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La svolta (terza parte su Ionel)


di Difficilissimo
22.06.2018    |    5.657    |    7 9.6
"Quando soddisfai, almeno parzialmente, la mia voglia di piedi, salì nuovamente verso l'alto per giungere dove Ionel desiderava: al suo cazzo..."
Informai immediatamente Fabietto di quello che era accaduto con Ionel e anche in questo caso, reagì tutt'altro che male. Sembrava esserci un interesse smisurato del mio ragazzo nei confronti di quell'accattivante rumeno 18enne dal fisico palestrato. Specialmente, l'aver saputo che Ionel avrebbe potuto fare delle cose anche piuttosto spinte in cambio di denaro, iniziò a convincerlo della possibilità di potercelo scopare assieme. Tuttavia la prospettiva di una cosa a 3, coinvolgendo il mio Fabietto, per ora non mi convinceva più di tanto. Anzi, la mia prima idea fu quella di troncare definitivamente i rapporti con Ionel per evitare che quella situazione potesse complicarsi e magari andare a guastare la mia storia con Fabietto. Lo vedevo troppo preso da Ionel e più volte, nei giorni seguenti, finimmo a scopare in modo pazzesco dopo aver parlato di lui oppure che Fabietto si masturbasse furiosamente, inviandomi anche foto del cazzo, se il discorso avveniva in chat. Fu proprio Fabietto però, pur capendo che per il momento non volevo coinvolgerlo, a spingermi a riscrivere a Ionel e valutare meglio quel suo messaggio sul ricevere denaro in cambio di sesso. Accertatomi che Ionel era solo in quel momento e che potesse parlare liberamente, gli domandai fino a che punto sarebbe voluto spingersi e a che cifre. Le iniziali richieste mi parvero folli: era disposto a fare un po' tutto ma non voleva meno di 100 euro per il sesso orale, arrivando ad oltre 200 per scopare. Gli feci presente che mi sembrava molto esagerato e pian piano limammo la cifra. Alla fine sembrò accontentarsi di 100 euro ma per fare praticamente tutto. In fondo, però, ero io a non essere convinto: mi sembrava squallido pagare un ragazzo di 18 anni per fargli fare sesso e iniziai a prendere tempo.

Ma Fabietto non era dello stesso parere e fu chiaro: se non ci fossi andato io sarebbe stato lui a contattare Ionel e proporgli la stessa cosa. Ormai desiderava il cazzo di Ionel nel suo culo e si scatenava letteralmente all'idea di essere posseduto dai suoi muscoli e dal suo fisico strepitoso. Così alla fine, ondevitare di vedere Fabietto pagare per andare con Ionel, decisi di farlo io. Ci accordammo per vederci appena dopo cena e mi spiegò il punto in cui desiderava essere passato a prendere. Ionel, al mio arrivo, era già là e sembrò subito un po' teso per la situazione. Indossava un paio di infradito, un paio di jeans corti e una delle sue inseparabili magliette smanicate che gli mettevano in risalto il bel fisico. Per l'occasione avevo pensato di portarlo in un posto speciale che avevo scoperto negli ultimi mesi: era una sorta di piccola palude che non conosceva praticamente nessuno ed era molto “imboscata”. Per accedervi, occorreva passare con la macchina in un tratto di prato, poi si sbucava in questo piccolo spazio fuori da tutto e da tutti, dove regnava la pace. La presenza (limitata) di qualche preservativo mi aveva fatto intuire che qualcuno aveva trovato a sua volta il posto ma era davvero poca roba e là mi sentivo parzialmente al sicuro. Voltai la macchina verso il punto di uscita, in modo da essere pronto alla fuga in caso di arrivo di qualcuno, che comunque avremmo tranquillamente notato attraversare il prato. Ionel si guardò attorno e lo vidi un po' intimorito: l'isolamento di quel posto e il buio che scendeva, probabilmente lo aveva agitato e giustamente non poteva fidarsi ancora ciecamente di me. Essendomi accorto dei suoi timori, lo tranquillizzai e gli spiegai che là eravamo al sicuro e che di me si sarebbe potuto fidare. Passammo nei sedili posteriori non prima che lui si fosse fumato una sigaretta, poi, prima di iniziare, mi chiese i 100 euro, che tirai fuori dal portafoglio e glieli consegnai. Senza perdere molto tempo, Ionel si sfilò la maglia, facendo uscire il suo splendido petto. A mia volta iniziai a spogliarmi. In pochi istanti eravamo completamente nudi e lui era immobile che mi osservava, come a volermi far capire che sarei dovuto essere io a prendere in mano la situazione. Mi avvicinai alla bocca ma mi spostò subito, dicendomi che non avrebbe voluto baci in bocca ma gli feci presente che ci eravamo accordati per una cosa completa e alla fine scosse le spalle, come a lasciare a me la scelta. Tentati nuovamente di giungere alle sue labbra e, stavolta, pur freddamente mi lasciò fare. Infilai la mia lingua nella sua bocca e lui rispose timidamente, ma senza farsi coinvolgere molto. Con la mano giunsi al suo cazzo, che era già piuttosto barzotto e mi fece intuire che in fondo la situazione non gli dispiaceva. A sua volta cercò il mio cazzo e iniziammo a segarci a vicenda senza mai smettere di baciarci. Poco dopo Ionel si staccò dalla mia bocca e iniziò ad ansimare, si sdraiò sul sedile e smise di segarmi, lasciando completamente l'iniziativa a me. Io gli salì sopra e ripresi a baciarlo sul viso senza smettere di segarlo. Poi passai al collo e gli feci un paio di succhiotti per poi arrivare al petto. Là mi scatenai con la lingua, amavo leccare i suoi muscoli e i suoi capezzoli e mi parve che stesse apprezzando particolarmente la cosa, visti i decibel dei suoi gemiti che aumentavano. Dopo una rapida passata di lingua anche tra le ascelle, ripresi a leccare il petto e scesi verso il basso, arrivando ai suoi addominali a tartaruga. Mi avvicinavo sempre più al cazzo e ne iniziai a sentire l'odore di uomo, inebriante, estasiante. Ionel iniziò a muovere il cazzo da solo avanti e indietro, quasi a supplicarmi di prenderlo in bocca. Ne aveva una voglia tremenda, riuscivo a captarla bene ma io avevo altri piani e come di mia consuetudine decisi di posticipare l'assaggio del cazzo per godermi prima la parta bassa del suo corpo. Passando lateralmente al cazzo giunsi fino all'inguine, odorai le sue palle pelose e poi scesi con la lingua lungo le gambe abbastanza rapidamente per giungere ad una delle cose che in assoluto adoro di più: i piedi. I suoi mi piacevano davvero molto, erano delicati, tipici di un ragazzino della sua età. Li assaporai e aveva un odore forte. Sommato a quello di cazzo che regnava nell'ambiente, capì che non si era lavato prima di uscire, anzi a mio avviso era anche andato in palestra ma senza farsi la doccia e la cosa mi eccitò ancora di più. Iniziai a leccare avidamente tutta la pianta del piede, gustandomi ogni centimetro di quel ben di Dio, passando la lingua tra le dita, sotto, sopra, ovunque. Lui mi lasciava fare e mi osservava perplesso, forse poco abituato ad avere a che fare col feticismo. Quando soddisfai, almeno parzialmente, la mia voglia di piedi, salì nuovamente verso l'alto per giungere dove Ionel desiderava: al suo cazzo. Con il suo accento rumeno mi invitò, senza troppi giri, a succhiarglielo immediatamente, mi prese la testa e me la spinse di forza là. Un colpo di lingua sull'asta lo fece sussultare di piacere, un secondo colpo più deciso lo fece ansimare forte. Poi mi concentrai sulla sua cappella, il cui fortissimo odore mi stava facendo impazzire di piacere. Leccai bene tutt'attorno, poi serrai le labbra e lo accolsi dentro, iniziando a muovermi su e giù con la testa e facendo scivolare il suo cazzo attorno alla mia lingua, che con delicatezza e cura spazzolava piacevolmente tutto ciò che trovava lungo il percorso. Ionel iniziò a venire su e giù col bacino e a stropicciarmi i capelli, a volte mi chiedeva di continuare e mi invitava a succhiare, altre si limitava ad ansimare. Capì che avrebbe voluto venire ma temevo che poi si sarebbe fermato là, quindi mi staccai un attimo, contrapponendomi alla forza con cui mi tratteneva in basso e decisi di chiederglielo. Mi disse che avremmo potuto continuare perché aveva capito bene che volevo scopare e di non preoccuparmi, basta che avrei ripreso a succhiare che gli stava piacendo troppo. A quel punto mi tuffai nuovamente sul suo cazzo e intanto riuscì a far spostare un suo piede all'altezza del mio. Feci sollevare il mio pene in avanti e poi indietro, andandogli a stimolare il piede e lui capì che volevo essere segato, così prese a strusciarsi con l'arto inferiore. Ormai eravamo scatenati, in pieno piacere e io presi a succhiare come un pazzo, andavo su e giù a mille con la testa e con la lingua e Ionel iniziò a gemere fortissimo fino a che non mi accorsi che i suoi muscoli si stavano iniziando a contrarre, si tirò su col bacino e mi schizzò una quantità pazzesca di sborra calda in bocca. Attesi che tutte le gocce di quel prezioso nettare terminassero la loro corsa dentro la mia gola, poi gli leccai bene la cappella come a volerla ripulire. L'orgasmo lo aveva fiaccato e, come avevo previsto, aveva immediatamente smesso di segarmi con il piede. Tentai di muovermi da solo in modo da fargli capire che avrei voluto che continuasse ma mi chiese una piccola pausa, aprì lo sportello indossando solo le infradito e scese a fumare una sigaretta. Era uno spettacolo guardarlo nudo nel prato, all'aria aperta. Mi concentrai sul suo bel culo e sul suo cazzo ora moscio: un ragazzo veramente spettacolare! Terminata la sigaretta e col mio cazzo ancora durissimo, Ionel tornò a sedersi, chiuse lo sportello e mi impugnò il cazzo. Bastarono pochi colpi di mano e io spermai all'aria, con diversi schizzi che finirono sulla mia pancia e altri sulla sua mano e sulla sua gamba. Dopo l'orgasmo cercai nuovamente la sua bocca e stavolta mi baciò con più convinzione di prima. Iniziai a strusciarmi su di lui e gli salì sopra a cavalcioni. Mi sarei comportato da troia per metterlo a proprio agio e lui gradì immediatamente le mie intenzioni. Strusciavo le mie chiappe sul suo cazzo e sortì quasi subito l'effetto che volevo, perché un palo turgido puntava finalmente il mio buchino. All'orecchio mi sussurrò di prendere il preservativo, così come ci eravamo accordati per messaggio. Una parte di me, preso dal momento, aveva quasi sperato che non me lo chiedesse ma in fondo era la cosa più ovvia, sana e giusta. Afferrai il preservativo, lo scartai e lo aiutai a indossarlo, poi gli chiese come preferiva scopare e mi invitò ad aprire lo sportello dell'auto. Io mi posizionai a pecora in modo che il mio culo uscisse verso l'esterno dell'auto mentre lui, indossando le infradito, scese fuori e si mise in piedi alle mie spalle. Lo aiutai a penetrarmi, fu abbastanza facile e finalmente lo avevo dentro di me. Ionel non era vergine anche se a suo dire aveva scopato solo con ragazze. Mi diede subito l'impressione di sapersi muovere abbastanza bene. Rimase fermo qualche istante, come a far abituare il mio culo al suo cazzo, poi quando si accorse che non ce n'era tutto questo bisogno vista la mia abitudine, iniziò lentamente a muoversi avanti e indietro. Mi piaceva anche se avrei preferito osservarlo in faccia mentre mi scopava. Tuttavia i suoi colpì si facevano sempre più decisi in quanto a vigore. Aveva intenzione di farmi male, di farmi sentire la sua forza maschia e la durezza del suo cazzo fino in fondo, forse a volermi anche punire per averlo “costretto” a scopare per la prima volta con un uomo. Non che il tutto mi dispiacesse, anzi! Rimasi là a farmi fottere mentre lui rantolava e si aggrappava ai miei fianchi. In pochi minuti Ionel era un toro e iniziò a fottermi a mille, gemendo sempre più forte. Ma avevo troppa voglia di guardarlo in faccia e gli supplicai di cambiare posizione, cosa che accettò. Mi fece girare verso di lui, praticamente a carriola e, reggendomi per le gambe, si posizionò i miei piedi sulle spalle e mi entrò tra le cosce. Adesso era davvero la situazione che volevo, potevo osservarlo e l'espressione del suo viso era sempre la solita di sempre: quello sguardo quasi rabbioso, con i denti serrati, a voler far capire che era lui a comandare e a farmi male. Mi fotteva e rantolava, mentre io presi a segarmi il cazzo a tutta forza. Stavo godendo e non potevo più trattenere il mio piacere: un paio di volte rovesciai la testa indietro, sentivo un calore meraviglioso nel culo mentre il suo cazzo entrava e usciva, a volte andava anche lateralmente, altre si muoveva a cerchio, insomma Ionel ci sapeva fare veramente tanto. D'altronde un così bel ragazzo non aveva certamente difficoltà a rimorchiare giovani coetanei vogliose di essere chiavate. Dopo circa 15 minuti di scopata, quando ormai eravamo un bagno di sudore e la veemenza di Ionel sembrava scendere, il bel ragazzo rumeno giunse al secondo orgasmo di giornata e svuotò tutto all'interno del preservativo. Lasciò il cazzo ancora un po' dentro senza che questo perse subito consistenza. In quel modo riuscì a muoverlo ancora un po' e io continuai a segarmi sempre più ferocemente, ormai stavo venendo e Ionel l'aveva capito. Alzai il busto verso di lui a cercare la sua bocca, mi avvicinai che il mio volto era una maschea di piacere e lui mi schiaffò la lingua in bocca: venni immediatamente, schizzandomi addosso un mare di sperma. Scesi a mia volta dall'auto e con l'aiuto di alcuni fazzolettini ci ripulimmo prima di iniziare a vestirci. Prima di andare via Ionel si avvicinò a me, mi baciò in bocca e mi mise in mano i miei 100 euro. Provai a insistere per farglieli prendere ma mi disse che era partito con mille dubbi e che la sua idea era farlo per soldi ma non pensava potesse essere tanto piacevole. Alla fine gli regalai comunque 50 euro per ringraziarlo di quella meravigliosa scopata e gli dissi di comprarsi qualcosa che gli piaceva. Al ritorno finalmente era spigliato e parlammo ininterrottamente al contrario delle altre volte. Una volta che lo lasciai a casa corsi da Fabietto che mi scese già arrapato e con chiare intenzioni. Anche se ero venuto già due volte, la prospettiva di far svuotare anche Fabietto era troppo ghiotta. Quella sera, tra un racconto e un altro su Ionel, lo feci venire 3 volte....
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