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VACANZA IN MONTAGNA 1° GIORNO - PROSEGUE IL CAMMINO


di Alvertn
03.02.2015    |    6.544    |    4 3.8
"Lo stringe forte fra le dita, lo mena tirando giu tutta la pelle e lasciando libera la cappella..."
PROSEGUO IL CAMMINO 02-02-2015

Il percorso ci porta verso il valico che avevamo avvistato prima, ma avevamo calcolato male il tempo o meglio ci sembrava più vicino.
Ci vollero quasi due ore pe raggiungerlo, un ora in più di quanto credevamo.
Arrivati finalmente si fa una sosta, breve suppongo. Zaini a terra, seduti sul bordo bel prato, ci guardiamo attorno. Sulle cime svettano in controluce dei camosci, credo che lo siano anche perché a quella altitudine non dovrebbe essere altro animale.
Il panorama è splendido, le cime rocciose chiare il cielo azzurro con qualche rara nuvoletta, il ghiaione ai piedi delle rocce, e di nuovo il contatto con il verde dei prati, con colori a macchie qua e là dei gruppi fioriti.
Ale si guarda attorno, nelle due direzioni del sentiero, quella percorsa, quella da riprendere e infine la terza che arriva di fronte a noi dalle cime opposte.
“nessuno in vista” e immediatamente mi trovo le sue mani sulla patta dei pantaloni, Mi palpa con forza, mentre Giorgio si avvicina, apre il pantalone, tira fuori il suo bell’uccellone parzialmente in movimento e avvicinandosi a me, mi prende la testa dalla nuca e mi spinge a lui. Il suo cazzo è sulle mie labbra, che preme, bagnato dagli umori vogliosi, “forza apri la bocca che ti scopo. Vedrai che bello, non berrei nulla altro che la nostra sborra, sino a saziarti. “
Ed io aprii la bocca e lui entrò in me con velocità, sino in fondo, sino in gola, sino a che le sue palle si fermano sbattendo contro il mio mento. Resta fermo impuntato in gola, come se provasse a cercare un sistema per entrare meglio, di più. Ora inizia a pomparmi, ad ogni passaggio lecco l’asta che entra ed esce. Ale intanto mi ha aperto il pantalone e tirato fuori il cazzo, ormai duro, turgido vibrante di voglia i desiderio. Lo impugna e lo mena con gioia. Lo stringe forte fra le dita, lo mena tirando giu tutta la pelle e lasciando libera la cappella. Vedo un movimento ed è già con la lingua che gioca con le mie palle, che le aspira in bocca e le succhia, poi sale l’asta e si ingoia il mio pene spasimante.
Improvviso, quasi un urlo sommesso, un avviso a noi, di Giorgio.”arriva gente, sistemarsi veloci, sono a 300 metri circa”
Quasi piango sia per l’abbandono del cazzo di Giorgio che stavo gustando piacevolmente sia per quanto Ale mi stava facendo. Mi ricompongo velocemente, e come se niente fosse restiamo in posizione.
Sono in quattro, quelli che si avvicinano, non distinguo perché procedono in fila indiano, zaino e ben attrezzati. Non sono novellini o turisti domenicali.
Arrivano a noi e sono due coppie della nostra eta più o meno.
Il primo di loro” ciao, tutto bene? Dove siete diretti?”
Ale “sosta tecnica poi riprendiamo, torniamo giù al rifugio dove alloggiamo per alcuni giorni”
“O bene, bella notizia. Noi siamo in una villetta sulla strada che porta al rifugio, la strada asfaltata, circa 500 metri prima a monte.”
“bene,” disse Giorgio.
Poi venimmo spiazzati tutti e tre.
“stiamo facedo un giro anche noi e torniamo dallo stesso percorso, da qui in avanti, che farete voi. Abbiamo fatto alcuni filmati dei passaggi belli e fotografie. Vorrei mostrartene uno in particolare”. rivolto a Giorgio. Armamantò sul telefonino lasciando in attesa Giorgio, poi disse ”eccolo qui, dimmi che ne pensi, bello zoom vero”
Giorgio dapprima rimase sorpreso, poi disse “si vero uno zoom da fantascienza, ma dove eravate per riprendere così bene”
“a metà della discesa, lassù dove vedi quello spuntone roccioso, 5-600 metri da qui.”
Ale ed io curiosi “possiamo vederlo anche noi?”
“si” e riattivò quando mostrato in precedenza. In breve ci avevano filmati mentre stavamo giocando poco fa.
Imbarazzati, ma senza farlo notare, commentiamo il filmato nella qualità delle immagini.
“Bene”, ci disse rivolto a Giorgio ”farei una buona proposta, della quale noi abbiamo discusso prima scendendo. Stasera dopo cena potreste venire da noi. Voi ci date lui-indicando me- che ci divertiamo e lo usiamo bene, mentre voi vi divertite con loro –indicando le due donne”.
Rimanemmo spiazzati ma Ale e Giorgio dissero subito dopo di si “però sapete che al rifugio si cena alle 18.30-19.00 quindi verso le 8 o 8.30 potremmo essere da voi.”
A questo punto partirono le presentazioni, Io Paolo Ale Giorgio, loro Marco con Elisabetta ed Andrea con Michela.
Marco e Andrea nel presentarci si erano posizionati a fianco a me, e “spero non vi dispiaccia” rivolti a Ale e Giorgio, e entrarono in azione, uno con la mano sul mio sesso l’altro che mi sbottona per tirarlo fuori. Io guardo i miei due amici nella speranza che mi aiutino, ma tutti guardano curiosi. Con i pantaloni abbassati sino agli scarponi, con Marco che mi tiene i coglioni nella sua mano e Andrea che impugna il cazzo, mostrandolo come un oggetto di trionfo. ”e’ più bello così che dal filmato”
Elisabetta e Michela si avvicinarono e soppesarono anche loro i miei attributi.
“bene però stasera dopo, prima di salutarci lo vogliamo un po anche noi.”
Io avevo di nuovo il cazzo duro, lubrificato per le stimolazioni di poco prima con Ale, e inaspettata trovai piacevolmente la bocca di Marco che se lo assaporava con gusto e desiderio, mentre Andrea prendendomi per un fianco mi fa ruotare e, sentii la sua lampo suonare e poco dopo una calda cappella appoggiata in cerca di rifugio caldo. Non impiegò molto a trovare la retta via, o meglio la via del retto, e a scivolare piacevolmente dentro. Sentivo il suo cazzo dentro, lo cerco di leggere, è grossetto ma non enorme, lungo ma non troppo, dentro di me sta proprio bene, Giusto direi. Quanto succedeva a me aveva stimolato i due amici guardoni e le due donne si diedero da fare per trovare gli uccellini e farli cantare.
Le vedo sfrugnare sui pantaloni, oi li abbassano e prendono in mano i testicoli palpandoli delicatamente da quanto vedo, passando poi a leccarli e con cazzi non duri se li prendono in bocca.
Li leccano e li succhiano con voracità quasi affamati ad un banchetto. Ogni tanto li lasciano li con le aste dure ritte sopra i peli del pube e si scambiano i ciucci, riprendendo l’opera solo su un altro membro. Pur concentrato su quanto su di me, osservo con piacere la bravura delle due, vedo i maschi che scoppiano di desiderio ma restano comandati da loro, sono Elisabetta e Michela che gestiscono il momento e loro sono succubi.
Le vedo con i cazzi in bocca che se li lavorano con abilità e dedizione.
Ma io torno a me, ai piaceri di un cazzo lungo ma non grosso che mi stà aprendo sbattendomi con foga e desiderio, e una bocca calda che accoglie il mio che lubrifica e che non impiegherà molto a sborrare.
Sentirti preso sia dietro con ritmo, che succhiato davanti ti accomuna di due piaceri diversi che pero arrivano ambedue al cervello e piano io vado in sballo, mi piace e sento sempre di più crescere in me il desiderio il piacere e tutto in me pulsa.
Sento che il piacere è all’apice, sento quel cazzo nel culo che mi trapana con continuità e forza, con vigore e voglia, sapere che sono suo, che gode dime, che io godo di lui è sublime, e quando Marco mi prende le palle e le stringe nella mano ecco che esplodo e sborro. Vengo vengo sborro in continuazione, la voglia è troppa ed esplode con il caldo liquido. Ingoia tutto, senza perdere nulla, anzi continua anche quando io non resisto più e chiedo di sospendere e lentamente leccando la cappella mi abbandona.
Mentre Andrea mi continua a scopare, mentre godo del suo movimento, dello scorrere in me del suo pistone, osservo Ale e Giorgio che uno dopo l’altro vengono e Elisabetta e Michela che ingoiano avide il loro nettare.
Ora è Andrea che sento, che stà per esplodere lui dentro di me, si lo sento, sento il cazzo ingrossarsi, sento che pulsa, sento i colpi, sento la sborra che arriva ,sento la sborra che esce, che è in me che mi scalda dentro e Andrea che si appoggia alla schiena sospirando e recuperando energie.
Io godo di tutto questo attimo, delle sue pulsazioni del sentirmi riempire …..
Apro gli occhi e vedo che i quattro sono li che ci guardano, penso che le due donne li abbiano svuotati velocemente e che siano rimaste soddisfatte, visto i visi sorridenti e felici.
Assistono con doveroso silenzio e attesa alla uscita di Andrea. Mi osservano. Io indifferente, ma non è vero, mi pulisco bene e poi mi ricompongo.
Rivestito, vado allo zaino prendo una stecca di Ritter alle nocciole, stacco due listelli e spacco gli 8 cubetti che offro a tutti. Ogni uno ne prende uno.
Ricomposti tutti, zaini nuovamente in spalla si parte tutti insieme di buon passo per tornare alla base.
Poco dopo il sentiero si allarga ed entra nel bosco. Mi si affianca Marco e “sono contento di averti trovato. Avevemo tutti voglia di un cambiamento, una serata o un periodo diverso. Quando vi abbiamo visto da lontano , abbiamo preso il binocolo e mentre lo scambiavamo per vedere quanto succedeva Andrea avena iniziato a filmare.. Bello. Poi il resto la sai, ma ci piaci, da quanto abbiamo visto da lontano e da quanto provato per verifica…. Sarà una serata splendida, ti riempiremo come non mai.”
I colori diversi dei verdi dei pini e dei larici, il marroncino del sottobosco con cespugli verdi, il sole che filtra e alcuni raggi che passano come frecce lucenti, danno la senzazione di piacevole appagamento. Penso fra me che la serata sarà una cosa nuova, strana, tutta da scoprire e provare, ma si deve provare.
Il mio camminare è legato al pensiero e rivisitazione di quanto accaduto e a immaginare quanto potrà ancora succedere.
Fantastico e contemporaneamente torno alla realtà rivivendo quanto piacevole è stato tutto quel sesso libero e sentirmi alla loro mercè, a loro disposizione, ai loro desideri.

Il sentiero arriva a una strada forestale e seguendola arriviamo alla strada asfaltata, l’incrocio è circa a metà fra il rifugio e la villetta, così ci dice Andrea.
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento a dopo cena. Noi risaliamo la strada mentre loro la discendono. Sono poco più di cinque minuti e siamo al rifugio.
Entriamo e dietro il bancone il signore che avevo visto stamane.
“bentornati, allora siete riuscito a trovarli e raggiungerli. Baravo. Tutto bene ?”
Ringraziamo e raccontiamo il giro fatto, nessun particolare piccante anche se dallo sguardo luccicante credo sospetti qualcosa. Poi il dubbio diventa quasi reale quando Ale e Giorgio lo salutano chiamandolo per nome. ”ciao Franz, andiamo in doccia e poi arriviamo per la cena. A dopo”
Salendo alle camere chiedo se Franz è a conoscenza dei nostri giochi e sconcertante mi rispondono si senza nessun problema anzi.
Siamo allo stesso piano e Franz credo che le camere contigue le abbia assegnate con il pensiero di qualche possibile relazione che nasca.
Saluto e entro in camere. Solo ora mi rendo conto di avere il culo in fiamme, in senso lato, ma troppo usato in così breve tempo. Mi spoglio buttando tutto su una sedia, e entro in bagno nudo e vado in doccia. Ci resto piacevolmente sotto a farmi accarezzare dall’acqua calda che scivola sul mio corpo, sulla pelle, e mi lavo con delicatezza e lentezza. Con cura e attenzione al sesso ed al culo.
Poi chiudo il flusso caldo mi asciugo e torno in camera, prendo intimo e qualcosa da vestirmi, comodo e veloce da togliere. Quindi una polo, un pantalone con girovita elasticizzato, maglioncino sopra.
Sono pronto e mi siedo accendendo la TV, aspetto i due che passino a chiamarmi per andare a cena.
Guado-ascolto quanto la TV trasmette, ma sono assente. Rivivo con il pensiero la giornata, la camminata le soste i momenti di contatto, l’approccio sfrontato e genuino, il piacere di essere voluto, il piacere di essere il centro dell’attenzione di Ale e Giorgio, dapprima e poi essere voluto e scambiato con due belle donne dai nuovi arrivati, Marco ed Andrea, ed essere momentaneamente loro e tutto in libertà all’aperto con tutto il sole che mi accarezzava assieme alle loro mani ed i loro sessi, e mi risveglio nella realtà perchè bussano quindi prendo le mie cose spengo ,apro e andiamo in sala ristorante.
Mentre scendiamo Ale ricorda il dopo cena con gli altri e sogna. Ricorda a me e Giorgio che sia Elisabetta che Michela sono state eccezionali, una pompa da sballo che difficilmente se ne dimenticherà, e rivolto a me ”a te va bene vero, due prima due dopo. Ricordati che sei nostro quindi regolati bene”.
Arrivati in sala è Franz con un gran sorriso che ci saluta e “tavolo assieme immagino”
“si “ è la risposta unanime e ci accompagna al tavolo a noi destinato e già preparato per tre. Io sorrido, mi sa che Franz è un gran furbone, un uomo di vita, che ha tante sorprese da mostrare e chissà quali potremmo vedere
Il buffet di verdure come entrata, poi una ciotola di brodino e pasta reale, un primo sostanzioso, brasato di cervo con patate e mirtillo rosso, dolce a scelta il tutto con un buon vino loro e acqua minerale.
Il caffe per finire con l’ammazzacaffè, una grappa alla ruta fatta da Franz.
Cenato bene, abbondante ma di energie almeno io ne ho perse molte e mi sono ricaricato, e poi chissà cosa ci sarà dopo dagli amici. Risaliamo in camera per sistemarci, uso il bagno, mi lavo denti un bidet per rinfrescare, prendo il giaccone pesante, il cappello di lana e mi preparo alla passeggiata.
Scendo giù al bancone ad aspettare gli altri. Franz è li e mi saluta sorridente “come è andata allora la gita, ho fatto bene ad avvisarla che i due ospiti erano partiti da poco sul suo itinerario.? Mi sembrava meglio che andare da soli.”
“si grazie Franz, si li ho raggiunti senza troppa fatica, sono due persone simpatiche, anche molto esuberanti, sicure di loro stesse e con idee chiare. Certi di quanto vogliono e desiderano”
“Si per quanto li conosco abbastanza bene direi che il quadro è veritiero. Ma … Vi è piaciuto?”
Qui mi prende in contropiede, non capisco se si riferisce al sesso o alla gita ma dando per scontato che non può essere al corrente del sesso, perché non è rimasto solo con Ale e Giorgio ma eventualmente lo può supporre visto che li conosce, rispondo un po impacciato ”Si piaciuto tantissimo, il percorso è splendido, in salita si entra nella valletta, che sembra stretta, poi si percorre quel fianco lungo un su e giù piacevolissimo, si raggiunge l’apice alla forcella dove si beve prima della discesa e del ritorno uscendo dal bosco, il tutto immersi in una natura stupenda, Sopra ogni mio ricordo”
“Si interessante la descrizione, se poi avanzo tempo vengo a farmi raccontare meglio con più dettagli.”
“si ma usciamo e rientreremo sul tardi, nelle chiavi della camera c’è anche quella della porta di ingresso al rifugio vero?”
“si, semmai suonate che il campanello suona da me e vi apro io”
Poco dopo Ale e Giorgio arrivano ben vestiti. “pronto?” “si prontissimo”
“Arrivederci Franz, a più tardi..” e saluto anche io
Appena fuori l’aria fresca, direi fredda ci schiaffeggia la faccia calda, e con passo veloce e deciso ci avviamo verso la villetta. Sono le 20.10 in questo momento, il cielo buio e le stelle come lampioncini ne punteggiano la maestosità.
Dopo 10 minuti di strada asfaltata, a monte vediamo la stradina che sale e la casa con le luci accese. Da quanto ci hanno descritto dovrebbe essere questa.
Giorgio trova il campanello e suona. Il tiro apre il cancello e apriamo, entriamo, richiudiamo e saliamo all’ingresso illuminato.
E’ Elisabetta che ci apre e che ci invita ad entrare.
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