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Gay & Bisex

Un dolce e timido tesoro 02


di Difficilissimo
16.11.2017    |    6.444    |    1 9.7
"Si sarebbe fatto una ragione del fatto che qualcuno gli stava violando il sederino..."
Nei giorni seguenti mi gettai a capofitto nel rapporto con Lorenzo, imparando ad apprezzarlo sempre di più. Ormai lo adoravo in tutto quello che diceva e faceva, ero attratto da lui e da tutto ciò che scoprivo. Mi bastarono pochi giorni di frequentazione completa per scoprire che dietro a quel ragazzino timido, educato, riservato e spaventato dalla sua omosessualità, in realtà ci fosse un vero e proprio porco, un maiale perverso che aveva un mare di desideri sessuali. Capì che con me, in fondo, cercava proprio questo: non una relazione, come aveva chiaramente detto ma una persona che potesse fargli fare quell'esperienza nel sesso che gli era sempre mancata, riuscendo, se possibile, anche a fargli togliere più sfizi possibili. Probabilmente lo considerava anche un modo per prendere autostima e convinzione della propria omosessualità, della quale aveva sempre avuto un certo timore. E a me la cosa andava davvero bene, visto che praticamente iniziai a frequentare la sua abitazione ogni giorno e a soddisfare le sue richieste. Di lui scoprì tante cose tra cui una pazzesca collezione, sul suo computer, di materiale pornografico a stampo gay: c'era di tutto, da foto scattate di nascosto nello spogliatoio ai compagni, a manga pornografici per passare a una quantità spropositata di video e fotografie prese dal web. Proprio in concomitanza con l'avermi mostrato questa sua collezione, del quale andava fiero, mi chiese di praticare quello che era il suo passatempo sessuale preferito nei lunghi pomeriggi che passava solo in casa, con i genitori perennemente assenti. Questa volta lo avremmo fatto insieme e assecondai la sua richiesta, incuriosito dal tutto. Ci spogliammo, completamente nudi, come amava fare lui quando era solo in casa. Poi stese un asciugamano e sopra a esso un lenzuolo sul letto, messo a doppio strato per non sporcare il materasso. Infine posizionò il computer portatile proprio di fronte ai piedi del letto, su di una sedia, visualizzando un video porno di suo gradimento.

Ci stendemmo sul letto, a pancia in sotto e rivolti verso il computer, in modo da poter guardare il video. A questo punto facemmo ciò che Lorenzo amava fare praticamente ogni pomeriggio: strusciarsi sul lenzuolo simulando una scopata fino a giungere all'orgasmo e imbrattarlo tutto del suo sperma. La sensazione fu subito piacevole, la morbidezza del lenzuolo, il video porno, la situazione, insomma mi piacque tutto immediatamente! E lo stesso Lorenzo, dopo una prima parte di attività in cui cercò di contenersi un po' di più, si accorse del fatto che a me stesse piacendo e cominciò a sciogliersi maggiormente, fino a fare esattamente come era abituato quando era solo. Si iniziò a immedesimare nel video e a gemere senza ritegno, molto più di quando avevamo scopato tra noi le altre volte. Era una visione paradisiaca che mi eccitò ancora di più del video porno e della morbidezza del lenzuolo. Lorenzo era totalmente una maschera di piacere, rosso in volto come sua abitudine quando era sotto fatica e con i suoi gemiti che echeggiavano nella stanza, conditi da qualche incoraggiamento di natura sessuale nei confronti del tipo passivo del video, al quale immaginava di stare sfondando il culo. Il primo a venire fu proprio Lorenzo e fu un orgasmo meraviglioso perchè iniziò davvero ad agitarsi come un matto sul materasso, strusciandosi con movimenti rotatori del bacino sul lenzuolo fino a lanciare un bellissimo e profondo urletto di piacere. Stremato, si spostò mettendo in mostra la enorme chiazza di sperma che aveva macchiato il lenzuolo e, sorridendomi, si stese su di un fianco con lo sguardo rivolto verso di me, a volermi chiaramente indicare di proseguire di fronte a lui. E io così feci, non prima di aver passato il palmo della mia mano sulla chiazza di sperma, averne raccolto il più possibile e averla portata alla bocca. Sborrai poco prima, a mia volta lasciandomi un po' andare ma mai quanto lui. Appena terminammo, Lorenzo si affrettò a togliere il lenzuolo e l'asciugamano, li appallottolò e li nascose in un baule con le sue cose, spiegandomi che di tanto in tanto, quando si accorgeva che erano ormai troppo sporchi, li infilava di nascosto in mezzo alla biancheria sporca con la donna delle pulizie che li avrebbe messi, senza rendersene nemmeno conto, in lavatrice. Nonostante la semplicità della pratica svolta, la trovai davvero eccitante e ci capitò di ripeterla insieme. Altra cosa particolare del quale mi resi conto circa Lorenzo è che non era un ragazzo molto pulito. Vi avevo detto come non facesse mai, ma davvero mai, la doccia al campo dopo gli allenamenti per paura di mostrare le sue erezioni ai compagni; tuttavia ero convinto che poi, una volta tornato a casa, si lavasse sempre. E invece scoprì che non tutte le volte faceva la doccia e infatti mi capitò più di una volta di trovarlo con un forte odore di sudore addosso. La cosa, per i molti schifosa, finì invece per eccitarmi e trovavo addirittura piacevole la sua puzza. Così, tra le seguenti perversioni che praticammo tra di noi, una riguardò proprio questa cosa. Feci in modo di far coincidere una cosa che ormai avevo in mente da qualche giorno con uno degli ultimi caldi della stagione. Era Ottobre ma la temperatura era insolitamente molto alta e quel giorno avevamo anticipato l'orario dell'allenamento di calcio della squadra per permettere a tutti di vedere una partita in televisione la sera. Lorenzo lo vidi molto sudato e affaticato e capì che era l'occasione giusta per gustarmelo così. Feci in modo di sussurrargli che l'avrei raggiunto a casa e lui mi sorrise compiaciuto. Seguì il suo motorino e arrivati da lui mi disse di aspettarlo, che si sarebbe prima lavato, probabilmente in preda ad un minimo senso di vergogna o di decenza. Ma io lo fermai, lo volevo così, sporco, sudato, maleodorante. Lo spogliai completamente nudo, inebriandomi anche dell'odore dei suoi panni. Le sue mutande sapevano di palle sudate e anche un po' di sperma. Sicuramente si era masturbato prima dell'allenamento e questo spiegava quel favoloso odore. Le misi di fronte al mio viso, incurante della sua presenza, e respirai a pieni polmoni. Feci lo stesso anche con i calzini, impregnati di sudore. Quando finalmente Lorenzo fu nudo di fronte a me, steso sul letto e ancora un po' perplesso per la situazione, iniziai a leccarlo ovunque, avidamente e senza un preciso ordine. Spaziai su tutto il suo corpo, inebriandomi perversamente dei suoi odori. Per la prima volta gli leccai i piedi e lo feci a lungo, incurante del suo giudizio. Ormai avevo capito che era un maialino pieno di depravazioni e quindi non avevo modo di tenere a bada le mie, nella speranza che gli potessero a sua volta piacere. E così fu, perchè Lorenzo si eccitò oltremodo nel vedermi così preso dal suo corpo sudato e soprattutto dai suoi piedi e iniziò a segarsi mentre lo leccavo. Ma io avevo un'altra idea su come farlo venire, per cui gli ordinai di fermarsi e di prendere il suo asciugamano e il suo lenzuolo sporco, quelli su cui amava strusciarsi e glieli feci stendere. Lorenzo si mise a pancia in sotto, disteso sul letto come sempre, iniziando la sua solita pratica di masturbazione. Io invece, dopo avergli leccato ancora un po' i piedi, mi misi all'altezza del suo culo e lo iniziai a baciare tutto intorno. Poi lentamente allargai le chiappe con le due mani e vi infilai la lingua. Lorenzo stavolta non mi avrebbe fermato, era troppo scatenato per provare una qualunque forma di opposizione. Si sarebbe fatto una ragione del fatto che qualcuno gli stava violando il sederino. D'altronde mi aveva chiaramente detto che un giorno avrebbe voluto darmi il culo per provare ma fino a quel momento non mi aveva mai permesso di usufruirne in alcun modo. Non trovando resistenza, mi feci più molesto e pian piano vi infilai anche un ditino. Notai un leggero irrigidimento del suo corpo, ma pian piano si sciolse e iniziò a gustarsi la pratica. Le sue strusciate si fecero più vigorose, così come i suoi gemiti e i suoi incoraggiamenti, tutti volti al proseguire quella forma di penetrazione. Non era semplice riuscire a leccarlo bene, visto che il suo bellissimo culetto era in continuo movimento per via delle strusciate ma feci del mio meglio. Il piacere di Lorenzo stava diventando immenso, ricominciò a ruotare il bacino in forma circolare e poi, lanciando un gemito forte, scaricò tutta la sua sborra sul lenzuolo. Era stato un orgasmo violentissimo e quando si spostò rimasi sorpreso dalla quantità spaventosa di sperma che aveva imbrattato tutto il lenzuolo e in buona parte anche l'asciugamano, quasi rischiando di oltrepassare ulteriormente e sporcare il materasso. Lorenzo era stremato ma sapeva che doveva ricambiare il favore e decise di farmi un pompino. Si mise di fronte al mio cazzo e iniziò a leccarlo con cura. Col passare dei giorni stava prendendo dimestichezza con la pratica e iniziava a diventare più bravo. Mi piaceva molto il fatto che avesse delle labbra morbidissime, piacevolissime soprattutto da baciare ma che si facevano sentire molto gradevolmente anche quando avvolgevano il cazzo. Quando iniziò a spompinare con più decisione, spazzolandomi anche l'asta con la sua calda lingua, iniziai a scatenarmi anche io, lo afferrai per la testa e cominciai a scopargli la bocca. Faceva avanti e indietro in preda al piacere più totale e ben presto arrivai al mio orgasmo, sparandogli tutta la sborra in bocca. Ci accorgemmo che si stava facendo molto tardi e correvamo il rischio di essere scoperti dai suoi genitori, per cui io mi rivestì in fretta e furia, lo aiutai a far sparire “le tracce” del nostro rapporto e poi lo salutai, consigliandogli di farsi una bella doccia! La sera mi scrisse, estasiato per quella fantastica pratica che abbinava il suo passatempo della strusciata allo stimolo anale che tanto gli era piaciuto: il suo culetto si stava avvicinando sempre più ad essere del tutto mio! .
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