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Gay & Bisex

L'obiettivo - capitolo 6


di Difficilissimo
16.02.2012    |    5.080    |    0 9.5
"Restai diversi istanti a terra, stremato e un pò anche umiliato da questo gesto, poi mi lavai per bene e tornai in sala a vestirmi..."
Prima di continuare con la sesta parte del mio racconto vorrei sollevare una piccola polemica, ovviamente pacifica! Non mi sembra giusto che mi pubblichiate i racconti dopo aver pubblicato prima altri usciti in seguito. In quesot modo i miei finiscono sotto a racconti che ci sono già da uno o due giorni e non vengono letti. Mi è già capitato due volte nella storia del "L'Obiettivo" e ad esempio il mio quinto capitolo è stato letto pochissimo. Detto questo, senza divagarmi troppo,riprendo il racconto dal punto dove l'avevo interrotto...

Per tutto il tragitto dall'hotel a questa misteriosa festa tra amici gay di Felix, io rimasi pressochè in silenzio a guarda fuori. Ero molto perplesso riguardo a ciò che stavamo andando a fare e riflettevo anche sul comportamento di Pier. Mi scocciava enormemente che fosse voluto andare a tutti i costi a questa festa, come mi scocciava che prima avesse voluto portarsi Felix in camera e come mi scocciava vederlo totalmente a suo agio e impaziente per quello che ci sarebbe toccato. Arrivammo dopo una ventina di minuti di strada, era un lussuoso condominio direi piuttosto nuovo, salimmo fino all'attico e Felix suonò al campanello. Nell'ingresso il mio stato d'animo si fece ancora più cupo, era una situazione veramente assurda, notai che tutti i partecipanti a questa festa se ne stavano in piedi con aria snob a sorseggiare drink dinanzi ad un tavolino, tutti ben vestiti. Erano circa 11-12 persone, per lo più dell'età di Felix, quindi attorno ai 27-28 anni ma notai anche un paio di signori sulla quarantina, cosa che aumentò ancor di più i miei dubbi. Non mi piaceva fare sesso con persone più adulte di me, già Felix per i miei gusti era troppo grande, io che amavo i diciottenni-ventenni, figuriamoci una persona di quaranta. Non l'avevo mai sfiorata e, sinceramente, non intendevo farlo, questione di gusti per carità, nulla di più. Dopo alcuni secondi gli invitati iniziarono a riversare una serie di morbose attenzioni su me e Pier e iniziai a intuire che probabilmente eravamo proprio io e lui i "piatti forti" della serata. Con la sostanziale differenza che mentre Pier sembrava più che a suo agio e si era messo a fare addirittura l'effeminato, gesticolando e ridendo come non avevo mai visto, io me ne stavo con un cocktail in mano sul divano, quasi in totale silenzio e sommerso nei miei pensieri. Ero infastidito, perplesso e a disagio e oltretutto furioso con Pier, non riuscivo proprio a farmene una ragione, perchè voleva questa esperienza? Per quale ragione si comportava in quella maniera così "aperta" con questa gente appena conosciuta che nemmeno parlava la sua lingua? E poi, soprattutto, non riuscivo a capire perchè nella nostra storia quello innamorato era lui, e su questo ne ero sicuro, però quello che doveva ogni volta scendere a compromessi per farlo felice ero io...Dopo una mezz'oretta di disagio bestiale, nel quale mi misi anche nei panni di uno degli ospiti che probabilmente avrebbe pensato che ero un coglione, complici anche i ripetuti cocktail che fino a quel momento erano gli unici a tenermi compagnia, iniziai un pò a sciogliermi e a parlare con alcuni ragazzi. Nella fattispecie iniziai a porre le mie attenzioni su un ragazzetto mulatto, che scoprì presto essere mio coetaneo e quindi il più giovane di questa comitiva, che credo di aver capito fosse un circolo o qualcosa di simile. Il mio miglioramento nello stato d'animo mi permise perfino di rimanere tranquillo quando notai, sul divano dall'altra parte del salone, che Pier stava furiosamente pomiciando con uno dei due quarantenni. Compresi meglio quei suoi sguardi di interesse ai cazzi di quei signori in sauna del giorno prima e probabilmente aveva proprio voglia di un'esperienza di quel tipo. Lo guardavo a cavalcioni sulle gambe di quel signore, il quale lo palpava per il culo e non si staccavano un secondo dalla bocca l'uno dell'altro. Pensai, forse per ripicca o forse per effettiva voglia, di provarci anche io con il ragazzo mulatto e mi feci più audace, mettendogli una mano sul fianco e accarezzandoglielo, per poi invitarlo a sedersi sull'altro divano con me. Ci baciammo quasi subito e rimanemmo attaccati per alcuni minuti, fino a che le luci non si iniziarono a spegnere quasi tutte. Il clima si stava facendo assai più hot, vedevo ragazzi pomiciare o spogliarsi in tutti gli angoli della sala e il ragazzo mulatto mi prese per la mano e mi fece alzare, dicendomi di spogliarmi a mia volta. Guardai verso Pier, anche lui si stava tranquillamente spogliando, aveva già il suo cazzetto di fuori, in tiro, pertanto anche io mi denudai, con calma e un pò di imbarazzo riposi i miei vestiti su una sedia, rimanendo totalmente nudo ad eccezzione dei calzini che avevano tenuto quasi tutti. Era rimasta accesa solo una lucetta, il che rendeva quasi nulla la visibilità e sentì prendermi per una mano e trascinarmi verso il divano dove prima si trovava Pier. Il quale era al mio fianco, mi guardò e mi disse "oddio non vedo l'ora, ora ci fanno la festa". Improvvisamente una quantità impressionante di mani iniziò a palparci, senti toccarmi ovunque, il cazzo, le gambe, il buco del culo, il petto, la faccia e la cosa iniziava a piacermi. Così non ebbi sostanziali problemi quando mi trovai dinanzi al viso il primo cazzo della serata, iniziai avidamente a leccarlo fregandomene di sapere a chi appartenesse, passai la lingua sulle palle, era grosso e turgido e con un odore di uomo piuttosto forte ma non feci alcun problema e dopo alcuni secondi era nella mia bocca a scoparmi. Il tipo mi teneva la testa e veniva con foga verso di me, mugulando di piacere e dicendo qualcosa in spagnolo, poi notai altri cazzi attorno a me e ne impugnai un paio con le mani, segandoli furiosamente. Da dietro avvertivo una lingua che si era infilata nel mio buchetto e stava facendosi largo tra le chiappe e stavo iniziando a perdere totalmente il controllo di me. Impazzì di piacere quando da dietro il tipo tolse le dita e le sostituì, dando un colpo secco, con il suo cazzo e mi iniziò a montare. Ormai avevo cazzi ovunque, non sapevo più come fare per soddisfare tutti quanti e gettai rapidamente uno sguardo alla mia sinistra, dove Pier era pure in una libidine di piacere circondato a sua volta da cazzi che stava cercando di soddisfare all'incirca nella mia stessa maniera. Ogni tanto i ragazzi attorno a noi si scambiavano posizione e buco, e io stavo letteralmente godendo come un maiale. Cercavo in tutti i modi di leccare, succhiare, baciare qualsiasi cazzo passava dalle mie parti e in questo momento me ne fregavo dell'età di chi stesse attorno a me, l'avrei veramente preso da chiunque tanto ero eccitato. Dopo una decina di minuti qualcuno iniziò a giungere all'orgasmo e notai che quando era giunto il momento, toglievano i cazzi dalle nostre bocche o dai nostri culi e ci venivano tutti addosso. Sentivo sempre più l'odore della sborra sul mio corpo e quella sensazione di appiccicato ma ne volevo ancora e iniziai veramente a perdere il controllo totalmente. Mi avventai su ogni cazzo, urlavo ai tipi di scoparmi, di farmi godere, che ero la loro "puta" e anche Pier al mio fianco diceva cose simili. La cosa andò avanti per un'oretta, poi, dopo una sega attorno a me e Pier degli ultimi che dovevano sborrare, chissà quante volte l'avevano già fatto, che ci vennero a loro volta addosso, io il mio amore crollavo a terra stremati. Avevo le gambe a pezzi, era veramente massacrando stare in quella posizione e con quel movimento che avevi attorno, così che con le ultime energie mi menai il pisello con la mano, bastarono una decina di colpi e sentì la mia densa sborra bagnarmi la bancia e schizzare anche in direzione di Pier. Quando riaccesero tutte le luci la situazione era assai eloquente, io ero una maschera totale di sperma e al mio fianco Pier era nelle medesime condizioni ma si stava ancora segando il suo piccolo cazzo e poco dopo giunse anche lui al suo primo e unico orgasmo della festa, riversandolo sulla mia gamba. Mi alzai e andai a pulirmi in bagno mentre Pier fu preso per la mano dal signore quarantenne col quale stava pomiciando prima dell'orgia e fu condotto verso la camera da letto. Io entrai in bagno, dopo l'orgasmo mi era ovviamente passata la folle eccitazione e iniziavo un pò a pentirmi di quanto fatto ma ormai non potevo tornare indietro, per cui restava solo da pulirsi e smetterla di fare inutili recriminazioni. Entrai nella vasca e aprì la doccia, cercando di pulirmi il più possibile quando nel bagno entrò uno dei partecipanti all'orgia di prima, per la precisione il secondo quarantenne presente. Si avvicinò a me, mi tirò verso di lui e mi baciò in bocca. Sentivo le nostre lingue unirsi e non riuscì a esimermi di continuare, tant'è che quasi subito mi spinse la testa verso il cazzo e iniziai nuovamente a succhiare. Aveva il cazzo abbastanza corto ma paccuto e lo sentivo, in ampiezza,riempirmi totalmente la bocca. Dopo un pò entrò in vasca con me, mi fece girare e appoggiare al bordo, poi mi iniziò a scopare da dietro. Il mio cazzo era tornato nuovamente duro e mi portai la mano là per segarmi ma l'uomo me la tolse e la sostituì con la sua. Sentivo il suo fiato sul collo e dietro i colpi si facevano sempre più forti fino a che non provai una sensazione di bagnato nel culo: era venuto e io anche feci lo stesso poco dopo. Prima di andare via puntò il suo cazzo, ora moscio e ancora scappellato, verso di me e mi inondò di un getto caldo di piscio. Restai diversi istanti a terra, stremato e un pò anche umiliato da questo gesto, poi mi lavai per bene e tornai in sala a vestirmi. Domandai a Felix dove fosse Pier e mi portò davanti alla porta della camera da letto, sbirciai dentro e stava a novanta gradi sul letto a farsi scopare da quel signore e gemeva come una femminuccia. Aprì un momento la porta e gli chiesi cosa intendesse fare e mi disse di andare pure, che sarebbe tornato la mattina seguente visto che il signore lo aveva invitato a dormire con lui. Ancora più scocciato e nervoso, chiesi a Felix di riportarmi e lui lo fece, giunti sotto l'hotel gli domandai timidamente se avesse voglia di passare la notte con me visto che non volevo restare solo e lui accettò quasi subito. Una volta in camera scopammo tra di noi ma una sola volta, poi crollammo abbracciati in un profondo sonno.

Felix era già dovuto andare via, iniziava a lavorare presto pertanto si era alzato prima di me, mi aveva baciato ed era uscito, quindi quando rincasò Pier mi trovò da solo nel letto. Mi venne vicino e poggiò la sua mano sul mio petto, iniziandomi ad accarezzare. "Amore, sono tornato"
- Levati, ho sonno
- Dai fatti dare almeno un bacio
- Un bacio? Ne hai già dati troppi ieri sera
- Ma porco....mo ti sei pure offeso? che c'hai da incazzarti si può sapere? Ti ho chiesto il permesso per fare quello che ho fatto, ti ho promesso che sarebbe stato solo per ieri e te lo confermo, chiuso per sempre
- A me dà fastidio Pier, tu sei mio e devi essere solo mio
- Hai ragione amore ma io non lo farò più, ora però dammi un bacio
Continuare a discutere era inutile, d'altronde aveva ragione, gli aveva dato io l'ok e che avrebbe dovuto fare una volta là se non lasciarsi andare? Ci baciammo con passione poi lo trascinai sul letto, verso di me e gli tolsi la maglietta, passando le mie labbra sui suoi pettorali appena accennati e sulla sua pancia priva di grasso. Con la mano feci irrruzione nella sua cerniera e lo invitai a togliere i jeans, cosa che fece subito. Con mutande e calzini mi venne affianco, io ero nudo e ci iniziammo a palpare e a toccare, poi con la bocca gli tolsi le mutande e presi in bocca il suo piccolo cazzo arrapato. Pier si contorceva per il piacere, vedevo i suoi piedi puntarsi sul fondo del materasso e stava levando tutto il lenzuolo dal letto. Lo leccai per bene poi iniziai a succhiarlo avidamente fino a farmi venire in bocca. Fece lo stesso anche lui con me, poi ci vestimmo e andammo a fare colazione. Iniziava il nosro ultimo giorno insieme a Barcellona poi saremmo tornati alla vita di tutti i giorni, al nostro rapporto spesso a distanza per ragioni universitarie. Fu una giornata da turisti, girammo per negozi a farci regali a vicenda, poi il pomeriggio andammo allo stadio. Eravamo emozionati, il Camp Nou era un campo ricco di fascino e il Barcellona era la squadra che tutti gli appassionati di calcio avrebbero voluto vedere dal vivo. Ovviamente allo stadio evitammo di comportarci da fidanzati davanti a tutti, spaventati dal fatto che le telecamere potessero inquadrarci ma all'intervallo io fui colto da una voglia spaventosa, presi Pier per il braccio e lo portai nei bagni. Approfittando di un momento in cui non c'era fila, ci schiaffammo dentro ad uno dei WC e chiudemmo la porta a chiave. Scopammo là dentro e fu una scopata incredibilmente passionale, ci eccitava alla grande l'idea di farlo al Camp Nou, che era tutt'altro tipo di campo rispetto a quello dove avevamo scopato la nostra prima volta! Dopo la partita, Pier mi portò a cena, bevemmo un pò di più e poi tornammo in albergo, dove incotrammo Felix che ci chiese se volevamo tornare con lui dai suoi amici. Guardai Pier per vedere cosa avrebbe risposto e, senza esitare un solo momento, disse a Felix che questa era la nostra serata e che per nessuna ragione al mondo l'avrebbe divisa con altra gente. Lo salutammo e lo ringraziammo lo stesso. Io ero in un brodo di giuggiole, Pier era stato sincero con me e aveva dimostrato realmente di amarmi per cui tornammo a malapena in camera visto che la passione ci accolse già in ascensore e non staccandoci un secondo l'uno dall'altro, riusciammo a entrare. Ci levammo tutto quanto, poi Pier mi portò verso la finestra, aprì la tende e mi indicò il bellissimo panorama che si vedeva. Voleva fare l'amore su Barcellona, osservando quella magnifica città che era stata la meta della nostra vacanza d'amore. Lo baciai ovunque, dai piedi alla testa, poi lo feci poggiare a pecora sulla finestra e da dietro lo penetrai. "Ti amo Pier" gli dissi e lui a sua volta rispose con un "Ti amo". Scopammo quasi tutta la notte, alternando passione e sentimento a selvaggi atti sessuali, non riuscivo a fare a meno di toccare e baciare il mio Pier...forse mi stavo innamorando anche io...CONTINUA
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