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La perversione di Fabietto (quarta parte su Ionel)


di Difficilissimo
27.06.2018    |    4.333    |    2 9.6
"Gli ultimi avvenimenti riguardanti Ionel mi avevano fatto capire tante cose..."
Gli ultimi avvenimenti riguardanti Ionel mi avevano fatto capire tante cose. In primis che ero tremendamente innamorato di Fabietto e infatti il giorno seguente a quella scopata con il 18enne rumeno, mi sentì molto male con me stesso e pieno di sensi di colpa. Seconda cosa, avevo capito una cosa di Fabietto che prima mi era totalmente ignara: lui non aveva alcuna intenzione di scoparsi Ionel ma era eccitatissimo dall'idea che fossi io a scoparlo. Impazziva a pensarmi con altri ragazzi e me lo confidò, lasciandomi di stucco. In pratica amava essere tradito ma allo stesso tempo voleva saperlo e la cosa gli provocava erezioni praticamente immediate. Nei giorni seguente scopammo come non mai tra di noi, Fabietto era scatenato e insaziabile e passavamo interi pomeriggi a farlo a casa sua (i genitori rientravano sempre per l'ora di cena) oppure intere serate in macchina. Il più delle volte, prima di iniziare, Fabietto mi parlava di Ionel e si faceva raccontare nel dettaglio tutti i particolari della chiavata che avevo avuto con quel ragazzo oppure mi costringeva a rivelargli cosa avrei fatto in compagnia di ragazzi che trovavamo comunemente attraenti. Gli provai a chiedere se volesse fare una cosa a tre ma lo feci più per metterlo alla prova che altro. Mi rispose che non gli avrebbe certo fatto schifo ma che la sua priorità era vedermi scopare con Ionel, osservarci da vicino e masturbarsi di fronte a noi. A tal proposito iniziò a farmi anche molta pressione per far realizzare il suo sogno, con io che inizialmente ero molto diffidente. E Ionel? Il ragazzo rumeno mi scriveva di tanto in tanto ma mi accorsi che iniziava a considerarmi un po' la sua troia visto che erano messaggi del tipo:
“Ho voglia del tuo culo” oppure “ti sfondo” ai quali io prendevo tempo per via dei sensi di colpa verso Fabietto.
Nel mentre si andò delineando un'altra situazione molto particolare. L'estate scorsa, lavorando, ebbi modo di conoscere un ragazzino molto strano e particolare. Era albanese, molto magro e piccolino, dimostrava molto meno dei suoi effettivi 17 anni e non potevo certo considerarlo bello, nemmeno di viso. Era moro con un viso e una bocca un po' da criceto e molto molto anomalo nei comportamenti. Ciò nonostante, iniziai a guardarlo con desiderio e a farci più di un pensierino. I suoi atteggiamenti erano classici di un ragazzo molto effemminato a partire dalla camminata e dal modo di parlare. Me lo iniziai a trovare praticamente ogni giorno nella mia attività, sempre da solo o con la mamma e la sua figura mi incuriosiva- Era molto timido e praticamente non parlammo mai tra di noi se non qualche sorriso e i saluti. Ciò nonostante mi guardava in un modo particolare. Qualche tempo dopo, attorno a Settembre, iniziai a non vederlo più e mi arrivò una richiesta di amicizia su facebook di un profilo senza foto riconoscibili, quasi privo di contenuti sul diario e con pochissime amicizie in comune. Anche il nome sembrava falso. Inizialmente non sapevo chi fosse e decisi di scriverli, per verificare che non fosse qualche profilo fasullo o qualche scam. Mi spiegò subito che era lui e mi disse di chiamarsi Josif. La nostra conversazione durò pochissimo, giusto il tempo di capire che fosse lui, chiedergli come stava, quanti anni avesse e che scuola facesse. Lui rispondeva abbastanza a monosillabi e la cosa finì lì. Qualche tempo dopo iniziò a scrivermi con frequenza domandandomi spesso cosa facessi e dove fossi. Pensai subito di trovarmi di fronte ad un ragazzo molto solo e con pochissimi amici, la stessa sensazione che avevo avuto vedendolo e quindi provai un po' di pena per lui e decisi sempre di rispondergli. Solo che più passavano i giorni e più lui diventava insistente e la cosa è proseguita fino ad ora, con lui che a volte mi scriveva frasi tipo "sei bello" o "ti penso". Nell'episodio in particolare, io mi trovavo a letto con Fabietto a casa sua. Eravamo completamente nudi e avevano fatto l'amore per tutto il pomeriggio in modo meraviglioso, in un tutt'uno di abbracci, baci, penetrazioni e leccate. Stremati e sudati, eravamo ancora stesi sul materasso con Fabietto appoggiato al mio petto e io che accarezzavo i suoi meravigliosi capelli biondi mentre lui passava dolcemente il dito sul mio cuore facendomi i grattini. Improvvisamente suonò il mio cellulare, avvisandomi dell'arrivo di un messaggio su Facebook. Era proprio Josif con la sua immancabile richiesta di cosa stessi facendo. A Fabietto avevo già raccontato di lui e mi aveva detto di conoscerlo di vista e che era palesemente gay. Quando vide che mi aveva scritto il suo viso si illuminò e iniziò a chiedermi di scoparmelo, di rompergli il culo e di farlo godere. Io inizialmente non ero d'accordo ma decisi di giocare un po' e iniziai a stuzzicare Josif in chat, dicendogli a mia volta che era carino, come mai non avesse la fidanzata e cose così. Ma questa è un'altra vicenda della quale parlerò in seguito. Il punto è che quella situazione scaldò nuovamente Fabietto e in pochi minuti me lo ritrovai a cavalcioni sopra mentre si impalava il mio cazzo nel suo magnifico culo e poi ci saltava sopra scatenato, rantolando di piacere e guardandomi con amore e desiderio con i suoi meravigliosi ed enormi occhi azzurri. Mentre scopavamo mi iniziò a parlare di Ionel e mi disse che voleva assolutamente assistere ad una nostra scopata e mi supplicò di organizzare. Preso dal momento focoso e dall'enorme piacere, nonché dall'influenza che sapeva avere Fabietto su di me, presi il cellulare e mentre scopavamo mandai un messaggio a Ionel, proponendogli la cosa. Rispose quasi subito e spiegò che per lui poteva andare bene ma, vista la particolarità della situazione, voleva almeno 50 euro, cifra che sia io che Fabietto accettammo immediatamente di dargli. Fabietto, inoltre, avrebbe messo a disposizione la casa, in modo da non correre inutili rischi nel farlo in auto.
L'appuntamento in questione era fissato per il giorno seguente. Passai a prendere Ionel di fronte alla palestra. Aveva da poco finito di fare lezione e si era fatto la doccia, chiaramente in mutande come suo solito. In auto sembrò abbastanza a suo agio e mi raccontò della sua giornata. Lo trovai particolarmente bello, era andato il giorno prima dal parrucchiere e trovai che il nuovo taglio, abbinato a qualche ciocca di colpi di sole, gli donasse particolarmente e glielo feci notare. Ionel mi sorrise un po' imbarazzato, sicuramente poco incline a questo genere di complimenti e smancerie. Come suo solito indossava un paio di pantaloncini corti, una canotta smanicata per mostrare il fisico e le infradito. Durante il tragitto decisi di spingermi un po' oltre per capire anche a che grado di porcaggine lo avevo spinto e allungai la mano fino a cercare la sua coscia. Dopo averlo accarezzato, spostai il palmo sul pacco già bello duro e sporgente. Inizia a strofinare per mano e lui mi lasciò tranquillamente fare, così decisi di spostare l'orlo e far scattare fuori come uno scettro il suo bel cazzo. Lo impugnai e iniziai a segarlo e lui appoggiò la testa sul sedile e socchiuse gli occhi, lasciandosi andare a qualche respiro un po' affannoso. Preso dal momento, gli domandai cosa pensasse sinceramente di Fabietto, visto che avevo sempre avuto il sentore che lo trovasse interessante e ne fosse attratto. Ionel, in piena sincerità, ammise di provare antipatia a pelle per Fabietto perché lo trovava la classica checca che faceva la troietta e provava a sedurre i maschi sculettando e facendo lo scemo. Mi disse che lo guardava in quel modo perché aveva voglia di rompergli il culo e fargli male. La cosa mi eccitò, non so perché ma mi fece davvero venir su il cazzo e iniziai a segarlo con più velocità. Quella situazione calda la portai avanti quasi fino a sotto casa di Fabietto, interrompendomi solo quando mancavano circa 200 metri in modo da dargli modo di ricomporsi. Parcheggiai la macchina e assieme a lui mi incamminai verso il portone della palazzina dove abitava il mio fidanzato. Suonammo il citofono, poi salimmo le scale fino ad arrivare alla porta, che era già stata aperta da Fabietto. Al nostro ingresso lui richiamò le nostre attenzioni, invitandoci a raggiungerlo in camera. La situazione si fece subito calda perché appena varcammo la soglia della sua stanza ce lo trovammo nudo, appena uscito dalla doccia e intento ad asciugarsi il corpo con un asciugamano. Ci sorrise e si avvicinò per salutarci: a me baciò in bocca con dolcezza e senza imbarazzo per la presenza di Ionel, poi andò da quest'ultimo e gli diede un bacio molto vicino alle labbra. Ionel rimase immobile, piuttosto infastidito dal gesto ma allo stesso tempo un po' incuriosito dalla situazione. Dopo aver pagato Ionel con i 50 euro pattuiti, iniziammo anche noi due a spogliarci, rimanendo presto completamente nudi. Fabietto era a pochi metri da noi e ci osservava, anche se le sue attenzioni erano focalizzate soprattutto sul cazzo di Ionel, che sembrava essere il suo vero desiderio. Io mi avvicinai al giovane rumeno e ci iniziai a pomiciare. Inizialmente lo vidi molto teso e poco a proprio agio ma sapevo che avrei potuto aiutarlo con dei preliminari molto caldi. Lo avvicinai al porto del letto e lo spinsi sul materasso, poi iniziai a leccarlo con cura. Presi in bocca il suo cazzo e iniziai a ciucciare alla grande. Il suo cazzo faceva su e giù tra le mie labbra e cercavo di spingerlo il più giù possibile, gustandomi i suoi gemiti sempre più decisi. Ionel iniziava a sciogliersi e a estraniarsi dall'anomalia di quella situazione. Quando si sentì pronto, mi ordinò di mettermi a pecora, dandomi della troia e promettendo di rompermi il culo. Mi posizionai in modo tale da riuscire anche a osservare Fabietto, che nel mentre si era seduto sulla sedie da ufficio e si stava tranquillamente segando il cazzo. Specialmente dopo aver udito Ionel che mi prometteva un sesso violento e mi dava della troia, Fabietto sembrò scatenarsi e aumentò sensibilmente il ritmo della sua masturbazione. Ionel si posizionò alle mie spalle, mi sputò sul buco del culo e fece lo stesso sulle sue dita, poi iniziò a lavorarmelo un po'. Quando ritenne che era pronto, mi puntò il cazzo e mi penetrò deciso, non prima di aver indossato il preservativo. Iniziò a fottermi come un maiale mentre io me ne stavo a gattoni e osservavo Fabietto che si segava e Ionel dallo specchio. Era una situazione troppo eccitante, da sogno e mi lasciai andare al piacere più totale. Intanto Fabietto si era alzato e, continuando a segarsi, si stava avvicinando a noi. Nei suoi occhi vedevo una luce particolare, una sorta di soddisfazione e perversione che non avevo mai notato. Ionel lo invitò ad avvicinarsi e lui lo fece. Il rumeno allungò una mano e impugnò il cazzo bello grosso di Fabietto e si sostituì a lui nella sega. Fabietto iniziò ad ansimare senza ritegno, facendo avanti e indietro col bacino. Era sul punto di esplodere e Ionel se ne accorse, tant'è che gli ordinò di ficcarmelo in bocca e di scoparmi oralmente mentre lui mi rompeva il culo. Fabietto obbedì e mi infilò il suo grosso pene tutto in bocca. Iniziai a succhiarlo avidamente e nel mentre mi segavo con la mano destra. Anche Ionel da dietro, eccitato dalla scena e soddisfatto per il buon ritmo che aveva preso la nostra scopata, iniziò ad aumentare la spinta e i decibel dei gemiti. Eravamo tutti e tre molti vicini all'orgasmo, troppo presi da una scena veramente eccitante. Il primo a venire fu Fabietto, che mi scaricò una quantità industriale di sborra calda in gola e urlò di piacere così come gli piaceva fare, con la sua voce femminile. Mi trattenne per la testa e rimane fermo là, muovendosi sempre più lentamente in modo da svuotarsi ogni goccia. Solo quando ritenne che le sue voglie erano state accuratamente soddisfatte, si staccò. Avevo la bocca strapiena di sborra e la mandai giù, gustandomela. Intanto Ionel proseguiva nella chiavata e i suoi colpi iniziavo a sentirli, si facevano sempre più violenti così come la sua bocca si faceva sempre più volgare e mi attribuiva parole come puttana, troia, frocio, eccetera. Poco dopo fui io a venire, ebbi un orgasmo davvero intenso e mi venni quasi interamente nella mano anche se un po' di schizzi finirono sul letto di Fabietto. Costui, ancora completamente nudo, si era di nuovo accomodato sulla sedia da ufficio, a pochi centimetri da noi, e si stava accarezzando il pisello semi moscio mentre si gustava la scena con un piede poggiato proprio sul bordo del letto, a pochi centimetri da me. L'orgasmo di Ionel giunse un paio di minuti dopo e fu violentissimo. Iniziò a rantolare e a serrare i denti come suo solito, nel tentativo di fare quello sguardo da duro che rompe i culi che gli riusciva tanto bene. Si accasciò pesantemente sulla mia schiena, stremato, poi riempì il preservativo con un mare di sborra. Sentivo il caldo nel mio culo e attesi che lui si spostasse. La stanza era un autentico macello tra le lenzuola disfatte, le macchie di sborra e la puzza tremenda di cazzo e sudore che c'era nell'ambiente. Ionel e Fabietto si fumarono una sigaretta in relax, poi il rumeno si rivestì e attesa che feci lo stesso anche io per riaccompagnarlo poi a casa. Fabietto ci seguì fino alla porta ancora tutto nudo e sull'uscio ci diede un fugace bacio a entrambi sulle labbra. Stavolta non fece neanche la mossa di restituire i soldi, li tenne senza farsi problemi. Nel tragitto di ritorno mi intimò nuovamente di non dire niente a nessuno di quel nostro rapporto e mi disse che comunque gli era piaciuto e avremmo potuto rifarlo. Rimasto solo, dopo averlo fatto scendere, chiamai Fabietto per capire cosa volesse fare e mi pregò di raggiungerlo. Al mio arrivò tornai in camera da letto e lo trovai nudo sul letto col preservativo di Ionel vicino e già accuratamente svuotato nella sua bocca. La troiaggine di quel ragazzino mi fece perdere il contegno, mi spogliai rimanendo in calzini e lo presi di forza, scopandomelo con rabbia e gustandomi i suoi gemiti e i suoi lamenti di dolore. Gli venni nel culo e lo feci con vigore, urlando di piacere. Lui a sua volta giunse all'orgasmo segandosi il cazzo durante la penetrazione e schizzò ovunque, sporcando me, se stesso e il letto. Rimanemmo a lungo abbracciati a coccolarci, poi mi guardò e mi disse:
“Ora vorrei che ti scopassi davvero Josif, fallo per me e rompigli il culo”.
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