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Gay & Bisex

Un dolce e timido tesoro 01


di Difficilissimo
13.11.2017    |    16.244    |    9 9.6
"Il suo uccello non era larghissimo ma abbastanza lungo e lo riuscivo a sentire abbastanza bene, poi soprattutto era la situazione che mi eccitava tantissimo, ..."
Ricorderò sempre l'estate appena trascorsa come quella della grande trasgressione. Ho passato un periodo personale non facilissimo, dovuto soprattutto a dei problemi in casa e al lavoro e questo mi ha fatto trovare libero sfogo nel sesso. Mai come in quei mesi ho avuto modo di togliermi tanti sfizi e di avere rapporti, per lo più omosessuali, con ragazzi del genere che piacciono a me, ossia giovani, magri, glabri. Soprattutto il menage a trois di cui avevo raccontato mesi fa, quello riguardante Mario e Fabietto, è rimasto costante nella mia vita. Poi ho avuto modo di avere rapporti con altri 3 ragazzi. Proprio dell'ultima mia avventura vi voglio raccontare oggi perchè è quella che, attualmente, mi sta prendendo maggiormente. Il protagonista di questa vicenda è Lorenzo, un ragazzo che sta per compiere 18 anni e che conosco da circa 3 anni. Da un paio di stagioni Lorenzo è il terzo portiere della squadra in cui milito e allo stesso tempo il titolare della squadra Juniores composta dai suoi coetanei, dove peraltro militano anche Fabietto e Mario. In questi due anni lo abbiamo visto crescere moltissimo, sia fisicamente che come portiere e lui si è sempre fatto apprezzare come un ragazzo corretto e rispettoso di tutti, sempre presente agli allenamenti e voglioso di imparare. Anche se molto educato, Lorenzo si è sempre dimostrato un po' introverso e non l'ho mai visto dare grande confidenza a nessuno se non a qualche coetaneo. In tutto questo contesto, un particolare mi aveva sempre incuriosito: in tutto il periodo di partecipazione ai nostri allenamenti e alle partite,non si è mai fatto una sola volta la doccia al campo, giustificando sempre la cosa come una sua preferenza nel lavarsi in casa. La mia curiosità maggiore, e credo che la cosa fosse chiara, era chiaramente nel volerlo vedere nudo, visto che Lorenzo è sicuramente un bel bocconcino. Al contrario di molti miei ex partner, spesso piccoli di statura, lui tocca (o addirittura supera) il metro e 90 di statura anche se è poi molto magro ma comunque ben strutturato, con belle spalle larghe e fisichetto davvero interessante. Glabro nella sua totalità, se non x qualche peletto sotto le ascelle, e con una carnagione molto chiara, Lorenzo ha dei meravigliosi occhi azzurri, un capello castano chiaro e un viso particolare, di quelli che possono anche non piacere ma secondo me molto caratteristico, con delle bellissime labbra carnose e rosse, un delicato nasino e un mento con una simpatica fossetta. In tutti questi 2 anni che si allena con noi, ho sempre avuto modo di vederlo solo in mutande e la cosa, con il tempo, non ha fatto che aumentare la voglia e il desiderio per il suo corpo. Probabilmente quella componente di voyeurismo ha fatto crescere quella che negli ultimi mesi era diventata quasi un'ossessione. Quando lo osservavo con i suoi slip bianchi fantasticavo sulle misure del suo uccello, che sembrava quantomeno consistente da ciò che emergeva e dal suo bel culetto, grazioso e sporgente. Anche i suoi piedi erano molto delicati e adoravo osservarlo mentre si sfilava i calzettoni sudati nel post allenamento. Quando mi accorsi che la mia ossessione per Lorenzo all'inizio di questa nuova stagione calcistica, stava raggiungendo l'apice decisi di parlarne sia con Mario che con Fabietto, che lo conoscevano da più tempo e sicuramente meglio di me. Chiesi loro se sapevano il motivo per cui non facesse la doccia ed entrambi risposero che nello spogliatoio della Juniores girasse voce che era attratto dai ragazzi nudi e, per questo, evitasse di lavarsi là assieme a loro per evitare sgradevoli erezioni che avrebbero potuto far emergere la sua vera sessualità. A questo aneddoto, che comunque era poco più che un pettegolezzo, collegai un discorso che facemmo assieme al preparatore dei portieri durante una cena di squadra dell'anno prima. Mentre quest'ultimo scherzava con i suoi portieri, disse che Lorenzo era ancora un po' bambino e probabilmente aveva altri interessi rispetto alle ragazze, visto che non sembrava mai interessato ai classici discorsi che si fanno tra uomini. Inoltre, a coltivare ulteriormente le mie “indagini” decisi di fare anche un'accurata osservazione dei suoi profili sui social network: su Facebook e Instagram non compariva alcun suo like alle foto più belle delle ragazze con cui aveva l'amicizia e né trovai commenti o post di ragazze a suo favore. Su Ask, il social delle domande anonime, lo vedevo spesso rispondere fugacemente e con poca convinzione o interesse a eventuali complimenti sul suo aspetto mentre in alcuni quesiti circa la sua presunta omosessualità rispondeva molto stizzito (e questo era anche naturale, a prescindere da tutto). A questo punto, seppur senza prove concrete, gli indizi raccolti e le mie sensazioni, mi lasciavano trasparire una probabile buona uscita dell'operazione ma dovevo trovare il modo di approcciare con un ragazzo abbastanza chiuso e secondo me anche sensibile, senza ferirlo e senza volermi assolutamente approfittare di lui. Per questo pensai alla strada più diretta e sincera: provare a parlarci, magari prendendo il discorso alla larga. L'occasione si presentò al termine di un allenamento bagnato dalla pioggia in cui Lorenzo, timidamente, mi chiese un passaggio per tornare a casa. Era la prima volta che non provvedeva a tornare a casa per conto suo, o chiamando i genitori o con la bicicletta e il motorino. Perchè lo chiese a me? Per la stessa ragione per cui lo facevano gli altri ragazzini della squadra: ero l'unico tra i più grandi che dava loro confidenza, che li difendesse da eventuali sfuriate eccessive e che li aiutasse concretamente nelle dinamiche di gruppo. L'occasione fu particolarmente allettante perchè Fabietto quel giorno era assente mentre Mario era con la sua auto. Pertanto io e Lorenzo ci ritrovammo da soli lungo il tragitto, che non sarebbe stato comunque particolarmente lungo. Lo misi immediatamente a suo agio con un paio di battute e lui sembrò sereno e disponibile alla conversazione, a questo punto tirai fuori nel discorso il nome di un paio di ragazze molto belle che conoscevamo entrambi ma lui non sembrò realmente interessato alla cosa e a questo punto gli chiesi il perchè. Tentò di girarci attorno ma facendo comunque intuire che non provava proprio attrazione per loro e a questo punto feci uscire, molto alla larga, il discorso sull'omosessualità. Lorenzo mi diede subito l'impressione di innervosirsi all'argomento o comunque di imbarazzarsi molto. Quando però capì che a me la cosa non mi era assolutamente indifferente e che anche io stavo nascondendo qualcosa, sembrò più rilassato e iniziammo a parlarne in modo velato. Era quello di cui aveva bisogno, qualcuno con cui aprirsi finalmente e confidarsi. Mi chiese di prolungare un po' la nostra passeggiata e io feci un giro un po' più largo così che lui riuscisse a finire il discorso. Era gay e con poca esperienza (ma non nulla) e non trovava mai nessuno con cui parlarne perchè aveva paura del giudizio. Sapeva che molti, alle spalle, gli davano dell'omosessuale e questo gli dava ancora meno coraggio nel dichiararsi, visto che avvertiva chiaramente un fondo di presa in giro in queste voci. Quando anche io gli confidai la mia bisessualità, mi venne spontaneo proporli di vederci ma lui glissò:
- Spero tu non ti offenda, ma non sei il mio tipo – disse in modo abbastanza chiaro e diretto. Ma chi era il suo tipo? Dopo averci un po' girato attorno, mi confidò di sentirsi molto attratto da Mario. La situazione non era certo delle più semplici, visto che Mario era roba mia da tempo ormai e che per sua stessa ammissione non trovava per niente bello Lorenzo. Il discorso, per quel giorno, finì là, con io e Lorenzo che ci promettemmo di non dire nulla di quanto detto. E devo ammettere che questo aiutò molto il nostro rapporto, visto che Lorenzo mi iniziò a vedere davvero come un amico e per la prima volta in quei 2 anni che si allenava con noi, strinse un legame con qualcuno. Lo iniziai a conoscere meglio e ne scoprì un ragazzo molto sensibile ma anche pieno di interessi, alcuni dei quali in comune. Non toccammo per diverse settimane il tema del sesso, visto che lui non lo fece e io non volevo metterlo ulteriormente in imbarazzo. Il tutto accadde in modo spontaneo all'inizio di Ottobre...e fu meraviglioso. Lorenzo mi contattò per messaggio e mi chiese se volevamo vederci per un caffè. Andai da lui verso le 4 del pomeriggio e mi invitò a salire perchè non era ancora pronto. Quando salì Lorenzo indossava un paio di pantaloncini da calcio, un paio di fantasmini neri ai piedi e una t-shirt. Mi fece strada verso la sua camera e mi fece accomodare mentre si cambiava. Me lo trovai in mutande, come mi capitava ormai all'inizio e alla fine di ogni allenamento e non riuscivo proprio a staccargli gli occhi di dosso. Lui si accorse del mio sguardo fisso sul suo corpo e sorridendo mi chiese perchè lo stessi guardando. Mi venne naturale dirgli che era bellissimo e che non potevo fare a meno di ammirare il suo fisico. Sembrò imbarazzato ma allo stesso tempo allietato dai miei sinceri complimenti. Rimase qualche secondo immobile e ci guardammo, poi mi disse che anche io ero un bel ragazzo. A questo punto, visto che la cosa strideva con la risposta dell'altra volta secondo il quale non ero il suo tipo, gli chiesi spiegazioni. Lorenzo disse che effettivamente non ero il suo ragazzo ideale perchè lo avrebbe preferito più vicino alla sua età ma che ultimamente si sentiva attratto dal nostro rapporto. Dicendo questo si era avvicinato a me e ora lo avevo di fronte a me, in piedi e in mutande mentre mi osservava. Mi alzai e rimasi alcuni istanti a fissarlo, ci sorridemmo e le nostre bocche si cercarono. Fu un bacio caldo, appassionato, stupendo. Le nostre calde lingue si intrecciavano senza sosta e tutto era dolcissimo. Mentre continuavo a baciarlo, gli accarezzai la nuca e il collo, poi la schiena. Lui nel mentre mi mise una mano sotto la maglietta e iniziò a toccarmi il petto. Mi staccai un attimo e tolsi la maglia, poi ripresi a baciarlo. Lorenzo sembrava rilassato e felice. Ci stendemmo sul letto, senza smettere di baciarci. Io scalciai via le scarpe, poi lui mi sbottonò i jeans e tolsi anche quelli, seguiti dai calzini. Eravamo entrambi in mutande a baciarci e a strusciarci. Sentivo la sua erezione sulla pancia e sembrava davvero imponente. A questo punto misi le mie mani lungo il suo sedere e iniziai ad accarezzarlo dall'esterno dello slip. Era carnoso, consistente, sodo. Quando introdussi le mie mani all'interno dello slip sentì tutta la morbidezza della sua pelle, il suo sederino liscio e delicato, giunsi anche al buchetto e lo stimolai un po' ma Lorenzo sembrò irrigidirsi e mi fermai. Ora era finalmente arrivato il momento di vedere il suo cazzo, quel cazzo che sognavo da tempo e che avevo solo potuto immaginare dalla forma delle mutande. Iniziai a sfilare lo slip lentamente, impugnandolo dall'elastico. Dopo pochi istanti il cazzo svettò fuori: non era larghissimo ma abbastanza lungo, direi tra i 18 e i 20 centimetri, con la pelle liscia da ragazzino e molto chiara e con la cappella leggermente rosacea, con un cespuglietto di peli attorno non particolarmente folto. Il tempo di finire di sfilare lo slip e lanciarlo lontano che la mia mano avvolse bramosamente il suo cazzo e iniziai a segarlo. Attorno alla cappella vi era del liquido preseminale, testimonianza di come la situazione lo stesse eccitando oltremodo. Mentre lo segavo con movimento lenti ma decisi, Lorenzo, preso dal momento, si fece coraggio e a sua volta mi tolse le mutande. A differenza mia aveva avuto molteplici volte, nello spogliatoio, occasione di vedere il mio cazzo ma per la prima volta aveva modo di osservarlo in erezione e la visione sembrò di suo gradimento. Poco dopo esserci segati a vicenda, continuando a baciarci, decisi di assaggiare il suo arnese e scesi lentamente verso il basso. Iniziai dai coglioni, che erano abbastanza grossi e quasi privi di peli. Glieli succhiai, quasi mordicchiai. Lorenzo gradiva e iniziò ad ansimare, con la sua vocetta da ragazzino. Ebbe un notevole sussulto quando leccai il suo cazzo per tutta la sua lunghezza, soffermandomi sulla cappella. Poi lo accolsi nella mia bocca e iniziai a succhiarlo. Aveva un sapore abbastanza forte e deciso, soprattutto quelle gocce di liquido seminale le trovai particolarmente aspre. Feci del mio meglio per farlo impazzire e ottenni il mio scopo, visto che Lorenzo perse ben presto il controllo e iniziò ad agitarsi nel letto per il godimento. Mi aveva detto di avere poca esperienza e infatti lo trovavo piuttosto impacciato, quindi avevo modo di credergli. Non durò che un paio di minuti, poi mi tenne la testa ferma, urlò un “Oddio” e mi scaricò una quantità notevole di sborra in bocca. Quasi spaventato per l'accaduto, scattò in piedi e iniziò a scusarsi. Temeva che mi fossi scocciato sia per la sua scarsa durata e sia per il fatto che mi fosse venuto in bocca senza preavviso. Lo tranquillizzai baciandolo dolcemente e dicendogli che era stato bellissimo e che la durata non aveva importanza. Lui mi sorrise, ancora rosso in volto per la vergogna ma anche per lo sforzo dell'orgasmo. Riguadagnando coraggio, mi spinse sul letto, poi si accucciò all'altezza del mio cazzo, deciso a ricambiare il favore. Avrei avuto modo di valutare realmente il suo grado di esperienza sessuale, che mi accorsi subito essere davvero scarso. Lorenzo era impacciato, quasi intimorito di fronte al mio cazzo ma voleva provare anche lui quell'esperienza. Iniziò a sua volta a leccarmelo ma non sembrava molto a suo agio nel movimento, stessa sensazione che provai quando iniziò a ciucciarmelo. Non riusciva molto a coordinare il movimento mano e bocca e spesso il mio cazzo gli scappava fuori. Ciò nonostante, probabilmente per la situazione che si era venuta a creare, iniziai a provare un certo piacere e dopo un po' di rodaggio, prendemmo anche un discreto ritmo. Al suo contrario, lo avvisai dell'orgasmo ma lui volle farsi venire in bocca. Gli sparai diversi getti di sborra in gola, lui tossì e diventò tutto paonazzo di nuovo in volto, poi lentamente si ricompose e si leccò le labbra: gli era piaciuto! In tutto questo il suo cazzo era tornato nuovamente in tiro e io ricominciai a leccarlo. Avrei voluto spaziare maggiormente lungo il suo corpo, violare con la mia lingua il suo culo e assaporare i suoi piedi ma come prima volta non volevo sembrare troppo “spinto” e rischiare di sconvolgerlo con le mie passioni, per cui mi limitai al pompino. Quando mi sembrò davvero al massimo della sia eccitazione, gli chiesi se avesse voluto scoparmi il culo e lui annuì un po' sorpreso ma felice per la proposta. Mi specificò subito che era la sua seconda volta e quindi non sarebbe stato molto bravo. Io lo tranquillizzai, dicendogli che avrei pensato a tutto io. Dopo le necessarie e abituali pratiche di preparazione del mio buchino, gli salì sopra e me lo impalai lentamente. Inizialmente Lorenzo tentava di dare lui il ritmo, muovendosi con il bacino ma in un paio di situazioni il cazzo gli scappò via dal mio culo e lui sembrò innervosirsi. Allora lo feci calmare e gli dissi di lasciarmi fare, riprovammo e questa volta lui restò fermo, lasciando a me il lavoro. Il suo uccello non era larghissimo ma abbastanza lungo e lo riuscivo a sentire abbastanza bene, poi soprattutto era la situazione che mi eccitava tantissimo, in particolare l'espressione di soddisfazione assoluta che aveva stampata sul viso. Mi eccitai al punto tale che mentre mi scopava io iniziai a segarmi il cazzo. Fu una scopata di circa 10 minuti, condita da lunghi e appassionati baci e da dolci carezze lungo entrambi i corpi. Fu lui il primo a venire, sborrandomi interamente nel culo. Rimasi ancora un po' con il suo cazzo dentro, attendendo che si svuotasse di ogni goccia e che perdesse vigore, poi mi spostai al suo fianco e proseguì la sega. Lorenzo sostituì immediatamente la mia mano con la sua e terminò il lavoro, imbrattandosi completamente le dita del mio sperma. Dopo alcuni minuti di silenzio e di relax, ci baciammo e ci alzammo, lavandoci, vestendoci e andando finalmente a bere quel caffè famoso. Lorenzo decise di parlare di sua spontanea volontà dell'accaduto e mi disse che gli era piaciuto moltissimo, che era molto felice di quanto fatto ma di non sentirsi pronto per una storia, vista anche la differenza di età e la sua paura di essere scoperto. Fui felice di sentire queste parole perchè, visto anche il periodo di perdizione che stavo vivendo, non volevo assolutamente rischiare di ferirlo. Tuttavia lui mi disse che con me desiderava una storia di sesso per sfogare i suoi istinti repressi da anni e per provare tutto ciò che si poteva fare. Mi disse anche che presto avrebbe voluto provare a recitare lui il ruolo del passivo, a costo di sentire dolore, aggiungendo che sarei potuto andare a casa sua anche ogni pomeriggio, visto che ad eccezione della Domenica, i genitori non c'erano mai e lui era sempre solo e libero di ospitarmi. E così iniziai a fare nei giorni a venire, in attesa di violare finalmente il suo bellissimo culetto!
PS: Mi scuso se ho lasciato in sospeso il precedente racconto "Le nuove leve" ma non ho davvero avuto tempo negli ultimi mesi e ultimamente sono stato "preso" dai nuovi eventi e quindi ho tralasciato l'accaduto. Se qualcuno è interessato alla vicenda può tranquillamente scrivermi in privato. Nei prossimi giorni scriverò il seguito di questo racconto, sperando che vi sia piaciuto.
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