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Gay & Bisex

Chiusa una porta si apre un portone


di Difficilissimo
24.11.2015    |    14.980    |    8 9.2
"Per facilitare l'operazione gli feci sfilare la canottiera e continuai a lisciargli con dolcezza la pelle, provocandogli qualche brivido e un po' di pelle..."
Ultimamente ho provato a recuperare il rapporto con la mia ragazza, Selena, ma purtroppo, dopo anno e mezzo insieme, mi sono accorto che non era più la stessa cosa e che ormai non aveva senso rimanere assieme. Troppi tradimenti da parte mia, soprattutto con ragazzi ma, nell'arco degli ultimi mesi, anche alcuni clamorosi con alcune ragazze, storie che più avanti cercherò magari di raccontare ma che ora tengo volutamente vaghe per ragioni personali. A complicare ancora di più il mio fidanzamento con lei, portandomi alla decisione purtroppo inevitabile di lasciarla, è stato senz'altro l'ingresso nella mia vita di una nuova persona. Mi è capitato tante volte in vita mia di invaghirmi, sia di ragazze che di ragazzi: alcune volte sono riuscito nel mio intento, soprattutto con i ragazzi, quantomeno nel portarmeli a letto; spesso e volentieri, invece, sono stato costretto a reprimere le mie voglie o i miei sentimenti, non avendo alcun riscontro dall'altra parte. Stavolta è stato tutto rapido, tutto intenso, tutto assolutamente meraviglioso. Come detto più volte gioco a calcio e questo mi permette, ogni anno, di conoscere tanti ragazzi nuovi. E spesso mi capita, per l'appunto, di trovarne di bellissimi che rispondono in pieno ai miei gusti (ragazzo molto giovane, magro, bello di viso, senza peli sul corpo). Lo scorso anno conobbi Diego, un 18enne bellissimo che riempì i miei pensieri erotici per diverso tempo, salvo poi accorgermi che non c'era un solo elemento che potesse darmi speranza, decidendo così di lasciar stare. Quest'anno, come ogni stagione, ad inizio preparazione sono stati aggregati alcuni ragazzi della squadra Juniores al fine di valutarne le capacità e l'eventuale inserimento in prima squadra. Mi è bastato vederlo per rimanerne folgorato, mi è bastato parlarci per sentire un brivido dentro che raramente avevo provato in vita mia. Non dimenticherò mai quell'emozione della prima volta che ho visto Mario, delle sensazioni incredibili che mi ha regalato. Un ragazzo meraviglioso, 17 anni, alto circa 1,82-1.83, magro ma con un fisichetto adolescenziale abbastanza scolpito, carnagione olivastra, capello nero un po' mosso, occhi neri grandi e bellissimi, con uno sguardo magnetico che mi ha subito ipnotizzato.

Il viso è davvero perfetto, non ha una sola irregolarità con il naso piccolo, belle labbra carnose, sorriso contagioso con denti bianchissimi, molto curato anche nel look con due orecchini a brillantino, vestiti sempre alla moda e ben abbinati. Difficilmente posso dire di aver visto, sempre considerando i miei gusti, tanta bellezza e perfezione tutta insieme. Vederlo nudo, sotto la doccia, è stato poi un qualcosa di fantastico: un sedere liscio e carnoso, bellissimo, quasi femminile, tutto il resto al proprio posto, totalmente coordinato tra esso, un pisello scuro non enorme ma nella media, comunque piacevole da osservare. Ci è capitato subito, fin dal primo allenamento, di stringere il rapporto tra di noi. D'altronde mi sono sempre messo nei panni di questi ragazzi molto giovani che spesso, ai loro approcci in prima squadra, vengono trattati male dai veterani e la cosa non mi è mai andata giù pertanto ho sempre provato ad aiutarli. Ho fatto così con Mario e con tutti gli altri ma è stato proprio con lui che in questi mesi si è creato un rapporto molto stretto, una vera complicità che è sfociata anche fuori dal campo di gioco. Nonostante la notevole differenza di età ci siamo subito accorti di avere tantissime cose in comune proprio nella maniera di pensare, nei divertimenti, negli interessi, perfino nei viaggi fatti. Più ci vedevamo, più messaggiavamo , più scambiavamo idee e più mi sentivo preso da lui. Tuttavia nulla, inizialmente, mi lasciava presagire ad un possibile buon esito della vicenda. Mi accorsi immediatamente di come fosse un ragazzo molto corteggiato e gli attestati di stima da parte delle ragazze sembravano renderlo felice, il tutto a dare più forza alla mia tesi che di maschi gli interessasse ben poco. Scoprì presto che lui usava Ask, quella stupidissima applicazione che adoperano i ragazzini in cui si possono fare domande anonime sulla bacheca del diretto interessato e se lui risponde il tutto diviene visibile sulla bacheca stessa. Pensando di fare una cosa furba la scaricai anche io, mettendo un nome fasullo che non si collegasse minimamente a me e iniziai a fargli domande in modo anonimo per capire, molto alla larga, quali fossero i suoi gusti. Ovviamente di furbo c'era ben poco visto che comunque non avrebbe mai confessato nulla su un social network dove lo avrebbero letto tutti e infatti rispondeva, alle mie sollecitazioni, sempre con educazione ma senza far trasparire nulla. L'episodio chiave avvenne diverse settimane dopo, prima della metà di Ottobre: avendo allenamento in serata, ci eravamo accordati per andare a farci un giro al centro commerciale un paio di ore prima e, come da accordi presi, passai a prenderlo. Notando che al telefono non rispondeva, scesi a citofonargli e, dopo un'attesa piuttosto lunga e un paio di scampanellii forti, mi venne ad aprire la porta. Indossava la canottiera, i boxer e i calzini e aveva lo sguardo decisamente assonnato. Scusandosi, mi spiegò che si era addormentato e che si sentiva ancora molto stanco, invitandomi comunque ad entrare. Praticamente immediatamente, senza dire nulla se non di fare come se fossi a casa mia, si ristese sul letto e si addormentò immediatamente. Mi trovavo solo a casa sua, con lui in mutande nel letto e senza sapere cosa fare. Notando che il pc era accesso, pensai di farmi un po' di affari suoi e, pur violando la sua privacy, fui ben lieto della scelta fatta. Spulciando nella sua cronologia internet notai l'accesso a centinaia di filmati porno gay! Solo e soltanto filmati gay! Inutile dirvi che il mio cazzo gradì particolarmente la notizia e divenne subito di marmo! Mi decisi a giocarmi le mie carte, era troppo bello per non correre il rischio, per cui mi andai a stendere vicino a lui e lentamente lo svegliai. Quando era nuovamente in sé, pur assonnato, iniziai ad accarezzargli la schiena e lui mi pregò di continuare, gradendo molto il massaggio. Per facilitare l'operazione gli feci sfilare la canottiera e continuai a lisciargli con dolcezza la pelle, provocandogli qualche brivido e un po' di pelle d'oca, ma anche tanto relax. Mi spinsi, un paio di volte, a toccargli il sedere e l'interno cosce, senza che lui mi fermasse o si irrigidisse per cui mi feci più audace e lui con voce flebile mi chiese di occuparmi anche delle gambe. Il clima si fece subito molto caldo, io mi spingevo con sempre più frequenza tra le sue cosce e lui sembrava chiaramente gradire, tant'è che iniziò lentamente a girarsi verso il fianco, in modo da darmi più facilmente l'accesso alla zona frontale. Per non andare subito al sodo, passai prima a massaggiare la sua pancia, poi feci finire più volte la mano di sfuggita sul pacco, accorgendomi che era chiaramente arrapato. Presi sempre più coraggio, tant'è che lui si girò completamente verso di me e ormai mentre gli toccavo senza più remore il pacco, ci guardavamo dritti negli occhi. Bastò uno sguardo di intesa e le nostre bocche si cercarono, iniziammo a baciarci con foga, le nostre lingue si attorcigliarono e lui portò una mano sulla mia guancia, quasi ad accarezzarmi. Il bacio durò diversi secondi, fino a che io, stupidamente, non cercai di entrare con la mano nelle sue mutande. A quel punto Mario si tirò di scatto indietro, mi allontanò con la mano e disse “Oddio no, no ma che stiamo facendo? Io non posso, sono impegnato”. A quelle parole mi si gelò completamente il cuore, non sapevo nulla e gli domandai a tal proposito, e lui mi rispose “Mi sto frequentando con un ragazzo, sono gay...spero che non te la prendi per il fatto che non te l'abbia detto prima ma non posso dichiararmi, i miei non vogliono”. Mi raccontò che di tanto in tanto era “costretto” a frequentare ragazze per togliere i dubbi ai genitori, io a mia volta gli spiegai quali erano i miei gusti, rimanendo però vago sulla passione che ormai avevo per lui. Per quel giorno la cosa finì là ma l'episodio, nei giorni subito seguenti, si rivelò deleterio per il nostro rapporto: Mario si era staccato, probabilmente impaurito per quanto successo e io ero talmente confuso che presi per l'appunto la decisione di lasciare la mia ragazza, nonché quella di chiudere il rapporto sessuale con tutti i miei “scopamici”. Per me ormai esisteva solo Mario, ormai uscivo di casa solo per lavorare e allenarmi, mentre passavo le serate a farmi del male, a pensare a quello che non era ancora stato, alle difficoltà di accettare nuovamente il fatto di essermi innamorato di un ragazzo. A me piaceva il fatto di essere bisessuale nella sfera del sesso puro, ma nel sentimento era una cosa che mi creava disturbi, lo dimostrava il fatto che ero stato fidanzato soltanto con un ragazzo e in segreto assoluto (Pier, di cui ho raccontato tante volte). Comunque, tornando al racconto, passarono diversi giorni senza che la situazione si sbloccasse, lui in allenamento stava per conto suo limitandosi a salutarmi e io non avevo nemmeno il coraggio di parlarci perchè non sapevo come e se dirgli cosa sentissi per lui. Mi è capitato tante volte nella vita di dover reprimere sentimenti, di accettare prematuramente rifiuti dolorosi ma per una volta il destino girò dalla mia parte. Una sera mi trovavo sul letto a guardare la tv, deciso come ormai capitava da giorni, a non uscire, quando mi arrivò un messaggio di Mario al cellulare che mi chiedeva un incontro per parlare; accettai di buon grado e stabilimmo ora e luogo dell'incontro. Quando arrivai Mario era già là ad aspettarmi, un po' infreddolito ma sorridente: era bellissimo, indossava un jeans scuro stretto con la caviglia scoperta come va di moda ora, una bella camicia bianca e sopra un giacchino nero, inoltre si era stirato i capelli, pettinati sul suo lato destro. Salito in auto, mi guidò in direzione di un ampio parcheggio che, ad eccezione del periodo estivo, era decisamente isolato, qui spensi l'auto e attesi cosa aveva da dirmi. Mario abbassò la testa, sembrava emozionato e teso, poi mi disse che aveva pensato tanto a quello che era successo, che io gli piacevo molto e che aveva troncato il rapporto con quel ragazzo con cui si sentiva, tuttavia era molto spaventato per le conseguenze perchè io ero troppo più grande di lui e temeva potessi avere delle esigenze che lui per ora non sentiva sue. Mi spiegò che non era vergine ma nemmeno un malato di sesso e che non amava i rapporti solo e soltanto carnali. Cercai di tranquillizzarlo, non mi interessava assolutamente l'idea di dovermelo solo scopare, a me lui piaceva davvero. Rinfrancato dalle mie parole , mi guardò e tra di noi ci scappò nuovamente un bacio, non lunghissimo per paura di essere visti ma molto intenso e caldo. Il resto della serata trascorse tra molte chiacchiere, risate e un clima sempre disteso tra di noi, poi al ritorno mi diede rapidamente un bacio di sfuggita sulle labbra, prima di scendere dall'auto e rientrare in casa. Tuttavia il rapporto rimase ancora misterioso per alcuni giorni, a volte capitava di baciarci ma sembravano episodi sporadici, a volte mi chiamava “amò” quando eravamo soli ma nel complesso la storia era rimasta quella di prima, amici con tanto in comune..il tutto fino all'ultimo venerdì di Ottobre. Avevamo finito tardi con l'allenamento e in più avevo casa libera per diversi giorni ma non pensavo nemmeno di uscire quella sera, avevo già in programma una scorpacciata di Serie Tv quando Mario mi mandò un messaggio, chiedendomi se mi sarebbe piaciuto vederci un film insieme, così da farmi compagnia, sapendo che ero solo. Gli dissi immediatamente di si e gli domandai se dovevo passarlo a prendere ma mi disse che si sarebbe fatto portare dai genitori, chiedendomi solo se avessi potuto successivamente riaccompagnarlo a casa al ritorno. Poco dopo si presentò a casa mia con alcuni DVD in mano, era bello e sorridente come al solito, per comodità si era infilato una tuta e aveva i capelli un po' spettinati dopo la doccia post allenamento. Entrato mi diede subito un lungo bacio con la bocca e subito notai che era più partecipe e “spinto” rispetto al solito. Decidemmo di vederci il film sul letto e lui probabilmente aveva già calcolato tutto. Arrivati in camera mia, caricammo un film nel lettore , poi mi chiese se poteva infilarsi sotto le lenzuola per stare più comodo, acconsentì e lui si tolse scarpe e tuta, rimanendo in intimo. Dopo pochi minuti di visione sentì una sua mano poggiarsi sulla mia coscia e presto farsi spazio, senza perdere troppo tempo mi aveva già toccato il pacco e stava strofinando senza remore. Fregandomene del film, mi girai verso di lui e attaccammo subito a pomiciare, non smettendo un solo attimo di toccare i nostri corpi. Così come avevo fatto una quindicina di giorni prima a casa sua, provai nuovamente a entrare nelle sue mutande e, stavolta, non mi fermò. Finalmente avevo il suo cazzo duro, non particolarmente grosso a dire il vero, tra le mie mani e la cosa diede ulteriore coraggio anche a Mario, che fece la stessa cosa con me. Continuando a pomiciare, iniziammo anche a segarci reciprocamente i cazzi, poi gli sussurrai all'orecchio “ti prego, spogliati...tutto, anche i calzini”. Lui sorrise e mi chiese se, scherzando, se mi piacessero anche i suoi piedi e io gli risposi che di lui mi piaceva tutto. A questo punto mi accontentò, tolse canotta, mutande e calzini e me lo ritrovai finalmente tutto nudo e tutto per me. Anche io mi tolsi i miei indumenti e poi me lo feci venire sopra. Ricominciammo a pomiciare e a toccarci ovunque, Mario era sempre più a suo agio e sempre più scatenato, si strusciava letteralmente sul mio corpo e respirava sempre più profondo. Magistralmente rovesciò la posizione in un classico 69, accogliendo per la prima volta il mio cazzo nella sua bellissima bocca, stringendolo tra le sue labbra carnose e lavorandolo con la sua lingua. Era un pompino da sogno, strepitoso ed eseguito perfettamente sotto ogni punto di vista. Dopo i primi secondi di solo godimento, pensai che probabilmente, per essersi messo in quella posizione, avrebbe gradito a sua volta lo stesso trattamento, per cui mentre lui proseguiva a succhiare avidamente, mi presi cura anche io del suo cazzo. Un assaggio di lingua su tutta la superficie mi fece constatare che aveva un buon sapore e un buon profumo, poi affondai più intensamente il gesto, lo presi in bocca e iniziai a ciucciare come meglio non sapevo fare. Volevo farlo impazzire, sapevo di essere un discreto spompinatore e feci il mio massimo, rendendomi conto che Mario gradiva e infatti dopo pochissimo giunse all'orgasmo, si staccò un attimo dal mio cazzo per avvisarmi con una voce flebile e goduta e poi mi scaricò un mare di sperma in bocca. Con voce quasi supplichevole mi disse se potevo scopargli il culo, cosa che ovviamente non mi feci pregare minimamente per fare. Acconsentendo alla sua richiesta di farlo “coperto”, infilai un preservativo, poi lo feci girare a pecora, trovandomi di fronte quel magnifico culo liscio e carnoso come quello di una donna. Lo leccai un po', ispezionandolo anche con un dito e capendo subito che era ben abituato a scopare da passivo, viste le scarse resistenze che ci vollero per “allargarlo”. Puntai il mio pisello sul buchetto e lo spinsi dentro, lui ebbe un sussulto di godimento, poi lo presi per i fianchi e iniziai a fottermelo al meglio. Le mie palle sbattevano rumorosamente sulle sue chiappe, il ritmo della scopata era frenetico e lui aveva preso a masturbarsi mentre lo scopavo. In pochi minuti il suo cazzo era di nuovo in tiro e io sostituì la mia mano alla sua, impugnandoglielo e iniziando a segarlo, senza mai smettere di fotterlo come meglio non potessi. Domandai a Mario se gli stesse piacendo e lui mi supplicò di continuare, che era meraviglioso e a quel punto gli chiesi di cambiare posizione: mi misi sopra di lui, quasi in posizione missionaria, sempre continuando a fotterlo e a segarlo ma riuscendo, in questo modo, anche a baciarlo. I nostri corpi sudati si continuavano a intrecciare come ricci e io sentivo l'orgasmo sempre più prossimo, non facendo comunque nulla per ritardarlo, visto che erano diversi minuti che lo stavo scopando. Sentì giungere un piacere immenso, Mario se ne accorse e iniziò ad ansimare guadandomi, come a volermi dare coraggio e spingermi verso un godimento intenso. Quando venni ansimai leggermente e lui mi infilò subito la lingua in bocca, poi mi tolse il preservativo e mi leccò intensamente tutta la cappella, gustandosi le ultime gocce di sperma rimaste. Gli domandai come voleva venire, se gradiva scoparmi a sua volta ma mi disse che preferiva il ruolo passivo in generale e che quindi, almeno per stasera, non avrebbe voluto scoparmi. Decisi, pertanto, di fargli un pompino: bastarono un paio di minuti per ritrovarmi ancora una volta tutta la sua gustosa sborra in bocca!! Trascorremmo il resto della serata, col film che scorreva senza seguito sulla tv, a baciarci e coccolarci, poi una rapida doccia e lo riaccompagnai a casa; probabilmente una nuova, tanto attesa fase del nostro rapporto era finalmente iniziata!!!
PS: Ci tengo a ringraziare Alexmodena82 e vogliagay che hanno avuto modo di leggere la prima parte del racconto e darmi alcuni utili consigli. Mi scuso nel caso ci siano degli errori ma non mi funziona più il correttore di Word e rileggendolo per ora non mi sono accorto di nulla ma non si sa mai! Commentate che mi fa piacere :) .
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