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Gay & Bisex

Intrecci particolari - Capitolo 3


di Difficilissimo
27.10.2011    |    9.275    |    1 9.8
"Davanti a casa sua mi baciò e mi disse nuovamente "ti amo"..."
Come detto il mio rapporto con Lothar era tornato indietro di qualche tempo, si era tornati nuovamente alle seghe e la cosa avveniva sempre con meno frequenza. Direi proprio che ci eravamo allontanati poichè lui dedicava tutto il suo tempo a Giada, col quale ormai andava alla grande. Il rapporto che invece era ancora stabilissimo era quello con Mauro. Erano trascorsi moltissimi mesi da quello che era successo tra noi, eravamo tornati alle gare di seghe tra amici e mai più nulla era accaduto oltre a questo. Lui nel frattempo era cresciuto e diamine se si era fatto bello! Aveva mantenuto la perfezione del suo viso, messo su qualche chiletto e soprattutto qualche centimetro. La sua pelle era sempre liscia come quella di un bambino, il suo sedere favoloso come quello di una strepitosa troia mentre il suo cazzo era cresciuto notevolmente e non avevo fatto occasione per farglielo notare, cosa che lo gratificava oltremodo: ormai era praticamente uguale al mio di dimensioni. La nostra amicizia era diventata sempre più forte, sempre più bella ma ovviamente non gli avevo fatto ancora parola di Lothar, anche perchè sapevo che non gli era particolarmente simpatico, nonostante lo conoscesse appena. Probabilmente gli seccava che stesse con Giada e non mancava occasione di definirlo sporco e di dire che gl faceva schifo come andava vestito e come si atteggiava. I mesi passavano veloci e io e Mauro ne facevamo veramente di tutti i colori insieme, lui aveva anche perso la verginità con una prostituta (nonostante i miei consigli di non farlo) e ci preparavamo a vivere l'estate 2011 da assoluti protagonisti, ormai un anno dopo la nostra prima volta. Una sera tornavamo a casa, lo stavo riaccompagnando dall'ennesima bella serata di questo inizio estate quando mi disse "Se non fossi così stanco a casa mi farei una bella sega ma proprio non ce la faccio". Colsi subito la palla al balzo e provai a buttarla là "Che ne dici se ci facciamo una gara delle nostre in macchina?" ma lui negò "No Marco ho troppo sonno..."...poi lo vidi riflettere e poco dopo aggiunse "La gara no però se me ne fai una tu va bene...tanto non ti crea problemi no?" e io annuì chiedendogli però il favore di metterci nei sedili posteriori. Ci andammo a nascondere con la macchina in un boschetto non troppo distante da casa sua, in un luogo isolatissimo dove veramente non passava un anima visto che già la sua abitazione era sperduta e la strada che vi ci conduceva quasi per niente trafficata. Passati sui sedili dietro ci denudammo perchè sapevamo che avremmo sudato, visto il gran caldo, e rimanemmo con i soldi calzini addosso, poi gli impugnai l'uccello e iniziai a toccarlo. Era già duro e lo impugnai, lui non sembrava intenzionato a farmi nulla per cui con l'altra mano pensavo al mio cazzo e me lo segavo. Dopo pochi istanti in cui aveva segato entrambi i cazzi, lui allungò la mano e prese il mio nel suo pugno e iniziò a ricambiare quello che gli stavo facendo. Ci guardammo e senza dire nulla le nostre bocche si avvicinarono, limonammo per 2-3 minuti fino a che non sentimmo giungere gli orgasmi, non troppo lontani l'uno dall'altro e venimmo nelle rispettive mani. Non aggiungemmo nulla, lo riaccompagnai. La cosa si iniziò a ripetere praticamente ogni sera, sempre nella stessa modalità e sempre nello stesso posto, io provai un paio di volte a chiederli di fare altro ma non volle. I giorni passavano e la nostra Estate stava volando via e io mi stavo sempre più attaccando a quel ragazzo e non potevo più fare a meno della sua bocca e del suo cazzo. Una sera, pochi giorni dopo Ferragosto, Mauro aveva bevuto più del normale e mi chiese di fare la solita cosa, iniziammo ma avevo veramente troppa voglia di lui , per cui gli baciai il collo, poi scesi e arrivai alla pancia, andai oltre il cazzo e giunsi ai piedi, me li gustai totalmente, avevo sempre sognato di baciarli, di leccarli, di farli miei. Tentai di portare la mia bocca al pisello ma mi spostò con un secco "NO", allora scivolai tra i sedili posteriori e quelli anteriori, mi poggiai il suo piede sul cazzo e con la mano afferrai il suo pisello. Io lo segai con la mano, lui col piede, venni in un baleno. Mi accorsi che ogni sera che passava c'era più passione tra noi, così una volta lo feci girare e gli puntai il pisello da dietro e venni strusciandolo contro il suo sedere: me lo permise. Sentivo che stava venendosi a creare una situazioen favolosa perchè non era più quel giochino adolescenziale che lui aveva sempre definito, i baci erano di puro piacere, così come quello che facevamo. Non mi ci volle molto per convincerlo a fare sesso orale, mi bastò tentare 2 o 3 volte per poi farlo cedere e finalmente accolsi in bocca quel cazzo che sognavo da ormai 2 anni. Aveva un buonissimo sapore, non forte e intenso come quello di Lothar, ma molto più delicato e iniziai a succhiarlo con avidità, lui era in trance, scatenato, godeva, gemeva e mi stropicciava i capelli. Decise di ricambiarmi il favore e mi prese anche lui il cazzo in bocca. Non era affatto bravo e cercai un pò di guidarlo ma non riuscì a farmi realmente godere e anche quella sera mi fece venire con il suo piede, come ormai da consuetudine, poi tornai ad occuparm del suo adorato cazzo e mi riempì quasi subito la bocca di sperma. Uno sperma dal sapore forte ma gradevole che gustai tutto, compreso il suo forte urlo di piacere. Mi stavo innamorando di quel ragazzo ma non sapevo come fare a dirglielo quando fu lui stesso a venirmi incontro: era ormai Settembre e ci stavamo dando dentro con l'ennessimo pompino di quei giorni e lui mi urlò "Ti Amo, ti amo, ti amoooo", riuscì soltanto a rispondere "anche io" quando mi disse "voglio scopare con te, attivo e passivo". Gli feci notare che poteva provare dolore ma non volle saperne, si mise a novanta gradi, gli lubrificai a lungo il sedere con lingua e dita, poi lo penetrai e Mauro avvertì dolore che tramutò in un urlo diverso dal solito. Dolore che col passare degli istanti divenne piacere e iniziò a gemere come una puttanella, io ero scatenato, stavo penetrando quel culo che tutti sognavano, quel culo così perfetto e così liscio che avevo sempre immaginato quando mi masturbavo da solo. Non durai nulla, gli venni dentro a fiume e lo baciai, poi ci scambiammo posizione e fu lui a penetrarmi, spingeva forte e godeva e anche Mauro ci mise pochi istanti prima di inondarmi del suo sperma. Davanti a casa sua mi baciò e mi disse nuovamente "ti amo". Ero felice eppure non tutto sembrava come era... CONTINUA
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