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Gay & Bisex

ritorno al parco


di Alvertn
12.08.2014    |    10.480    |    2 9.6
"Lui ogni tanto quando si ferma me lo palpa lo impugna lo mena e mi sega..."
Ritorno sui miei passi e sono di nuovo al parco. Mi avvio per raggiungere il prato dove avevo incontrato i miei nuovi amici per vedere chi c’è. Dal bordo del campo vedo ancora seduto sulla panchina l’uomo sulla quarantina, con un PC aperto appoggiato sulle coscie che “smanetta” ancora e sempre tutto concentrato su quanto sta facendo.
Mi avvicino con un passo lento, giro dietro senza che si accorga con l’intento di cercare di vedere quanto ha sul PC. Adesso il corpo fa scudo alla mia vista.
Mi fermo in silenzi e guardo, un filmato di corpi nudi, per ora sono solo maschi.
Assisto ad un 69 con due cazzi belli grossi, due di carnagione bianca, con le lingue che scivolano lungo le aste, sulle palle e anche si leccano il culo con primi piani da sballo.
Non so per quanto sono dietro e osservo il filmato, quando lui con voce cupa e tranquilla mi invita a sedermi affianco così non dovrò allungare gli occhi come una lumaca.
Accetto immediatamente l’invito e mi siedo vicino. Lui si affianca venendomi addosso, dice che così ci vedo meglio. L mio sguardo cade sulla sua patta dei pantaloni; si vede un grosso membro in erezione chiuso e legato dallo slip o boxer. Un bel cazzo sicuramente.
Il filmino continua con inculate reciproche e poi finalmente sbottata sul culo sopra quasi sulla schiena ed il liquido che scende scivolando fra le chiappe raggiungendo l’ano ancora aperto e quasi vi entra. Lui appoggia la sua mano sulla mia che era posta sul mio ginocchio. Mi sento emozionato, timido e il cuore improvvisamente batte fortissimo. Bocca secca e chissà che fantasie mi partono nel cervello. Mi accarezza lento, quasi immobile, poi mi prende la mano e la porta sula sua patta, il cazzo duro lo sento, lo accarezzo, lo palpo, lo stringo. Lui Mugola leggermente. Chiude il film, spegne e ripone il PC sempre con la mia mano su di lui. Mi dice di andare con lui, che conosce un bel posticino tranquillo e sicuro.
Sposto la mano e ci alziamo, fianco a fianco ci avviamo dove lui ha in mente e mi chiede se ho voglia di fargli un bel pompino. Lo soddisfo rispondendogli che ne sarei felice, e con un gran sorriso mi dice liberatorio che poi mi avrebbe voluto scopare.
Un po sorpreso per la franchezza e la determinazione sorridendogli di rimando dissi che era una bella iniziativa.
Percorremmo il sentiero per un cinque sei minuti, poi devio passando sotto a dei roccioni, il sentiero qui o vi era ma lui procedeva spedito e sicuro. La paretina di roccia di 4-6 m qui faceva tetto e copriva uno spazio libero dagli alt fusto, con erba a terra e racchiuso da folti cespugli. Si fermò, appoggio a terra con delicatezza la borsa del PC, stese una coperta estratta dalla stessa borsa, si stese sopra, si apri la cintura, scese la zip, aprì il bottone e sfilò pantaloni e mutande assieme calandoli sin sotto le ginocchia.
Il cazzo turgido e umido rimase li a bella vista per i miei occhi e i miei desideri. Sarà stato 20-22 centimetri, grosso alla base, una cappella grossa e rossa , umida, lucente e lubrificata dalla sua voglia o dalle emozioni provocate dal filmato. Lo prese in mano e mi disse di muovermi a succhiarglielo. Mi inginocchiai a fianco a lui, presi in mano il suo membro, grosso avevo pensato ma la mia mano non gli faceva il gito. Lo manai un attimo, lui chiuse gli occhi e disse di muovermi … Con la lingua gli passai delicatamente tutta la cappella, tutta l’asta, le palle grosse gonfie e cariche di gioia per me.
Passai a infilarlo in bocca, mi riempiva bene quasi tutto, e a piantarlo in gola rimaneva fuori quasi un terzo della sua lunghezza. Comincia a succhiarglielo e leccarglielo senza mai farlo uscire, e solo quando incomincia a cercare di scoparmi in bocca inizio a pomparlo su e giù, solo con la bocca e le mani solo per palpandogli l’addome e le palle. Mugolando continua a scoparmi al mio stesso ritmo, ed ecco che ora aumenta sballandomi i movimenti e subito mi adeguo al suo nuovo ritmo intenso e violento. Lo sento quasi ingrossare, penso che se aumenta non riuscirò più a togliermelo di bocca sino a che non si sarà afflosciato. Pulsa e vibra, comincia a dare colpi violenti mentre sento che stà godendo, parlando pianissimo e gode, ed ecco che arriva la sua sborra, calda forte densa e … tantissima,.
Ad ogni contrazione un getto possente e capiente mi irrora la gola e mi riempie tutto e di più. Ingoio senza esitare, altrimenti affogo veramente. Continua a fottermi la bocca ed io con la lingua gli accarezzo la cappella e cerco di deviare il gettito. Mi prende a due mani la testa e mi blocca, scopandomi con forza e violenza, spingendomi verso il suo cazzo, sino oltre quanto posso e quasi vomito, poi gli ultimi schizzi e si rilassa con un profondo sospiro di godimento, liberandomi la testa io leccandogli la cappella e togliendogli le gocce di sborra che uscivano, piano e dolcemente mi stacco da lui.
Mi guarda e sorride, “Bella pompa sei bravo”
Il meritato riposo uno disteso affianco all’altro, mi ricorda dolcemente che fra poco mi scoperà. Il tempo di riprendere fiato.
Mi chiede di succhiargli l’uccello, eseguo senza problemi e lo trovo ancora duro, non totalmente ma ben messo. Un piccolo sapore di sborra ancora che tolgo leccandolo e succhiandolo. Repentino mi ordina di calare i pantaloni, ed io sbottono e abbasso sino alle caviglie. Mi mette a quattro zampe, alla pecorina diciamo pure. Si sputa sulla mano e la passa lungo le chiappe, i glutei, e ripete l’operazione più volte. Poi piano infila il medio e inizia a sfondare con delicatezza. Esce e mi sputa direttamente sul culo e con le dita porta la saliva nell’ano.
Poggia due dita, affiancate e ripete l’operazione. Faccio fatica a riceverle ma piano piano entrano. Arriva in fondo e si ferma. Cerca di divaricarle ma non riesce. Esce e riprende a sputare e a portale il liquido all’ano. Infila i due indici, li percepisco perché le due mani si appoggiano ai glutei, e penetra sino in fondo. Si ferma e poi inizia a forzare spostando gli indici nella direzione contrapposta allargandomi con forza l’orefizio.
Sento fastidio ma lui incurante di quanto possa sentire prosegue nella sua metodologia. Penso che per poter entrare con quel cazzo dovà lavorarmi un pezzo il buco. Ed infatti passo successivo è entrare con indice e medio di ambo le mani e ripetere quanto prima fatto. La senzazione è mista fra piacere di essere suo, di essere penetrato, di sentirmi aprire, e il leggero fastidio e dolore che le dita provocano poiché sento le ungie .
Il culo è aperto, lui sputa ancora e mi bagna bene, questa volta sento che non sono le dita ma la sua calda cappella che si appoggia e coccola il mio ingresso. Si posiziona poi spinge lentamente sino a sentire un cedimento e piano entra, ma si ferma e aspetta che io lo accetti e che la muscolatura si rilassi.
Appena percepisce che non ha più resistenza procede nella spinta e sento che si allarga e quasi come pelle tirata allo spasimo il culo cede e la cappella è dentro. Un attimo di sosta e subito con un gesto repentino si fionda tutto dentro di me sino a sbattere le sua palle contro.
Il dolore per questo inatteso colpo mi fa quasi urlare, ma contengo la voce per non farci sorprendere da qualche passeggiatore.
E’ fermo attende che mi adatti a quel “mostro” che mi stà divaricando.
Piano il dolore passa, il piacere di quel coso gigante che mi riempie comincia a darmi piacere ed inizia a scoparmi piano lento. Il mio cazzo è di marmo, duro e vibrante per il piacere. Lui ogni tanto quando si ferma me lo palpa lo impugna lo mena e mi sega. Poi lo lascia li e riprende a scoparmi sempre con maggior vigore. Non so quanto tempo mi abbia tenuto così, scopandomi a volte lentamente a volte velocissimo, facendomi impazzire dal piacere ma sempre sospendendo all’apice.
Poi improvvisamente riprende a scoparmi con forza, velocità violenza e profondamente, ansima, mi sussurra che sono la sua troia, e con un urlo trattenuto, impalandomi con forza, iacula in me ed io godo nel sentirlo venire, percependo le sue contrazioni e i getti caldi, riprende a scoparmi con sempre meno forza e poi si distende su di me e il suo respiro da prima affannoso si rilassa.
Respirando profondamente esce e un filo di liquido esce con il suo cazzo.
Ci puliamo bene, fazzoletti e salviette detergenti che ha nella borsa del PC. Ci si riveste, si ripiega la coperta e si ritorna indietro.
Nel percorso ci proponiamo altri incontri e ci si scambia il numero del cellulare.
Prima di arrivare al prato ci salutiamo con 3 baci sulle guance.
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