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Gay & Bisex

Amici per la pelle, parte 2


di Difficilissimo
29.06.2015    |    13.893    |    4 9.7
"Fabio, dopo qualche minuto in cui lasciò l'iniziativa a me, rimanendo praticamente fermo, iniziò a muoversi a sua volta venendomi contro e dandomi colpi..."
La serata trascorse in maniera superba assieme ai nostri amici, ci divertimmo come non capitava da tempo e senza dover ricorrere all'alcool se non per un paio di birre bevute in compagnia. Avevo la sensazione che quello che era capitato nel pomeriggio, seppur limitato ad una sega, a Fabio era piaciuto particolarmente e lo vedevo particolarmente soddisfatto e carico. Pregustavo già la sola sensazione di dormirgli vicino, avrei avuto materiale per farmi le seghe per tanti giorni!! Eppure sapevo, conoscendolo, che le possibilità di ripetere la sega anche la notte erano molto molto alte. Fabio infatti era un ragazzo molto abitudinario e quando si metteva in mente una cosa o comunque perseguiva una chiave di lettura continuativa, la ripeteva allo strenuo. Era stato così anche per la prima volta, anni fa, che ci segammo insieme. Comunque con buoni propositi per la nottata che stava arrivando, giunta una certa ora (più o meno le 3 e mezza) salutammo la compagnia e con la sua auto ritornammo verso casa sua. In macchina l'eccitazione era palpabile, si respirava nell'aria e ormai avevo imparato chiaramente a conoscere i suoi comportamenti: quando teneva la mano poggiata sul pacco e iniziava a parlare con voce tremante, beh aveva voglia!! Presto i nostri discorsi iniziarono a volgere in direzione del sesso e io sentivo che la mia erezione era di quelle devastanti, mi stavo letteralmente per sborrare nei jeans senza nemmeno toccarmi!!! Non so nemmeno il perchè mi venne di fare il passo che feci, ma seguì quello che mi diceva il mio cazzo e alla fine vuotai il sacco e confessai chiaramente a Fabio la mia bisessualità. Passò una frazione di secondo e sentì il cuore andarmi a mille, ero sicuro di aver fatto una cazzata e temevo che quel segreto l'avrei dovuto tenere per me e invece Fabio sembrò a sua volta sollevato e disse che la bisessualità vera secondo lui era meravigliosa e che lui non l'aveva mai del tutto provata solo per paura ma che era sempre un suo cruccio e che tutte le persone col quale aveva parlato gli avevano detto che “prendercelo” nel culo doveva essere una sensazione bellissima. Visto che il percorso non era lunghissimo, ci ritrovammo nel pieno della conversazione già nel parcheggio di casa sua ma restammo un'altra decina di minuti in auto a finire l'argomento. Lo vedevo davvero con la stessa espressione del pomeriggio, sapevo che aveva voglia di fottermi ma ero straconvinto che il passo l'avrei dovuto fare io durante la situazione che si sarebbe venuta a creare. Salimmo in camera sua, poi io poggiai i miei vestiti su una sedia e, in mutande, mi recai in bagno per lavarmi denti, viso, eccetera. Lui invece aveva fatto il percorso inverso, mentre io mi cambiavo ne aveva approfittato per andarsi a lavare e ora era in bagno a cambiarsi.

Sentivo il cuore battere a mille, avevo una voglia matta di scopare con Fabio ma non ero poi così sicuro di riuscire ad arrivare fino in fondo. Lui era un ragazzo particolare, spesso lasciava l'iniziativa al partner (così capitava con le donne) e poi, anche in punto di scoppiare, se qualcosa non lo convinceva, era capace di tirarsi indietro. Ricordavo sempre con stupore che aveva rifiutato di scopare con una delle ragazze più belle della zona che gli si era spogliata nuda davanti e gli aveva chiesto chiaramente di farlo, solo perchè non aveva un profilattico a portata di mano!!! Credo che io non avrei mai resistito e me la sarei tranquillamente sbattuta senza, come infatti lei gli supplicava di fare, inutilmente!!! Tornando comunque alla vicenda, pisciai e poi mi recai in camera, rimanendo di ghiaccio di fronte alla meravigliosa scena che mi trovai davanti!! Fabio era sul materasso tutto nudo!!! Mi disse, goffamente, che faceva molto caldo e mi chiese se mi dava fastidio il fatto che dormisse nudo. Gli dissi ovviamente di noi e lui mi chiese se volevo fare lo stesso, che per lui non c'era problema! Era clamoroso il suo modo di girare attorno alle cose pur di non chiederle direttamente ma in fondo non stava facendo altro che darmi lo start di cui avevo bisogno. Mi sfilai le mutande e, col cazzo arrapatissimo, come d'altronde il suo, mi misi al fianco del mio amico. L'imbarazzo era tangibile, inutile dirlo, e io gli dissi di spegnere la luce che ero molto stanco. Al buio cercai il suo piede con il mio, iniziammo subito, quasi meccanicamente, a strusciarli l'uno con l'altro, poi sentì la sua coscia cercare la mia e iniziammo anche in questo caso a strofinarle. Io feci un passo verso di lui, con la sola flebile luce che proveniva dalla finestre socchiusa a illuminare i nostri corpi nudi e poggiai una mano sul suo fianco. Fabio respirava forte e sentivo il suo fiato a pochi centimetri da me, non sapevo se fare il passo e provare a baciarlo. Nel dubbio calai un altro asso e iniziai a massaggiarli prima il fianco e, poco dopo, il sedere. Notai che il suo piede si faceva più movimentato mentre strusciava col mio e anche il suo respiro più intenso. Praticamente stava letteralmente scoppiando di voglia!! Avvicinai la mia bocca alla sua, ormai eravamo uno di fianco all'altro a mezzo centimetro di distanza, bisognava solo stabilire chi dei due avrebbe fatto il primo passo. Passarono alcuni secondi e ad interrompere un silenzio surreale ci pensò lui: “Non lo dici a nessuno vero?” e io “ma sei scemo? Che ci guadagnerei??”...altri secondi di silenzio, poi un “Già” a concludere un brevissimo scambio di battute. A quel punto Fabio si sentì più tranquillo e a sua volta allungò una mano su di me ma andò diretto verso il mio cazzo. Poi ci baciammo, fu lui a fare il passo decisivo. Sentì la sua lingua dentro la mia bocca intrecciarsi con la mia, la sua saliva, il suo sapore. Mi piaceva enormemente quella sensazione e avrei continuato a baciarlo per tutta la notte. Era un bacio dolce ma anche molto passionale e le nostre mani esploravano curiosamente i corpi l'uno dell'altro senza continuità di sosta. Anche io gli impugnai il cazzo e iniziammo a segarci. Tuttavia nessuno dei due voleva concludere nuovamente con la sega e lo sapevamo, per cui gli sussurrai all'orecchio di fermarsi e scivolai verso i suoi piedi. Praticamente eravamo a 69 e io assaggiai il suo cazzo con la bocca. Come detto nel precedente capitolo, il sesso orale l'avevamo fatto ma sempre in maniera meccanica e al solo fine di portarci al piacere mentre stavolta, oltre al bacio, si respirava proprio una voglia diversa, sapevo che avremmo trombato come maiali per ore. La prima passata di lingua sulla sua asta fu piacevole,aveva un sapore forte, più di quanto me lo ricordassi. Aveva il pisello leggermente scappellato proprio di natura per cui non mi servì nemmeno più di tanto fargli scivolare giù la pelle per poter assaggiare la cappella. Qualche colpo di lingua e lo sentivo già sciogliersi, ansimò forte e sentì la sua asta e il suo corpo tremare letteralmente di piacere. A sua volta si fece più intrepido e simultaneamente decise di leccarmi il cazzo. Un brivido percosse anche il mio corpo, avevo il cazzo già bagnaticcio di presperma e lui senza alcun problema lo assaggiò con la bocca. Poco dopo iniziammo a ciucciarcelo follemente, senza tregua. Io lo mandavo tutto giù fino a che riuscivo ma sentivo la mascella indolenzirsi dopo poco per via delle dimensioni notevoli mentre lui sembrava più a suo agio e, pur senza una tecnica fenomenale, stava comunque facendomi un signor pompino. Sentì giungere il mio primo orgasmo e lo avvisai, lui spostò la bocca e io schizzai all'aria. La sborra finì un po' ovunque, un po' sul suo corpo ma soprattutto sul letto. Poco ci importava, quella notte lo avremmo ridotto ad una fogna, ne ero sicuro! Continuai a succhiarglielo perchè ora toccava a lui venire e cominciai a pompare forte, lavoravo perfettamente di bocca e di lingua, gli stringevo la cappella tra le mie labbra e poi faceva scivolare la pelle all'interno delle mia bocca con maestria, massaggiando il tutto con lingua e saliva. Ogni tanto mi aiutavo con la mano e Fabio iniziò a venire all'insù col bacino, poi mi disse di andargli sopra e ci mettemmo propriamente a 69. Mentre gli continuavo a sbocchinare quell'enorme cazzone nero per il quale impazzivo, lui cominciò a leccarmi il buchetto del culo. Sapevo che era un lurido porco, lo sapevo dai nostri discorsi, dalle voglie e dalle fantasie che aveva e da qualcosa dentro di me che me lo diceva. E ora me lo stava dimostrando. Mise un dito all'interno del mio culetto e iniziò a muoverlo in modo circolare, poi iniziò a mugolare di piacere: stava venendo! Me lo disse ma io non mi sarei spostato per nessuna ragione al mondo e litri di sperma invasero la mia bocca. Un vero e proprio lago che provai a mandare giù di gusto ma era talmente tanta che un po' mi cadde dalla bocca, terminando la propria corsa sul materasso e sulle gambe di Fabio. Ansimava, faceva molto caldo e la prima parte di scopata era stata veramente micidiale. Con dolcezza risalì verso la sua bocca e lui, incurante del fatto che avessi appena deglutito non si sa quanti schizzi della sua sborra, mi baciò in bocca. Pomiciammo per alcuni minuti, sapevo che lui era un ragazzo molto dolce e infatti lo trattai come tale. Poi gli poggiai un piede sul pacco e iniziai a strusciare. Sapevo che era amante del fetish, come me, e infatti sentì nuovamente quel respiro intenso tipicamente sinonimo di eccitazione. Il suo cazzo ben presto tornò in tiro e io non mi feci pregare due volte, mi misi sopra di lui, posizionando il mio culo sul suo cazzo, mi sputai sulla mano e mi feci un ditalino nel culo, poi appena lo sentì pronto, mi impalai il suo cazzone. Ebbi un sussulto, poi mi lasciai andare, inizia ad ansimargli in modo leggero ma inedito per me. Ansimavo a pochi centimetri dalla sua faccia e lui faceva lo stesso, a volte cercavamo le nostre bocce e intrecciavamo le nostre lingua per poi riprendere a scopare. Fabio, dopo qualche minuto in cui lasciò l'iniziativa a me, rimanendo praticamente fermo, iniziò a muoversi a sua volta venendomi contro e dandomi colpi piuttosto forti di cazzo. Il rumore fortissimo delle sue palle che sbattevano echeggiava nella stanza, quasi più forti dei gemiti e delle alitate che emettevamo. Poco dopo mi disse di girarmi, mi mise a pecora e lui si mise in piedi sul bordo del materasso, tirandomi verso di lui. Iniziò a spingere come un pazzo e sentì il culo lacerato letteralmente. Il dolore era forte ma anche il piacere per cui lo lasciai fare. Mi reggeva per i fianchi e mi scopava infilandomi tutto quell'enorme cazzone largo fino in fondo. Alternava momenti di spinta rapida, in cui entrava e usciva a velocità siderale, ad altri in cui mi faceva sentire tutta la vigorosità del suo cazzone con colpi lenti ma decisi. Il mio cazzo era di marmo, avevo una voglia matta di venire e Fabio la captò in pieno per cui, mentre mi continuava a fottere, me lo impugnò e iniziò a segarmi. Bastarono pochi colpi e gemetti forte, rilassai tutti i muscoli e scaricai un bel po' di denso liquido sul materasso. Lui continuò a fottermi ma sentivo che la sua spinta si faceva meno intensa, un po' per mancanza di energie e per il caldo, un po' perchè era al limite anche in quanto a orgasmo. Cambiammo per l'ultima volta posizione e ci mettemmo a missionaria. Fabio inizio a scoparmi con dolcezza e a baciarmi. Le nostre lingue non si staccavano un solo attimo e lui improvvisamente rilassò tutti i muscoli, poi staccò finalmente la bocca dalla mia e urlò letteralmente di piacere. Sentì il culo pieno di sborra calda, una sensazione bellissima. Lui lasciò il cazzo per alcuni istanti dentro di me, continuò a muoverlo fino a svuotare ogni goccia, poi quando lo tolse una bella quantità mi colò fuori dal culo e scivolò nuovamente sul materasso. Senza fiato rimanemmo in totale silenzio per alcuni minuti poi Fabio ruppe l'imbarazzo “Grazie, è stato bellissimo”. Cercai nuovamente la sua bocca e mi baciò. Eravamo stanchi ma ancora vogliosi e ci regalammo un ultimo orgasmo. Fabio voleva ricambiarmi la sega col piede e iniziò a eseguirmela magistralmente. In poco tempo il mio cazzo tornò durissimo e lui strusciava con maestria il suo arto inferiore su di esso. Mentre godevo mi fece una confessione che mi lasciò di sasso “Sai, tu mi hai detto una cosa importantissima di te, ora tocca a me: non l'ho mai detto a nessuno ma ho una voglia enorme di provarlo in culo anche io, so che fa male ma mi va. E inoltre a volte quando sono a casa da solo mi metto le mutandine, le calze a rete e il trucco di mia sorella o di mia madre e mi masturbo di fronte allo specchio. Ti andrebbe di farlo domani mattina?”Ovviamente la mia risposta la sapete tutti, finimmo di masturbarci con i piedi e poi crollammo in un profondo sonno sapendo che il bello doveva ancora arrivare!!
CONTINUA.
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