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Lui & Lei

Finalmente dentro Selena, che maialona!


di Difficilissimo
01.05.2014    |    5.725    |    0 9.7
"Terza parte del racconto sulla mia ex compagna di scuola Selena, il secondo racconto ha avuto dei problemi nella pubblicazione e nonostante lo avessi scritto..."

Terza parte del racconto sulla mia ex compagna di scuola Selena, il secondo racconto ha avuto dei problemi nella pubblicazione e nonostante lo avessi scritto diversi giorni fa, è online nella rispettiva categoria solo da poco quindi vi invito se ne avete voglia a leggerlo prima di passare a questo seguito, spero gradito!
Voleva darmi un po’ di lei ogni volta, voleva che tra un’uscita e l’altra io impazzissi per lei al solo pensiero di cosa mi avrebbe permesso di farle. Selena sapeva che io con le ragazze ero piuttosto timido e molto rispettoso e quindi avrei sempre agito di conseguenza a ciò che voleva lei. Tuttavia era anche chiaro come questo darmi un po’ di lei ogni volta stava comunque scorrendo via con buona rapidità; bacio alla prima uscita, succhiata di tetta con sega connessa alla seconda, sesso orale alla terza e ora era sicuramente il momento del sesso vero, quello che sognavo di fare con lei dalle superiori. Quando mi invitò ad andare da lei, pochi giorni dopo il nostro incontro in auto, ebbi conferma del fatto che senz’altro avremmo fatto qualcosa di più delle precedente volta. Ero stato una sola volta a casa sua, ai tempi della scuola, per una ricerca e ricordavo a malapena come era fatta. Selena approfittò dell’assenza dei genitori per usufruire della sua abitazione come nostro nido d’amore, sicuramente la scelta migliore piuttosto che consumare il nostro primo vero rapporto sessuale in auto. All’arrivo Selena mi aspettava con una tuta che ciò nonostante la rendeva particolarmente sexy: pantalone nero attillato, felpa con la zip allacciata a metà dal quale si vedevano chiaramente gli enormi seni contenuti soltanto dal reggiseno, calzini, capelli legati a coda, viso truccato in maniera normale, non eccessivo. Mi invitò gentilmente ad entrare e mi chiese se volessi qualcosa e io, molto banalmente, risposi “si, soltanto te”, frase scontata che però sembrò colpirla positivamente visto che si avvicinò sotto di me e, buttandomi le braccia al collo, quasi ad aggrapparsi sollevando i piedi per colmare il notevole gap di altezza, mi infilò la lingua in bocca. Mi gustai il suo alito profumato, la sua lingua morbida e le sue labbra carnose e nel mentre le slacciai del tutto la zip della felpa, facendogliela cadere a terra. Selena a sua volta non sembrò voler perdere molto tempo e si slacciò il reggiseno, liberando i suoi enormi seni che scattarono fuori come meloni. Senza smettere di baciarla, glieli palpai deciso, ormai a piena conoscenza di quanto le piacesse, poi Selena mi afferrò per il braccio e mi portò in camera sua. Essendo figlia unica, aveva un solo letto da una piazza e mezza e l’arrendamento era ancora quello di una ragazzina, con poster di cantanti, peluche e le classiche frasi scritte sull’armadio e sui muri come da costume teenager. Onestamente non è che dello stile della sua camera mi interessasse granchè quindi mi limitai a questo primo sguardo rapido senza approfondire la cosa, poi tornai di fronte a lei a baciarla ma Selena con una spinta mi fece cadere sul letto. Notai uno sguardo particolare in lei, sembra una vera porca affamata di cazzo che a malapena riusciva a trattenere i suoi istinti. Anzi devo dire che sembrava quasi stesse già facendo sesso visto che ansimava lentamente soltanto nel trovarsi sul punto di fare l’amore. Aveva una voglia sovrumana e probabilmente erano un po’ di settimane, forse di mesi, che non concludeva a pieno un rapporto a letto. Venne verso di me, sempre con quello sguardo quasi sadico stampato in viso, poi mi tolse le scarpe e le lanciò dalla parte opposta della camera con forza, colpendo l’armadio, poi mi slacciò i jeans e me li sfilò via con furia lanciando anche questi nella stessa direzione. Stessa identica cosa fece anche con le mutande e con la maglia, lasciandomi di fatto, con i soli calzini addosso. Senza perdere un solo minuto, famelica di cazzo come una drogata, si accucciò verso di me e iniziò a succhiarmelo, trovandolo già ben eretto. Il suo pompino era di qualità, come avevo già avuto modo di testare la volta precedente e sentivo le sue morbide labbra stringermi il pene come un guanto mentre la lingua mi spennellava l’asta in lungo e in largo, facendo attenzione a non perdersi nemmeno un centimetro. Improvvisamente cambiò posizione, salì totalmente sul letto e si mise quasi seduta sul mio petto, dandomi le spalle (in pratica avevo il suo sedere a pochi centimetri) continuando comunque il pompino. Poggiai una mia mano sulle sue chiappe e iniziai ad accarezzarlo, poi cercai di abbassargli i pantaloni, riuscendoci solo in piccola parte vista la posizione poco consona a ciò. Ero comunque riuscito a scoprire quantomeno il suo perizoma e infilai una mano in direzione del suo sedere arrivando facilmente al suo buchetto che stimolai un pochino da fuori. Dopo alcuni secondi di pompino Selena si tolse da sola i pantaloni e mi venne sopra baciandomi e strusciandosi contro di me. Lentamente le iniziai a sfilare il perizoma riuscendo presto nel mio intento e quella piccola porca, senza perdere un istante, salì sopra il mio uccello e se lo impalò tra le cosce. Mi fece subito presente che prendeva la pillola e quindi di non preoccuparmi nella venuta, cosa che mi eccitò ancora di più, poi iniziò a pomparmi al massimo. I primi movimenti erano già rapidi e si vedeva chiaramente che sapeva benissimo come muoversi e che cercava sesso vero, di quello sfrenato. Cercavo di non essere da meno e per aiutarmi a mia volta nella spinta, la afferrai per i fianchi e per le chiappe in modo da riuscire a tirarmela contro ancora di più quando venivo in su con il bacino. Il suo viso era una vera maschera di piacere, aveva la bocca aperta e ansimava, sembrava quasi sul punto di collassare fisicamente tanto era coinvolta nel rapporto e infatti ebbe il suo primo orgasmo quasi subito. La vidi iniziare a spingere in maniera animalesca e i suoi gemiti si fecero quasi selvaggi, puntò le sue unghia nel mio petto e alzò la testa al soffitto, poi inarcò la schiena e venne alla grande gridando un “si” che rimbalzò tra i muri della sua camera. Non smise di fottermi, continuò a saltellarmi anche se diminuì notevolmente il ritmo per alcuni secondi, quasi a voler riprendere fiato. Tuttavia Selena era veramente assetata di cazzo e in men che non si dica tornò ad essere la macchina da guerra di poco prima. Me la ritrovai nuovamente carica a mille che saltellava come a volermi cavalcare e ora i suoi gemiti si erano trasformati proprio in rantoli. Cercai la sua bocca ma mi mise una mano sul petto e mi buttò di nuovo contro il materasso, rimproverandomi con un secco “pensa a scopare”, poi decise quasi di volermi punire ancora per quel gesto romantico ritenuto da lei fuori luogo e aumentò il ritmo a dismisura. Era una delle scopate più violente che avessi mai fatto, forse la più violenta a stampo etero e la cosa mi stava procurando un piacere immenso e mi accorsi che ormai ero già al limite delle mie energie. Provai a distogliere il pensiero, chiusi gli occhi e pensai a qualunque cosa potesse diminuire la mia eccitazione ma fu tutto vano. Nonostante Selena si stesse preparando per un nuovo violento orgasmo, non riuscì a trattenermi nemmeno per altri 30 secondi, ormai lo sperma mi saliva a fontana in direzione della punta del mio pene per cui non ebbi alternativa che lasciarmi andare al mio orgasmo. Venni in su col bacino, fermandomi in quella posizione quasi rigida, avevo i muscoli contratti per il piacere e schizzai a fiume nella sua figa non so quanti schizzi, ma davvero non riuscivo a smettere. Quando l’orgasmo era giunto ormai al termine, tornai in posizione più rilassata e mi accasciai. Selena provò a muoversi qualche altro istante, poi notando che il mio pene era ormai moscio, scattò nervosamente in piedi, con la mia sborra che le colava dalla figa lungo le cosce e andò in direzione del bagno visibilmente contrariata. Rimasi ad attenderla sul letto ma al ritorno il suo umore non era migliorato, anzi vedendo che ero ancora sul letto mi rimproverò, mi disse di prendere le mie cose e di andare via perché ero solo un egoista che pensava al suo piacere e non mi ero accorto che lei stava avendo un orgasmo e gliel’avevo bloccato. Provai a giustificarmi, dicendole che lei era già venuta una prima volta e che non ero riuscito a trattenermi e che comunque avremmo anche potuto continuare perché entro breve il mio cazzo sarebbe stato nuovamente pronto per fare sesso ma fu tutto vano. Selena aveva preso malissimo la cosa e mi sembrò un atteggiamento notevolmente infantile ma fatto sta che fui costretto a rivestirmi e andarmene. Lei venne soltanto ad aprirmi la porta, indossando una vestaglia ma si rifiutò sia di baciarmi che di parlarmi. Mi sentivo umiliato, inadeguato ad una ragazza con quelle aspettative così elevate, era la prima vera volta in vita mia che un partner o una partner mi avessero chiaramente detto che non ero stato all’altezza. E il fatto che era stata proprio Selena, la ragazza che avrei voluto violentemente sbattermi dal primo giorno di scuola superiore, non faceva che abbassare la mia autostima. Passarono un paio di giorni senza che io riuscissi a contattarla, non rispose ai miei pochi messaggi (non volevo essere pesante o patetico) e non si fece viva in alcuna maniera, poi improvvisamente mi giunse un sms “Mi dispiace per l’altro giorno, sono stata una bimba…se mi perdoni stasera saprò farmi perdonare…ricorda che ancora non provi il secondo piatto!”…CONTINUA
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