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Gay & Bisex

Compleanno a Firenze con Fabietto


di Difficilissimo
15.05.2019    |    7.044    |    8 9.5
"Ormai ero sul punto di esplodere e non c'era più motivo per prolungare ulteriormente quella tortura..."
Ciao a tutti, torno a scrivere un racconto dopo quasi un anno di inattività. Come mai un periodo così lungo senza buttare giù niente? Premessa: sto ancora insieme a Fabietto, il giovane ragazzo 19enne col quale ho intrapreso una relazione poco più di un anno fa. Alla base della mia assenza c'è sicuramente lui. Con Fabietto è stata dura, non lo posso negare. Una storia che mi ha davvero dato tanto ma allo stesso tempo mi ha prosciugato di energie, di tempo, di pazienza e di tranquillità. Abbiamo vissuto momenti bellissimi alternati ad altri davvero brutti. Tutto a causa sua: Fabietto è un ragazzo eccezionale, bellissimo dal punto di vista fisico (quantomeno per i miei gusti), intelligente, ricco di interessi, propositivo ma allo stesso tempo tanto, troppo problematico. Amandolo alla follia, ho sempre assorbito tutti i suoi umori e malumori come una spugna, soffrendo forse anche più di lui per le sue difficoltà ed esaltandomi tanto quando lo vedevo felice. Senza dilungarmi troppo, Fabietto ha avuto dei problemi personali, soprattutto di natura scolastica, per via di alcune brutte cose che gli sono successe e questo si è andato a riflettere sul suo stato mentale, portandolo a soffrire come un cane e a cambiare il suo umore radicalmente. Di conseguenza, i problemi sono finiti anche all'interno della nostra storia. A più cicli, lui ha preferito la solitudine, l'isolamento, il tenersi tutto dentro a discapito dello stare con me. E' capitato di non vederci per diversi giorni e la cosa mi ha fatto veramente tanto soffrire.
Vi avevo raccontato della sua perversione nel vedermi fare sesso con altre persone, un qualcosa che ho scoperto e sperimentato la scorsa estate. Questa "variante" alla nostra relazione, è andata in scena per pochi mesi, dove ci siamo divertiti a creare situazioni particolari: alcune ve le ho raccontate, altre sono avvenute successivamente. Poi mi sono accorto che questa cosa mi faceva stare male, perché amavo troppo Fabietto e lui stesso si è reso conto che non era corretto continuare così. Qualche tempo fa, comunque, ho compiuto gli anni e, per festeggiare, ho pensato bene di organizzare un piccolo week end fuori con lui. Sono stato fortunato, perché quella data è caduta a fagiolo con un periodo di relativa felicità da parte sua, mentre poco dopo è nuovamente caduto nella sua apatia. Non avevamo possibilità di spostarci troppo viste le sue difficoltà scolastiche, le bugie dette ai genitori per convincerli a partire e giustificare il viaggio con me e il fatto che avessi deciso di pagare tutto io. Ci siamo, così, recati a Firenze, per trascorrere un paio di notti insieme. Fabietto era meraviglioso, sarebbe stata la nostra prima volta fuori da soli, da vera e propria coppietta. Le altre volte il progetto era sempre naufragato abbastanza in fretta, soprattutto per colpa sua e dei suoi casini a scuola. Ma stavolta nessuno ci avrebbe impedito di passare dei fantastici momenti insieme. In treno Fabietto era sorridente, lo ammirai in tutta la sua giovane bellezza. I suoi capelli biondi e lisci, tenuti ultimamente più lunghi (quasi fino alle spalle), mi piacevano molto e gli davano un'aria ancora più candidata e fanciullesca di quella che aveva. Sentendosi a suo agio con me, aveva deciso di indossare gli occhiali da vista che si coprivano un pò i suoi meravigliosi occhi azzurri ma che in fondo gli donavano e un pò mi eccitavano anche. Gli chiedevo spesso, quando facevamo l'amore, di tenerli su perchè mi scatenava particolarmente quando li indossava.
Per buona parte del viaggio ci trovammo in compagnia di altre persone e questo frenò decisamente la nostra intimità. Ci limitammo a qualche sorriso e a qualche battuta, ma per lo più rimanemmo ognuno per conto proprio. Nella seconda parte del viaggio, invece, ci ritrovammo per un pò di tempo da soli: ne approfittai, finalmente, per baciarlo, seppur di sfuggita. Arrivati a destinazione, camminammo un pò per giungere all'hotel, facemmo l'abituale check in e poi entrammo in quello che sarebbe stato il nostro regno d'amore. Non avevo voluto badare a spese: sarebbe stata la nostra prima notte fuori e volevo che tutto fosse perfetto. La camera era bellissima, moderna, pulita e assolutamente romantica. Ormai non avevo più motivo per frenarmi, lo desideravo in maniera incredibile. Mi avvicinai a lui mentre stava sistemando la sua roba, con ancora il giubbotto addosso. Glielo sfilai lentamente, lasciandolo cadere a terra, poi lo strinsi. Lui provò a divincolarsi via senza troppa convinzione. Capì che in fondo non aspettava altro ma gli piaceva farsi un po’ desiderare. Badai poco ai suoi capricci e gli iniziai a baciare il collo. Mi inebriai del suo profumo, spruzzato sempre in grosse quantità. Fabietto rimase inizialmente fermo, tentò nuovamente di protestare ma io continuai. Lui si sciolse e tirò il braccio indietro, afferrandomi per il collo e tirandomi verso di lui. Lo baciai, sentendo la sua lingua dentro la mia. Poi lo presi e lo girai, infilando nuovamente la lingua nella sua bocca. ll bacio era passionale, ci stavamo gustando l'uno il sapore dell'altro, come se fosse la prima volta tra noi. Pian piano ci avvicinammo al letto matrimoniale e lo spinsi sopra. Lui si sfilò le scarpe aiutandosi col piede opposto e le scalciò via, io le tolsi a mia volta e lo raggiunsi, salendogli a cavalcioni. Riprendemmo a baciarci, stavolta senza sosta. Mentre le nostre bocche si univano in un intreccio di lingue, saliva e sensazioni meravigliosi, con la mano gli alzai lentamente la maglia, scoprendo la sua pancia, che presi ad accarezzare con dolcezza. Avevo voglia di godermi tutto il suo corpo perchè mi faceva impazzire come nessun altro era mai riuscito. I miei grattini, delicati e dolci, sulla sua fantastica pelle liscia, lo stavano facendo eccitare tantissimo e sentivo i suoi respiri farsi intensi. Dopo un pò la maglia gliela sfilai via e la lanciai a terra, mettendo a nudo il suo petto, totalmente privo di peli in quanto glabro di natura. Presi a baciargli il collo e scivolai verso il basso, non prima di aver "assaggiato" anche le sue spalle e le sue braccia. Passai la lingua lungo il petto, giungendo ai capezzoli. Erano belli turgidi come ogni volta che glieli stuzzicavo. Era una cosa che a lui piaceva moltissimo e non mi facevo certo pregare dal soddisfarlo. Alternavo leggeri morsi a leccate e baci mentre con la mano destra scivolai verso il basso. La poggiai, dall'esterno dei pantaloni, proprio all'altezza del suo pacco. Indossava dei meravigliosi pantaloni colore beige, che aveva appositamente scelto perchè sapeva che mi eccitavano in una maniera pazzesca. Sentì immediatamente che il cazzo era durissimo e premeva forte sul tessuto, quasi supplicando di essere liberato quanto prima da quella sofferta prigionia nel quale si trovava. Quasi contemporaneamente, mentre lui con la mano destra, infilata sotto la mia maglia, mi accarezzava la schiena, con la sinistra si fece a sua volta garibaldino. Sentì poggiarla sul mio pacco e strusciare col palmo. Continuammo in quel modo per alcuni minuti con Fabietto che ansimava mentre io proseguivo a stuzzicargli i capezzoli e mentre i nostri cazzi erano stimolati a vicenda dall'esterno dei pantaloni. Il primo a rompere gli indulgi fui io, slacciai il bottone dei suoi e abbassai la lampo. Indossava un paio di boxer azzurri un po’ stretti, che a fatica contenevano il suo cazzo, che non era propriamente piccolo, per usare un eufemismo. Sulla superficie delle mutande si notava una piccola macchietta di precum, che testimoniava ulteriormente, semmai ce ne fosse stato bisogno, il suo grado di arrapamento. A sua volta Fabietto fece la stessa cosa, mi slaccio i pantaloni ma, al contrario di quanto avevo fatto io, lui me li abbassò subito fino alle caviglie, per poi chiedermi di toglierli. Immediatamente infilò le mani all'interno delle mie mutande, arrivando alle mie chiappe. Inizialmente le strizzò con foga, poi abbassò un pò i boxer e prese ad accarezzarmeli con dolcezza, mentre avevamo nuovamente ripreso a pomiciare. Intanto io mi strusciavo, sentendo il suo cazzo farsi sempre più insistente all'interno delle sue mutande. Afferrai l'elastico e glieli iniziai ad abbassare, portandoglieli quasi all'altezza delle ginocchia. Il suo enorme cazzo, assolutamente sproporzionato per un ragazzino così basso e magro, svetto in alto. Era durissimo, largo, leggermente inclinato verso sinistra. Amavo il suo cazzo: era di quelli classici da twink, con tanta pelle liscia e la punta della cappella che sporgeva appena fuori, creando quasi una sorta di "buchino" nel quale amavo infilare la lingua. E lo avrei fatto anche questa volta, era solo questione di tempo. Dopo un lungo bacio, durante il quale continuai a stimolargli il pisello, iniziai nuovamente a scendere. Tornai sui capezzoli, già abbastanza provati dai tanti morsetti e slinguazzate di prima; poi tornai sulla sua pancia piatta e infine arrivai all'altezza del suo cazzo. Aveva un cespuglietto di peli neri in ricrescita, visto che sotto le feste di Natale, per sperimentare, se li era depilati: era l'unica parte pelosa di tutto il suo corpo, ascelle comprese. Il cazzo di Fabietto era davanti al mio viso, lo strusciai sulle guance, poi sulle labbra, infine lo avvicinai al naso e mi gustai tutto il suo odore. Impugnai il suo pene e ci iniziai a giocare, quasi meccanicamente, mentre con la bocca presi a leccare e succhiare i suoi coglioni. Aveva delle palle piccole ma molto regolari e amavo stimolargliele anche perchè ero a conoscenza del fatto che gradisse molto e infatti sentì immediatamente i suoi abituali gemiti da puttanella in calore. Alzai lo sguardo e mi sembrò di impazzire: se ne stava lì, con i suoi lunghi capelli tenuti soltanto da un frontino ad ansimare, col viso trasformato di piacere e indossando ancora gli occhiali da vista che gli davano quell'aria di porcellina che mi faceva uscire di testa. Dopo aver a lungo leccato i suoi coglioni, terminai di sfilargli le mutande in modo da liberarlo di ogni fastidio. Lui allargò maggiormente le gambe e mi permise di posizionarmi bene tra loro. Diedi una leccata al suo cazzo e lui sussurrò. Ne diedi una seconda e la sua reazione fu uguale. Alla terza, invece, mi prese la testa con le mani e mi spinse verso il suo cazzo. Aveva una voglia pazza di essere succhiato e io avevo voglia di farlo. Presi il suo pene in bocca e inizia a ciucciare con tutta l'esperienza e la bravura che avevo accumulato in questi anni. A volte lui mi diceva che il mio pompino era un pò troppo intenso e gli causava fastidio ma stavolta cercai di stare attento e non ebbe alcuna lamentela da fare, anzi! Fabietto iniziò a inarcarsi per il piacere, allargò le cosce e iniziò a tirarsi su col bacino. Mentre io succhiavo come se non ci fosse un domani, spazzolando tutta l'ampia superficie del suo grosso cazzo con la mia lingua, Fabietto ansimava e ogni tanto si lasciava andare a qualche piccola frase come:
"Oddio come godo", che non facevano che dare ulteriore spinta al mio lavoro. Il pompino durò per pochi minuti, poi mi accorsi che Fabietto era sul punto di esplodere. La mia idea iniziale era quella di non farlo sborrare subito ma di goderci per più tempo quel magnifico momento insieme. Però mi sembrò davvero una cattiveria eccessiva ritardargli ulteriormente quell'esplosione immensa di piacere che stava per avere. Continuai imperterrito a succhiargli il cazzo, aiutandomi a tratti con la mano per segarglielo. Fabietto urlò, poi inarcò il corpo all'indietro e mi scaricò una quantità pazzesca di sborra in bocca. Ne tirava fuori sempre tantissima e questo mi faceva soltanto piacere visto che andavo ghiotto del sapore del suo liquido. La sborrata, sommata al viaggio, lo avevano decisamente fiaccato e Fabietto crollò distrutto sul materasso. Lo feci girare di spalle, con il suo paradisiaco culetto liscio e sporgente finalmente di fronte a me. Al fine di farlo rilassare, presi a massaggiarlo sulla schiena, scivolando continuamente sulle sue chiappe e sulle sue gambe. Per poter accedere ad uno spazio ancora maggiore del suo corpo, gli sfilai anche l'unico capo di abbigliamento che aveva ancora addosso: i suoi calzini. Rimasto completamente nudo, il suo corpo divenne la superficie del mio dolcissimo e tenero massaggio. Fabietto se ne stava a pancia in sotto con gli occhi chiusi a godersi le mie coccole mentre io esploravo ogni centimetro del suo corpo. Intanto mi denudai completamente anche io, in modo da sentirmi più libero e stare più comodo durante quel momento di relax. Amo massaggiare, è sempre stata una delle mie più grandi passioni soprattutto quando sotto a me ho un twink dalla pelle liscia come la sua ma farlo con Fabietto, per me, è un qualcosa di indescrivibile. Il mio cazzo, intanto, era sul punto di esplodere per quel lungo momento di piacere. Gli salì sopra e, mentre continuavo a massaggiare la sua schiena, iniziai a fargli sentire la durezza del mio membro nella zona del suo culo. Fabietto inizialmente rimase tranquillo e mi lasciò proseguire il massaggio, poi probabilmente per via anche del copriletto a contatto sul suo cazzo che sicuramente aveva contribuito a farglielo tornare duro, iniziò a farsi più partecipe. Mentre io strusciavo lentamente il cazzo sul suo strepitoso culo, lui lo inarcava e quasi mi supplicava il contatto. Ormai ero sul punto di esplodere e non c'era più motivo per prolungare ulteriormente quella tortura. Iniziai avidamente a leccargli il buco del culo, come amavo fare ogni volta. Impazzivo per quel sapore e soprattutto adoravo le sue sfrenate reazioni di piacere. Mentre io esploravo il suo buchetto con la lingua e con un dito, Fabietto si stava spudoratamente strusciando contro il materasso, ansimando e supplicandomi di scoparlo. Quando, dopo alcuni minuti, ritenni che il suo ano era pronto alla penetrazione, lo feci mettere a missionaria in modo da godermi tutto il suo corpo. Come si girò, il suo cazzo svettò nuovamente durissimo all'aria. Gli feci allargare le cosce e poi lo penetrai lentamente. Quando finalmente il mio cazzo fu tutto dentro di lui, iniziai a muovermi. Le prime volte con lui erano state abbastanza drammatiche, aveva sempre una grande voglia di farlo ma soffriva tanto ed era costretto, per lunghi tratti della scopata, a stringere i denti e resistere. Ormai, dopo mesi e mesi insieme, si era abituato e ora era il quadro del piacere e dell'estasi ogni qual volta scopavamo. Solitamente era lui il passivo e anche stavolta non facemmo eccezione. Inizia a spingere e dare un ritmo variegato alla chiavata mentre le nostre bocche si cercavano. Era favoloso per me vederlo scopare in quel contesto, senza freni e con gli occhiali addosso. Il suo viso era una maschera di piacere e ogni qual volta le nostre bocche si staccavano da quel libidinoso bacio, ne seguiva qualche gemito o qualche parola d'amore. Sentivo il suo cazzo strusciare sulla pancia e poco dopo Fabietto se lo impugnò e iniziò a segarselo. Praticamente era la maniera con la quale veniva in quasi tutte le nostre scopate e adorava farlo. Decidemmo di cambiare posizione e fui io, nelle battute finali, a mettermi sotto con Fabio che mi salì sopra a smorzacandela. Con il mio cazzo ben impalato nelle sue chiappe, trovò subito il ritmo giusto saltellandoci sopra. Contemporaneamente non smise un attimo di segarsi il suo meraviglioso cazzone. Poco dopo sentì arrivare il piacere, avvinghiai Fabietto a me e gli sussurrai un intenso ti amo all'orecchio, prima di scaricare tutta la mia sborra nel suo culo. Fabietto, nonostante il mio orgasmo, rimase in quella posizione, con il mio cazzo che dava gli ultimi sussurri di vigorosità ma che lo aiutavano nell'ultimare quello che sarebbe stato il suo secondo orgasmo. Lo osservai mentre, col mio pene ancora infilato nel suo culo, continuò imperterrito a segarsi come un pazzo. Un paio di minuti dopo una serie di schizzi di sperma partirono dal suo cazzo e terminarono la propria corsa sulla mia pancia. Non so il motivo ma fui preso da un raptus improvviso. Prima afferrai Fabietto e lo costrinsi a leccare tutta la sborra dalla mia pancia, tirai fuori anche un pò della mia dalle sue chiappe e gli infilai le dita in bocca. Poi lo presi in braccio e lo portai nel bagno, dove c'era una grossa vasca idromassaggio, ovviamente ancora vuota. Lo feci mettere dentro, in ginocchio, e senza dire niente gli urinai addosso. Fabietto fu colpito ovunque dal mio piscio, perfino sugli occhiali. Tentò di berne un pò, altro se lo spalmò sul corpo. Quando terminai, poco prima di aprire l'acqua e riempire la vasca, lo supplicai di fare lo stesso con me e mi dissetai. Come inizio del nostro week end non c'era stato davvero di che lamentarsi!!!
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