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Gay & Bisex

Chiappe da urlo - La sauna


di Difficilissimo
28.03.2012    |    25.297    |    5 9.6
"Era veramente un bel cazzo, lungo e largo e con tutta la pelle liscia, belli vibrante e leggermente scappellato in punta, con la cappella rosea che sporgeva..."
Vi racconto la mia ultima esperienza gay, risalente a pochi giorni fa. Le origini della storia risalgono ad alcuni mesi fa, quando decisi di iscrivermi in palestra per poter lavorare un pò anche sulla parte alta del mio corpo che non stimolavo particolarmente giocando a calcio. Ovvio che tra i tanti allenamenti e vari impegni che avevo non è che fossi un frequentatore doc della palestra ma un paio di volte a settimana mi facevo vedere da quelle parti, sempre attorno alle 3 e mezza, in modo da non trovare praticamente nessuno. Facevo poco, un quarantina di minuti di esercizi, poi spesso mi concedevo una sauna. Fin dalle prime volte, nel quasi deserto di quell'orario, notai però un ragazzino molto carino. Non gli avrei dato più di 14 anni, era basso, magro ma abbastanza scolpito, bianco bianco e con un bel visetto perfettino, capelli sul biondo ma rasati quasi a zero. Lo osservavo con curiosità perchè praticamente aveva gli stessi identici orari miei e quindi mi capitò con sempre più frequenza di fare la doccia insieme a lui. I miei occhi caddero immediatamente sulle sue parti intime, che non sembrava avere timore di mostrare. Il cazzo era grosso, totalmente sproporzionato con il resto del corpo e faceva quasi ridere tanto era impensabilmente enorme. Era veramente un bel cazzo, lungo e largo e con tutta la pelle liscia, belli vibrante e leggermente scappellato in punta, con la cappella rosea che sporgeva fuori da quel involucro di carne chiara. Ma la cosa che mi lasciò a bocca aperta era il culo, una cosa paradisiaca, bello sodo, sporgente e femminile, una cosa fantastica. Vederlo così piccolo e concentrato nell'insaponarselo fino a dentro, quasi incurante della mia presenza, mi fece rischiare più di una volta di provare indesiderati arrapamenti. Ci misi un pò di settimane a prenderci una certa confidenza, anzi devo dire che fu lui ad avvicinarsi a me, mi iniziò a salutare ogni volta e pian piano mi rivolgeva sempre più parole. Lo trovai da subito molto simpatico, si chiamava Alessio e a dispetto delle mie previsioni non aveva 14 anni ma ne aveva 16, anche se obiettivamente continuavo a pensare ne dimostrasse molti di meno. Ovvio che non avessi minimamente pensato di poter concludere qualcosa con quel ragazzo, mi eccitava guardarlo nudo e mi masturbavo con la sua idea nella mente ma non avrei mai provato ad andare oltre, era piccolo e non lo conoscevo quasi per niente. Nel frattempo, inoltre, ricominciai la mia storia con Pier, come ho raccontato dettagliatamente nei racconti "L'obiettivo" e la cosa mi fece perdere ulteriore interesse per Alessio. Tuttavia dovevo ancora imparare che nell'amore le minestre riscaldate spesso non funzionano e la relazione con Pier, parte seconda,non durò che una quarantina di giorni, periodo in cui non tardammo ad accorgersi che i difetti di entrambi ormai ci davano fastidio e non c'era più quel brivido di stare insieme segretamente che c'era stato nella nostra prima storia. A letto andava alla grande ma non potevamo basare il nostro rapporto soltanto sul sesso dopo tutto quello che avevamo fatto insieme e pertanto decidemmo di troncare il nostro fidanzamento. Cosicchè bastarono pochi giorni di "digiuno" dal sesso per riaccendere in me la voglia di Alessio non appena me lo ritrovai nuovamente in doccia. Sempre fermo restando che nella mia mente sarebbe stato un interesse soltanto mentale e che si sarebbe fermato alla masturbazione. Ma anche se a volte lo speri con tutte le tue forza, non riesci a considerare che l'altra persona, quella dei tuoi desideri, possa essere un grande maialino. Arrivai in palestra alla solita ora, mi cambiai e andai a fare un pò di panca ma non avevo nessuna voglia, ero abbastanza stanco per la partita di calcio del giorno prima e pertanto dopo alcuni minuti di esercizio, svolto anche male, decisi di fare riento negli spogliatoi per farmi una sauna rilassante. Notai subito che anche Alessio, appena mi vide tornare verso lo spogliatoio, fece anche lui il mio stesso percorso e me lo ritrovai davanti, con i suoi occhietti curiosi e svegli che mi osservava. "che succede Ale? Perchè sei rientrato anche tu?"
"ho pensato che ti sentissi male, non hai mai fatto così poco"
"no tranquillo, sono un pò stanco che ieri ho dato tanto in campo e preferisco farmi una sauna un pò + lunga"
"posso farmela anche io con te? dai non ho mai provato!!" mi chiese quasi supplicandomi con uno sguardo di speranza tale da sorprendermi. Non avevo alcun motivo per dirgli di no, per cui gli dissi di farsi una doccia veloce e poi saremmo entrati in sauna. Lo guardai mentre si spogliava e notai un altro particolare di Alessio, indossava praticamente ogni volta dei boxer gialli con l'orlo blu, non che la cosa fosse di rilevanza ma mi sorprese come cosa. Ben più effetto mi fece osservare il suo uccello enorme schizzare fuori dall'elastico delle mutande.Ci facemmo una rapida doccia e poi entrammo in sauna con gli asciugamani in vite. Alessio si sedette al mio fianco e, sicuramente apposta, si aprì l'asciugamano, mettendo a nudo nuovamente il suo gigantesco cazzo. Mi sentivo quasi in imbarazzo a imitarlo in quanto ce l'aveva anche più grande del mio, sicuramente più largo e vedendolo così piccolo e magro era un qualcosa che mi metteva a disagio, tuttavia mi feci forza e, quasi facendolo passare per un caso, mi aprì l'asciugamano, mettendo a nudo anche i mio cazzo. Forse Alessio notò che gli stavo gettando più di uno sguardo sul pisello, cosa che peraltro stava palesemente facendo anche lui, tant'è che la situazione lo iniziò ad eccitare e vidi quel coso abnorme che aveva tra le gambe iniziare a prendere vita. In pochi istanti divenne un palo di marmo, era là a pochissimi centimetri da me e anche leggermente incurvato verso sinistra, proprio dove mi trovavo io. Provai a dire qualcosa per rompere il ghiaccio, pensando di fargli un complimento "Alè complimenti, ammazza che mazza!" ma lui divenne tutto rosso, si coprì con l'asciugamano e provò a giustificarsi goffamente, poi si alzò e uscì dalla sauna lasciandomi da solo e abbastanza divertito per la situazione. Qualche giorno dopo, ossia pochi giorni fa, ci siamo nuovamente ritrovati da soli nello spogliatoio e, tanto per provare a chiederglielo, gli ho domandato se volesse riprovare a farsi la sauna. Alessio è rimasto un pò perplesso inizialmente, mi ha prima detto di no, poi ha deciso di venire e ci siamo ritrovati nuovamente nella situazione della volta precedente, con la differenza che stavolta l'unico ad avere il cazzo all'aria ero io mentre lui stava ben attento a non scoprirselo. Pensavo che invertire i ruoli dell'altra volta avrebbe potuto aiutarlo a sentirsi meno a disagio, così ho iniziato ad osservagli i piedi e le gambe e in pochi istanti ho sentito giungere a me l'eccitazione. Il mio cazzo è diventato duro come il marmo ed è scattato in piedi, con Alessio che osservava chiaramente con la coda dell'occhio. "Ops, stavolta è successo a me...vedi che capita?" gli ho detto sorridendo. Alessio sembrava chiaramente a disagio ma anche eccitato per la situazione e poggiò una mano sul suo pacco, dall'esterno dell'asciugamano. Non pensando che io lo stavo osservando o meglio sbirciando, si passò la lingua tra le labbra e questo mi iniziò realmente a far pensare che probabilmente l'eccitazione dell'altra volta non era stata casuale. Pensai pertanto di attaccare la mia gamba alla sua, avvicinandomi pian piano, per poi iniziare a strusciarla lentamente. Alessio si bloccò ancora di più, era veramente in imbarazzo e provò ad alzarsi per andare via, ma lo afferrai per il braccio pregandolo di rimanere e, con una finta inavvertenza, feci scivolare la mano sul suo sedere, sempre ovviamente dall'esterno dell'asciugamano. Alessio si sedette nuovamente al mio fianco e stavolta fu lui a cercare il contatto con la mia gamba mentre un pezzo della sua enorme cappella era schizzata fuori dall'asciugamano e ora strofinava chiaramente sulla sua pancia. Sbuffò un paio di volte come si fa quando il caldo è insopportabile, poi in maniera grottesca, quasi comica, mi disse “oddio quanto fa caldo” a giustificare il gesto che fece subito dopo, ossia aprirsi l’asciugamano. Ora la scena era veramente interessante, due maschi appiccicati con le verghe tese all’aria e a pochi centimetri tra loro in una sauna. Fortuna che a quell’ora di lunedì in palestra non veniva mai nessuno, tantomeno a fare la sauna, quindi la cosa mi tranquillizzò ancora di più e mi permise di godermi la divertente situazione che si era venuta a creare. Alessio iniziò a strusciare sempre più forte la gamba e girò la testa verso di me, guardandomi il cazzo senza più pudore. Vedevo che era al limite della resistenza, ormai aveva perso ogni copertura ma volevo capire fino a dove si sarebbe spinto per cui decisi di provocarlo ancora un po’. Mi iniziai ad accarezzare l’uccello, sempre più ritto, ero arrapatissimo e Alessio non era da meno, tanto che dopo alcuni secondi in cui mi aveva osservato massaggiarmi il cazzo, portò anche lui la mano sul suo e mi imitò. Alessio non si tratteneva praticamente più, le strusciate erano quasi violente, si era avvicinato ancora di più e sentivo il suo fianco a contatto col mio, oltretutto se lo stava massaggiando sempre più a proprio agio e aveva anche allargato l’altra gamba verso l’esterno per facilitare il compito. Non dissi nulla, feci in modo di metterlo sempre più a suo agio per vedere cosa avrebbe fatto e lui capì in pieno che lo stavo assecondando, tant’è che presto iniziai ad avvertire anche qualche leggera ansimata provenire da lui. Anche la sua maniera di stimolarsi il pene era chiaramente cambiata, ormai non stava più limitandosi ad un massaggio ma lo stava proprio segando. Era un ragazzo sveglio, il suo sguardo non mentiva e aveva capito subito che era proprio quello che volevamo entrambi, così anche io iniziai a segarmelo. Alessio era ormai scatenato e stava perdendo ogni pudore, aveva spalancato le gambe e si era ruotato con il busto verso di me per potersi osservare meglio e, allo stesso tempo farsi vedere lui stesso. Anche io mi misi nella stessa posizione, ci stavamo ormai segando uno di fronte all’altro e Alessio era fantastico da vedere, così piccolo, magro, bello, sudato e ansimante che si dannava l’anima a segarsi quel cazzo enorme e totalmente sproporzionato al resto del fisico! Mi accorsi ben presto che aveva rallentato il ritmo e capì subito che voleva fossi io il primo a giungere all’orgasmo, probabilmente perché si vergognava e voleva vedere come avrei sborrato io. Pensai fosse il caso di velocizzare i tempi perché era un po’ troppo che stavamo là dentro e, anche se avevo la situazione sotto controllo dal piccolissimo oblò della porta, temevo sempre che qualche sagoma in arrivo avrebbe impedito a entrambi di arrivare a quello che volevamo. Me lo segai con foga, lasciandomi andare anche io a qualche piccola ansimata, poi quando mi giunse l’orgasmo allungai il mio piede su quello di Alessio, quasi a spingermi contro di lui, rovesciai la testa all’indietro e schizzai, fregandomene di coprire i densi getti che finirono quasi tutti addosso al mio stomaco e alla coscia del ragazzino sedicenne. Come per magia anche Alessio ritrovò la foga, quasi felice di vedere che ero venuto liberamente, alzò il piede sulla panca e lo poggiò sulla mia gamba, poi ricominciò a segarsi furiosamente. Puntava il piede contro la mia coscia quasi a darsi lo slancio per poi venire avanti e indietro col bacino, seguendo il movimento della sega. Era una visione fantastica, così come quando giunse all’orgasmo, lanciò un piccolo urletto e poi scaricò una densa quantità di sborra sulla mia gamba. Continuò a segarselo ancora un po’, sempre più lentamente, quasi a svuotare ogni goccia, poi ci sorridemmo a vicenda e andammo spediti sotto le docce a sciacquarci. Senza farmi vedere presi un po’ di sborra dalla mia coscia, della sua densa e calda sborra, e la portai in bocca, gustandomi quel particolare sapore che emana. Credo che anche Alessio abbia fatto la stessa identica cosa ma non ho avuto modo di vederlo, tuttavia lo vedevo sereno, per nulla imbarazzato per quello che avevamo fatto. La cosa che mi incuriosiva era vedere come si sarebbe comportato in futuro, cosa avrebbe fatto le prossime volte e come avrebbe provato a spingermi oltre, visto che io non avevo intenzione di fare altro che provocarlo un po’ alla volta. Mi fece quasi tenerezza osservarlo mentre si infilava le mutande, dandomi la schiena e mostrandomi quel culo strepitoso, quel culo da puttana che ancora non avevo potuto gustarmi come sognavo da mesi..CONTINUA
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