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Quello che si fa in Spagna rimane in Spagna - Capitolo 1


di Difficilissimo
30.10.2011    |    11.954    |    0 9.5
"In albergo ci masturbammo sul letto guardando un filmino porno, era una cosa che facevamo senza alcun problema da parecchi anni, fin da ragazzini ma giuro di..."
Era questo il motto che ripetevamo sempre io e i miei amici prima di partire per la Spagna. Ci aspettava una favolosa settimana a Lloret de Mar, ufficialmente per giocare a pallone ma in realtà del torneo interessava veramente poco a tutti. Lloret de Mar, la patria della vita notturna, delle discoteche, dell'alcool a basso prezzo e delle donne facili, a pagamento e non. E che dire, noi ci eravamo sicuramente preparati bene, io e il mio gruppetto di amici con preservativi, soldi a volontà e tanti buoni propositi. Un nostro compagno di squadra, tale Cristian, era stato in dubbio fino all'ultimo momento sia per problemi a scuola, sia perchè non aveva un gran rapporto con tutti quanti noi. Lo prendevamo spesso in giro perchè sembrava effemminato, aveva diciassette anni eppure non era granchè sviluppato, pochissimi peli e dei lineamenti talmente delicati da sembrare proprio di donna. Di ragazze ovviamente Cristian non ne aveva mai avute e aveva l'abitudine di fare la doccia, negli spogliatoi, in mutande, vergognoso di mostrarci il suo uccello, che a detta dei pochi che erano riusciti a intravederlo era piccolissimo e con pochi peli. Tutti noi però, collegavamo il fatto di fare la doccia con le mutande con l'idea, comune, che lui si arrapasse a vederci nudi sotto la doccia e la cosa probabilmente era anche vera visto che spesso vedevamo i suoi boxer gonfiarsi e spesso il suo sguardo rimaneva fisso sui nostri cazzi. Proprio un paio di giorni prima della partenza arrivò la conferma che Cristian sarebbe partito con noi e la cosa sinceramente non mi dispiaceva. Io ero bisessuale, non dichiarato ma lo ero e i maschi mi attizzavano di brutto, soprattutto lui perchè era ancora ragazzino e i pensieri e le fantasie che mi ero fatto sul suo corpo erano molteplici. Una di queste era quella di vederlo vestito e truccato da donna e, scherzando, ne avevo fatto parola con Francesco e Fabio, quelli che sarebbero stati i miei compagni di camera. Era una delle tante battute che ci uscivano a sfondo sessuale su Cristian ma incredibilmente questa sembrava aver fatto colpo sui miei due amici. Francesco era il più bello della squadra, quello che aveva più successo con le ragazze ma a sua volta era preso in giro perchè sembrava piuttosto insensibile al fascino che riscuoteva in campo femminile, mentre Fabio era anche lui molto bello, di carnagione olivastra e particolarmente dotato. Sta di fatto che, tra uno scambio di battute e un'affermazione seria, partì una sorta di scommessa tra noi 3. Se entro le prime 3 sere non fossimo riusciti a rimorchiare una ragazza in discoteca, la quarta sera avremmo fatto di tutto per far vestire Cristian da donna, a costo di farlo ubriacare perso. Era piuttosto squallida come cosa ma vi posso garantire che mentre ne parlavamo i nostri cazzi erano in totale erezione e ragionavamo più con l'istinto che con la testa. Pertanto la domenica, giorno precedente alla partenza, ci recammo a fare shopping e acquistammo vestiti, scarpe, trucchi e accessori femminili per Cristian. Passammo anche al sexy shop più vicino e ci facemmo consigliare un paio di protesi di buona qualità, di quelle che si porgono esternamente dando la totale sensazione di avere un seno. Il resto l'avrebbe fatto lo splendido corpo femminile di Cristian, le sue prorompenti e carnose labbra, il suo fisico privo di muscoli, i suoi piedini delicati e soprattutto quel suo culo da paura, bello sporgente e sodo come piaceva a noi. Nessuno di noi 3 confessò di voler realmente avere esperienze gay durante quella vacanza ma sia io che i miei due compagni di camera aveva chiaramente capito le intenzioni reciproche. Fu così che, senza dire altro se non quache battuta a Cristian, si partì per Lloret de Mar. La prima sera eravamo carichi di aspettative e girammo 3 o 4 discoteche, ricordo che avevamo bevuto veramente tanto in uno di quei Tequila Bar che trovi nelle viuzze interne e che ci provammo con qualsiasi femmina si ponesse sulla nostra strada ma senza alcun successo. Terminammo la sera al night con altri 2 nostri compagni di squadra ma ovviamente questo non era contemplato nella scommessa per cui ci ritrovammo con una serata in meno da conteggiare e senza un centinaio di euro abbondanti nei nostri portafogli. Iniziò il torneo e vincemmo la prima gara, Cristian negli spogliatoi si accorse di non aver portato le mutande di ricambio e, deciso a dover rimettere quelle sporche dopo la doccia, per la prima volta entrò sotto l'acqua totalmente nudo. Gli occhi di tutti erano posati su di lui, sembrava imbarazzato e volò anche qualche battutaccia sul suo cazzo microscopico, di gran lunga il più piccolo della squadra, leggermente scappellato in punta e sottile. In compenso ci mostrò per la prima volta, oltre al cazzo, anche il suo culo a nudo, senza il fastidioso impiccio delle mutande e fu qualcosa di magnifico. Io dovetti uscire quasi subito dalla doccia perchè il mio cazzo non era rimasto insensibile a quella visione e mi feci l'idea che anche un altro paio dei miei compagni, corsi in tutta fretta verso gli accappatoi, avevano avuto quello stimolo, tra cui anche Fabio. In albergo ci masturbammo sul letto guardando un filmino porno, era una cosa che facevamo senza alcun problema da parecchi anni, fin da ragazzini ma giuro di essere convinto che sia io, sia Fabio e sia Francesco avevamo in mente solo quel culo. Giustifico così il fatto che nella seconda e nella terza sera i nostri tentativi con le ragazze furono quasi nulli, in fondo quella scommessa fatta per scherzo stuzzicava sia me che i miei due amici anche se nessuno voleva pubblicamente ammetterlo agli altri. Passammo due giorni interi a masturbarci, la mattina prima di andare a giocare, il pomeriggio prima di uscire e la sera sempre prima di uscire, poi il quarto giorno la giornata iniziò nella solita maniera: sega, partita, pranzo e riposino. Nessuno dei tre parlò della scommessa e le ore passavano, quando durante la sega pomeridiana fui io a tirare fuori l'argomento: " Ragazzi comunque sono passati i tre giorni...che vogliamo fare?", a replicare fu Francesco "Marco io scherzavo, non so voi ma non gli avevo dato tanto peso alla cosa". Intervenne anche Fabio "Si Fra si scherzava ma fino ad un certo punto sennò non avremmo comprato i vestiti e poi diciamocelo, tanto siamo tutti amici, quel culetto non è male per niente". Io diedi ragione a Fabio e lo stesso Francesco fu costretto a mettere da parte l'orgoglio e ci ammise che la cosa lo eccitava follemente, quasi al pari di quanto lo preoccupasse il poter essere scoperti. Chiesi loro se fossero bisessuali e alla fine confessammo tutti e tre. Decidemmo di non fare nulla tra di noi, doveva essere la serata con Cristian la nostra "prima volta insieme". Anche se tutti e tre avevamo avuto distinte esperienze, era la nostra prima tutti insieme e meritava di andare tutto secondo i nostri sogni più perversi. La sera ci staccammo dal resto della comitiva e per la prima volta in quattro serate uscimmo con Cristian, finora sempre emarginato con i più piccoli. Lui era visibilmente felice di potersi aggregare ai tre leader della squadra e pensò, forse per la prima volta, di essere accettato da noi. Fui chiaramente colpito da un senso di colpo, era un bravo ragazzo e quello che volevamo fare non era giusto ma mi feci trasportare dall'istinto e dall'alcool, fatto sta che Cristian, sicuramente non abituato, stava bevendo come una spugna. Si vedeva indubbiamente che non voleva deluderci e pur perplesso, accettava ogni nostro giro di alcool con apparente entusiasmo. Lo portammo in discoteca e anche là fece le due consumazioni omaggio che aveva, gli facemmo prendere qualcosa di forte che mischiato con la musica e il caos lo stordirono ancora di più. In condizioni pietose lo trascinammo fino in albergo e lo portammo in camera nostra. Lui ci sorrideva e ci disse, sorprendendoci "Sono contento che mi fate uscire con voi pure se sono gay, per stare insieme a voi tre è molto eccitante". Si era confessato per la prima volta, ci guardammo quasi dispiaciuti e decidemmo di chierderglielo, rispettando quella che sarebbe stata la sua risposta "Cristian senti, a noi interessa molto il fatto che tu sia gay perchè siamo tutti e tre bisessuali e ci piacerebbe divertirci con te..anzi se non ti dispiace avremmo pensato di farti vestire da donna, so che è una cosa forte però rimane tra di noi e se almeno una volta hai sognato di farlo ti chiediamo di accontentarci e provare con noi". Ci guardò, sorrise e disse: "L'ho sognato tante volte, ho messo anche la biancheria di mia madre a volte..Vi prego fatemelo fare però domani, oggi non sono in grado". Rispettammo la sua scelta, lo mettemmo nel nostro letto in mutande, senza toccarlo, e lo facemmo dormire in pace mentre ognuno di noi tre si masturbò per conto proprio pensando a quello che sarebbe successo il giorno seguente....CONTINUA
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