Prime Esperienze

Yoga Pants.


di Mesx
26.03.2017    |    9.725    |    0 9.8
"Quando ci staccammo per prendere fiato ci guardammo di nuovo..."
Pantaloni da Yoga.
Li indossava praticamente sempre. Li trovava comodi ed "adatti al suo fisico".
Quella notte allo Skate-park non era esente, Top e pantaloni da yoga.
Era stata una serata di festa sfociata nell'imbarazzante. Gente che era stata male ovunque, gente che si era spaccata le ossa andando in skate ed era stata portata in ospedale...davvero di tutto.
Erano rimasti altri due oltre me e lei, collassati in una delle varie strutture dedite allo skating. Io e lei eravamo "svegli" per modo di dire.
3 del mattino, temperatura ancora troppo calda per essere quell'ora della notte e per essere situati vicino ad un fiume...l'estate sa essere davvero esagerata alle volte.
"Non hai caldo con quei cazzo di pantaloni?" le chiesi.
"No, sono quelli leggeri."
"Si ma sono lunghi per questo periodo...un paio di shorts? sono sicuro ti starebbero bene ugualmente."
"Nah, ho le gambe più cicce di quello che sembra."
Era irremovibile, amava quel tipo di pantaloni e li aveva di tutti i colori...ma quella sera erano neri.
Sudavamo davvero un sacco anche a stare fermi...faceva davvero troppo caldo.
"Acqua ne abbiamo ancora?" mi chiese.
"Forse qualche bottiglia in macchina ma non ho proprio voglia di alzarmi." risposi.
"Nemmeno io."
Sembravamo delle amebe.
Mi tolsi la canottiera, mi si era appiccicata addosso.
"Beato te che puoi farlo." disse lei.
"Beh, togliti il top, tanto hai il reggiseno sotto, no?"
"No, non lo ho."
Che poi si vedeva anche che non lo aveva...mamma mia se ero messo male.
"Beh, gli altri due sono praticamente morti, a me un paio di tette non scandalizza di certo."
Lei si voltò a guardarmi.
"Non so se prenderla come una richiesta di fartele vedere o se sei davvero troppo sfatto per reagire."
"Nel dubbio entrambe." le risposi.
Ci furono 2-3 minuti di silenzio.
"Oh senti, amen."
Si tolse il top, la sua terza era libera di respirare. Era sudatissima anche lei, ma il deodorante la stava aiutando.
Le sistemò un po' e si appoggiò nuovamente alla ringhiera su cui eravamo.
Silenzio di nuovo per qualche istante.
"Belle tette." le dissi.
"Grazie."
Calò nuovamente il silenzio.
La guardavo respirare ad occhi chiusi. Le tette si muovevano col resto del petto ad ogni respiro. Erano davvero belle e ben fatte.
"Si capisce che le fissi anche senza vederti." disse lei.
"Metto così tanta soggezione?"
"Più o meno. Ti percepisco" disse lei ridacchiando.
Aprì gli occhi e mi guardò. Ricambiai lo sguardo in silenzio. Poi lentamente mi avvicinai e la baciai.
Le nostre lingue si intrecciarono. Non si sentiva nulla, solo le nostre labbra che schioccavano e i rumori della natura intorno al park.
Quando ci staccammo per prendere fiato ci guardammo di nuovo...non proferimmo parola.
Fu lei ad avvicinarsi di nuovo per continuare quella serie di baci, io risposi con una mano a stringere e giocare con una tetta. Lei rispose con una mano sul petto ad accarezzarmi.
Andammo avanti così per un po'...non che avessimo la cognizione del tempo in quel momento.
Poi lei mi prese la testa e me la spinse sulle tette, mettendomi un capezzolo in bocca accompagnato da più tetta possibile. Glielo succhiai per bene, la morsi...e feci lo stesso con l'altro capezzolo.
Mi posizionai tra le sue gambe per essere più comodo mentre le facevo dei succhiotti sulle tette.
In quel momento notai ciò che mi fece arrapare di più.
I pantaloni le si erano stretti per bene sulla figa, marchiando l'assenza delle mutande in quello che si definisce "cameltoe". (Zoccolo di cammello)
La guardai di nuovo.
"Non indossi niente neanche sotto eh?"
Gettò uno sguardo e notò la situazione.
"Beh, penso si capisca."
La baciai ancora e andai giù, afferrando il bordo dei pantaloni per sfilarglieli. Lei mi bloccò.
"No."
La guardai e lei rispose spingendomi giù direttamente e spingendomi poi la faccia contro la figa.
Era sudata anche li, ovviamente.
"Così...leccami così..."
La leccai con tutti i pantaloni di mezzo. Essi si fecero bagnatissimi dei suoi umori, riempiendo la stoffa.
Mi teneva giù, ma non mi sarei alzato a prescindere.
Divennero così impregnati e attillati che era come leccargliela normalmente...solo con la sensazione di stoffa sulla lingua anziché quella della carne.
Rimasi giù un bel po' e la feci venire. Lo capii sia dai movimenti che dalla quantità di liquido che colò da quel punto del pantalone. Aveva squirtato un po'.
Mi tirai su a guardarla di nuovo...aveva un po' di fiatone.
"Mi sento...sporchissima...e mi piace..." disse.
Le misi una mano sulla figa. "Beh...lo sei...sei venuta nei tuoi stessi pantaloni..."
Si toccò a sua volta, parte degli umori le rimasero sulle dita.
"Già...la cosa mi eccita da matti."
Non dissi altro. Mi alzai in piedi e tirai fuori il cazzo, poi mi avvicinai tranquillamente alla sua bocca e lei con totale naturalezza lo prese e lo succhiò. C'era molto feeling nell'aria.
Si masturbava nel mentre...i suoi pantaloni facevano il tipico rumore che fa un oggetto molto bagnato.
Lo ingoiava senza sforzo, andava giù nella sua gola...mi stava facendo godere un sacco.
Lo tolsi sempre con calma, e le diedi due colpi sulla faccia con la punta.
Lei si tirò su e si piegò a 90 contro la ringhiera.
Buttai un occhio agli altri due, ancora dormienti.
Feci per tirarle nuovamente giù i pantaloni. Lei mi fermò di nuovo.
"Ti ho detto di no."
"Ma come faccio a scoparti scusa?"
Lei non rispose e mi avvicinò come poteva.
Presi a strusciarglielo contro l'evidente riga delle labbra. Al suo squirt su quei pantaloni si stava aggiungendo il pre-cum, sporcandoli e inzuppandoli ulteriormente.
Glielo passai tra le chiappe, anche loro belle segnate e con lo stacco evidente per via del pantalone appiccicato.
Lei mi spostò nuovamente contro la figa, e prese a spingere con la punta del cazzo contro il buco dove avrei dovuto penetrarla. Dio quanto la volevo.
La cosa mi stava facendo godere tantissimo, non aveva senso ma era bello.
Mi strusciai a lungo, scoprendomi la cappella contro quella stoffa così intrisa di lei. Le spingevo le palle contro, la afferravo dai fianchi simulando di scoparla...
Mi allontanò di nuovo, poi si tolse la spilla dai capelli.
"Aspetta."
Si sedette e tirò la stoffa, poi piantò la spilla in un piccolo buco di essa e strappò leggermente. Strappò poi la stoffa con le dita, scoprendosi tutta la figa.
La stoffa strappata gocciolava tanto era bagnata.
Tornò nuovamente a 90 senza dire una parola, e finalmente la penetrai. Non indossai nemmeno il preservativo, volevo sentirla tutta.
Godeva con poca voce per non svegliare gli altri due, ignari. Io andavo energicamente, senza trattenermi. Tutti quei giochini mi avevano caricato.
I suoi pantaloni erano così attillati e sudati che quando le tiravo gli schiaffi sul culo suonavano come se la stoffa non ci fosse stata.
Non so di preciso per quanto andammo avanti, ma durò un bel po'.
Quando fui finalmente in procinto di sborrare non le chiesi nulla e non esitai, sapevo perfettamente cosa desiderava.
Appoggiai nuovamente il cazzo tra la riga delle chiappe e con un leggero movimento feci schizzare il mio sperma su quei pantaloni ormai distrutti da quella strana scopata. Il suo culo era completamente ricoperto di sborra.
"Bravo" mi disse lei. "Era da un po' che volevo provare questa cosa dei pantaloni, ma quel coglione non ci stava mai." riferendosi al suo ex.
"Beh, contento di averti soddisfatta" dissi pulendomi del tutto su di lei.
Ci appoggiammo alla ringhiera, si era alzato un po' di vento. Erano le 4:30 circa.
"Dio che bella l'aria sulla patata" disse lei. Risposi con una risata.
"Andiamo a bere?"
"Ok dai."
Andammo fino alla macchina a bere e tornammo poi indietro a svegliare gli altri.
Uno non si curò minimamente della situazione e andò direttamente alla sua macchina, mettendosi di nuovo a dormire.
L'altro era un po' più cosciente.
"Perché sei mezza nuda?"
"Abbiamo scopato, niente che vi riguardi." Alla faccia della riservatezza.
Alla fine io e lei salimmo nella mia macchina, ma le feci mettere il top sotto il culo per non sporcare il sedile. Con tutta la calma del mondo, la accompagnai a casa.
Ci salutammo con un po' di baci, poi mi avviai anche io verso la mia dimora.
Da quella sera non guardo più i pantaloni da yoga nello stesso modo.

Grazie cara, per colpa tua ora ho un nuovo Fetish :)
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