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Gay & Bisex

Sabato di attesa


di Alvertn
28.02.2015    |    10.338    |    4 7.8
"Franco mi allarga le gambe e fa passare il suo cazzo ritto appoggiato lungo le chiappe, poi gioca e osserva il mio culo..."
S A B A T O


Sabato piovoso.
E’ da stamattina che giro per casa ed inizio una cosa poi l’abbandono per iniziarne un’altra.
Ho voglia di fare qualcosa che mi prenda, ma non so che cosa.
Ho ripreso a leggere il libro, interessante ma la mente si stacca dal racconto e quindi assurdo continuare. Si vola il tanti pensieri, tante fantasie, Ma chiudo il libro e sono ancora irrequieto. Mi alzo, bevo un bel bicchierone di acqua, prendo il quotidiano e leggo qua e la le notizie che mi sembrano più interessanti. Poi abbandono anche questo.
Decido di sedermi sul divano e tentare di rilassarmi. Resisto 5 minuti non di più.
“ok, dai vediamo chi c’è in giro”, prendo il cellulare e attivo la rubrica dei messaggi. La scorro uno alla volta partendo dalla “A”, confermo alcuni che mi piacerebbe sentire, Scrivo il messaggio,” ciao come va, che giornata di merda, piove e non si combina nulla. Almeno io. Tu come stai?” Semplice, vago, lascia aperto a interpretazioni, e chissà se risponde qualcuno interessato con qualche proposta per pomeriggio e serata.
Attendo.
Nulla.
Guardo l’orologio e il tempo è fermo, non passa…
“ma che giornata”
Decido di sedermi al PC, accendo e finite le scansioni vado il chat
Ci saranno una decina di nick, metà usuali gli altri non so chi siano. Chatto, chiacchero con uno e l’altro. Non si tira fuori un ragno dal buco, tutti a raccontarsela e a tirare senza stringere.
Mi stufo e lascio acceso, mi guardo in giro e mi sfoglio un libricino che avevo sul tavolo da un pò ma nemmeno sfogliato. Ogni tanto guardo se arriva qualcuno di interessante, dal nick intendo.
Appare un “CP in cerca”. Mi dico che finisco di sfogliare poi vedo che cercano. Clicco per vedere se hanno inserito della descrizione e leggo “CP di attivi cercano passivo da USARE e ABUSARE”
Interessante penso fra me e mentre sto per attivare la chat vengo anticipato.
“ciao” - “ciao come va?” – “bene dai e tu?” il solito rito….
“bene, di dove siete e io di città”
“noi di periferia. Dimmi di te”
Finalmente una domanda diretta. “ecco io sono un bel maschio passivo, come puoi vedere anche dalle foto, disponibile a soddisfare le vostre voglie e desideri. Mi piace tutto tranne violenza e porcate. Voi che vorreste per sapere se posso essere adeguato alle vostre esigenze”
“niente violenza, non piace neppure a noi, porcherie intendi?”
“giochi di merda ecc..” – “capito eventualmente se poi ti va pioggia dorata, ma non è obbligatoria. Cerchiamo un maschio complice, disponibile, ubbidiente, servizievole per farci quello che vogliamo. Sesso, giochi, cameriere, con noi, con amici, in orge ma sempre al nostro comando.”
“be non è che chiedete poco. Se vi a si può provare, impererò volta per volta a essere quello che volete che sia, e poi siete sempre voi che decidete che fare.”
“chiarissimo, si può vederesi. Tu quando hai tempo? Stasera, domani sera?”
“anche stasera se potete.” “benissimo, allora ci troviamo al bar ***** verso le 16.00”
“al bar va bene, ma mica vuoi fare sesso al bar?”
“ma no, ci vediamo e scambiamo qualche parola, se va si va su in casa che è poco distante.”
Seguono indicazioni per riconoscerci e io alla fine lascio il numero del cell.
Sicuramente si fa prima a trovarsi e non si rischiano gaffe
Continua a guardare l’orologio ma il tempo non passa mai. Vado all’armadio e guardo come vestirmi, Un pantalone di velluto, una camicia e un maglioncino tinta su tinta. Intimo mio tradizionale, slip canottiera e calzetti lunghi.
Verso le 14.30 vado in doccia, sempre agitato come non mai, e resto sotto il caldo geto a cercare di calmarmi. Ben pulito e lavato, mi vesto, ma è presto cazzo. Non ne posso più di stare a casa. Mi sento un animale in gabbia e poi oltre alla irrequietezza della giornata si somma l’agitazione per l’incontro.
Si due passi, due passi per rilassarmi e stare all’aria ed al sole.
Esco e mi avvio a piedi verso la direzione del bar. Da casa saranno più o meno 20 minuti quindi l’anticipo è stratosferico. Giro in centro a guardare vetrine, negozi alcuni ancora chiusi altri con l’orario continuato, ma non so se è l’ora ma pochissima gente dentro.
Percepisco la senzazione di rilassamento. L’agitazione domestica è in fase di dissoluzione, almeno mi sembra. Sono tranquillo e osservo quanto intorno, Un giro veloce a una mostra con ingresso libero, di pittori locali. Acquerelli, olio e carboncino. Alcuni belli altri veramente puerili, ma è la mia impressione, non quella di un famoso critico d’arte. Esco e altro giro. Finalmente mi avvio al bar. Non devo arrivare con più di cinque minuti di anticipo, non mi piace farmi vedere curioso e desideroso, anche se poi è vero.
Con passo lento mi avvio verso il bar. Tavolini fuori ma pur con il sole l’aria è frizzante, meglio dentro. Mi guardo intorno per vedere se sono arrivati i due ma fuori non c’è nessuno seduto, dentro un avventore al banco, ed i tavolini liberi.
Scelgo quello in angolo che controlla sia l’accesso che tutta la sala. Mi accomodo e poco dopo arriva il barista. Lo avviso che sto aspettando delle persone e che ordino dopo. Passano pochi minuti e all’ingresso si presentano due persone con il cellulare in mano ed entrando premono un tasto.
Sono ambedue di buona stazza, robusti rispetto a me, ma non grassi. Quello più vicino a me ha un bel viso ovale con carnagione leggermente scura, lampada o solo non saprei, capelli corti a spazzola un bel pizzetto che parte da sotto il labbro inferiore scendendo nella larghezza di un paio di centimetri, ed arrivato al mento si divide nelle due direzioni fermandosi all’altezza della chiusura delle labbra. Indossa un giubbotto aperto che copra una maglietta scura aderente da cui risaltano all’occhio le due protuberanze di due grossi capezzoli. Jeans scuro a gamba stretta e cintura. Alto poco più di me. L’altro, della stessa mole ma un poco più alto, un viso appuntito verso il mento con un nasino delizioso, baffi che scorrono lungo l’arco superiore delle labbra ma occupano circa metà dello spazio fra naso e labbro. Anche lui giubbotto su camicia chiara aperta da cui spunta un petto villoso. I suoi pantaloni sono elesticizzati e aderentissimo e mostrano un pacco di buone dimensioni, e mi attizzano. Spero che siano loro.
Tutto questo in qualche frazione di secondo, poi squilla il mio cellulare, e nell’attimo che lo impugno la comunicazione si interrompe e i due appena entrati si spostano verso di me.
“ciao, sei Paolo?”
“si sono io piacere di incontrarvi”
“io sono Franco e lui Giorgio” Franco con pizzetto, Giorgio con baffi.
“accomodatevi, vi aspettavo per ordinare qualcosa, che prendete?”
Decidiamo per tre caffè che ordiniamo a voce al barista dietro il banco.
“eccoci qui” parte Franco “ noi cerchiamo un bel maschio e da quanto possiamo vedere ci siamo, passivo, disponibile a quanto ci va di fare. Vieni a casa nostra e ti spogli, resti nudo sino a quando ripartirai. Se aspettiamo gene ti diamo ingrembiulino in pizzo bianco di girovita. Ti copre giusto il sesso. Noi decidiamo che fare, di usarti e abusarti, giocare con il tuo corpo, infilarti didali o altro, sempre con ragionevole cura. Ti riempiamo culo e bocca sino a scoppiare. Tu abuseremo con altri o altri per giochi di gruppo o aste presunte. Puoi ricevere pioggia dorata ma poi dopo lavarti. Il tutto senza violenza”
“mi sembra abbastanza chiaro il quadro e mi piacerebbe proprio. Ovviamente qualcosa sbaglierò sino a che non ci sarà un feelling intenso. Per me se mi volete possiamo provare.”
Sospensione del discorso poiché il caffè arriva e viene distribuito.
“ottimo. Ricordati che non puoi stoppare i tempi stabiliti se non succedono emergenze. Cioè se veni e ti fermerei fino alle 20.00 , come esempio, prima delle 20.00 non potrai andare, potrai invece ritardare la partenza senza preavviso, sino a esaurimento dei piaceri.”
“ok accetto le regole.”
“bene allora ci spostiamo da noi, oggi sino a che ora puoi? Prossima volta lo decidiamo noi il tempo, ma oggi è una novità e quindi ti diamo uno spazio maggiore.”
“ok, se vi va fino alle20. Sono le 16.25 abbiamo il tempo di conoscerci bene.”
Ci alziamo e faccio per andare a pagare ma mi bloccano, “pago io, buono” poi usciamo e fatti 100 metri entriamo in n edificio e saliamo all’ultimo piano. Appena entrati un grande soggiorno spazioso e luminoso mi accoglie. “Vieni” e mi mostra una stanzetta piccola con un letto e un armadio, finestra sul fondo.
“ecco qui, quando arrivi vieni direttamente qui e ti spogli. Come vedi hai le pantofole e su letto il grembiule che indosserai solo su nostro ordine e quando ci saranno ospiti, che tu servirai devotamente. Bene SPOGLIATI ORA”
Obbedisco e mi spoglio piegando le cose bene sul letto per lasciare ordine in quello spazio ristretto, ma pulito e ordinato..
Appena pronto torno di la in soggiorno. Franco e Giorgio sono comodamente seduti sul divano.
Io mi presento nudo, mi sforzo per non coprirmi il sesso, che si muove ma non è ne moscio ne duro.
“vieni qui!” e mi avvicino, mi fa fermare a circa un metro, “gira lentamente su te stesso, piano che vogliamo guardarti bene”
Tenendo le braccia distesa inizio a ruotare su me stesso molto lentamente, commentano fra di loro ma sottovoce e non capisco.
Quando sono di schiena mi fanno fermare. ”bel culo, ora piegati in avanti e mostra le chiappe” lento mi piego e resto a 90°
“allargati le chiappe ora” pongo le mani sui glutei e allargo.
“bel buco, si proprio un bell’acquisto. Prosegui a girare e alzati” Alzato, completo il giro e mi ripresento davanti a loro, ma questa volta il cazzo è duro.
“bene vieni qui e spogliaci uno alla volta, con delicatezza e cura. Riponi bene gli abiti, mi raccomando.”
“da chi devo iniziare?” chiedo per sicurezza. “da Giorgio”
Giorgio è in camicia semiaperta, pantalone, cintura, pantofole e sotto non so.
Mi inginocchio davanti a lui, pongo le mani sul petto, le faccio scivolare sull’apertura della camicia e inizio a sbottonarla. Arrivato alla cintura, passo a sfilare e aprire, poi abbasso la cerniera e apro il bottone che tiene chiusi i pantaloni, allargo e finisco di sbottonare la camicia, la sfilo dalla spalla e faccio scorrere le maniche. Prima una poi l’altra, le do forma e la appoggio sul bracciolo del divano.
Il petto villoso appare e mi stimola impressionantemente. Mi vien voglia di baciarlo e succhiargli i capezzoli. Fatico a trattenermi.
Ora passo ad abbassare la vita dei pantaloni, Giorgio si alza un pochino dal divano giusto per far passare il pantalone poi si risiede. Io abbasso e sfilo il pantalone gamba per gamba. Le gambe pelose, ben tornite, bei muscoli. Partendo dai fianchi con i palmi aperti scivolo lentamente sui peli, sino ai piedi. Poi risalgo sino all’elestico dei calzetti lunghi e uno per volta lo sfilo e prima di passare all’altro gli accarezzo e gli massaggio il piede. Idem per l’altro. Ora ci sono i boxer, elasticizzati che fanno intravvedere un bel pacco, un pacco che mi incuriosisce e che mi stimola la fantasia nel sognare come sia, e nel poterlo avere.
Sempre in ginocchio mi alzo per passare le mani lungo la ita e impugnare l’elastico, lentamente lo abbasso attendendo un movimento che mi permettesse anche qui di passare. Si solleva come prima ed io più lento che mai passo e cerco di scoprire il suo sesso. Vedo che non è indifferente perché sotto il tessuto qualcosa si muove senza che le mie mani si siano date da fare.
Scendo sino a portare alle ginocchia. Poi mi fermo ad ammirare quel ben di dio.
Su un triangolo di pelo rasato corto si stà muovendo un’asta di discrete proporzioni, in crescita ma già ora si avvicina ai 20 cm con un diametro difficile da impugnare. Otto una borda grossa dove vedo due belle pallone che probabilmente mi vogliono.
Riprendo a far scivolare i boxer e li sfilo dalle gambe. Ora è nudo anche lui. Da inginocchiato porto la posizione eretta e guardando Franco “fatto, Giorgio è stato spogliato, posso iniziare con te?”
“si vieni”
Mi alzo in piedi faccio i due passi che mi separano, più per cambiare posizione che per un motivo vero, poi di nuovo in ginocchio questa volta davanti a Franco.
La maglietta scura che attillatissima mostra i due capezzoli da urlo, la accarezzo partendo dalle spalle, passando sui seni, sui capezzoli e scendo sino in vita.
Qui apro la cintura e abbasso la cerniera, libero il bottone. Ora dai fianchi prendo la maglietta e lentamente la alzo sino al collo. Ammiro i capezzoli su un torace senza peli, con le aureole che sembrano un bersaglio. Attendo che le sue braccia siano alzate e con attenzione al viso proseguo a sfilare verso l’alto. Piego e deposito sul bracciale. Le mie mani tornano indietro accarezzando il petto, i capezzoli sono così duri che mi sembrano sassi. Arrivato in vita abbasso il pantalone ed attendo che si sollevi. Franco si alza in piedi, quindi a pochi cm da me ho il suo pacco. Abbasso i pantaloni respirando e annusando cercando di cogliere il profumo di sesso. Alza una gamba e poi l’altra ed in questo movimento il cazzo è appoggiato per attimi al mio viso. Il mio cazzo durissimo ed il cuore pulsa impazzito.
Poi Passo allo slip, qui il cazzo ora esce e traborda, lo sposto dal davanti per non impuntarlo, e poi abbasso lungo i fianchi. Anche qui lo stesso movimento ma ora il cazzo libero è sul mio viso e quasi m vien voglia di abboccarlo. Fatico ma riesco a non farlo. Un cazzo lungo , fino rispetto al precedente ma sempre di grossezza piacevole. La borsa e le palle grosse e piene da come la vedo io, tutto depilato, un bocconcino da favola. Soffro veramente ma devo resistere.
Torna a sedersi e posso togliere i calzetti anche a lui con annesso massaggio al piede.
Poi torno in posizione eretta ed attendo in silenzio.
“bravo ora distenditi qui sopra di noi, culo un su. Su di me, testa e bocca da Giorgio.”
Mi posiziono disteso sopra di loro. Franco mi allarga le gambe e fa passare il suo cazzo ritto appoggiato lungo le chiappe, poi gioca e osserva il mio culo. Giorgio mi lascia posizionare poi mi sposta un po e mi infila il suo cazzo in bocca. “bravo succhialo bene e lentamente. Vedrai quante sorprese.”
Finalmente ho quel cazzo desiderato in bocca e posso godermelo con calma e piacere. Grosso e lungo. Fatico a tenero in bocca. Ma mi piace, un sapore dolciastro della lubrificazione mi stimola le papille, e gusto il sapore con concentrazione.
Intanto Franco gioca con il mio culo, mi tiene larghe le chiappe per far scivolare della sua saliva sul buco, poi con le dita massaggia l’accesso e forzandolo ogni tanto. Poi ecco che decide sia il momento opportuno e mi entra diretto, con forza con due dita. Inarco la schiena per parare il colpo, continuo a succhiare con passione. Ma che mi vuol far.
Lecco e palpo il cazzone, provo a segarlo con delicatezza, ma mi accorgo che impugnandolo non chiudo la mano, il pollice e l’indice non arrivano a toccarsi. Cazzo se me lo sbatte in culo che fatica ma anche che goduria. Assicurata certamente.
Le dita perlustrano il mio antro, con attenzione alla ricerca di non so che, poi escono e sento una punta fredda appoggiarsi, piano si fa strada e entra, ma fatica a passare. Recepisco che deve essere o un vibratore o un cazzo di plastica. “ti preparo il buchetto per l’ingresso trionfale. Una buona alesata sino a misura”
L’inseto lo sento entrare in profondità. Non so quanto sia lungo, ma tanto sicuramente. Arrivato a fine corsa inizia a vibrare in me, dal buchetto sino in fondo, rumoroso ma piacevole. Franco sale e scende con l’attrezzo vibrante lentamente. Mi piace e mi distendo a subire questo piacevole movimento, mentre continua a gustarmi quel cazzone in bocca, che a volte emette un liquido saporito, una presborra.
Lo sfila tutto e qui recepisco che la sua lunghezza supera i 20cm, e lo vedo quando Franco lo passa davanti ai miei occhi.
Sono incredulo, non è grosso sarà 4 cm di diametro la supera abbondantemente la spanna di lunghezza. Cazzo, come ha fatto a starmi dentro tutto? Mi chiedo e gioisco di quella strana entrata.
Ecco che ripasssa con un bel cazzo di plastica nero, più grosso e lunghetto anch’esso.
“pronto per la seconda passata?”
No rispondo ma mi posiziono meglio per succhiare e spompinare bene Giorgio, passando a leccargli l’asta, la cappella circunavigandola con la lingua e poi giu alle palle, leccandogliele e prendendole in bocca e qui giocarci con la lingua e i denti, con delicatezza.
Franco infila la punta, sposta le chiappe per farla entrare e appena senti il rumore del risucchio del mio buco inizia a premere e spingerlo in giù con spinta costante e questo scivola e entra tutto. Sento le finte palle contro il mio ano. Giorgio si sposta e mi ordina di leccargli il culo, con un po di acrobazia arrivo a posizionarmi la bocca sul suo buchetto e lo lecco con devozione, lecco e provo a entrare, lecco e riprovo, e un pochino alla volta riesco a farmi strada. E’ strettissimo e la lingua sembra strizzata. Giorgio gode e mi tiene la testa li bloccata, incasinandomi la posizione già di per se scomoda, ma mi impegno e resisto. Franco mi scopa con quel cazzo che scivola bene, sforza le mie pareti ma non mi da fastidio, anzi mi piace e comincio a godere. Sente il mio cazzo vibrare sulle sue cosce ed io il suo fra le mie gambe che pulsa e spinge.
Il cazzo di Giorgio mi lascia il suo sapore gradevole ed io lo gusto con piacere in attesa di sentire lo sperma che mi riempirà. Succhio e lecco quel cazzo dopo avergli passato la lingua fra le culatte e nel buchetto.
Franco si diverte proprio a scoparmi col gingillo di gomma, lo fa scorrere velocemente e lo affonda con forza, io lo sento nell’addome quasi nello stomaco. Giorgio sta godendo la mia calda bocca e tenendomi la testa bloccata e pinta verso il basso mi scopa piantandomi l’asta in gola. Fatico a contenerla e a respirare, sento che sono paonazzo ma non desisto e respiro fortemente nei momenti in cui lo spazio per l’aria si forma.
Sento il cazzo di Franco unico che struscia sulle mie cosce lasciandole umide bagnate, e questo sentire mi eccita ancora di più. Godo del cazzo, del sapore, delle dimensioni. Godo del plasticone in culo, della gioia che sto dando a Giorgio e Franco nel usarmi e di essere mezzo del loro godimento.
“e’ pronto, spostiamoci di la” dice Franco, che con una bella pacca sul culo schiocca e riporta alla realtà. Non mi ha sfilato il cazzone ma mi fa alzare con quello piantato sino in fondo, mi fa camminare, con le gambe leggermente allargate, indovina perché. Arrivo nella camera da letto. Uno splendido lettone in legno illuminato dalla luce solare e dai raggi che entrano dalla finestra libera da tendaggi.
Franco si siede poggiando la schiena sulla testiera dopo aver messo un cuscino in verticale per stare più comodo. Allarga le gambe e mi fa segno di andare da lui. ”vieni troietta, vieni che dopo in trattamento è ora che mi lecchi e succhi questo cazzo voglioso. Leccalo bene sino a farlo sborrare tutto in te, niente devi perdere,” mi avvicino a quattro zampe sul letto con il culo allinsu, con quel cazzone rigido dentro che si fa sentire bene. Mi posiziono sul cazzo e inizio il trattamento fatto a Giorgio prima. Lecco l’addome, lingua su e giù lungo l’asta, poi le palle e di nuovo su, ed infine ingoio tutto sino alla gola e qui vengo bloccato e sospinto ancora più in giù e quasi soffoco e ho dei principi di conati di vomito ma subito contenuti e rientrati quando riprendo a respirare. Mentre sto cercando di prendere le misure sulle volontà di Franco, Giorgio da dietro mi divarica le gambe facendomi scendere sino all’altezza del suo bel cazzone. Mi da una sberla per chiappa e poi sfila velocemente il plasticone, e quando esce schiocca come tappo di spumante.
Non attende nulla e si piazza con la sua cappella grossa e turgida dove appena tolto, il buco è bel aperto e largo, lubrificato e mi penetra sino in fondo, e qui mi inizia a dare colpi per sentirsi più dentro e le sue pallo cozzano con le mie, Senzazione piacevole questa, un po meno quella violenza interna. Continuo a succhiare il cazzo, sbrodolante di succo lubrificante delle voglie mentre giocava con il mio povero culetto. Un sapore dolce, denso, forte, piacevole e stimolante. Tutto lo lecco e lo succhio, tutto con piacere anche se i colpi di Giorgio mi spostano e fatico a tenerlo bene in bocca.
Giorgio inizia a cavalcarmi con impeto, velocità ritmo sculacciandomi una e poi l’altra chiappa e soffermandosi impuntandolo bene a fine corsa, per dire che è dentro tutto.
Io cerco di prendere il suo ritmo con i mie fianchi e con la pompa che sto eseguendo senza mani, solo labbra e lingua e gola.
La voglia che deve aver trattenuto ora sfocia e sento pulsare l’asta in me, la sento contrarsi, poi di colpo si pianta in fondo con forze e spinge e spinge, respirando affannosamente ed infine un sospiro prolungato annuncia l’arrivo della sborrata in me, la sento pulsare e entrare nel mio culo, la sento riempirlo calda, abbondante e a getti vigorosi. Ora riprende a scoparmi e con un nuovo ritmo veloce che diminuisce lentamente, sinoa non sentire più il pulsare e ancora un paio di colpi poi lo tira fuori e lo passa attorno al buco allargato, lo struscia lo rimette e mi sfonda nuovamente. Riesce e ripete il gioco. Appoggia e il mio culo lo attira dentro, lo risucchia e mi scopa ancora per alcuni minuti.
Il ritmo è blando il cazzo seppur grosso e leggermente ammollato, ma ancora ben tosto. Bellissima scopata, un cazzo divino dentro e tutta quella sborra dentro. Calda piacevole, bellissimo. Ed è Franco ora che bloccandomi la testa verso il basso inizia a svuotarsi in bocca “dai troia, dai bevi, dai succhia, dai forza. Vengoooo. Dai “ ed io degluttisco a fatica. Il sapore è diverso, più agrodolce, più denso, più vischioso e caldo, mi piace e seppur faticando non ne perdo nulla. E sborra come una fontana, come un rubinetto aperto, e continua senza sosta un fiotto dietro l’altro, contraendosi e sospirando e gemendo. Ho sempre un bel cazzo in culo che mi fa felice e questo che si svuota mi rende eccitatissimo.
Poi Franco mi prende per i capelli corti e mi alza la testa, e “leccalo bene troia” ed io passo la lingua ovunque per non lasciare gocce del nettare.
Giorgio mi fa cadere sul letto, mi gira a pancia in su, mi tira a lui e tenendomi la gambe alte infila nuovamente il cazzo dentro, poi mi tira a se e mi fa mettere le gambe attorno alla sua vita e chiuse incrociate dietro la sua schiena. Piano torna a scoparmi mentre mi masturba il cazzo durissimo. Franco mi sbatacchia il suo cazzo sul viso, guance, labbra naso, ed io cerco di intercettarlo con la lingua. Non resisto molto, sono sovraeccitato e dopo poco vengo con getti lunghi e corposi, che mi ricadono sui seni e sulla pancia. Giorgio gode delle mie contrazioni anali e lo sento aumentare il ritmo ma poi cede anche lui. Franco invece con le dita compone 3 punti sul mio petto dove raccoglie il mio sperma, poi con le dita lo raccoglie e lo fa scivolare nella mia bocca che mi ha ordinato di tenere ben aperta. La vedo scivolare densa e biancastra fra le sue dita e poi staccarsi e cadere in gola, la lascio li sino a quando vedo che non ne cola più. Sto per chiudere e “fermo!!!” le sue dita mi entrano in bocca ”leccale bene prendi tutto, che poi si prosegue”
Succhio con avidità le dita poi le sfila raccoglie alto liquido biancastro e lo cola dentro e si fa leccare. Godo di questo strano trattamento e del cazzo ancora duretto in culo. Finito lo sperma, mi viene liberato il culo, mi stringono cazzo e palle, si alzano e mi portano con loro in bagno. Mi fanno entrare in vasca e mettere alla pecorina, mi infilano in culo un tubo semi trasparente con la punta ovalizzata chiusa, sotto la quale ci sono delle aperture. Collegano il tubo al rubinetto e lo aprono lentamente. L’acqua fruisce dentro di me e esce dal culo lavandolo e asportando lo sperma. Un lavaggio attento e delicato, con acqua tiepida. Direi piacevole. Mi sfilano il tubo e passano il doccino fra le chiappe passando un guanto ruvido con il quale mi impugnano il cazzo e le palle.
Non molto piacevole ma stiamo al gioco.
Mi girano e mi sorprendono. Ambedue con il cazzo puntato su di me iniziano a pisciarmi addosso, su petto sulle tette, poi mirano al cazzo. Il liquido caldo mi scombussola, un attimo si schifo, ma poi è caldo, poi loro stanno giocando con me, poi finisce la pioggia e ridendo i due disgraziati con il doccino ed il ruvido guanto mi lavano per benino. Finiscono il trattamento e la mia pelle è rossa. Mi passano un asciugamano e si fanno la doccia assieme, accarezzandosi e lavandosi nelle intimità.
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