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Gay & Bisex

DISOCCUPATO IN CERCA DI LAVORO


di Alvertn
10.10.2015    |    25.840    |    12 9.5
"Stava trattando e stimolando una parte “vergine” del mio interno, con senzazioni travolgenti, con fatica a tenerlo in me ma con desiderio si averlo ancora, ..."
Disoccupato da un po’
Continua ad inviare curriculum alle varie aziende compatibili con la mia storia lavorativa e in risposta agli annunci di ricerca di personale.
Finora una sola risposta sui tantissimi nella quale si ringrazia ma hanno scelto altro candidato.
Girano le palle ma … la situazione è questa e quindi si deve fare buon viso a cattivo gioco.
Mi siedo davanti al pc, accendo e vado nella posta in arrivo, Una risposta… penso cazzo speriamo che sia positiva.
Apro, leggo veloce e poi rileggo con calma.
La risposta è l’invito per un colloqui con obbligo di contattarli per fissare l’appuntamento.
Verifico nelle numerose copie di invio che ho archiviato, quale sia quella corrispondente e mi aggiorno sull’azienda.
Chiamo, risponde una voce femminile sui 45-50 a sentirla. Mi presento e chiedo quando posso avere l’appuntamento. Lei mi tiene sospeso per un po’, dicendo che verifica la lista degli appuntamenti. Un minuto per me quasi eterno e finalmente “eccomi, guardi se può anche oggi verso le 18.00. se le può andare bene?”
“si, va bene, di chi devo chiedere”
Mi dà informazione su chi devo chiedere, il titolare dell’azienda, mi conferma l’indirizzo il numero civico ed il piano a cui andare.
“a dopo”
“grazie, gentilissima. Buon pomeriggio”
Chiudo e sono contento
Finalmente almeno un colloquio
Non è molto ma è il PRIMO; cazzo!!!
Guardo l’orologio è quasi mezzogiorno. Mi organizzo per il pranzo e poi mi verifico in internet cosa fa l’azienda, fatturati, ecc. in modo da essere al corrente di cosa mi può attendere e poter rispondere adeguatamente a eventuali domande specifiche su questo argomento.
Arrivano quasi senza accorgermene le 16.30, mi ficco in doccia e mi rado nuovamente. Vestito non sportivo ma neppure elegante, un po in mezzo.
Verso le 17.15 esco e mi avvio a prendere l’autobus. Aspetto pochi minuti e arriva, finalmente penso anche se realmente l’attesa è stata minima.
Un pochino affollato anche per l’ora di rientro dei dipendenti pubblici, ma salgo senza problemi. Posti a sedere non ci sono e resto in piedi vicino all’uscita con diversi altri nella stessa situazione. Nei sobbalzi e nelle curve ci si tocca e appoggia fra gli utenti. Mi rendo conto che una mano mi sta palpando il culo, lo fa delicatamente ma con decisone. Non mi agito, fra poco scendo, e penso che simpatica iniziativa a scarso rischio di questo palpeggiatore .
All’improvviso l’autobus frena, non bruscamente e quello dietro si appoggia e punta sul mio bacino il suo pube… diciamo un bel paletto in tiro. Resta appoggiato premendo per un attimo, più di un attimo, lo percepisco perfettamente.
Un cazzo da sogno grosso e duro posto fra le mie chiappe e in splendida erezione. Riprende la corsa e si distacca. Cazzo che peccato che si sia staccato, e anche peccato che debba andare ed è un vero peccato perdere una opportunità così ghiotta. Non mi giro intenzionalmente, per comunicare che mi potrebbe interessare ma ora non posso, mi manca il tempo e alla fermata scendo sentendo gli occhi puntati su di me, ma forse è suggestione o sogno, e mi avvio con passo deciso all’appuntamento. Penso ancora a quell’incontro fortuito e impossibile da completare ma … e se ci sarò un’altra volta non me lo lascerò scappare, chissà?
Sono stato stupido potevo tentare di conoscerlo e farmi dare un recapito o dargli il mi, si ma dai ormai è andata così.
Il palazzo dove devo recarmi è davanti a me, guardo l’orologio.
Sono arrivato con 5 minuti di anticipo, suono, mi aprono, mi presento e mi fanno accomodare in una sala d’aspetto.
Mi siedo su in divanetto in pelle scura, un tavolino basso con delle riviste un po’ datate davanti a me, due poltroncine in pelle uguale al divanetto sui lati, stampe in bianco e nero sulle pareti bianche.
L’attesa è corta, la signora che mi ha risposto al telefono, almeno suppongo perché la voce mi sembra identica, mi prega di seguirla e mi accompagna nell’ufficio del titolare per il colloquio.
Apre la porta e mi fa entrare, saluta e richiude. Davanti a me un bell’uomo sulla 50tina, bel fisico asciutto, capelli corti, pelle liscia e abbronzata, alto sui 175.
Gli vado incontro stringendo la mano ricambiato dalla sua stretta e da un bel sorriso. Mi presento e mi fa accomodare.
Mi chiede di raccontargli il mio vissuto lavorativo, i miei hobby, ecc.
Inizio dal mio primo lavoro e arrivo ad ieri quando l’azienda ha chiuso per crisi. Passo agli hobby e al resto.
Senza essermi reso conto ho parlato per quasi mezz’ora del mio passato e del presente contestuandolo alla figura che richiede con lui che mi ascolta con attenzione,
Mi dice che il mio curriculum può essere importante per l’azienda che potrei essere la persona giusta, mi fa un paio di domande di lavoro a cui rispondo dettagliatamente e professionalmente con disinvoltura.
Lo vedo soddisfatto, “parliamo di compenso economico, cosa pensi sia la cifra corretta per la mansione che andrai a ricoprire?”
Resto un attimo in riflessione “partendo dal presupposto che non ci si conosce e che bisognerà vedere nella realtà il lavoro da svolgere e se questo è effettivamente consono a quanto io credo, o il mio modo di operare non è in sintonia con la struttura aziendale, Cioè voi potete non andare bene a me o io a voi. Quindi ritengo che l’azienda debba avere il minimo danno in questa fase, per cui lascio a lei la cifra che ritiene corretta per questi dubbi logici, ed eventualmente fra 4 o 6 mesi ci ritroviamo per fare il punto e decidere se o no si prosegue e in quell’occasione, avendo avuto la possibilità di conoscermi professionalmente, si potrà trattare di retribuzione.”
“perfetto, sono contento del suo ragionamento, ok il netto il busta sarà di € XXXX E poi ci sentiamo fra 4 mesi”
“per me va bene”
“Rimangono ancora due cose da chiarire”
Lo guardo con un attimo di sorpresa. “cosa rimane … mi dica”
“chiedo una risposta sincera e non voglio essere frainteso. Sono risposte importanti per l’assunzione. Non si preoccupi ma risponda sinceramente a quanto le sto per chiedere”
“ok sentiamo”

“Domanda bizzarra crederà, ma interessa al lavoro. Il suo orientamento sessuale. Etero bsx gay. Senza nascondersi, resterà qui fra noi”
Lo guardo un po’ esterefatto “ma mi scusi, non crede che questo non sia inerente con il lavoro, Inoltre l’orientamento sessuale e religioso non più essere discriminatorio, è sancito dalla costituzione e Lei lo sa meglio di me”
“condivido perfettamente.. mi risponde per cortesia?”
Resto in meditazione per un attimo che sembra infinito, ma si tanto non cambia nulla.
“sono bsx, è un problema?”
“assolutamente no, Anzi se devo dire il vero cercavo un a persona bsx.”
“non capisco”
“semplice cerco una persona bsx per due motivi indispensabili dal mio punto di vista.
Il primo voglio che a fine lavoro per un’oretta più o meno tutte le sere ci si trovi qui e faccio sesso con te”, lascia in sospeso la frase e mi da spazio per ribattere.
“cioè tutti i giorni alle 17.30 devo venire qui per fare sesso ??”
“si, è un problema?
E il secondo ci potrebbero essere serate i fine settimana di lavoro. Cioè andare a trovare cliente per concludere il contratto e si finisce a cena con un dopo cena piccante e per me tu saresti l’arma vincente. Sesso con il cliente. Questo ovviamente è extra contratto. Diciamo € xxx a sera con o senza consumare.”
Rifletto un attimo..” Mi potrebbe interessare, penso però che potrebbe aumentare il compenso, se ritiene che sia io l’arma vincente per la firma del contratto”
“si va bene, andiamo a questa cifra…Ma tu vai con uomini e donne, bsx versatile, lo prendi lo dai , succhi, ti fai sborrare in bocca o anche ingoi?”
“esattamente. Versatile sia a che p, come vuole il compagno”
“ok allora deciso e chiarito il tutto.”
“si non mi sembra che debba chiedere altre spiegazioni o chiarimenti”
“perfetto, allora resta il rito della verfica”
Mi sorprende nuovamente “in che senso?”
“semplice, facciamo sesso tu ed io così vedo se è vero che sei bsx e disponibile come hai detto. Verifichiamo. Spogliati forza”
“ok “
Con lentezza ripiegando le cose mi spoglio. Ultimo tolgo gli slip mostrandogli il culo. Li appoggio sugli abiti. Poi mi giro e mostro il lato A con il cazzo in tiro. Bello duro.
Mi si avvicina, mi guarda con attenzione, a poca distanza mi gira lento introno, ed io fermo, mi osserva il fianco, la schiena il culo le gambe, ed ora lo rivedo davanti che osserva il viso, i capezzoli il pube, il cazzo e palle, le cosce, e lento ritorna al viso.
Ora mi fissa gli occhi e senza cambiare sguardo si avvicina, si appoggia alle mie labbra e mi bacia. Dapprima solo labbra che si toccano poi sento la sua lingua che vuole entrare e non la lascio fuori ad aspettare. Un bacio lungo che si trasforma attimo dopo attimo in passionale e avvincente. Mi prende per la mano e mi porta dietro la scrivania, mi fa appoggiare le chiappe sulla stessa e si siede, mi palpa e osserva il mio sesso. Passa ad impugnarlo e stringerlo forte nella mano, e inizia a segarmi lentamente tenendosi stretti nell’altre i miei testicoli
La sua testa si abbassa e sento la sua lingua che scorre lungo il cazzo su e giù, passando anche sulle palle.
Io godo di questo meraviglioso massaggio quando il cazzo entra nella sua bocca calda e umida. Un godimento e sorpresa piacevolissima.
Mi spompina bene, con abilità. E’ un bravo professionista, la sua lingua mi fa godere ad ogni passaggio e la bocca mi risucchia come un mantice. Bellissimo. Cazzo se ho fatto bene ad accettare questo lavoro con sesso assicurato.
Si stacca “girati”.
Mi alzo dalla scrivania e mi giro, si mette a palparmi il culo con diligenza, piacevole tocco e piano arriva al buchetto. Le sue dita lo accarezzano dolcemente. Un brivido di piacere e penso fra em Ce aspetta… dai forza. Sei qui per questo..
“piegati in avanti forza” ed obbedisco subito. Si è forse deciso finalmente. SIIII la sua lingua scivola nella valletta delle culatte e si sofferma sul buchetto, le sue mani provano ad allargarlo impugnando le chiappe e tirandole, la lingua prosegue e inizia il suo percorso di entrata. Siiii bellissimo. Godo al pensiero e a sentirla. La immagino , immagino di vederla entrare in me, il cazzo diventa sasso. La lingua entra e mi lubrifica l’ingresso
Si diverte e sente il mio ano vibrare, contrarsi per il piacere. Si stacca e inizia a sollazzarlo con le dita, una due tre, un poco per volta e con molta delicatezza.
Umidifica sempre con la saliva lasciandola cadere sul buco dalla bocca e sistemandola con le dita, per poi riaffondarle dentro.
Mi piace, godo e attendo con desiderio le sue entrate e uscite, dolci e possenti. Lo sento che si alza in piedi, sarà per giocare meglio con le dita, che però escono…Rimango perplesso, mi piaceva quel lavoro delle dita dentro, cazzo proprio adesso che godevo… Cazzo ma … si
Sento un qualcosa di caldo che si appoggia, che scivola e si riposiziona. Cazzo è la sua cappella. Finalmente dai che mi scopa
Dai sbattimi, dentro di me borborra e bolle questa voglia ormai irrefrenabile.
Un movimento lento, fuori e dentro di pressione fa avanzare la cappella allargando l’ano. Ma che cazzo ha, mi sento allargare e comincia a essere grande, grosso, ma … vediamo come è.
Scivolo con la mano fra le mie gambe con l’intento di direzionarlo meglio, ma in verità voglio capire cosa mi stà entrando a fatica.
Arrivo ad una asta che non riesco ad impugnare, il pollice e l’indice non riescono a completare la circonferenza, ma con la mia mano che lo impugna, con la cappella che ormai stà aprendomi ed entrando, non tocco le palle, che vado a cercare e sono grosse e gonfie.
Un cazzo grosso e lungo, un cazzo da incubo o sogno, un cazzo che mi stà spaccando e avanza inesorabilmente in me. Mi sento allargare, mi sento riempito oltre misura, ma scivola e non trova atrito quindi il disturbo è nella tensione dei tessuti, nella tensione del cazzo.
Finalmente la cappella si è aperta il varco e subito ecco che l’asta si infila veloce. Lo sento quasi nello stomaco. Senzazione strana e nuova. Nessun cazzo di quelle dimensioni, larghezza e lunghezza mi erano mai entrati . Stava trattando e stimolando una parte “vergine” del mio interno, con senzazioni travolgenti, con fatica a tenerlo in me ma con desiderio si averlo ancora, di sentirlo di goderlo e di farlo godere sino al culmine, voglio sentirlo sborrare, sborrare in me dentro me con quelle misure che mi fanno fare la pelle di un a splendida salciccia.
Mi scopa con intensità, un ritmo non velocissimo ma piacevole e il leggero fastidio dovuto alla dimensione si perde con lo scorrere in me di quel membro ora fantastico. Si inarca e spinge con forza la cappella dentro di me, il suo pibe preme sul culo e inizia a venire, mi sborra dentro con una pressione forte o forse la parte che riceve è inusuale a queste cose, ma lo sento ad ogni flutto, ad ogni colpo ad ogni rilasciata di sperma, e godo di lui.
Man mano che viene arretra con il cazzo da dentro me sino ad uscire e lanciare gli ultimi getti sull’ano aperto e attorno ad esso.
Ansima e respira profondamente ed io con lui. Mi ha sfondato il culo sicuramente, ma cazzo che scopata da sogno.
Recupero lucidità e mi impongo di non dire o far capire che è una favola , ma un buon scopatore solamente. Ed è mica poco….
MI alzo e sento tutto in me che si muove e si risistema, il buco che vibra e tenta di chiudere ma direi che dovrà aspettare un bel pochino di tempo per tornare a restare chiuso. Le vibrazioni fanno colare lo sperma che esce copioso dal culo.
Lui mi passa delle salviette di carta e mi indica una porta. “la vi è il bagno con doccia e asciugamani puliti, vai tranquillo a lavarti. Io ho il mio bagno personale affianco.”
Finito la doccia mi asciugo e ritorno nell’ufficio e comincio a vestirmi.
Rientra anche lui totalmente nudo e vedo il suo cazzone che seppure a riposo è una bella o brutta bestia.
“splendido, esame superato brillantemente. Lunedì puoi iniziare a lavorare. Alle 8.30 ti presenti alla laura, la segretaria e lei ti istruisce su dove e cosa fare”

“ok, allora a lunedì. Il tempo giusto per organizzarmi prima di iniziare.”

“mi domando se ti andrebbe di “lavorare sabato sere e forse anche la domenica. Si se ti va visto che è prima dell’inizio del lavoro, devo vedermi con un cliente un bell’uomo, per chiudere un buon contratto.”
.
Un attimo di silenzio per fingere di verificare mentalmente se ho impegni, poi “si direi che si potrebbe fare.”
”bene vengo a prenderti a casa io, dammi indirizzo”
Nudo si sposta alla scrivania e si segna su un foglio di carta l’indirizzo che gli detto.
“a sabato, se ci son problemi ti avviso”
“perfetto, a sabato se non ci si risente. Arrivederci”
Esco saluto la segretaria che mi manda un sorriso interrogativo. “lunedì sarò qui per iniziare” le dico
“benissimo, una bella persona è sempre un buon auspicio e una buona visione per le giornate lavorative”
“grazie , a lunedì” e mi avvio ad uscire
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