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Gay & Bisex

Intrecci particolari - Capitolo 2


di Difficilissimo
27.10.2011    |    10.035    |    1 9.8
"Una sera avevamo bevuto un pò + della solita birra e oltre alla leggere sbornia ci aveva anche colto un improvviso acquazzone così che lui mi chiese se mi..."
Conoscevo Lothar da molto tempo, era più piccolo di me di 4 anni e non abitavamo molto molto distanti, direi 4-5 minuti a piedi e per questo ci era capitato spesso di giocare a pallone nel quartiere oppure di prendere insieme il pulman per le superiori. Proprio in questi due anni in cui ci era capitato di fare ogni mattina quel tragitto a piedi insieme avevamo stretto un pò di amicizia, non che prima non ce ne fosse ma non ci eravamo mai realmente messi a parlare. Soprattutto durante il mio quinto anno di scuola superiore, quando spesso andavo a scuola in macchina, mi era capitato più volte di riaccompagnarlo e avevo scoperto un ragazzo simpatico e disponibile. Fisicamente era veramente uno schianto devo dire, fin da piccolo ma con la crescita era diventato ancora più bello. Altezza media, capelli piuttosto lunghi neri lucente, bel viso e fisico da mozzafiato, carnagione scuretta. Inoltre ama vestire hip hop, aveva l'aria un pò trasandata e portava diversi piercing e orecchini. Ma l'aspetto rischiava di trarre in inganno perchè in realtà era un ragazzo calmissimo che tutt'al più si concedeva qualche bicchierino di troppo alle feste o al sabato. Io a dire il vero non ci ero mai uscito insieme tuttavia pochi mesi dopo il torneo di calcio di cui avevo parlato nel precedente capitolo, mi accorsi che sempre più spesso io e Lothar finivamo a parlare con una birra in mano nel parco vicino casa nostra. Lui si era da qualche mese fidanzato con una splendida ragazza, Giada, e non faceva che raccontarmi di lei, chiedermi consigli (era la sua prima vera storia) e roba del genere. Una sera avevamo bevuto un pò + della solita birra e oltre alla leggere sbornia ci aveva anche colto un improvviso acquazzone così che lui mi chiese se mi andava continuare la nostra chiacchierata nel suo garage. Entrammo e io rimasi sorpreso, sembrava in tutto e per tutto una camera da letto e mi spiegò che lo usava solamente lui, spesso ci dormiva quando voleva stare solo oppure ci portava gli amici oppure Giada a fare sesso. C'era veramente ogni tipo di confort che si trova in una camera: la tv con tanto di play, il pc, una stufetta e un letto ad una piazza e mezza, oltre ad un tavolino con delle sedie e un piccolo frigo bar. Io mi accomodai su una sedia mentre lui si tolse le scarpe e si stese sul letto, parlammo ancora per un pò e ben presto il nostro discorso di spostò sul sesso e l'argomento aveva visibilmente eccitato entrambi, che infatti ci accarezzavamo da fuori i rispettivi pacchi. Mi guardò con il suo intenso sguardo, quegli enormi occhi neri nel quale mi sarei perso per ore e mi disse: "Marco ti dispiace se mi faccio una sega? Sto scoppiando!" io acconsentì, sicuramente entusiasta dalla prospettiva di vedergli il cazzo, cosa che non mi era mai capitata. Lothar si alzò in piedi e accese il pc, aprì una cartella piena di sottocartelle con ogni genere di film porno e mi chiese quale volessi vedere. Avevo notato una cartella con scritto soltanto "G" e pensai subito alla parola gay ma non volevo fare figuracce per cui feci finta di niente e gli dissi di mettere un bel pornazzo di orge. Sicuramente spinti dall'aver bevuto, ci calammo entrambi i pantaloni fino alle caviglie e facemmo lo stesso con le mutande, rimanedo con i nostri cazzi per mano. Osservai bene il suo, cercando di non farmi scoprire e notai che era veramente grosso, sicuramente più del mio e notevolmente più di quello di Mauro. Era abbastanza scuro e già notevolmente in tiro e iniziammo entrambi a masturbarci, con foga direi e io continuavo a lanciare occhiate al suo cazzo. Se lo menava veramente di brutto ma non c'era verso di ansimate, urletti o gemiti, rafforzando la mia tesi che il comportamento di Mauro era un pò anomalo o almeno credo!! A dire il vero avevo avuto la sensazione che anche lui buttasse più di un occhio al mio pisello ma pensai che si trattasse di qualche fantasia che mi ero creato per via dell'eccitazione e delle birre. Giunse prima lui all'orgasmo e qui ebbe un piccolo sussulto, quasi un gridolino, venne all'aria e lo sperma gli macchiò, oltre alle mani e alle gambe, anche la maglietta mentre alcuni schizzi mi colpirono di sfuggita. Anche io raggiunsi presto il mio piacere ma cercai di contenere lo spruzzo parandolo con la mano, poi ci ritirammo su e rimanemmo a parlare un altro pò. Il giorno seguente mi scrisse su facebook e mi chiese se avessi voglia di tornare da lui, cosa che ovviamente accettai e si svolse tutto quasi come la volta precedente. Cosa che ripetemmo un pò di giorni, poi una sera, sempre un pò brilli, ci ritrovammo a parlare a casa sua. Lui era sul letto e si era tirato fuori il cazzo e se lo massaggiava, ormai a suo agio anche con me presente, quando mi chiese se avessi mai avuto esperienze gay. La domandà mi gelò, non sapevo assolutamente cosa rispondere e cercai di negare ma lui mi disse "guarda che io pure le ho avute, non c'è niente di strano, fa parte della nostra età". A quel punto confessai, un pò imbarazzato ma anche un pò libero dal peso di non poterne mai parlare con nessuno, ne parlammo per un pò, poi si alzò, sempre con l'uccello in mano, e mi venne davanti, me lo poggiò davanti alla bocca e mi ordinò di succhiarglielo. Lo afferrai per il sedere e lo spinsi dentro di me, non avevo alcuna voglia di preliminari o di farlo impazzire di voglia, volevo solo quel cazzo e lo presi tutto in bocca e iniziai a pomparlo come meglio non potevo, nonostante avesse un odoro fortissimo. Sapevo di essere bravo a fare pompini e in effetti lui gradiva, mi stropicciava i capelli e mi diceva continuamente "si, bravo, così". Non sarebbe durato molto, lo avvertivo, il ritmo era troppo alto per potersi trattenere e infatti sentivo il suo cazzo gonfiarsi sempre di più e alzai un momento lo sguardo per osservarlo, mi guardava e mi sorrise, poi si passò la lingua tra le labbra e io abbassai nuovamente gli occhi sul suo pisello, ormai pronto a esplodere. Mi avvertì dell'orgasmo e fece per spostarsi ma io lo bloccai e gli permisi di venirmi tutto in bocca, lo bevvi di gusto. Lui non disse una parola, si rivestì e terminammo là. Diventò una vera e propria abitudine, io lo spompinavo in garage, lui a volte mi faceva una sega, spesso non mi faceva nulla finchè un giorno non mi invitò da lui. Entrai nel garage e ci sdraiammo sul letto, mi osservò quasi in lacrime e mi disse che aveva problemi con Giada, poi mi prese con le mani la testa e mi baciò. Non era mai successo tra di noi e io risposi al bacio, poi ci iniziammo a denudare, ci accarezzamo, ci toccammo. Fu lui a scendere di sua iniziativa verso il basso, me lo prese in bocca visibilmente imbarazzato e chiaramente poco pratico e tentò, comunque con discreti risultati, di farmi un pompino. Capì che poi tutte quelle esperienze non le aveva avute se non qualche sega reciproca e probabilmente qualche pompino che si era fatto fare. Non mi fece venire subito, anche perchè lo fermai visto che volevo prolungare quel momento. Lo baciai di nuovo, mi piaceva il sapore della sua bocca e, anche se sinceramente non era il massimo dell'igiene, anche il forte odore del suo corpo. Gli passai la lingua sul collo, poi scesi sul petto, sulla pancia, sul pisello e andai ancora più giù fino ai piedi. Avevano un odore piuttosto sgradevole di sudore ma in quel momento avrei leccato qualunque cosa e lo feci, poi lo rigirai e gli passai la lingua anche sulla parte posteriore del suo corpo, fino al sedere. Spinsi la lingua fino a dentro il buco e lui ebbe un sussulto ma non volle farmi infilare le dita, pertanto tornai a occuparmi della sua bocca e della sua lingua. Ci intrecciavamo con passione, aveva chiaramente bisogno di sfogarsi per la sua situazione con Giada e io volevo assecondarlo in tutto anche perchè mi stava facendo impazzire di piacere. A sua volta scese in basso, mi leccò tutto, dalla testa ai piedi e si soffermò anche lui sul suo sedere, me lo leccò , ci sputò e ci mise prima un dito, poi quando verificò che non ero verginello dietro, aggiunse un secondo dito e mi sussurrò "mettiti a novanta". Non dissi nulla ed eseguì l'ordine, lui poggiò la punta del suo grosso pisello sul mio sedere e cercò di spingere di forza ma faceva fatica ad entrare. Gli spiegai che sbagliava il modo e che doveva infilarlo gradualmente così al secondo tentativo fece centro e lo sentì tutto dentro di me. Ebbi un notevole sussulto e lui iniziò a spingere con foga e con piacere e nel frattempo mi menava il pisello con la mano. Mi girai un paio di volte verso di lui e mi baciò, poi riprese a pomparmi al massimo. Sentivo il suo cazzo fino al mio intestino, non ne avevo mai preso uno così grosso e un pò di dolore lo avvertivo ma soprattutto avvertivo piacere. Venni in pochissimo tempo con la sua sega e sborrai totalmente sul letto ma non era questo il momento di pensare all'igiene per cui rimasi là a gattoni mentre Lothar mi sfondava letteralmente il culo. Aumentò di colpo l'intensità, poi sentì il suo getto caldo nel sedere, continuò a muoversi con lentezza dentro di me, quasi a voler svuotare anche l'ultima goccia che aveva dentro. Rimase alcuni istanti fermo dietro di me, sentivo che aveva il fiatone, poi si staccò e mi bacio, ringraziandomi. La nostra storiella andò avanti per un paio di mesi, senza alcuna complicazione di tipo sentimentale poi luì chiarì con Giada e decidemmo insieme di continuare a masturbarci insieme, anche reciprocamente se avessimo avuto voglia ma di non scopare più perchè a lui sembrava una mancanza di rispetto verso la fidanzata. Mauro però non era assolutamente scomparso dalla mia vita.... CONTINUA
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