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Gay & Bisex

Incontro...


di Alvertn
02.08.2014    |    4.975    |    0 9.4
"Il cazzo duro che vibra e mi incita ad andare da lui..."
Siamo a marzo, una splendida giornata di sole con il cielo azzurro, l’aria è frizzante, le cime ancora coperte da una quantità immensa di neve che brilla argentina colpita dai raggi.
Sto passeggiando nel grande parco collinare della città. Il ruscello scorre tortuoso fra le piante, rumoroso nelle cascatelle e fra i sassi, racchiuso da due miri di pietra, affianca ed accompagna la strada sterrata.
Il sottobosco sta sbocciando mentre gli alti fusti sono ormai verdi o in fiore.
La strada abbandona il ruscello e si inerpica tranquilla sulla collina ed io procedo con calma guardando le piante ed il percorso.
Incrocio corridori che sudati mantengono il fisico in esercizio, racchiusi in magliette attillate e bagnate ed in pantaloncini cortissimi. Alcuni che vengono in senso contrario al mio, altri che mi sorpassano e proseguono scomparendo velocemente al mio orizzonte
Il grande prato di apre davanti a me, l’erba verde con quel suo colore di fresco e nuovo. La gente distribuita qua e là.
Procedo piani lungo il percorso che si snoda sul lato ovest del prato e che lo divide dalla boscaglia.
Le panchine distribuite sia al sole che all’ombra in parte occupate, osservo quelle che mi si avvicinano
In una un uomo sulla quarantina, seduto con un PC aperto poggiato sulle gambe che “smanetta” e lo vedo tutto concentrato su quanto sta facendo. Chissà che cosa sta guardando o cerca?
Poco più avanti seduti vi sono due ragazzi di colore, pelle scura liscia e lucida, una meraviglia e sono intenti a parlare gesticolando fra loro.
Mi avvicino con un passo lento, giro dietro al primo cercando di visualizzare quanto ha sul PC. Non vedo molto sia per la distanza sia perché con il corpo fa scudo alla mia vista.
Mi avvicino e mi pare di vedere un filmato con corpi in movimento, aguzzo la vista per recepire meglio ma lo schermo salta e cambia. Un testo scritto appare e sostituisce le immagini colorate di prima. Sorrido e penso che si sia accorto delle mie intenzioni o forse sono io che fantastico.
Proseguo e poco più in la i due ragazzi di colore, con quella pelle scura bella liscia e luccicante, con pantalone della tuta ed una polo chiara, seduti stanno a parlare e gesticolare.
Lento mi avvicino e poco distante da loro mi fermo ad ascoltarli fingendo di guardarmi attorno. Ascolto nella speranza di capire qualcosa ma parlano la loro lingua, arabo forse, e non capisco nulla. Passo ad osservarli. Avranno sui trent’anni, fisico asciutto, capelli ricci scuri e corti.
Mi accorgo che mi hanno visto, infatti quello posto opposto a me alzala testa e lentamente la pone nella mia direzione, poi scambiano qualche parola e scoppiano a ridere entrambi. Il secondo lento si gira mi osserva e si rigira dice qualcosa e ridono. Poi vedo che il primo si porta lentamente la mano sulla patta e stringe il suo sesso guardandomi.
Ripeto il gesto meccanicamente e lui sorride. Passo lento davanti e li osservo incrociando reciprocamente gli sguardi. Proseguo dei pochi metri per raggiungere la staccionata che preclude il salto della parete a strapiombo e che permette di ammirare il panorama sulla città . Mi fermo, appoggio le braccia sul legno della palizzata piegato leggermente in avanti con il culo all’infuori. Guardo il paesaggio, la città cercando di localizzare in esso i luoghi conosciuti, ma nel contempo con la coda dell’occhio osservo i due ragazzi che sono li a confabulare. Ma si …. Hanno giocato.
Mi concentro nella ricerca dei luoghi conosciuti e senza accorgermene mi trovo i due uno per lato.. Anche loro guardando il panorama, sorridendomi mi danno “ciao, come va”. Con l’accento straniero ma un buon italiano. “bene grazie e voi” “bene “ esce assieme dai due. “ho visto che ci hai guardato tanto. Che cosa cerchi ? “Domanda diretta…. Ok mi piacerebbe conoscervi meglio, intensamente.”. I due si guardano sorridendo e la risposta è dell’altro che mi obbliga a girare la testa. “A noi piacerebbe fare sesso, tu prendi, prendi bocca e culo. Noi veniamo e riempiamo bene tutto te.” “bene, ma sapete dove andare?” “si vieni che andiamo”. Penso che sono proprio decisi.
Percorriamo poca strada parlando del sole e di cazzate. Saliamo al quarto piano senza ascensore, apre l’appartamento ed io entro in mezzo a loro. Dietro di me sento la chiave fare tre o quattro giri della serratura.
I due mi mettono in mezzo e iniziano subito a palpandomi con forza il cazzo e le palle, mi spogliano velocemente. Si fermano un attimo a guardarmi e si dicono qualcosa e ridono. Chiedo che si son detti e mi rispondono che hanno un bel maschio con cui giocare. Le polo volano via e i petti scuri senza pelo con i capezzoli che risaltano turgidi rosati. Calano i pantaloni della tuta e sotto nulla. I loro membri semi rilassati posati su riccioli corti di pelo sul pube
Sono simili in questa situazione di semi riposo, saranno 18-20cm e grossetti.
Mi invitano ad impugnarli e obbedisco con piacere. Li impugno uno per mano, e li sento ingrossare e indurire a vista d’occhio. Il pollice e l’indice chiudono a fatica per contenerlo, mentre due manì sovrapposte non contengono la cappella. Due bei gran cazzi.
Ora che sono duri e turgidi mi invitano, spingendomi ad abbassarmi, a succhiarli e spompinarli. Li infilo entrambi lavorandoli di lingua, poi uno alla volta alternandoli.
La bocca è piena e due non entrano, ed allora uno dentro e l’altro in parte, e inverto gli ingressi sempre menandoli e passando la lingua sulle cappelle calde e pulsanti. Di tanto in tanto passo la lingua sulle palle, aspirandole all’interno della bocca e chiudendole con le labbra, sentendoli mugulare (per il piacere o per un poco di dolore?) per poi lasciarle uscire e risalire la lunga asta girando attorno la mia lingua e arrivato alla cappella stuzzicarla con dolci tocchi sul forellino.
Ed infine riprenderlo tutto in bocca e poi passare all’altro per la stessa operazione.
Uno si sposata verso il tavolo e si appoggia con il culo. Il cazzo duro che vibra e mi incita ad andare da lui. Lascio il cazzo e mi avvio verso il suo. Inizio ad inginocchiarmi per godermelo bene quando l’abbandonato mi ferma e mi tiene alto il bacino con le mani bloccate sui miei fianchi, mi pone piegato a 90 gradi. Mi dice di succhiare che lui intanto mi scopa.
Mentre avvolgo con le labbra il cazzone sento la mano scivolare lungo il culo alla ricerca dell’ingresso.
Lo allarga tirando le culatte e ci sputa letteralmente sopra più volte passando la mano per distribuire bene il suo sputo. Poi allarga di nuovo e di nuovo lo stesso processo.
Mi tranquillizzo e riprendo a lavorarmi con gusto il bel cazzo tutto in gola. Sobbalzo quando alla fine di un passaggio mi infila un dito, credo il medio, dentro senza nessun indugio. Una volta in fondo si ferma e lo ruota dentro, piano e con calma. Torno a rilassarmi e concentrarmi sul cazzo che mi riempie la bocca. Spompino con gusto mentre sento con piacere il medio che inizia a muoversi dentro e fuori, senza uscire Muovo la testa su e giù per scoparmi quel meraviglioso cazzo.
Sento l’altro appoggiarsi alla fenditura, una mano che lo guida su e giu a prendere saliva , poi osservando punta l’ano, l’ingresso e lo posiziona. Rimango un attimo intimorito, se entra come ha fatto prima…. Cazzo sarà dura.
Non mi lascio scoraggiare e proseguo con gusto a leccarmi il membro che sento sempre più duro e pulsante. Spinge lentamente e l’orefizio cede piano alla sua delicata entrata. Ecco che la cappella è tutta in me, la sento avanzare e aprirmi con delicatezza. Senzazioni mi avvolgono di desiderio e piacere che riverso sul cazzo succhiandolo con avidità e voglia.
Piano è in fondo, tutto dentro tutto e sento le sue palle sbattere sul mio culo, è fermo così un istante un attimo un tempo infinito, poi piano ritorna e rientra, e ritorna e rientra. Inizia a scoparmi piano, lento tranquillo, ma ha un cazzo durissimo, quasi pietra che sento dentro, che mi apre e mi riempie non lasciando nulla, un attimo di fastidio e dolore ma subito piacere e voglia di essere sbattuto, tutto suo e per un tempo che non deve più finire.
Il turgido cazzone in bocca pulsa sempre di più. Non so quanto resisterà prima di innondarmi la gola, ma non importa proseguo con più energia e ritmo mentre il suo mugolio aumenta in sospiri affannosi di godimento.
L’amico da dietro, mani ben piantare sui miei fianchi, mani ancorate per la stretta presa, aumenta il ritmo del gioco e affonda a volte con forza, con violenza quasi volesse entrare ancora e oltre la sua lunghezza stessa. Il ritmo aumenta e a volte colpi di forza, quasi violenti che sembrano voler entrare ancora, oltre la sua lunghezza, quasi a voler squartare per essere più dentro, potermi prendere tutto come stà facendo invero. Godo di questi colpi di questo essere suo, di questa voglia di avermi ed io di essere suo piacere Vengo distratto da questo per il vibrare del cazzo e dai sospiri ormai trasformati in urla sommesse. Capisco che è questione di attimi, ma non riesco a concludere il pensiero, sgorga il caldo nettare che a violento fiotti mi arriva in gola, che assaporo con gusto e piacere e lascio scivolare in me. Continuo s spompinarlo velocemente e a passare la lingua sulla cappella e sul forellino rompendo il getto che irrora la lingua e le senzazioni del sapore. Mentre viene mi scopa prendendo il mio ritmo e mi vuole arrivare in golo, io evito per non avere “effetti collaterali” .Lo succhio con avidità assaporandomi ogni goccia che mi versa.

Mi godo tutta la sua sborrata che è veramente lunga e ricca, godo del suo nettare, dei suoi getti, del cazzo che vibra voglioso nelle mie fauci, e delle sue urla sommesse che si sgonfiano con un profondo sospiro preannunciando l’ultimo flusso di sperma. Non perdo nulla e mentre sento che si rilassa, con il cazzo sempre duro, proseguo nella ricerca delle ultime gocce di liquido.
Il tutto avviene mentre vengo trombato con forza, con ritmo sempre maggiore, con il culo che desidera ricevere il dono, e ho finito con il primo cazzo quando sento il secondo gonfiarsi dentro, pulsa con il ritmo del cuore, sempre più forte quasi stesse facendo una corsa forsennata, poi inizia a godere e il ritmo aumenta vertiginosamente, per fermarsi un attimo e riprendere con foga e con colpi violenti ed ecco che arriva, il suo dono in me, il cazzo che svuota le palle e irrora a colpi di asta dentro me.
Godo con lui e non mollo il cazzo che lecco ancora.
Mi sbatte ancora per un po’, con violenza ma poi con dolcezza e alla fine si ferma e si distende sulla mia schiena senza uscire. Sospira e riprende il fiato.
Restiamo così per alcuni minuti. Poi uno mi alza la testa e mi bacia in fronte, l’altro si solleva lentamente, mi da ancora due colpetti e poi lentamente esce passando il cazzo nella valletta fra le chiappe.
Mi sorridono e mi accompagnano in bagno per lavarmi e così fanno anche loro. Ovviamente vogliono invertirsi nella posizione per “conoscermi” meglio. Mentre mi faccio il bidèt l’amico spompinato mi passa la mano sul culo o meglio dentro il culo per lavarmi meglio o provarmi.
Lavati mi portano in camera da letto e mi mettono al centro del lettone.
Uno a destra l’altro a sinistra.
Distesi riposiamo rilassandoci.
Ed ecco che uno mi impugna il cazzo e inizia a menarmelo, credo per farlo indurire anche se poi non è realmente ancora moscio, mentre l’altro si fionda dietro e mi allarga le gambe, prende un cuscino e lo posiziona sotto le chiappe, si saliva la mano e la passa lungo il mio culo per umidificarne l’accesso, accesso non ancora del tutto chiuso.
Poi appoggia la cappella, grossa turgida, la strofina, la spinge, la toglie e ripete. Mi afferra i glutei e li sposta con forza verso l’esterno, prima uno e poi l’altro e ripete sempre spingendo la cappella che si fa strada entrando un po di più ad ogni spostamento di gluteo.
Ed ora la sento tutta in me, appena all’interno del buco, sento l’anello sforzato e teso che comprime l’asta del cazzo che ferma aspetta non so che cosa ma aspetta, ed io godo ogni secondo di quella tensione anale. Quasi misuro il diametro, la grossezza, il corpo che ora inizia a scivolare pianissimo dentro, pianissimo in me facendomi percepire ogni millimetro di quel percorso, che mi allarga e mi riempie e che sento sempre di più nel mio addome.
Il mio cazzo è di nuovo marmoreo e la sua bocca si avventa golosa su di esso e si diverte a leccarmelo succhiarmelo e mordicchiarlo ogni tanto. Ascolto quel pompino che mi prende, ma sono più attento alle senzazioni di quella mazza che ora è tutta, dico tutta dentro.
Il movimento lento di penetrazione e riuscita, a vote senza che la cappella esca mentre a volte torna esterna per rientrare quasi subito senza nessun problema.
Io sono concentrato sui suoi movimenti, godo lentamente di tutte le senzazioni che mi fa percepire, sono rilassato e teso nello sesso tempo. Attendo con voglia e desiderio che il ritmo aumenti. Il pompino divino che ricevo mi distrae ogni tanto, quando è in fondo alla gola o quando le sue labbra giocano con la mia cappella assieme ad una lingua molto attenta e curiosa.
Ecco che il momento è giunto.
il cazzo inizia a scorrere dentro di me sempre più veloce, aprendosi sempre di più la via del mio culo, ormai aperto e penetrato così.
Mentre il ritmo aumenta io aumento il mio movimento della bocca per pompare bene il cazzo, e subito prende il ritmo contrario come io sto facendo con il mio culo.
Quando entra io mi affondo su di lui e quando esce mi allontano. Il ritmo diventa uno per entrambi i cazzi che mi stanno scopando
Sento che pulsano e che si gonfiano. Sogno che sia una sborrata unica assieme, ma è sempre un sogno difficile da realizzare.
Accelero il mio movimento di bocca e fianchi per aumentare lo stimolo dei due cazzi, e sento che i partners apprezzano e ritmano in aumento con la mia nuova cadenza. Poi sento mugoliii e urletti soffocati, contrazione dei corpi, il pulsare ed ingrossarsi dei membri. Si penso fra me arrivano assieme e in quel momento la bocca si riempie di schizzi sempre più copiosi, e sento dentro di me l’arrivo del caldo liquido con i suoi schizzi, i colpi violenti e i godimenti di tutti.
Sento un rivoletto uscire dalle chiappe, probabilmente dovuto alla quantità e al movimento, che rallentando perdura.
In gola intanto arrivano gli ultimi piaceri, gustando e inghiottendo piacevolmente tutta quella bontà. Poi passo a leccare la cappella e succhiarla avidamente per togliere tutto lo sperma che ancora potrebbe avere. Li tira indietro ad uscire, stanco e anche lui si distende.
Io ne approfitto per recarmi in bagno e lavarmi. Lavaggio del culo con acqua dentro per pulirlo bene, poi in doccia per togliere tutto quello che mi hanno lasciato sulla pelle e sciacquo bene la bocca, lavo viso e baffi .
Esco e mi asciugo. Per evitare altre tentazioni comincio a vestirmi mentre uno dopo l’altro si recano in doccia anche loro
Mi dicono di aspettarli che saremmo usciti assieme.
Poche centinaia di metri e poi ci si divide
avendo i cellulari ci si promette un nuovo incontro anche in più persone....
un abbraccio e ogniuno per la sua strada. Io torno in gocciadoro
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