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Gay & Bisex

Io e Andrea - Timori che si trasformano in emozioni


di Difficilissimo
17.09.2012    |    6.680    |    1 9.5
"Pier, ormai prossimo all’orgasmo, mi aveva afferrato con forza per i fianchi e stava aumentando sempre di più il ritmo e i gemiti di piacere e infatti mi..."
Ovviamente nei giorni a venire che precedevano il grande evento, io e Andrea scopammo come matti, trascorrevamo le intere ore a fare sesso dove capitava: casa sua, casa mia, in auto, in spiaggia di notte. Ero ben consapevole che scopate come quelle con Andrea difficilmente mi erano capitate e senza volersi lasciare a entusiasmi facili ero dell’idea che fossero le migliori della mia vita. Tra me e lui c’era un feeling sessuale senza precedenti, eravamo insaziabili e perversi allo stesso modo e ora che avevamo “pareggiato” i ruoli, la storia era ancora più ricca di particolari che ci facevano impazzire. Sinceramente ancora non riuscivo a entrare nell’ordine di idee di fare un’orgia con lui e Pier, temevo di perdere irrimediabilmente uno dei due se non entrambi e oltretutto sapevo che la perversione di Andrea avrebbe fatto godere e non poco il mio Pier. Tuttavia il giorno tanto sognato per Andrea non tardò ad arrivare. Non stavamo nella pelle, ognuno per ragioni diverse anche se alla fine finalizzate allo stesso obiettivo di godere. Andrea vedeva realizzare il coronamento di uno dei suoi sogni erotici, Pier poteva sfogare quegli istinti che aveva sempre palesato di avere e che per ragioni di coppia aveva un po’ dovuto reprimere mentre a me il cuore batteva a mille, ero preoccupato di quello che andavamo a fare e temevo che qualcosa potesse andar male. Passai a prendere Andrea all’ora stabilita e lui scese indossando i pantaloni lunghi di una tuta e una maglietta. Sembrava rilassato e sorridente anche se poi in macchina non mi sembrò particolarmente predisposto al dialogo. Per cercare di sciogliermi, portai durante la guida, la mia mano sul pacco dei pantaloni di Andrea e notando che non accennava alcun tipo di reazione mi spinsi più a fondo, mettendola proprio dentro alle mutande. Sentivo il suo cazzo in leggero tiro e la cosa mi aiutò a rilassarmi. Glielo smanettai per quasi tutto il viaggio ad un ritmo molto lento, in modo da non farlo mai nemmeno avvicinare all’orgasmo e lui rimase tutto il tempo immobile a guardare fuori dal finestrino. Arrivati sotto casa di Pier il mio cuore sembrava sul punto di scoppiare, avevo una paura incredibile e iniziai a sperare che per qualche ragione tutto saltasse. E invece non sarebbe saltato proprio nulla. Attraversammo il cancello della casa di Pier e poi suonai al campanello con il mio ragazzo che non tardò a venire ad aprirci. Era a petto nudo e indossava un paio di pantaloncini sportivi e un paio di infradito. Ci invitò cortesemente a entrare e per la prima volta dinanzi ad una persona che conoscevamo cercò la mia bocca per baciarmi. Notai il sorriso compiacente di Andrea, evidentemente contento del fatto che avessimo fatto quel gesto in sua presenza. Ci accomodammo sul divano e Pier ci offrì qualcosa da bere per scioglierci un po’. Nel mentre Pier si andò a sedere vicino ad Andrea e notai subito come sembrasse particolarmente propositivo nei suoi confronti. Mi aveva confessato Pier che a lui Andrea fisicamente non piaceva ma che effettivamente gli dava quell’idea di gran maiale che lo eccitava particolarmente e per questo anche lui era ben felice dell’orgia. Pier si avvicinò all’orecchio di Andrea e glielo iniziò a leccare per alcuni secondi, poi ben presto le loro lingue si intrecciarono in un appassionante bacio che mi disturbò e non poco. Se una parte di me era comunque eccitata dalla situazione che si era venuta a creare e dal feeling che stavano dimostrando i due, e lo feci notare massaggiandomi la patta dei miei jeans, dall’altra iniziai a rendermi conto che ero maledettamente geloso, probabilmente di entrambi. Da buona troia quale sicuramente sapeva essere Pier era salito a cavalcioni sulle gambe di Andrea, il quale non aveva perso un solo secondo e aveva già portato le sue mani sul magnifico culo del mio ragazzo. Quando ero ormai pronto a intervenire per far notare ai due che c’ero anche io nella stanza, lo stesso Pier mi fece cenno di avvicinarmi e iniziammo un incredibile bacio a tre, attorcigliando le nostre lingua e rotazione. Sentì la mano di Pier poggiarsi sul mio pacco e tirare giù la cerniera fino a giungere al suo obiettivo. Scostò l’orlo dei miei boxer e il cazzo scattò fuori come una molla, fermandosi a pochi centimetri dal viso dei mie due partner. Entrambi iniziarono a leccarmi l’asta del cazzo e io stavo impazzendo di piacere. Intanto Andrea stava strusciando con foga la mano sul piccolo cazzo di Pier e ben presto gli tirò via i pantaloncini e le mutande, mettendolo totalmente a nudo. Pier era meraviglioso, abbronzato al punto giusto, leggermente ingrassato rispetto a qualche mese fa ma comunque in ottima forma. Se prima magari, complice la magrezza un po’ eccessiva, erano ben più visibili i pettorali, ora aveva un fisico assai più normolineo ma comunque assai bilanciato. Il sedere, ovviamente bianco rispetto all’abbronzatura notevole del resto del corpo, era sodo e sporgente, un autentico culo da ragazza, mentre tra le belle cosce magra ma da calciatore, spuntava il suo cazzetto in tiro, piccolo e leggermente scappellato. Non appena si ritrovò nudo, Pier ci propose di spostarci in camera per stare più comodi e decidemmo di seguirlo. Non vi dico che sofferenza fu doverci spostare al piano di sopra e interrompere quello che stavamo facendo in camera!! Soprattutto trovarmi per le scale il culo di Pier esattamente davanti, nudo e liscio di fronte a me! Appena entrammo in camera Pier si lanciò subito sul letto e io senza perdere tempo scalciai lontano tutti i miei vestiti e lo raggiungi, lasciando il solo Andrea ancora vestito e un po’ spaesato. Provai a baciare Pier e lui rispose rapidamente poi mi fermò e mi disse che si sarebbe voluto gustare Andrea nudo. Nel mentre mi accucciai tra le sue cosce e gli presi l’uccello in bocca, iniziando subito a spompinarlo come meglio non potevo. Pier gradì e iniziò a muovere il bacino verso di me mentre nel frattempo osservava Andrea che si stava spogliando. Succhiai senza fermarmi il cazzo di Pier per alcuni istanti, poi alzai lo sguardo e mi ritrovai, sul bordo del letto, Andrea in piedi, completamente nudo, che si stava segando l’uccello e tentava di capire come infilarsi tra di noi. Andrea era indubbiamente meno bello di Pier, su questo non avevo nemmeno da discuterne. Era ugualmente magro ma con un fisico più banale e meno definito, aveva le gambe più storte e pelose e anche di viso non c’era proprio paragone. A suo vantaggio aveva però un uccello decisamente più grosso, soprattutto quando andava in erezione. Con la mano afferrai Andrea per la chiappa destra e lo tirai verso di noi, poi lo stesso Pier intervenne e gli fece capire che avrebbe dovuto mettere il cazzo dinanzi alla sua bocca. Ci iniziammo a spompinare tutti e tre a catena: io mi occupavo di Pier, Pier di Andrea e Andrea di me. Era una sensazione fantastica e non riuscivo ancora a rendermi conto di quanto piacere stavo provando e di quanto ne avrei provato in quel pomeriggio intero che ci aspettava su quel letto che sarebbe stata la nostra isola di godimento. Furono preliminari bellissimi in cui ci scambiammo anche di posizioni in modo da succhiare i cazzi di tutti, poi io e Andrea ci guardammo e subito scattò l’intesa. Volevamo fare di Pier la nostra troia, voleva fosse lui il primo passivo di quella giornata e senza perdere tempo lo posizionammo a pecora. Pier era scatenato, gemeva come un troietta mentre con le mani cercava nervosamente un cazzo da toccare. Andrea si posizionò alle sue spalle e gli iniziò a leccare il buco del culo, portandolo al massimo godimento. Totalmente scatenato Pier mi afferrò per le chiappe e mi tirò verso la sua bocca, dove fece entrare nuovamente il mio cazzo. Nel frattempo Andrea lo aveva penetrare e lo stava letteralmente sfondando da dietro. Avevo già sperimentato sul mio culo che razza di animale da letto fosse Andrea, era davvero bravo a scopare e ora ne stava facendo la conoscenza proprio Pier. Conoscevo troppo bene il mio ragazzo e mi bastò osservarne il viso per capire che stava godendo in una maniera allucinante e il tutto si rifletteva a mio vantaggio nel meraviglioso pompino che mi stava facendo. Si staccava soltanto per pochi istanti in cui gemeva ad alta voce, come era sua solito fare, per poi riprendere il lavoro sul mio pisello. Lo stesso Andrea rantolava di piacere senza troppi complimenti e di conseguenza, sentendo i mugugni di entrambi, venne naturale farlo anche a me. Sembrava un concerto tanto stavamo gemendo, quasi a turno e il tutto accompagnò la scopata per diversi minuti fino a che non mi accorsi che Andrea era venuto nel culo di Pier. Stremato si spostò e lasciò a me quel posto, che corsi ad occupare mentre lui si andò a posizionare davanti alla bocca di Pier, così da farselo lentamente rianimare. Il culo di Pier era totalmente umido degli umori di Andrea, che colavano a fiotti dal buco e pertanto un paio di volte l’uccello mi schizzò fuori scivolando sullo sperma denso che usciva. Non appena riuscì a penetrarlo, il viso di Pier si illuminò nuovamente di piacere e come suo solito iniziò a spingere il culo verso di me. Mi faceva spesso sorridere come Pier odiasse essere definito “troia” e chiedesse, come aveva fatto ad Andrea, un trattamento paritario ma poi, immediatamente, perdesse la testa in quel modo nell’essere nostro e nel farsi scopare. Mi era sempre piaciuto come fosse realmente assetato di cazzo e cercando per un momento di ragionare con la sua testa, ero sicuro di quanto fosse estasiato in questa situazione nel farsi sfondare contemporaneamente da me e Andrea. Devo ammettere che per me non era una sensazione comunissima quella di un’orgia, ne avevo veramente provate poche di vicende simili e sentire il mio cazzo nel fantastico culo di Pier e allo stesso momento bagnato dallo sperma di Andrea era un qualcosa di fantastico e per questo sapevo che, sommando alla scena che avevo davanti ai miei occhi, non sarei durato moltissimo. Osservavo il viso di Pier per quanto fosse possibile vederlo dalle sue spalle e guardavo, con più facilità, quello di Andrea, allo stesso tempo trasformato e soddisfatto dal piacere e per questo sentì prestissimo giungere il mio orgasmo, tirai Pier a me e lui se ne accorse, spingendo ancora più verso di me le sue chiappe e mi sembrò quasi di arrivargli allo stomaco. Scaricai non so quanti schizzi di sborra e persi totalmente la testa per l’immenso piacere che provai, poi crollai sul materasso privo di energie. Intuì dai loro sguardi che sarei stato io il prossimo a dover fare la troia e infatti Pier mi aiutò a mettermi nella sua posizione mentre Andrea mi attendeva con il suo cazzo già in tiro che non esitai ad accogliere nella mia bocca. Intanto Pier mi stava leccando il buco del culo con la sua cura maniacale e sentì spingervi dentro anche un paio di dita, gesto che il mio corpo gradì. Dopo un po’ sentì puntare l’uccello di Pier verso di me e spingerlo dentro. Non era grosso assolutamente il cazzo di Pier, anzi direi che era decisamente piccolo ma avevo ormai scoperto in questi mesi con lui quanto fosse ugualmente bravo a usarlo e devo dire che quando prendeva il ritmo non ci si accorgeva del fatto che non superasse i 13 centimetri. Il cazzo di Andrea invece era notevolmente più grosso, in posizione eretta era leggermente più piccolo del mio ma i suoi 17 centimetri e la sua discreta larghezza la raggiungevano, e per me averlo in bocca era un qualcosa di gustosissimo. Amavo il suo sapore di uomo, mai eccessivo e mai sgradevole, e amavo far scorrere nella mia bocca quell’uccello. Lo stavo letteralmente massaggiando con la mia lingua e lui gradiva decisamente il mio trattamento. Pier, ormai prossimo all’orgasmo, mi aveva afferrato con forza per i fianchi e stava aumentando sempre di più il ritmo e i gemiti di piacere e infatti mi accorsi ben presto di come stesse concentrando le ultime spinte per poi esplodere in quello che fu una gran bella sborrata. Come avevamo fatto prima, Pier e Andrea si scambiarono nuovamente i ruoli e stavolta fu il mio amico 19enne a occuparsi del mio culo e la differenza la avvertì a pelle. Ok, Pier rispetto alle dimensioni se la cavava egregiamente, ma Andrea era tutta un’altra cosa e sentivo subito come ora fosse lui alle mie spalle. I suoi colpi vigorosi e decisi facevano centro nei miei sensi, il suo istinto animalesco da letto e il suo ardore davano ancora più brio a una scopata da sogno. Tutti i miei dubbi e le mie paure erano sparite, o forse per meglio dire accantonate per lasciare spazio alla mia più estrema perversione e alle mie voglie più segrete. Mi gustavo il cazzo di Pier nella mia bocca, moscio e piccolo, e allo stesso tempo sentivo un piacere estremo provenire dal mio culo e farsi largo per tutto il corpo. Attesi nuovamente che Andrea giungesse al suo secondo orgasmo di giornata, poi prima di occuparci proprio di lui decidemmo di regalarci una piccola pausa. Non fu una pausa totale, nel senso che restammo sul letto a baciarci e ben presto, da buoni feticisti, passammo a occuparci dei rispettivi piedi. Non so con esattezza per quanto ce li leccammo ma penso sia stato veramente per lungo tempo, so solo che là perdemmo le nostre inibizioni e io mi scatenai nel fare forse la cosa che mi provocava più gusto. Per me era come leccare un gelato, forse meglio, soprattutto piedi come perfetti come li avevano loro due e anche leggermente sudati, specialmente quelli di Andrea poiché era difficile trovare una persona più pulita del mio Pier. Dopo questo break feticista tornammo alla nostra piena attività e facemmo posizionare Andrea a novanta gradi sul materasso. Io glielo misi in bocca mentre Pier si posizionò alle sue spalle e cominciò l’opera di preparazione alla penetrazione che per ovvi motivi di esperienza e di dilatazione del buco del culo, dovevano essere ben più ampi rispetto ai precedenti. Pier glielo leccò per un po’, poi prese un po’ della crema che gli passai io e gliela mise delicatamente con le dita, massaggiandoglielo e spalmandoglielo fino a fondo. Avrei voluto dire a Pier che con il suo cazzetto sarebbe bastata anche meno attenzione ma tenni la cattiva battuta per me e mi concentrai sul pompino che, un po’ distrattamente, mi stava facendo Andrea, evidentemente preoccupato per quello che succedeva dietro di lui. Erano le sue prime scopate da passivo e anche se aveva scoperto un qualcosa che lo estasiava, aveva sempre un timore iniziale del dolore che ovviamente e inizialmente avrebbe provato. Quando Pier si decise a penetrarlo, Andrea si tolse momentaneamente il cazzo dalla mia bocca e schiacciò il viso contro il materasso per coprire la maschera di dolore che aveva in faccia. Rimase in quella posizione per alcuni momenti e io provai ad attutire la sua sofferenza impugnandogli il cazzo e segandoglielo fino a che non mi sembrò che si stesse rilassando. A quel punto Pier aumentò il ritmo, se mentre prima dava colpi lenti per testare l’elasticità del culo di Andrea e per farlo abituare alla penetrazione, ora sembrava un toro scatenato e se lo stavo chiavando a mille. Guardai la faccia di Pier, aveva gli occhi chiusi quasi sempre, il suo sorrisetto tipico e perverso stampato su quel viso perfetto, condito dalle sue tipiche fossette sulle guance. Intanto Andrea aveva ripreso, con maggiore intensità e concentrazione, rispetto a prima, a occuparsi del mio cazzo e gli effetti erano da subito evidenti, visto che stavo godendo come un porco. L’abilità di Andrea nel sesso orale si evidenziava ogni volta di più, faceva progressi continui e devo dire che allo stesso attuale era già un notevole sbocchinatore. Andrea amava il cazzo, a mio avviso almeno quanto la fica visto che mi era capitato di scopare a puttane insieme a lui alcune volte e quindi avevo osservato il suo “attaccamento” all’organo femminile. Ma ripeto, la sua passione per il cazzo non era assolutamente da meno, vedevo proprio quanto gli piacesse e pensai a quante esperienze in così breve tempo stava facendo. Per me conoscere il suo lato gay era stata l’esperienza migliore, dal punto di vista sessuale, che io potessi fare. Nessuno delle persone con cui ero andato era così perverso e così assetato di sesso e di cazzo, nemmeno il mio Pier. Che ormai era imminente nel giungere al suo orgasmo che scaricò tra le chiappe di Andrea urlando di piacere e sparandogli dentro non so quanti schizzi di sperma. La nostra orgia volgeva ormai al termine, anche perché eravamo stremati e secondo logica toccava solo a me penetrare Andrea anche se conoscendolo sapevo che al termine ci avrebbe chiesto quantomeno di portarlo al terzo orgasmo di giornata, visto che il suo cazzo era in evidente posizione eretta. Penetrai subito Andrea, anche perché si stava iniziando a fare tardi e temevo che tra lavate, rivestimenti e saluti, potessero tornare i genitori di Pier. Spinsi senza badare a durata e prestazione ma solo a venire mentre nel frattempo Pier era accucciato dinanzi ad Andrea a pecora e glielo stava succhiando. Afferrai i fianchi di Andrea e iniziai a darci dentro con tutta la birra che mi era rimasta in corpo e lui iniziò a dire che ero fantastico e che voleva tutto il mio cazzo dentro. Diedi al massimo una decina di colpi, poi inesorabilmente avvertì il mio orgasmo giungere e scaricai sei o sette schizzi di sborra nel suo culo. Come previsto Andrea chiese a Pier se poteva scoparselo l’ultima volta in culo e io pensai di guadagnare tempo andando a farmi la doccia, anche se sarei voluto rimanere sicuramente a guardarli scopare. Sotto il getto dell’acqua cercavo di rendermi bene conto di quanto fatto e ancora non riuscivo a entrare nell’ordine di idee di aver diviso Pier con quello che era forse il mio migliore amico attuale. Appena terminai mi misi l’accappatoio di Pier, mi asciugai e poi lo rimisi a posto, tornando subito nudo in camera per vedere a che punto era la loro scopata. Doveva essere stata sicuramente breve perché li ritrovai fianco a fianco a pomiciare sul letto e devo dire che quella visione provocò un notevole senso di rabbia in me, che tuttavia tenni a bada. Con intelligenza domandai ai miei due partner cosa avremmo fatto ora dei nostri rapporti ottenendo in risposta che tutto sarebbe rimasto così con la sola differenza che ora avevamo una piacevolissima situazione a tre da poter gestire a seconda dei nostri istinti da maiali. Attesi che Pier e Andrea facessero la doccia insieme, poi ci salutammo Pier con dei baci appassionati davanti alla porta di ingresso e tornammo, soddisfatti e stremati verso casa con Andrea che non perse occasione, in viaggio, per sottolineare il suo estremo gradimento dinanzi a quanto fatto…
PS: spero di non essere stato troppo “lungo” in questa parte del mio racconto ma si tratta della prima volta che racconto in maniera dettagliata un’orgia, anche perché non ne ho fatte molte. Spero vi sia piaciuto, mi prendo dei giorni di pausa perché sto partendo per una vacanza col mio Pier e al ritorno, se ci saranno risvolti di questa bellissima vicenda, sarò lieto di raccontarveli. CONTINUA??
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