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A CASA -continuazione


di Alvertn
08.06.2015    |    8.681    |    1 7.1
"Cappella grossa e rossa, 6-7 cm..."
A CASA -continuazione

Mi sembra di percepire un rumore dietro, mi giro come se nulla fosse, nessuno.
Sarà la fantasia, il silenzio della notte rotto solo da qualche auto che sfreccia veloce, ma sono poche. Ripeto ancora ma nessuno. Una senzazione di essere seguito, di qualcuna che ti osserva, controlla. Ma Nessuno
Arrivo al portone, dalla tasca prendo le chiavi, infilo nella toppa. Il rumore metallico dello scatto della serratura si sovrappone a una mano che passando da dietro fra le me gambe mi afferra testicoli e cazzo stringendoli. Sto per urlare ma una mano grossa, tozza scura mi tappa la bocca. Una voce carnosa sommessamente
“zitto o non sarai più un maschietto, te le massacro. Saliamo su da te, non fare cazzate o ..ci lasci la virilità”
Lentamente la mano si allontana dalla bocca e passa direttamente sui coglioni abbandonati da quella fra le mie gambe.
Io sono letteralmente sorpreso, non so che fare. No posso urlare anche perché qualcuno esca a vedere che succede a quell’ora,ammesso che si svegli ,è una pura utopia. In più rischio di essere castrato e credo che l’omone non esiterebbe …
Prendo tempo assecondandolo
Saliamo affiancati, lui un omone tozzo, grosso, un po più alto di me, con quelle mani grandi e ruvide e possenti, con cui mi tiene per le palle, in tutti i sensi.
Al pianerottolo mi dice “apri, forza”
Cazzo sa dove abito, quindi non è un caso, chi sarà cosa vorrà, come fa a sapere chi sono e dove abito, chissà quanto che mi sta controllando… porca puttana che posso fare. Nulla.
Infilo la chiave e apro la porta, Entriamo e Lui la richiude dietro e blocca la serratura e mette l’antistupro. Impossibile fuggire.
Preso da panico, quasi piangendo gli dico che non ho nulla, che tutti i soldi che possiedo sono ora i 20 euro che ho in tasca e nulla altro in casa.
Mi arriva una sberla forte e decisa che quasi mi butta a terra.
“spogliati subito, o ne vuoi ancora?”
Non capisco ma sono terrorizzato. Obbedisco senza pensare e sono nudo in un attimo.
“bravo, spogliami.”
Con timore e reverenza mi avvicino e sbottono la camicia. I pochi bottoni che erano chiusi, e piano piano appare un pelo riccio e corto sul petto di questo uomo dalla pelle scura, nera.
Sfilo le maniche e resta a torso nudo. Imponente. due rosette con capezzoli forti e grossi, niente tette altrimenti potrebbero essere di seni di donna.
Braccia grosse e forti, torace pesante. Un uomo di fatica credo.
“e che aspetti? Cazzo muoviti, via i pantaloni o devo riprenderti a sberle per svegliarti?? Cazzo muoviti stonzo”
I pantaloni di maglietta vengono giù subito, ma la sorpresa è un cazzo elefantiaco. Mentre alza una gamba dopo l’altra per sfilare i pantaloni, io osservo quel cazzo così strano per me. Mai visto di quella fattura.
Cappella grossa e rossa, 6-7 cm. Cazzo che prosegue ingrossandosi leggermente sino al pube, ma la sua lunghezza ora semi moscio arriva al suo ginocchi. Due palle grosse , in mano non ci stanno.
Mi spintona al divano
Mi stende con la testa sul bracciolo, “ apri quella bocca, forza!!”

Con la testa un po a penzoloni fuori dal bracciolo, aprii la bocca sapendo di ricevere una mazza unica.
Lui si avvicino, tenendo il cazzo con due mani
Posiziono la cappella nella mia bocca e piano comincia a pomparmi, Non è duro ma non è mosci. Si alza e si abbassa con piegamenti delle gambe
. Ogni tanto impugna in suo membro e me lo spinge dentro, in gola, ma la maggior parte è fuori. Soffoco tossisco sputo salivo.
Si alza lasciandomi a bocca vuota. “forza andiamo di la ,” cazzo ma conosce bene casa mia…
Arrivati in camera mi posiziona sul bordo del letto a pecorina, Mi lecca un po il culo ed il chiamiamo buchetto. Ci infila a turno tutte le sue dita della mano e sono salcicciotti e la mano è grezza, possente e grossa. Un fastidio un male ma poi sopportabile ed infine piacevole. Sono nel contempo terrorizzato. Un cazzo cosi non l’ mai preso anzi non credo ri poterlo prendere. Forse una parte ma non tutto dentro, no, non tutto sicuramente ,non dovrebbe, ..
Mentre rimugino questi pensieri mi appoggia la cappella , vedo che lo tiene stretto con le due mani e piano spinge, forza, Cazzo che cazzo è, mi apre, mi dilata mi sfonda e … siii ecco che la cappella è dentro. MI piace sentirla, mi piace perché è grossa e si comprime con il mio intestino, lo allarga e procede piano dentro. Si mi piace, poco fastidio ma meno di quanto pensavo. L’avanzamento è lento e mi scopa, cioè poco ma è sempre un avanti ed indietro ed ogni avanti è una conquista dentro di me.
Guardo sotto e vedo i suoi testicoli ancora ben distanti da me, immagino che fra un po smetterà di entrare e mi scoperà ..
Sento che stà sforzando entro di me, sento che si allarga ma con una forte resistenza, cazzo entra dove mai nessuno era arrivato. Faccio per tirarmi in avanti ed interrompere la penetrazione, ma mi arriva una poderosa sculacciata che mi brucia ancora al semplice pensarla. ”Troia non ti muovere se non te lo dico io, chiaro. Tutto lo prendi tutto sino in fondo. Poi mi ringrazierai e mi vorrai tutte le sere. “
Si avanza dentro di me vedo che lo tiene direzionato impugnandolo con una o due mani, ma continua a penetrarmi
MI sento sventrato, è dove nessuno è mai entrato con tutti i pregi e difetti, piaceri e dolori o fastidi. Mi abbasso con la testa appoggiandola al letto per date meno resistenza a quel cazzone lunghissimo ed enorme in me.
Poi improvviso sento qualcosa che sbatte sulle mie palle. Apro gli occhi e guardo. Sono le sue palle che sono arrivate… TUTTO TUTTO DENTRO.
Si ferma così “bene troia, ora preparati a goderti questa scopata da sogno per te… “ Lento e costante inizia a scoparmi Dapprima con poco spostamento ma poi con un buon dentro e fuori che mi fa realmente sentire in paradiso, mi fa sballare e ora anche io seguo il suo ritmo e godo di quanto mi stà facendo
“dai troia, vedi che ti piace, vedi che sei una gran troia…”
Non so per quanto mi abbia montato, io ero ormai fuori di me ,non ero io ma tutto il mio corpo che godevo di quanto avveniva.
In un attimo sento fremere il cazzo dentro, sento una leggera pulsazione continua, sento lui che ansima e gode, poi ecco che arriva il fluido del piacere, il godimento di entrambi. Un fluido a getto costante, come un rubinetto non forte di acqua che continua a uscire e che la sento dentro la pancia, la sento che spinge perché non può uscire dietro, il culo è chiuso dal suo grosso arnese.
Il ritmo della scopata cala e il flusso continua. Lui pianissimo arretra e continua a riempirmi. Esce che ancora sborra e la versa sul fondo schiena e la distribuisce con la cappella che continua a svuotarsi.
Sento che il riflusso del suo nettare sta arrivando e comincia ad uscirmi dal culo scivolando sulle cosce,
Stringo le chiappe per contenere la perdita, ma una forte sculacciata mi obbliga a rilassarmi e il flusso procede lento.
Lui passa le mani sul fondo schiena , sulle cosce, sul culo e raccoglie lo sperma, mi prende per i capelli con l’altra mano e “lecca tutto, beviti la mia sborra Troia.”
Null’altro potevo fare e continuo a riempirsi la mano e a farsi leccare.
Poi mi fece girare e mi piazzo nuovamente il cazzo in bocca, ”leccalo bene, tutto, neppure una goccia devi lasciare, lucido e brillante deve essere”
Affondai la mia bocca attorno a quel mostruoso piacevolissimo cazzo e leccai e succhiai a mantice, godendomelo tutto.
I sdraio sul letto, ”troia vieni qui, subito, cazzo. Siediti forza”. Teneva il cazzo in verticale con le due mani poste vicino alla cappella lasciandola libera.
Il culo era ancora in fase di perdite e stando quasi in piedi cominciai ad abbassarmi pe prenderlo di nuovo. Con sorpresa, forse perchè non ci avevo pensato, entò senza nessun problema, sedendomi su di lui con tutto quel palo dentro che sentivo nello stomaco.
Mi impugno il cazzo e cominciò a segarmi. ”dai troia scopati su e giù , forza o devo prenderti a sberle. Seduto mi portai con il corpo indietro, il cazzo mio duro nella sua mano che masturbava ed io che cominciai a scoparmi. Bellissimo e godevo come un pazzo, e anche lui era felice. Sborrai e i miei getti arrivarono sul suo petto ed in faccia , nel venire la contrazione del buco del culo e di tutto me stesso fecero godere anche lui che riprese a sborrare dentro. Non mi alzai e rimasi a recuperare il respiro seduto bene su di lui.
Mi lasciò recuperare poi “ forza lavami dalla tua sborra, una quella lingua che hai , veloce.”
Mi sfilai perdendo liquido ancora e leccai e succhiai il mio sperma.
Improvvisamente si alzo, andò in bagno, sotto la doccia, usò i miei asciugamani, ne usci asciutto si rivestì di tutto punto e se ne andò senza dire nulla, senza una parola. Mi alzai, a gambe larghe, molto larghe andai alla porta e la chiusi bene, Poi girandomi vedendo la striscia di liquido che lasciavo mi son portato alla doccia e mi son lavato bene. Un gran lavaggio interno per svuotare quanto, ed era tanto, mi aveva introdotto quell’omone nero.
Asciugandomi con gli stessi asciugamani percepivo il suo profumo e mi si rizzò di nuovo il cazzo.
Presi lo stracci e lavai il pavimento sino alla camera dove cambiai le lenzuola fradice di tutto.
Poi sempre a gambe larghe perché a chiuderle facevo fatica e mi dava fastidio mi buttai nel letto dove mi addormentai quasi all’istante.

MI sveglia la sveglia, l’ora del desio che … che cazzo rompe.
Mi alzo, mi guardo intorno. Non capisco, le lenzuola sono quelle di ieri, vado in bagno e gli asciugamani sono al loro posto non usati., cazzo mi palpo il culo non stretto ma quasi normale.
Reto stupefatto… ma… Era tutto un sogno, un bel sogno, ma non era realtà
Che delusione. Però se ripenso alla paura…
Vado in doccia e parte la nuova giornata
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