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Compleanno a Firenze con Fabietto, parte 2


di Difficilissimo
22.05.2019    |    4.233    |    2 9.7
"“Ti amo, cazzo se ti amo” urlava in preda al più totale piacere..."
Riposammo un po', d’altronde quella devastante scopata di benvenuto ci aveva sfiancati e volevamo essere freschi per la nostra prima serata a Firenze. In programma avevamo una bella cenetta romantica per festeggiare la nostra piccola vacanza e il mio compleanno. Durante questa seratina intima, Fabietto aveva promesso di darmi i suoi regali e il fatto di averlo detto al plurale, mi incuriosiva parecchiò. Come al solito, mentre io ero pronto in perfetto orario, i preparativi di Fabietto andarono per le lunghe, tant’è che ad una certa decisi di scendere e aspettarlo sotto, abbastanza infastidito dai suoi tempi biblici. Quando scese, finalmente, era meraviglioso: si era messo le lenti a contatto, che mettevano ancora di più in risalto i suoi meravigliosi occhi azzurri, si era pettinato i capelli di lato in un modo che mi faceva impazzire e indossava una bella camicia elegante con tanto di papillon. Il mio Fabietto era meraviglioso. Mi sorrise con tutta la sua dolcezza e la sua innocenza e notai subito, tra le sue mani, una busta di carta che molto probabilmente conteneva almeno uno dei miei regali. Facendo lo scemo, provai a chiedergli cosa fosse ma mi disse subito che avrei dovuto pazientare. Avevamo prenotato un ristorante non molto lontano dal nostro albergo, visto che ci saremmo mossi a piedi. Aiutati dal navigatore del telefono, in circa 15 minuti, raggiungemmo il locale. Chiaramente non avevamo mai mostrato pubblicamente la nostra storia e anche quella sera tutto lasciò presagire la stessa cosa. Cenammo come due amici, senza concederci troppe smancerie ma tutto sommato fu una serata davvero piacevole. Ridemmo tanto, di vero cuore, al punto che ad una certa ebbi anche il singhiozzo. Inoltre ci concedemmo qualche bicchiere in più, approfittando del fatto che nessuno dei due avrebbe dovuto guidare o tornare a casa dai genitori in condizioni penose. Verso la fine della serata, Fabietto mi diede la busta: all’interno vi era una meravigliosa polo color panna che mi aveva comprato prima di partire con i suoi risparmi. Questo regalo, fatto col cuore, mi aveva veramente commosso, tant’è che mi uscii una lacrima e lui subito, imbarazzato per la mia reazione, mi prese in giro per sdrammatizzare il momento. Pian piano mi avvicinai e gli dissi pian piano che se non fossimo stati in un locale pubblico lo avrei baciato. Poco dopo, ci concedemmo un’ultima bevuta e pagammo un conto alquanto salato ma dopo tutto ne era valsa la pena sia per la bellissima atmosfera che per la meravigliosa fiorentina che avevamo mangiato. Usciti dal locale mi accorsi subito che Fabietto era decisamente ubriaco e barcollava vistosamente, oltre al fatto che sembrava anche piuttosto su di giri. Dopo alcuni minuti di camminata, lo vidi avvicinarsi sempre più. Nonostante la presenza di altra gente, che in una situazione di normalità lo avrebbe decisamente frenato, mi cercò la mano e me la strinse, per poi poggiarsi a me. Camminammo in quella posizione per un po', poi in prossimità dell’albergo, Fabietto si staccò e proseguì da solo. Giunti in camera, ero ancora in attesa del secondo regalo e lui, notando che lo osservavo incuriosito mi disse:
“Che vuoi?” e si mise a ridere!
“Buh, pensavo mi volessi dare qualcosa, forse mi sbagliavo” mi giustificai io.
“Può darsi” disse lui, prima di invitarmi a mettermi sul letto e aspettarlo. Si chiuse per un po' in bagno e io non riuscivo minimamente a capire cosa stesse facendo. Abbastanza appesantito dalla cena ma anche un po' eccitato, iniziai un po' a denudarmi, togliendo le scarpe, sbottonando la camicia e i pantaloni. Dopo un po', finalmente, la porta del bagno si spalancò e rimasi a bocca aperta per via della scena che mi si presentò. Fabietto era di fronte a me, truccato da donna e in intimo femminile. Era la prima volta che faceva una cosa del genere, consapevole di come certe perversioni mi stuzzicassero decisamente la fantasia. Era meraviglioso, anche grazie ai suoi normali lineamenti che erano già molto delicati e femminili. I suoi capelli biondi, lunghi, gli davano un’aria decisamente sexy, così come il trucco che pur fatto in modo spartano, era apprezzabile. Si era messo un bel rossetto rosa glitterato e un po' di matita agli occhi, smalto alle dita e una canotta intima femminile, un meraviglioso perizoma e un paio di calze a rete. Rimasi senza fiato tanto era bello e sexy. Con movimenti sensuali si avvicinò a me e mi fece cenno di alzarmi, mi strinse le braccia al collo e, alzandosi sulla punta dei piedi, mi baciò. Sentì la strana sensazione del rossetto sulle sue labbra ma poi mi persi nella morbidezza della sua lingua. Intanto le sue mani iniziarono a farsi più moleste e mi tolse la camicia per poi sfogarsi sui miei pettorali. Iniziò ad accarezzarli con foga, palpandomi tutto freneticamente. Poco dopo mi abbassò i pantaloni e le mutande, mettendo a nudo il mio cazzo. Senza pensarci molto, si inginocchiò e lo prese in bocca. Stavo impazzendo dal piacere: al di là della perfezione del suo pompino, peraltro eseguito a grande ritmo, il solo vederlo in quel modo, vestito da donna, mi mandava in estasi. Senza freni, Fabietto mi sbocchinò per diversi minuti, accarezzandomi anche dolcemente il culo, poi mi fece stendere sul letto e mi salì sopra. Iniziò a strusciarsi come una troia mentre avevamo ripreso a pomiciare furiosamente. Avesse avuto anche il seno sarebbe stata una ragazza meravigliosa, era davvero la perfezione. Sentivo il suo pacco, ancora contenuto dal piccolo perizoma (che seppi dopo aver rubato alla sorella), a contatto con la mia pancia e la sensazione era bellissima. Dopo un po' prese a leccarmi ovunque, scese ai piedi e mi tolse i calzini, li succhiò rapidamente anche se non era una cosa che amava fare di solito, poi salì e mi mordicchiò i coglioni. Senza freni e senza vergogna, si tuffò sul mio culo e iniziò avidamente a leccarlo. Sentivo la sua lingua farsi spazio tra le mie chiappe e poco dopo aggiunse anche un dito. L’idea che avesse anche uno smalto dello stesso colore del rossetto mi mandò ancora più in estasi. Mentre mi lavorava il culo, fui tentato di portare una mano sul mio cazzo e masturbarmi ma lui se ne accorse e me la spostò immediatamente, facendomi capire che avrebbe comandato lui quella sera. Quando ritenne che il mio sedere era pronto a subire una penetrazione, si abbassò il perizoma e fece svettare fuori il suo enorme e fantastico cazzo. Adoravo quel pene più di ogni altra cosa al mondo, tanto da avere il telefono pieno delle sue foto hot. Alcune che mi invia lui e altre che gli facevo io (a volte anche di nascosto) nei nostri momenti di intimità. Mi penetrò deciso e iniziò a muoversi. Era una cosa abbastanza rara tra noi visto che la stragrande maggioranza delle volte ero io a fare l’attivo e lui che lo prendeva fieramente nel culo senza contegno. Stavolta aveva deciso di farmi assaporare tutta la vigorosità di quell’enorme cazzone. Era una sensazione fantastica e mi lasciai andare completamente: complice anche l’alcool, che aveva frenato ogni nostra inibizione, presi ad ansimare fortissimo e a incitarlo a scoparmi. Le mie porcate non fecero che scatenarlo ancora di più e Fabietto prese a chiavarmi a mille. La sua espressione era di piacere totale, il suo volto era trasformato in una maschera di godimento e il trucco lo rendeva ancora più cagna di quello che era. Ansimava forte con la sua vocetta da femmina e capì che stava per venire. I suoi colpi erano sempre più vigorosi ma allo stesso tempo stava rallentando il ritmo fino a che non sentii una quantità pazzesca di sborra violarmi il culo. Fabietto era senza fiato e crollò di fianco sul letto mentre io, senza dire nulla, mi girai dalla sua parte, gli sfilai il perizoma e lo penetrai da dietro. Il suo meraviglioso culetto rotondo accolse il mio cazzo senza grosse difficoltà. Presi a chiavarlo a perdifiato e lui ansimava senza ritegno.
“Ti amo, cazzo se ti amo” urlava in preda al più totale piacere.
“Anche io amore mio, sei la mia vita” gli dissi mentre proseguivo a fargli il culo con tutta la voglia possibile. Più volte cercammo le nostre lingue e quando non accadeva io non potevo smettere di baciarlo ovunque o di palparlo. Sborrai dopo circa un quarto d’oro e fu un orgasmo meraviglioso e di un’intensità unica. Dopo essermi svuotato totalmente nel suo culo, restai a guardare il soffitto, incredulo per quello che avevamo fatto. Non potevo ancora credere che Fabietto si era vestito da donna per me. Glielo avevo detto, spesso scherzando, diverse volte perché ero convinto che con i suoi lineamenti potesse essere perfetto per quel ruolo durante i nostri rapporti intimi ma lui si era sempre opposto, spesso anche perdendo la pazienza o rispondendomi male. Sapevo che, col fatto che si era portato le cose direttamente da casa, aveva premeditato la cosa al solo fine di farmi contento. Restammo alcuni minuti in silenzio e lui sembrava improvvisamente aver cambiato umore. Dopo un po' fu lui a rompere quell’assordante quiete:
“Non ti abituare, l’ho fatto per farti un regalo” mi disse.
“Tranquillo amore, ho apprezzato davvero tanto, non me l’aspettavo”
Passarono altri secondi di silenzio che mi parvero interminabili, poi Fabietto si girò verso di me e mi sembrò preoccupato.
“Cosa sono io per te?” mi chiese.
“Sei quello che ho sempre desiderato, ti amo come non ho mai amato nessuno, cucciolo mio”
“Non stiamo facendo una cazzata vero? Io non voglio starci male”
“Stai tranquillo, amore” e lo baciai. Da lì riprendemmo a fare l’amore: durò per tutta la notte…
PS: nei seguenti due giorni abbiamo continuato a fare l'amore anche se in maniera più classica. Per questo non racconterò ulteriormente di questa vacanza mentre dal prossimo testo che scriverò narrerò di alcuni episodi avvenuti molti anni fa e che si sono intersecati col mio presente, sperando vi piacerà!!!
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