…”
Era inutile giustificarsi; lei continuò:
“L’ho sentito il pacco! Vabbé, sarà anche normale, specie alla tua età! Lo so: ti si drizza con niente! Insomma anche io…uhmmm!”
Passò un minuto buono. Mamma s’era interrotta, ma si vedeva che aveva voglia di vuotare il sacco…ora sì che ero morboso nell’attesa…la fissavo senza distogliere lo sguardo dal suo viso…i suoi occhi mi fissavano allo stesso dei miei…
“La sai una cosa piccolo porco? Una mezza specie di segreto di famiglia: a mamma, tua nonna, non dissi nulla. Non per paura di punizioni…purtroppo tendeva a confidarsi con la vicina…ne era quasi succube di quell’impicciona falsa bastarda!”
“E sarebbe stò mezzo segreto?...”
“Mio fratello ci provò con me, e a lui diedi un calcio nei cosiddetti…!”
“A che età ?”
“Io undici, lui tredici, più o meno come te! Cercò di mettermelo dentro…dopo quel calcio nelle palle, la cosa finì lì! ...molti ma molti anni dopo, al corso di preparazione alla maternità ci avvertirono che una volta che vi foste sviluppati, sareste stati sessualmente aggressivi…o in parole più povere provoloni!”
“Beh, mamma le tue cosce mi hanno sempre eccitato!”
“Beh, vedrò di coprirle di più d’ora in avanti! Comunque col drizza-facile…non ti puoi spippare in bagno, così ti scarichi di certe voglie? I porno manga non ti mancano, immagino… non saranno quei manga porno che ti procuri? Quelli con mamme e sorelle troie e generose di forme e buchini…?”
Avrei voluto risponderle qualcosa, ma non mi veniva in mente niente; in ogni caso il cellulare in vibracall mi tolse dal momentaneo imbarazzo…
“Tranquillo, piccolo pervertito di mamma tua ! Non li ho letti ! Io il sesso vero, non il porno da segaioli, lo faccio ancora con tuo padre! …”

Fece una pausa, poi disse:
“…e dovresti esserne contento, non trovi?!”
“Già…è vero!”
“Che c’è ancora con quel cellulare?!”
“Vzzzzzzzz…Vzzzzzzz…Vzzzzzzz.”
“Niente…Druso!...”
“Comincia a essere invadente! Pure all’ora di cena!”
Istintivamente presi il cell, e guardai lo schermo: non appena lo toccai iniziò il download di altre tre foto fatte ed inviate da un – immaginavo - esaltato Druso: erano tre autoscatti, un po’ storti…chissà dove aveva poggiato lo smartphone…mamma sua in ginocchio a quattro zampe sul letto della camera del figlio, con la camicetta bianca sbottonata ormai sgualcita, e Druso che in piedi sul pavimento la stava scopando prendendole i fianchi; non si vedeva se nella figa da dietro, o direttamente nel culo. La mamma di lui s’era messa una stoffa bianca, forse una federa da cuscino, a coprirle completamente la testa, e il volto. Il cazzo del mio coetaneo “assorbito” dalle burrose curve del culo della madre appena si distingueva; Druso rideva felice di quell’amplesso ottenuto con sua madre milf, ma tra pochi anni granny…
“Perché non lo spegni quando mangiamo ?! Cos’era di così importante?! Eccheccazzo !”
“Un attimo mamma…sì lo spengo, lo spengo…un attimo, glielo dico e lo spengo!”
Digitai un “a dopo” e spensi il cell senza mostrare a mamma quanto ottenuto da Druso da sua madre…mamma non chiese il perché di quel frettoloso tasteggio di risposta…mamma quindi mi esortò a mangiare…
“Pensa a mangiare, che oggi non ho voglia di arrabbiarmi, sai…e smettila di guardarmi!”
“Sì, subito…”
Dato che avevo fame feci presto a ripulire il piatto, che poi mamma prese, e mise nel lavandino, lo sciacquò, e lo riutilizzò. Andò di nuovo in frigo e compose un secondo a base di fettato, prosciutto cotto, mozzarella, e delle olive; e quello fu tutto il secondo. Seguirono due pesche come frutta a me, e una a lei. Come finimmo di mangiare lavò rapidamente i due piatti e buttò l’immondizia nel bidone cilindrico in balcone. Io nel frattempo avevo riacceso lo smartphone mentre mamma lavava i piatti, formosa, ma ben coperta…la riaccensione materializzò altre due immagini inviatemi da Druso, con il tacito patto che le avrei distrutte dopo averle godute. In una c’era sua madre supina, col volto completamente coperto da una tovaglietta con le gambe aperte, e le caviglie che si toccavano a descrivere un rombo. La figa dal pelo biondo era quella di una donna curata, ma sborrata in prossimità dello spacco generoso, aperto a mostrare le rosee cavità…l’altra foto mostrava il cazzo verticale di Druso, disteso, con sua madre di spalle a schiena piegata in avanti, che si autochiavava, o cercava di farlo, nel culo facendo scendere il bacino col cazzo non proprio grossissimo, semi-ingoiato dentro, per gravità. Riandai sulla cartella immagini, e me le riguardai di nuovo arrapandomi, e auto reprimendomi, dato che mamma una cosa del genere, col cell, a me non l’avrebbe certo concessa...

Avendo appena finito di mangiare anche la frutta iniziai una nuova chat con Druso:
Franz: - ho spento per cena. Come va ? Gliel’hai leccata ho visto, e anche di più…bella quella pecorina, beato te! -
Druso: - ho scopato da dio! Mia madre se vuole è un gran pezzo di porka. -
Franz: - te la sei fatta in figa e culo stando alle foto. Lei era consenziente anche alle foto? Aveva il tovagliolo a coprirla. Vero ? -
Druso: - sì, ha detto ké posso mandarla a qualche sito on line se voglio, tanto è coperta. -
Franz: - mi sorprende tanta lascivia. Non ha paura dello sputtanamento? A questo punto se volete contattare un regista di porni a nero, potreste anche guadagnare qualche extra, no ?! -
Druso: - già. Ma è prematuro al momenot. Oh Lo sai ? -
Franz: - cosa ? -
Druso: - non sapevo di avere tatna sborra. Praticamente l’ho schizzata tre vollte. Kè bel pezzo di gnokka mamma, sapessi. La toccavo sulla zinna, e si bagnava subiot. -
Franz: - Di che sapeva la figa ? Gliel’hai assaggiata? Sono curioso dimmi, a me la mia m’à sgamato che mi sono strusciato il pacco contro il suo culo, ma eravamo vestiti, e le ho fatto sentire solo il bozzo; e quando prima le avevo detto che aveva un bel culo m’ha tirato un ceffone…pensa che prima dello struscio m’aveva detto batto il cinque e il cinque m’è arrivato in faccia, a te invece è andata meglio…beh è buona la fica di mamma tua? -
Druso: - da calda sembrava tuorlo d’uovo. A tratti acqua pazza, tipo quella del pesce attavola, ce l’aveva salata quando ha squirtato forse, insomma qualcosa ha rilasciato, non è ancora in menopausa...insomma dicevi kè l’ai fatto sentire a mammatua? E ti sei beccato uno schiaffo -
Franz: - Sì. Ci sta entrando in menopausa. Non illuderti. Era stretto il bucio ? Vero, mamma m’ha sentito il pacco coi pantaloni. Lo schiaffo è stato perché le avevo detto che aveva un bel culo -
Druso: - il culo? Sì cel’aveva stretto stretto, poi però…una votla entrata la cappella m’e scivolato dentro e lo sborrata anke li, m è uscita subtio -
Franz: - beato te. Figa e culo al primo tentativo! T’invidio sai…io le ho solo preso la chiappa, pronto a prendermi un altro schiaffo e inceve mi so’ beccato un predicozzo -
Druso: -avevi paura kè ti menava. Ma non mi avevi detto kè t’era riuscito di quasi scoparla quella volta kè ti o regalato le 3 pillole di sonnifero? Poi lei ti fece una sega,no?”
Franz: - solo per smascherarmi, una sega rapida e una carezza alle palle e mi sono sputtanato con la sborrata in mano. In realtà le avevo leccato piano la fica, l’avevo penetrata due volte senza mosse però e mi ero segato guardandole il bucio, oh senti…aspetta!-
Druso:- che-
Franz: - quei sonniferi che avevi preso a mamma tua erano potenti?-
Druso: - Ci vuole la ricetta, ma il farmacista la conosce e glieli da lo stesso –
Franz: sì, ma sono potenti? Potresti chiederlo a mamma tua?-
Druso: - ma che?...boh aspetta kè glielo chiedo. Sta qui.-
Ci vollero una decina di minuti veri affinché Druso mi mandasse un whatsapp con la risposta.
“Wuuuuuzzz…Wuapzzzzzz”
Druso: - mamma miha detto kè la prima votla ké la diede a soldi prima di farsi scopare dal cliente ké era brutto per no guardralo in faccia ne prese 2 con unMartini dry. S’addormentò un paio d’ore e dopo non ricordava niente. Il cliente disse kè lera scappato un po’ di pipì mentre dormiva a casa di quello-
Franz:- la pipì era per il Martini o lui deve avergliela leccata troppo bene. Cmq con 2 pillole e il Martini mamma tua non ha sentito niente, confermi?-
Druso: - ma perkè vuoi sapere quetse cose?-
Franz: Perché a mamma mia ne ho sciolto tutte le tre che mi avevi dato. Ho aspettato che dormisse con la bocca aperta, poi sotto la lingua le ho fatto cadere la polverina interna di quelle pillole che avevo messo in una cartina da sigarette. Sai ho uno zio medico che l’aulin se lo prende sotto la lingua che c’è molta saliva. A mamma le avevo servito un totale di tre pillole, ma credevo che erano poco potenti. Cancella tutto-
Druso: il medico a detto a mamma ké 2 erano già troppe. Forse ai corso unbel rischio-
Franz: - cazzo, se sapevo che sarebbe rimasta incosciente la chiavavo e la sborravo…Vabbé, va.-
Druso: - sì, dai e il passato, e adesso chissenefrega! Magari vedo se te ne posso prestare un altro paio. Tre no però-
Franz: - No Druso. La prossima chiavata a mamma me la faccio cosciente o non me la faccio, sai –
Druso: - Io le ho propotso unrapporto di complicita’. Non dico nulla al babbo e lei me la da. Oggi l’ho potuta scopare senza patemi. Mò non mi rivolge la parola. Sta evitando apposta di guardarmi quando la guardo io. Sembra scossa -
Franz: - beh a metne freda un po’ si vergogna immagino. È normale. T’a favorito i suoi tre buchini da cosciente…e nel frattempo vi siete scaricati. Pensa che può essersi anche pentita, credo. Stai in guardia e non forzarla -
Druso: - na’ parola: io sono ancora carico di voglia!!! mò gli chiedo se lo vuole rifare. No pentita no. Rideva metnre me la facevo. No aspetta, senti ora si sta toccando –
Franz: - toccando ? guarda senti che rideva per non piangere-
Druso: - la figa. Si sta massaggiando il clitodire, vuole godere lei unpo’ cazzo. -
Franz: - uhmmm, toccale il culo e prova a esplorarla col dito anche senza ficcarcelo. Se te lo lascia fare, vuol dire kè ci sta anke lei -
Druso: - ai ragione, mò la tocco dietro, si sta carezzando la figa –
Franz: - baciala sul collo prima, dammi retta-


Druso: - baciata. Si sta toccando. Sé totla la gonna –
Franz: - baciale il bucio, teneramente, labbra e lingua –


Druso: - lho leccata pure sul bucio e ci ho passato unpo’ il dito. Ha detto kè vuole lavarsi.è andata in bagno. Senti le hai ricevute l’ultme foto? -
Franz: - Sì le ho ricevute. Le foto mi sono piaciute. Tranquillo le distruggo come sempre. Se mamma o papà mi prendono il cell la tecnica per recuperare i file non la conoscono -
Druso: - senti mò le tocco dinuovo il culo e vedo sene faccio una’ltra. Senti x le foto, tu saresti capciae di elaborarle col fotosciop ? vorrei cancellare lacellulite kè cè. –
Franz: - qualcosa sì, ma se ci scopi di nuovo, vi organizzate, te e mamma tua, e mi chiami ti faccio le foto io. Mamma la reflex me la presta penso e se latua e d’accordo a farsi riprendere collo strofinaccio sul volto… -
Chiaramente mi stavo offrendo come fotografo per provare a chiavarle il culo a fine riprese…piccola speranzina ina…ina…ma Druso la dissolse in poche righette di whatsapp:
Druso: - e, no no dcie kè devo mantnere il segreto o finiamo in galera tuttie2. Se lemando a sito porno sì, ma non a mici. A detto kè me lha data perkè aveva litigato con papà. No colla reflx non posso farti venire. Senti, elaborami queste. Vedi se riesci a tolgiere la cellulite…ehi è tornata dal bagno. Cazzo mò sé mess a quatto zapme sul letto! Mi a appena detto se volgio farle il 69 e poi il di nuovo il culo perkè le piaciuto prima. Cazzo! ci vado di nuovo. Ciao. -
Franz: - vabbé provo a schiarirtele un po’ e regolo taglio e colore, col tuo cell però le foto sono quelle che sono. Litigato con papà hai detto? Non è che si vogliono separare? Se me l’avessi detto prima ti dicevo di tenerti la sega e basta. -
Druso: - beh mela scopavo uguale. Grazie del pensero. Mi a ppena detto di lasciareil cell e di mettermi sottodi lei. 69 poi incularla,unaltra cosa: mò kè l’ai vista nuda e porka ricordati che devi farmela vedere che ti sei fatto la tua –
Franz: - Mamma tua lo sa che me l’hai inviate? -
Druso: - no, ma à detto kè se voglio mandarle a un sito pornoe ce le pagano devo fare a meta co lei, kè chatto con te non succede niente, ma non potrebbe aiutarmi a trovare una ragazza piu grande x trasgredire, a detto -
Franz: - Mi sa che il sito porno vuole la liberatoria o che sia mamma tua a mandarle. Parlatene, prima, no?! T’invidio. Leccale la figa da parte mia anche. –
Passarono tre minuti poi arrivò l’ultimo whatsapp:
Druso: - Quando gli o massaggiato l’inguine e il bucio a detto: così mi bagno Druso…e se mi bagno voglio che me la lecchi. m’à ordinato di leccarle di nuovo lafiga kè ora à ancora voglia anche lei.mi ha bagnato naso e bocca conla sua figa. Un quarto d’ora di lingua lì, Druso a detto…me lo stava già drizzando così. A detto che con la lingua sonobravo.sta alla pecorina, mò devo fiocinarla e cavalcarla senza pensare allei.mi ha detto entra rapido efottimi e di sbrigarmi che papà torna tra 30-40 minuti. Adoro l’adrenalnai delle scopate sul filo del rasoioo. Ora ti lascio. CIAOOOOOO –
Non arrivò nient’altro. Potevo solo immaginare la signora alla pecorina con le gambe larghe lasciarsi leccare la già bagnata pataccona da dietro da suo figlio Druso, che poi le infilava il suo cazzetto dritto, e la sbatteva velocemente per venire prima che tornasse il papà (cornuto). Guardai e riguardai quelle foto: era proprio la signora Manginell; chi andava ad immaginare che aveva tollerato, e praticato un incesto reale con suo figlio? Il suo culo sarebbe piaciuto anche a me, e quando vidi il cazzo del mio amico ben addentro quel culo di sua madre, ebbi un attacco di erezione. Quando la vidi la prima volta offrirmi il the e i pasticcini feci un pensierino sul suo culo tedesco…cioè svizzero, ma per educazione non ne dissi nulla a Druso, fino al giorno del nostro giuramento. Normalmente lo avrei dovuto reprimere. Essendo solo in stanza mi abbassai i pantaloni, e provai a smanettarmi il cazzo: era duro e dritto, anche se non grosso data la mia età; più o meno le dimensioni di quello di Druso. No, una sega non avevo voglia di farmela…sarebbe stata uno spreco; mi tolsi le scarpe per non fare rumore, e andai verso la porta del bagno dove mia madre era già entrata da qualche minuto. Mi chinai per spiarla dal buco della serratura, e non riuscii a vedere niente, se non un grigiore un po’ strano: si muoveva…mamma aprì la porta e – manco a dirlo! – mi sgamò che stavo cercando di spiarla; si fece una risatina piena d’ironia e rassegnazione, come se (ovviamente) se l’aspettasse…
“E ti pareva! Proprio pervertito! Complimenti! Siamo allo stadio della molestia squallida, sai. Perché non m’hai scopata quella volta che dormivo?! Sei rimasto un’ora a guardarmi culo e figa per una sega?!”

…vuoto!
…e sguardo da imbecille…disagio!
…e m’ero dimenticato che avevo ancora il cazzo di fuori dagli slip, dato che i pantaloni me l’ero tolti. Mamma disse:
“Sono veramente così conturbante? La tua sta diventando una vera ossessione! Figlio guardone, eh ?! Che dici? Ne dovrò parlare con tuo padre, o con un dottore, insomma uno strizzacervelli, non credi?!”
“…”
“Che fai col cell in mano?! Dico! Volevi mica farmi foto mentre mi toglievo la gonna?”
“No, no…stavo chattando con Druso!”
“Dammelo un po’…”
Mi prese il cellulare, ma era bloccato dal pin. E le foto con Druso c’erano tutte…
“…”
“Come si sblocca?!”
“…”
“Dammi il codice, avanti!”
“4…3…4…1”
“…4…1!”
Sbloccato lo smartphone s’accorse che non avevo usato la macchina fotografica, ma per sincerarsene andò alla cartella immagini, e vide le foto con le pose oscene di Druso con sua mamma, che però non riconobbe. Del resto l’aveva vista poche volte, e quelle poche la signora Manginell portava occhiali fumè…
“Ma tu credi a queste foto hard che scaricate dal web? Insomma ti seghi con queste?...cioè, fammi capire: Druso ti invia questa roba?”
“Sì e mi ha chiesto anche di passarle al photoshop. Non vuol vedere la cellulite!”
“E quando c’è la figa o il buco del culo, lui guarda la cellulite?”
“E che ne so?!”
“Ma da dove le scarichi? Non sarai iscritto a qualche sito di scambisti? Sei un minorenne sai…”
“Non so. Le ha fatte Druso.”
“Fatte ?”
A quel punto sentii la voglia di liberarmi…
“Mamma io…insomma…ecco…uhmmm…ecco quella…”
“…quella che ?!”
“Quella delle foto che hai visto! Guarda che è la mamma di Druso.”
“…cheeeeeee?”
“Ti dico che è la mamma di Druso!”
“Giura!”
Il fascino di mamma, più giovane e più bella di quella di Druso, ebbe il sopravvento:
“Senti all’inizio non volevo, ma a questo punto guarda whatsapp…”
Mamma tasteggiò per leggere la chat di pochi minuti prima…rimase sulla porta rigida a leggere la chat: dapprima incredula, poi fissò meglio gli occhi; a tratti sembrava riderne…ogni tanto gonfiava le guance per poi…trattenersi. Poi diventava seria, e di nuovo sorridente ironica, quindi di nuovo incredula. Non aveva strabuzzato gli occhi per le foto del bucio aperto della mamma di Druso, quanto per quello che mi aveva appena confidato quasi in diretta…farfugliò qualcosa, ma mi restituì il cellulare…
“Insomma Druso consuma l’incesto con sua madre!...lo credevo cafoncello, ma credo sia proprio un pervertito. E te immagino, un invidioso! Stavi cercando di guardarmi la bernarda mentre ero in bagno…guardone depravato! Ehi…aspetta un po’…aspetta un po’…cazzo cos’è stà cosa delle pillole?...”
“Niente, mà era solo un’idea!”
“Dà qua! Fammi leggere!”
Mamma sbiancò, e mi restituì il cellulare guardandomi fisso negli occhi…
Mi tirò 5 o sei scappellotti forti, nonché meritatissimi…tanto che stavo per finire per terra…poi per terra ci finì il cellulare…lo raccolsi dato che s’era sconnessa la batteria…
“Insomma volevi sborrarmi dentro, ma non ci sei riuscito!”
“No. Credevo che il mio cazzo ti svegliasse, ce l’avevo duro; sono entrato dentro di te due volte, ci sono rimasto qualche minuto senza muoverlo, poi quando mi si è ammosciato dentro ne sono uscito…”
“Me l’hai messo anche al culo?”
“No, te l’ho solo guardato segandomi…cazzo se non avrei voluto violarti anche nel buco dietro!”
“SCIAFF !”
Me ne arrivò un altro di scappellotto.
“Volevi spararmi la tua sborra nel retto, Franz?!”
“Beh, l’idea era quella, sì. Ma se avessi saputo che ti avevo rifilato una dose potente mi sarei divertito sul serio!”
“Bastardone! Questa volta dovrò parlarne anche con tuo padre! Tieni!”
-“SCIAFF ! SCIAFF !”
“…basta dai! Ho capito! Ho sbagliato!”
“…e se andavo in coma?!”
“Se non ti fossi risvegliata…ma è bastato un cazzo di clacson sotto casa…insomma l’avrei chiamata l’ambulanza!”
“Le pillole te le ha date Druso?”
“No, cioè sì…le aveva rubate lui a sua madre con l’idea di farci sesso narcotizzata…io incuriosito me ne sono fatte dare tre, ma non ero riuscito a capire se erano potenti o no…ti ho penetrata, te l’ho leccata piano, ma non t’ho potuto chiavare realmente!”
“Delinquente! Potevi ammazzarmi!”
“…”
Rimasi senza parole, ma contento di averglielo confessato alla fine. Mamma mi chiese:
“Funziona ancora?”
Si riferiva al cellulare che era caduto per gli schiaffoni.
“S…sì.”
“Dammelo!”
Glielo diedi…tanto mi ero arreso alla sua ovvia rabbia; aveva appena detto che l’avrebbe detto anche a papà e già mi stavo preparando una scusa per lui quando…

Mamma mi guardò con sufficienza, e accese la fotocamera, e la luce di pre lampo; senza mostrarmi niente si sfilò le mutande che però non caddero, e infilato lo smartphone sotto la gonna scattò una foto della figa. Poi mi ridiede lo smartphone, e si rialzò le mutande con disinvoltura senza permettermi di vedere gran che…prese la parola e mi disse:
“Mi sa che devi ricambiarle, vero ?!”
In realtà no; Druso non mi obbligava a ricambiare le sue, tuttavia nulla feci per dissolvere la deduzione di mia madre incazzatissima…e infatti mi fece:
“Mandagli quella e basta! Digli che più di un parziale della mia bernarda non me la sono sentita di concedertelo!”
“Ma lui non me l’ha chiesta mamma! Si soddisfa con quelle della sua…”
“Dammi !”
Si riprese lo smartphone, ed entrò in camera da letto, andando a piazzarsi davanti alla specchiera; dopo essersi tolta la maglietta da casa vidi che indossava solo un body, e non il reggiseno. Scattò dei parziali delle tette allo specchio, senza usare l’autoscatto. Non aveva usato manco il flash.
Io ero ancora paralizzato dall’imbarazzo dovuto a quella decisione estemporanea di mamma:
“Vieni, entra ! Non restare lì impalato!”
“…”
“Vuoi entrare o no?! Avanti, dai avvicinati ! Non ti meno più, piccolo stronzo delinquente!”
Mi avvicinai a lei inebetito, ma anche scaricato:
“Beh ?! Sei sveglio, sì !?!”
“…”
“Toccami la zinna, avanti !”
“…”
“Dico, prima mi hai toccato il culo, e ora non riesci a toccarmi una sisa! Dai, e attento col…pistola!”
Solo in quel momento mi ero accorto che avevo avuto negli ultimi minuti il cazzo di fuori…mamma ironizzò sorridendo tranquilla…
“Non vorrai che ci venga, vero?!”
Rinfoderato il cazzo mi disse dolcemente:
“Qui con la guancia sul mio seno, dai…”
Poggiai la guancia sul luogo più bello del mondo, e mamma scattò una foto con il mio viso poggiato beatamente al suo petto.
“Adesso faremo una cosa un po’ più hard, Franz! ...E…e… mi raccomando: contieniti!”
Mamma si scoprì il solo capezzolo sinistro, e mi invitò a succhiarglielo…
“Succhialo, ma fa piano! Non devi eccitarmi sul serio!”
“…ma allora a papà…?”
“Non gli dico niente, tranquillo! E ora succhia!”
“Tutto?”
“Tutto che !?!... Questo, no?! Oh insomma fa finta…non succhiare sul serio!”
Afferrai il capezzolo con le labbra, e cominciai a succhiare istintivamente; mamma scattò un’altra foto. Poi mi disse:
“Adesso facciamo l’ultima: mi baci la pelle del seno vicino al capezzolo, e basta. Come la volta scorsa!”
Afferrai la zinna sinistra libera con le dita: ne ebbi una sensazione molto vicina a quella del paradiso: la pelle era vellutata, profumata, e calda. A mamma, mentre mi parlava, il seno le si era gonfiato arrapandomi… il cazzetto da terza media si era indurito, e avrebbe trovato sollievo solo lasciando slip e pantaloni…che tortura…mamma parlava dolce, come se non si fosse mai scazzata, ma veloce…
“Su, fammi vedere come me lo baci, uno solo però!”
Le baciai il seno sinistro, e la fotocamera dello smartphone scattò ancora una volta. Chiesi:
“Mamma, già che ci siamo una mentre ci passo la lingua, vicino il capezzolo, dai !”
“Mhmmmm…e…?!...ah la lingua vicino il capezzolo?!”
“…e…”
“…e sia! L’ultimissima, però!”
Piazzai la mia lingua ad un paio di centimetri dal capezzolo, poi attesi lo scatto. Ci mise dei secondi. Con la mia mente provai ad allungare il più possibile quei tre quattro secondi, ma il controllo e lo smartphone ce l’aveva comunque mamma, che scattò la foto, e si assicurò che non si vedesse il suo volto…poi rimise purtroppo dentro la sua zinna respingendomi con garbo. Mamma mi restituì il cellulare, e io mi sedetti sul letto a riguardare le foto. Mamma riassettandosi allo specchio mi disse:
“Ora hai qualcosa anche tu di piacevole e morboso per il tuo giro di amici depravati! I tuoi amici! Li conosci di persona almeno?!”
“Sì, tutti a scuola!”
“Sta attento a condividerle…anzi cancella tutta la chat con Druso, casomai tuo padre vuole controllarti il cellulare…è un po’ che non lo fa! E se scopre che mi hai narcotizzato per penetrarmi…ti rompe le ossa, delinquente! ... sai!”
Mamma mi aveva sostanzialmente perdonato. L’istinto mi suggeriva di approfittarne: o in quel momento o mai più! Mi era venuta un’idea fulminea, per cui chiesi a mamma di avvicinarsi e di sedersi accanto a me, che dovevo mostrarle una cosa del cellulare…
“Altre foto no Franz!”
“No, no…ma guarda questa…”
Provò a guardare dove le avevo indicato; in un istante con una mano presi la sua guancia, avvicinai il mio volto, e la baciai in bocca…rimase disorientata un secondo di cui approfittai per schiuderle le labbra se ci riuscivo, e cercare la sua lingua. Con l’altra mano scattai un selfie alla cieca, mentre baciavo in bocca mia mamma, come se fossi un adulto. Mamma si tenne il bacio, ma non mi consentì di trovare la sua lingua. Poi disse:
“Va bene! Ora hai anche quella morbosa! ...Franz, non permetterti mai più di…”
“…di baciarti in bocca?! Così impari a schiaffeggiarmi!”
E la baciai in bocca di nuovo per vedere se ero più fortunato con la sua lingua…mamma riuscì a staccarsi poi precisò, senza riuscire a trattenere un tremore alle tette, e alla voce oltre a un respiro più ampio…
“…ohhh…ahnnn d…di…cer…cerca…rmi la lingua! Se ti do la lingua, tanto vale che ti dia la…”
“…-huhmmmm…la…pciù….uhlmmm, yulhmmm…la?”
“…ahn…la fica!”
Mamma stava abbassando gli scudi; glielo leggevo nel volto non ostile, e nel suo respiro imbarazzato. A un’eventualità simile doveva aver pensato parecchie volte, e ora si stava verificando…o meglio: se avevo capito bene spettava a me farla verificare…
“Se il bacio non è bagnato non è niente!”
“Perché che dev’essere?! …ahnnn…ba…bagnato per forza?!”
“Avrei voluto che fossi bagnata quando te l’ho messo dentro!”


- continua -
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Insospettabili vizietti domestici, 5a parte:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni