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Gay & Bisex

Un dolce e timido tesoro 04 - Parte finale


di Difficilissimo
14.12.2017    |    6.515    |    3 9.2
"Mi stava piacendo da morire osservarlo e mi resi conto che non avrei mai voluto perdere questi momenti..."
Mi ero accorto immediatamente che quel “ti amo” che ci eravamo detti io e Lorenzo non era una cosa davvero sentita ma era stata spinta dalla passione del momento e dagli attimi intensi che stavamo passando insieme ormai con quotidianità. Non posso dire che quella frase avesse cambiato il nostro rapporto ma sicuramente non aveva avuto il seguito che ci si sarebbe potuti aspettare. Tutto era rimasto invariato tra me e Lorenzo, tanto sesso, forse troppo sesso. E devo ammettere che le perversioni di Lorenzo iniziavano addirittura a stancarmi e a preoccuparmi. Ne aveva ogni giorno di nuove e la maggior parte erano cose che proprio non riuscivano a coinvolgermi. Per questo mi accorsi che il nostro rapporto era ormai entrato in una fase di stanca, almeno per me, che non dava grosse speranze per il domani. Mi fermai a riflettere, cercando di capire realmente cosa volessi nella mia vita. Era il momento di prendere una decisione e fermare questa intrigata catena di sesso che avevo fatto partire durante la mia estate di problemi e delusioni. Lorenzo non doveva e non poteva essere una valvola di sfogo, c'era in ballo anche l'equilibrio di un ragazzino di 18 anni che stava scoprendo la sua omosessualità. Finora avevo avuto la fortuna di non vederlo innamorarsi di me ma perchè continuare a rischiare e trovarmi in situazioni spiacevoli? Feci un punto della situazione che riguardava tutte le persone coinvolte sessualmente e sentimentalmente nella mia vita ultimamente. Mario era stato per diversi mesi il mio ragazzo, poi la nostra storia era finita ma avevamo continuato a scopare e lui, soprattutto, era diventato il mio miglior confidente, l'unico a cui potevo davvero raccontare tutto ciò che riguardava la mia sfera sessuale senza rischiare di essere frainteso. Mario, tolta di dosso la sfera emotiva della gelosia, era diventato il mio intimo consigliere, capace di capire i miei disagi, di ascoltarmi, di darmi consigli e, quando capitava, anche di soddisfare le mie voglie.

Ma quest'ultima cosa era ormai destinata a venire meno, visto che da qualche giorno Mario si era fidanzato con un ragazzo di 20 anni. Il loro rapporto era ovviamente segreto, come era usanza di Mario, ma lo vedevo molto felice. Si trattava di un ragazzo che conosceva da tanti anni e dal quale si sentiva fortemente attratto. Io sapevo di questa sua debolezza nei confronti di questo ventenne così come avevo sentito tante voci, in paese, sulla presunta omosessualità di quest'ultimo, voci che poi si sono rivelate fondate. Il tutto, ovviamente, mi portava a scartare Mario dalle mie considerazioni sul futuro più immediato. Così come, per le ragioni del quale ho parlato, avevo deciso di scartare anche Lorenzo. Non sarebbe stato facile dirglielo ma era l'unico modo. Lorenzo forse mi avrebbe capito o forse no, questo lo avrei scoperto solo parlandoci. Chiaramente sapevo che a sua volta, Lorenzo, era molto attratto da Mario e più volte mi aveva provato a chiedere informazioni su di lui sapendo della grande amicizia che ci legava. Per questo non volevo dargli una doppia delusione: interrompere il nostro rapporto ma allo stesso tempo avergli dato, durante la nostra frequentazione, quella consapevolezza della sua omosessualità che magari lo avrebbero portato a dichiararsi a Mario. A prescindere dal fidanzamento del mio ex, Lorenzo non avrebbe avuto speranze di alcun tipo con lui se non quella di racimolarci una scopata in qualche momento di debolezza, visto che negli ultimi mesi Mario più volte si era concesso rapporti occasionali (anche in questo caso assolutamente impensabili per come era fatto prima). L'ultimo elementi di riflessione era Fabietto: lo avevo tanto desiderato, lo avevo ottenuto ma non ero mai riuscito a portare veramente oltre il nostro rapporto. Non capivo cosa volesse durante i mesi estivi, abbiamo continuato a vederci ma senza mai andare oltre tra di noi. Eppure era l'unico che realmente sentivo di desiderare, era quello giusto per me: simpatico, comprensivo, solare, dolce, bravo a letto, bello e tanto altro. Per prima cosa decisi di parlare con Lorenzo. Ci incontrammo a casa sua e gli feci il discorso nel modo più dolce e comprensivo che potessi e la cosa andò molto meglio di quanto sperassi. Lorenzo non sembrò accusare il colpo ma mi fece una richiesta: se fossi rimasto single nei mesi a venire e ne avessi avuto il desiderio, potevo scoparci come e quando avessi voluto. Lui voleva il mio cazzo anche saltuariamente e anche senza dover fare nulla di assurdo rispetto ai suoi perversi gusti. Mi accertai che tutto questo non lo avrebbe illuso o fatto stare male e lui mi disse chiaramente che quel “ti amo” che mi aveva detto a sua volta non lo pensava e che per lui era solo uno splendido sesso con me. Chiarito il tutto mi baciò: iniziammo a pomiciare seduti sul bordo del letto e quasi subito la mano di Lollo inizio a farsi più coraggiosa e si poggiò prima sulla mia coscia e poi sul mio pacco. Esercito una dolce e piacevole pressione dall'esterno dei jeans mentre io, a mia volta, infilai una mano sotto alla sua maglietta e iniziai ad accarezzargli quella sua meravigliosa pelle color latte. Slacciò con qualche difficoltà il bottone dei miei jeans, poi scostò l'orlo delle mutande e fece schizzare all'aria il mio cazzo, già abbondantemente in tiro dal precedente stimolo. Mentre io proseguivo ad accarezzarlo, lui staccò la bocca dalla mia e si accucciò all'altezza del mio pene. Lo assaggiò, sempre continuando a segarlo, con la sua calda lingua per poi iniziare a spompinarlo con maestria. Più passavano i giorni e più Lorenzo prendeva dimestichezza nel ciucciare i cazzi, stava diventando davvero un bravo pompinaro e non feci altro che stendermi all'indietro, smettendo anche di accarezzargli il corpo, e godermi quell'intenso attimo. Nel movimenti, mi sfilai le scarpe e le scalciai via, poi permisi a Lorenzo di abbassarmi e togliermi i jeans. Liberatomi da qualsiasi forma di impedimento, spalancai le cosce e lo lasciai lavorare. Me ne stavo là estasiato a guardare il soffitto e a godere mentre Lorenzo mi spompinava con un ritmo devastante. Sentì un suo dito premere all'altezza del mio buchino e, ben presto, farsi largo all'interno di esso. Il piacere stava diventando devastante e cominciai a gemere e venire in su col bacino mentre Lollo non accennava minimamente a diminuire il ritmo. Sentì giungere l'orgasmo, lo avvisai ma allo stesso tempo gli afferrai la testa per assicurarmi che rimanesse ben saldo sul mio cazzo per poi sparargli in gola schizzi su schizzi di caldissima sborra. Lorenzo bevve di gusto, apprezzando fino all'ultima goccia del mio seme, poi si tirò su con lo sguardo soddisfatto e con le labbra ancora sporche. Mi sorrise e si passò la lingua attorno alla bocca per pulirsi bene dicendomi: “mmm buona!”. Mi alzai da quella posizione, ora era il mio momento di ricambiare. Tuttavia Lorenzo mi poggiò una mano sul petto e mi spinse nuovamente giù, dicendomi di rimanere steso a pancia in sopra. Iniziò a spogliarsi, rimanendo soltanto con le mutande bianche e con i calzini neri. Mi venne sopra e iniziò nuovamente a baciarmi ma quello che mi fece impazzire fu il suo modo di muoversi su di me, davvero femminile e sensuale come non mai. Lorenzo sembrava davvero una puttana, a partire dallo sguardo perverso e dal sorriso compiaciuto che aveva stampato in viso mentre mi osservava negli occhi e poi mi baciava. Nel mentre muoveva il bacino su di me, strusciando il suo pacco, ancora contenuto dalle mutande, sulla mia pancia o sul mio cazzo. E all'interno sentivo il suo pene turgido che premeva su di me, desideroso di uscire. Mentre mi baciava, mi penetrò nuovamente con un dito e iniziò a sditalinarmi con maestria il culo. La cosa andò avanti per diversi minuti, nei quali mi sfilò anche la maglietta e prese a baciarmi e mordicchiarmi i capezzoli, il collo, il petto, le orecchie. Dopo un po' si spostò un attimo lateralmente e si sfilò le mutande, lanciandole lontano. Ebbi modo di vedere, seppur non in maniera limpida, il suo cazzo ben arrapato. Amavo il suo uccello, era bello lungo ma non larghissimo, di colore chiaro e con la cappella rosacea: un cazzo tipicamente adolescenziale anche dal punto di vista della pelle, liscia e abbondante. Si posizionò nuovamente sopra di me, in posizione missionaria, e con un colpo secco mi penetrò. Iniziò a fottermi con foga, dava colpi ben assestati, facendomelo sentire bene e nel mentre gemeva con la sua voce da puttanella. Mi stava piacendo da morire osservarlo e mi resi conto che non avrei mai voluto perdere questi momenti. Non durò molto, forse 4 minuti in tutto, ma furono dei momenti molto belli e molto intensi in cui spesso le nostre bocche si cercarono e le nostre mani non smisero mai di esplorare i corpi l'uno dell'altro. Mi venne completamente nel culo, inondandomelo di sborra e urlando come una troia al momento dell'orgasmo. Lorenzo era stremato e crollò sul mio petto con ancora il cazzo dentro al mio culo. Tutta quella scena mi aveva fatto tornare il cazzo nuovamente in tiro: guardai l'orologio e non avevamo molto tempo, visto che c'era in programma l'allenamento e non avremmo potuto tardare. Sapevo che avrei dovuto affrettare i tempi se avessi voluto svuotarmi per la seconda volta le palle. Chiesi a Lorenzo di stendersi a pancia in sotto, poi mi posizionai alle sue spalle e, dopo avergli leccato brevemente ma con cura il buco del culo e averglielo lavorato con un dito prima e un secondo dito poi, lo penetrai. Iniziai a fotterlo come un toro, a mia volta dando colpi forti e stantuffandolo con un ottimo ritmo. Lorenzo gemeva, un po' per il dolore e un po' per il piacere, e io iniziai a incoraggiarlo di godere di più, di mostrarsi per la puttanella che in fondo era. Lorenzo prese sempre più coraggio e iniziò a mugugnare sempre più forte e a incitarmi di sfondargli il culo. Cosa che non mi feci ripetere: i miei colpi si fecero sempre più decisi mentre il rumore dei suoi gemiti e quello delle mie palle che sbattevano sul suo morbido culetto da ragazzo si facevano insistenti nella stanza. Giunsi all'orgasmo e, pur in una posizione non ottimale, cercai la sua bocca e gli schiaffai la lingua in bocca. Adoravo baciarlo, era dolcissimo in quei momenti e fu davvero un orgasmo piacevole. Quando sentì di essermi completamente svuotato mi alzai, andammo in bagno a pulirci e le nostre bocche si cercarono ancora ma stavolta solo con romanticismo e dolcezza: non sapevo se sarebbe stato il nostro ultimo bacio, non sapevo se avrei accolto le sue richieste di continuare a essere il suo "amante". Il giorno seguente decisi di risolvere anche la situazione con Fabietto. Lo avevo trascurato tanto ultimamente per dare sfogo alle mie perversioni. Prima con altri ragazzi, ora con Lorenzo. Ma Fabietto era rimasto sempre là, in attesa, per me. Ci incontrammo per parlare. Era bellissimo, con i suoi capelli biondi e i suoi bellissimi occhi azzurri, piccolo di statura ma davvero ben fatto. Mi sorrise e come ogni volta il suo sorriso mi portò in paradiso. Era splendido quando rideva, una delle poche persone capaci di cambiarti la giornata con un sorriso. Fabietto sapeva di Lorenzo, lui sapeva di tutti perchè con lui non volevo avere segreti. Ma allo stesso tempo si era accorto che non ero innamorato di Lorenzo. Semmai la sua vera preoccupazione era Mario. Pur suo amico, aveva sempre capito che il suo vero rivale per arrivare a me era lui. La storia tra me e Mario, seppur passata, lo aveva sempre intimorito avendo compreso che a me quel ragazzo piacesse molto e non solo fisicamente parlando. Si sentì sollevato a sapere che Mario si era fidanzato e che tra me e lui era rimasta solo dell'amicizia. Gli spiegai anche di Lorenzo e di quello che era successo, poi gli dissi che ora avrei voluto lui: non sapevo per cosa, se per una storia, un'amicizia particolare, una qualsiasi cosa...ma volevo lui nella mia vita. Fabietto mi sorrise nuovamente e mi baciò...risposi a quel bacio con un trasporto che non sentivo da mesi. Avevo finito di passare da un letto all'altro, avevo finito di cercare quello che non trovavo nella mia vita nei rapporti occasionali, avevo finito di prendere i giro più persone definitivamente. Finalmente avevo tutto quello che, in fondo, sentivo di avere bisogno....
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