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Lui & Lei

Una piacevole scampagnata.


di Mesx
11.03.2017    |    7.119    |    0 9.2
"Quando mi sfilai buona parte colò fuori dal buco ormai largo dalla scopata e lei la spinse un po' fuori aiutandosi con le dita..."
Primavera inoltrata, una di quelle giornate calde che sanno già di estate.
Al tempo uscivo con una tizia, V. Probabilmente il periodo più "disastrato" della mia vita.
Lei non era nemmeno un granché come ragazza.
Viso magro pieno di lentiggini, occhi scurissimi, piercing "septum" al naso e capelli verde acido un po' scoloriti ... come una ragazza punk che si rispetti. Corpo molto magro con pochissime tette ed un culo piccino e poco formoso. Era anche sempre vestita in maniera sciatta e struccata, oltre essere sempre fatta di qualche droga.
Cosa ci trovassi in lei di interessante? Il fatto che fosse porca da morire e che mi facesse sentire vivo.
In nemmeno un mese che la frequentavo avevamo fatto sesso un po' ovunque e nei modi più spinti. Non c'era un granché di dialogo tra noi a dirla tutta...ci vedevamo principalmente per fumare erba e scopare, anche se lei cercava spesso di dimostrarmi che ci tenesse.
Quel giorno i progetti non erano poi così diversi, ma avevamo deciso di fare una sorta di picnic in aperta campagna in un posto che conoscevo per poi darci alla pazza gioia come nostro solito.
Arrivati sul posto ci accomodammo in un prato sotto un grande albero, poco lontano da li vi era una cascina, ma niente che ci preoccupasse troppo.
Ci mettemmo all'ombra con le nostre borse piene di provviste per la giornata.
Quel giorno V indossava un top bianco dal quale si intravedevano i capezzoli, in quanto non portava il reggiseno, ed una lunga gonna di un rosso amaranto accompagnata da un paio di converse nere. Era "vestirsi comodi" per lei.
Capii che non sarebbe stata una giornata di sana campagna quando aprì il suo zainetto. Alcolici ed erba per il resto della giornata. Non avevo la più pallida idea di come sarei tornato a casa, ma poco mi interessava.
Stappammo due birre e lei si mise al lavoro. Non ci mise molto, era abituata.
"Occhio che oggi non è la stessa, ho preso della roba bella spinta per l'occasione eh." mi disse.
"Wow, che onore."
"Poi dici che non me ne frega un cazzo di te eh?" Mi diede un bacio che sfociò in un minutino di lingue intrecciate.
Iniziò così il nostro pomeriggio di "Relax", seguito da un pompino con ingoio.
Poi mangiammo qualcosa e ricominciammo da capo. Facevamo sempre così d'altronde.
Rispettando la routine, ora toccava a me stare tra le sue gambe.
Mi posizionai, spostai la gonna e con grossa sorpresa notai l'assenza delle mutandine.
"Allora non è solo il reggiseno a mancare oggi eh?"
"Hehe...Sorpresa!"
Mi spinse giù la testa sulla sua figa depilata. Era si una ragazza sciatta, ma sempre pulita.
Mentre ero sotto la gonna a fare il mio dovere per farla godere, lei mi fermò di colpo.
"Merda arriva qualcuno."
Mi sfilai da sotto la gonna e cercai di ricompormi.
Passò un signore sulla cinquantina, magrolino e brizzolato, con un paio di occhialoni da vista vecchio stile.
"Buongiorno fanciulli! picnic?"
"Si! ottima giornata per stare all'aperto!" dissi io con tono un po' imbarazzato.
"Bravi, bravi!"
Andò avanti per la sua strada, immergendosi in una delle vigne che stavano dall'altra parte del campo.
"Cristo ci siamo andati vicini" disse V.
"Già, per fortuna hai la gonna oggi..."
"A proposito..." mi disse lei guardandomi con occhi maliziosi, "Perché non sei ancora tornato sotto?" mi disse sorridendo e scompigliandomi i capelli.
"Ehi dai...non siamo soli e ora lo sappiamo."
"Massì...vai giù dai, c'ero quasi..." cominciò a spingermi nuovamente verso la sua figa.
"V no..."
Lei sbuffò.
"Vabbè .allora altro giro, almeno dopo sarai abbastanza sfatto da farmi godere come si deve."
Il fatto è che aveva ragione. Dopo un paio di birre e qualche fumata ero ben più propenso a tornare sotto la sua gonna e così feci.
Lei godeva ad un tono di voce particolarmente alto, ma dopo un po' si fece più taciturna.
"Ehi..." mi sussurrò.
Io tra una leccata e l'altra le risposi con un "Dimmi."
"Il tipo di prima...ci sta fissando da nascosto dietro gli alberi..."
Ero troppo sfatto per preoccuparmi davvero.
"Lascia che faccia..." continuai il mio lavoro con lei che godeva sporadicamente e a tono basso.
Dopo un po' continuò:
"Oddio A...si sta toccando il pacco!"
Uscii da sotto la gonna e con la scusa di baciarla mi girai a vedere dove fosse.
Era effettivamente nascosto dietro degli alberi poco lontani da noi a guardarci e a toccarsi dai pantaloncini che indossava.
La abbracciai facendo finta di non vederlo e le sussurrai all'orecchio.
"Vogliamo dare spettacolo tesoro?"
Lei si voltò con espressione stupita e mi sussurrò a sua volta.
"Vuoi scopare col pubblico che ci guarda? cazzo questa si che mi manca!"
"Se ci stai...tanto chi cazzo se ne frega, al massimo si fa una sega no?"
Eravamo così fatti che non ci sarebbe importato comunque.
Decidemmo quindi di iniziare come si deve il nostro teatrino.
Mi sfilai i jeans corti che indossavo e i boxer, rimanendo a cazzo all'aria.
Poi mi misi in piedi contro l'albero e V iniziò a succhiarmelo.
Ogni tanto buttavo un occhio al nostro amico la dietro, che si toccava dai pantaloni.
Presi poi il preservativo e feci appoggiare V contro l'albero in modo da poterla prendere da dietro, ma feci anche in modo di avere visuale sul tizio. Tirai su la gonna e mi diedi da fare con la sua fighetta bagnata.
Ed ecco che finalmente il nostro amico tirò fuori il suo membro per segarsi. Si vedeva poco, ma era chiaro.
Andammo avanti 5 minuti così...poi nonostante la mia condizione mentale del momento ebbi il mio lampo di genio. Sussurrai nuovamente all'orecchio di V.
"La portiamo al livello successivo?"
"Cosa intendi?"
"Ti fidi di me?"
Lei rise leggermente. "Manco per il cazzo in questo momento."
"Fai bene."
Urlai al tizio.
"Ehi! vedi che ce ne siamo accorti! esci fuori!"
Lo vidi entrare nel panico mentre si rinfilava il cazzo nei pantaloncini.
Io smisi di scopare V per un attimo, ma lei non si mosse dalla posizione in cui era, appoggiata all'albero.
Lui si avvicinò con fare sicuro e da persona matura.
"Senti allora, non avrei dovuto farlo, ma anche voi..."
Lo fermai.
"E' tutto ok, non siamo arrabbiati."
Vidi il suo viso riempirsi di confusione.
Tirai uno schiaffetto sul piccolo culo di V da sopra la gonna.
"Puoi continuare a guardare se vuoi."
Lo vidi palesemente interdetto.
Io ritirai su la gonna a V e ripresi a scoparla.
Era combattuto, ma si lasciò andare e tirò fuori nuovamente il cazzo, segandosi accanto a noi.
V mi sussurrò di nuovo.
"Tu sei pazzo cazzo...ti adoro quando fai ste cose!"
Io scopavo V in modo da far godere la scena al nostro nuovo amico. Approfittai per un po' di dialogo.
"Come ti chiami?"
"Giorgio." (NOME FITTIZIO)
"Piacere Giorgio, io sono A e lei è V. In questo momento siamo fatti e ubriachi...penso si sia capito" dissi ridendo.
Lui rise leggermente e continuò a segarsi. Aveva un bel cazzo per il tipo di persona che era.
"Com'è" mi chiese lui.
"Cosa?"
"La sua figa..."
"Aaah bongustaio! bella stretta!" e diedi qualche colpo più secco a V che nel frattempo godeva come una puttana.
Si avvicinava sempre un po' di più, voleva godersi bene lo spettacolo.
Al che sussurrai nuovamente all'orecchio di V.
"La facciamo sfociare in Threesome, che dici?"
Lei rise e rispose:"Tranquillo, ci avevo già pensato!"
Uscii dalla figa e tenni su la gonna.
"Allora Giorgio, ti piace ciò che vedi? guarda che bella fighetta stretta e succosa..."
Lui si avvicinò, la afferrò per una tetta e le diede uno schiaffo sul culo.
"Bella figa la puttanella, ottima scelta ragazzo!" Rimasi un attimo impietrito, sapevo già cosa stava per accadere.
"Ehi stronzo! non sono una bambola gonfiabile eh! tanto meno una puttana!" disse V liberandosi da lui.
"Massì dai non prendertela, si vede dal tuo faccino da drogata che ti piace il cazzo!" disse lui muovendo il suo pene con la mano.
V si allontanò da noi furente, io la seguii un attimo e la fermai abbracciandola da dietro
"Tesoro, calmati dai...non pensavo che sto vecchiardo potesse essere così!"
"Ma chi cazzo si crede di essere? Prima ci spia, poi si sega guardandoci scopare e infine mi da della puttana dopo avermi messo le mani addosso, ma si facesse una vita sto sfigato!"
"Senti, lo so che ti ha fatto infuriare ok? Ho un'idea, vedrai che non te ne pentirai...ma devi fare come dico io.
Le sussurrai un paio di cose all'orecchio.
La baciai e la strinsi a me.
"Spero tu sappia ciò che fai." disse lei.
"Non prestare attenzione a nulla di ciò che verrà detto, ok? ho già capito che tipo è."
Lei accennò un si, ma non la vidi così convinta.
Tornammo indietro, nel frattempo Giorgio aveva rimesso a posto il cazzo.
"Allora caro, vuoi fare un giro si o no?" gli dissi.
V gli si avvicinò e gli sbottonò i pantaloni, tirandogli fuori il cazzo ancora duro.
Poi si inginocchiò e glielo prese in bocca, lui iniziò a godere.
Io gli misi un braccio appoggiato alla spalla.
"Tanta roba eh amico?"
"Ci sa fare la ragazza..." rispose lui tutto eccitato.
"Ovvio, scelgo solo il meglio, se non è capace a succhiare il cazzo a che serve una femmina?" dissi ridendo per finta.
Vidi lo sguardo di V fulminarmi, le feci l'occhiolino, lei alzò leggermente gli occhi in segno di disappunto e continuò.
Il tizio apprezzava il mio modo di fare. Si capiva da tre kilometri di distanza che era uno alla "Donna schiava zitta e lava." Dio quanto odiavo i soggetti come lui.
Avevo già in mente tutto. anche se non ero sobrio, avevo architettato una cattiveria di dimensioni enormi per il nostro "amico". Nessuno poteva trattare così la mia V.
"Devi capire Giorgio che lei è proprio troia, cioè...nemmeno ti conosce e già ti sta succhiando il cazzo."
"Si ma si vedeva già dalla faccia, è proprio una puttana. Vorrei scoparle un po' la fighetta per farle sentire come si comporta un vero maschio." replicò lui.
V si staccò dal cazzo.
"NO OK, ANDATE A FANCULO!" si rialzò e si allontanò di nuovo. La presi per le spalle e la guardai negli occhi.
"Tesoro, lo sai che non lo penso minimamente, fidati di me, ne varrà la pena. Eppoi mi ha appena detto che non sono un vero maschio..."
"Si può sapere che cazzo hai in mente?"
"Una bella sorpresina per lui. Continua a succhiarglielo..."
"No, o mi spieghi cosa hai in mente o non se ne fa nulla."
Le sussurrai delle parole all'orecchio che la fecero sorridere di cattiveria.
Lei tornò indietro nuovamente, si inginocchiò di nuovo e riprese a succhiare. Ora era molto più determinata.
"Quante storie che fa sta piccola vacca...succhia troia, stai al tuo posto." gli disse lui.
"Mi spiace amico, per la figa non se ne parla, ha ancora diritto di opporsi sta troia...goditi la pompa però!"
Si dai Giorgio, sborrami! sono una puttana!" disse lei acidamente.
Mi avvicinai e mi appoggiai nuovamente sulla spalla dello stronzo.
"Allora Giorgio, quanto ti manca per sborrare in faccia a sta troia lentigginosa?"
"Oh poco! molto poco!"
Io nel frattempo mi ero rivestito ed avevo preso gli zaini in spalla.
"Dai V, da brava cagna quale sei, apri la bocca per il nostro amico!"
Lei tirò fuori la lingua, guardandomi maliziosa.
"Allora, quanto ti manca per innaffiarla?"
"Ci sono! Arriva il latte principessina!" disse lui arrapatissimo.
Proprio in quel momento tirai un pugno fortissimo alle palle di Giorgio che si accasciò a terra tra mille dolori e bestemmie.
"V, CORRI!" lei partì di scatto prendendo il suo zaino che le passai velocemente e andò verso la macchina.
Mi avvicinai a Giorgio, lo guardai in faccia e gli dissi con tono molto cattivo:
"Scusa, non mi piacciono i maschilisti come te."
Iniziai a correre a mia volta per raggiungere la macchina che V aveva già messo in moto. Partimmo in fretta e furia.
Lei rideva come una matta.
"Sei pazzo A! MATTO DA LEGARE!"
Ci appartammo in un altro posto poco distante da li dove sapevo che nessuno ci avrebbe visto in quanto ci ero andato con un'altra mia amica molto tempo prima.
"Visto, dovevi fidarti di me!" La baciai.
Eravamo così fuori di testa insieme...il mondo ci sembrava nostro.
"Tu non pensi davvero che io sia una troia lentigginosa, vero?"
"Assolutamente no...io amo le tue lentiggini, scema.."
Lei si strinse al mio braccio e rimanemmo in silenzio per un po'.
Fu lei a rompere successivamente il silenzio.
"Però tra una cosa e l'altra non mi hai ancora scopata come si deve oggi..." disse toccandomi il pacco e stringendolo.
Scendemmo dalla macchina e ci buttammo tra le piante vicine alla stradina, dove c'era un piccolo spazio di erba.
Ci spogliammo e ci gettammo a terra tra i fili d'erba dove iniziai a fotterla in maniera decisa senza preservativo.
A me ormai l'effetto dell'erba era sceso...un po' meno quello dell'alcool. Lei invece era ancora in un altro mondo.
"WOHOOOO! MI STO FACENDO SCOPARE IN UN BOSCOOO!" disse gridando e ridendo.
Non so per quanto andò avanti, forse 30 minuti, forse di più...con l'alcool reggo sempre un sacco.
Poi finalmente sentii la sborra salire.
"V la sento, arriva!"
"Sborrami dentro, SBORRAMI DENTRO!"
Ne sentii uscire davvero tanta a riempire la sua figa.
Quando mi sfilai buona parte colò fuori dal buco ormai largo dalla scopata e lei la spinse un po' fuori aiutandosi con le dita.
Riprendemmo un attimo fiato e ci rivestimmo, per poi tornare in macchina.
La portai in un altro posto vicino a guardare il tramonto.
"Che giornata pazzesca...prima lo stronzo, poi la scopata nel bosco...cristo tu si che mi fai sentire viva!"
Ero contento, anche se avevamo rischiato davvero tanto con quel vecchio.
Mi sorse spontanea una domanda però.
"V...ma tu prendi la pillola?"
"Cosa? no..."
La fissai con occhi spiritati.
"Tu mi stai dicendo che ti sono venuto dentro e che non prendi la pillola?!?"
"Massì tranquillo, tanto non ci rimango" disse lei ridendo e fumando una sigaretta, stavolta normale.
Fortunatamente aveva ragione.
Ci perdemmo di vista qualche settimana dopo...decisi di rimettere un po' la testa a posto in seguito ad alcuni eventi.
Però mi piace davvero tanto ricordarla.
V altro non era che la valvola della mia follia...arriverà presto un altro racconto con lei protagonista. Qualcosa avvenuto giorni prima in un parco. A presto! ;)
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