Racconti Erotici > trans > Un inaspettato amore.
trans

Un inaspettato amore.


di Mesx
04.02.2017    |    10.674    |    5 9.4
"L'occhio cadde nuovamente sul suo cazzo; si muoveva leggermente ad ogni mio colpo..."
Ciao.
Prima di tutto volevo fare un ringraziamento, in quanto il mio primo racconto è stato molto apprezzato ^^
Stasera propongo qualcosa di diverso, e meno reale del precedente. Ma bando alle ciance :)

Inverno.
Periodo prima di Natale. Quel classico splendido periodo in cui si combatte il freddo tra una cioccolata calda e locali affollati.
Era un pomeriggio di neve, ed ero in giro per commissioni. Alla fine di esse approfittai per concedermi una cioccolata calda.
Mi recai al bar in centro, quello che tanto mi piace, con la musica un po' alta e una vasta scelta di dolcetti.
Quel giorno però segnò un lungo e strano periodo che prosegue tutt'ora.
La conobbi li. Userò un nome fittizio, Erika.
Capelli biondi in un piacevole caschetto, occhi chiari come il ghiaccio. Fisico asciutto, forme non abbondanti ma un culo che parla da se.
Attaccai bottone al bancone, chiedendole cosa avesse ordinato, e si dimostro da subito gentile.
Una voce delicata, labbra sottili come tanto mi piacciono.
Iniziammo a chiacchierare, e una volta giunte le nostre ordinazioni ci sedemmo al tavolo.
Parlammo. Le ore scorrevano veloci e piacevoli.
Ci scambiammo i numeri.
"Gran bel colpo di fulmine" pensai tra me e me, mentre uscivo dal locale per rientrare a casa.
Passò un sacco di tempo.
Giorni, settimane, per un totale di 2 mesi.
Eravamo ormai veramente cotti l'uno dell'altro, messaggiavamo sempre, uscivamo spesso e ci eravamo già scambiati qualche bacio.
Tuttavia, non eravamo mai andati oltre.
Si, c'erano state piacevoli effusioni sul divano guardando qualche film noioso alla TV, di quelli che metti solo come sottofondo ad una serata già programmata nella tua testa.
Decidetti quindi di tentare di spronare le cose.
Organizzai una serata da favola.
Cenetta a lume di candela, ristorante in centro di quelli che, francamente parlando, costano un occhio della testa.
Lei era splendida come mai prima d'ora. Un tubino rosso si stendeva sul suo corpo, divenuto leggermente più formoso dal giorno in cui ci eravamo conosciuti, ma sempre tonico.
Trucco leggero, un rossetto elegante sulle sue piccole labbra.
Probabilmente lasciai raffreddare più di una pietanza a forza di non distogliere lo sguardo da lei.
Sorrideva sempre. Rideva anche alla più stupida delle mie battute.
Ci dirigemmo verso casa sua, come al solito.
"Sali?"
"Certo tesoro, che domande mi fai?"
Iniziai a fantasticare, "Chissà, magari è giunta l'ora" pensai.
Avevo ragione. Ci fiondammo in camera in men che non si dica.
Mille effusioni, mille parole dolci.
Lei che finalmente, fece scorrere la sua delicata mano sul mio pacco.
Mi gettò sotto di se, sbottonò e tolse ciò che la ostacolava, ed iniziò con una sega delicata.
Io ansimai, la mia voglia era immensa.
La accarezzai e, con la scusa, la incitai ad andare al sodo con quelle splendide labbra.
Non ci pensò due volte, e mi fece il pompino più sofisticato e godurioso che io abbia mai ricevuto.
Ma non ero di certo li a fare la bella statuina, iniziai a sfilarle il tubino, ma subito dopo esserselo tolto lei, improvvisamente si fermò.
"Ehi senti...io..."
"Sssh tesoro, è tutto apposto. Sei fantastica."
"Si ma vedi io ecco..."
Mi fiondai su di lei con un bacio e spostai la mia mano tra le sue gambe.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
"OH. MIO. DIO."
"Senti lascia che ti spieghi ti prego..."
"ERIKA COSA C'E' DA SPIEGARE?!?"
Bestemmiai ripetutamente camminando avanti e indietro nella stanza.
"Quando pensavi di dirmi che hai il cazzo? Almeno ti chiami davvero Erika?!?"
Lei piangeva.
"Ti prego lasciami spiegare..."
Mi sembrava davvero troppo distrutta per essere il solito porco Trans. Inoltre, non avevo mai notato segni di mascolinità sul suo corpo prima di quel momento.
Mi sedetti accanto a lei e la lasciai parlare.
Mi spiegò di come fosse malata dalla nascita, e di come la sua fosse una consdizione estremamente rara.
Raccontò di come fosse "Ermafrodita" in un certo senso.
Lei, era clinicamente donna a tutti gli effetti, ma con genitali maschili. La chiamano "Sindrome di Chapelle".
"Wow..."
Rimasi senza parole, piuttosto basito, ad essere onesto.
Si scusò ancora per non avermi avvisato prima, e mi spiegò anche che era ormai da tempo che cercava un modo per ottenere in modo da potersi permette l'operazione che l'avrebbe resa donna anche li sotto.
Senza successo.
Mi sentii un mostro. La abbracciai e le chiesi scusa.
Ripresero i baci, le carezze. La focosità aumentò.
Lei si sfilò quindi le mutandine di pizzo lasciando spazio a quello che era il suo cazzo.
Non era grande, ma era pulito, rasato. Aveva un'ottima cura di se anche li.
Nel frattempo, il mio si era indurito più di prima.
Possibile che fossi attratto da tutto ciò?
Lei ritornò a spompinarmi, con più foga di prima, andando più giù fino quasi a strozzarsi.
Ridacchiammo, ed io mi lasciai definitivamente andare.
Afferrai il suo cazzo, iniziai a segarlo...
Lei godette, tra le mille incertezze che i suoi movimenti lasciavano trasparire.
"Quindi, piacere lo senti..."
"Si...scemo." Ansimò.
Allora continuai a scoprire gentilmente la sua cappella, e a baciarla con passione.
Feci un altro passo avanti. Iniziai a succhiarglielo.
"Dio mio, ma che sto facendo?" Pensai tra me e me. Ma ogni suo gemito mi spronava ad andare avanti.
Continuai a succhiarglielo, leccai le sue palle piene e dure. Lei impazziva dal piacere.
Ci lasciammo anche ad una smodata 69, molto energica.
Dopodiché presi il preservativo e feci la domanda più stupida del mondo.
"E ora?"
Lei assunse un tono buffo e sarcastico.
"Ehi, infondo il buco c'è. Non quello che ti aspettavi ma...per ora adattati, no? tsk."
Mi strappò un sorriso.
Indossai il preservativo, lei si sdraiò per la classica missionaria.
Certo che vedere un cazzo faceva proprio strano, soprattutto quando ti aspettavi una bella figa succulenta.
Con calma iniziai a spingere contro il suo buco del culo, e poco per volta mi feci spazio.
Prima la cappella, poi una parte, ed infine il resto.
Iniziai a scoparla dolcemente.
Ma la passione ci travolse, trasformando quella prima volta in una focosa notte di sesso, oltre che di amore.
Scopai il suo culo forte come se fosse stata la sua figa, senza alcuna pietà, dando il meglio di me.
Lei lasciò i classici gridolini di piacere, mi abbracciava, era totalmente coinvolta.
L'occhio cadde nuovamente sul suo cazzo; si muoveva leggermente ad ogni mio colpo.
Le toccai le palle, e subito dopo lei lo afferrò, iniziando a segarsi velocemente.
Aumentai il ritmo, scopandola sempre più veloce e forte.
Era quasi al culmine.
Al che, la afferrai da entrambe le gambe ed andai più a fondo possibile nel suo stretto e perfetto culo.
Gridò di piacere e sentii il suo fiato smorzarsi subito dopo. A seguire, uno schizzo di sborra dal suo cazzo sporcò il suo corpo così perfetto.
Mi sfilai dal culo, levai il preservativo e mi segai velocemente.
La mia sborra calda si unì alla sua, ricoprendo di schizzi buona parte del suo corpo.
Lei mi abbracciò.
Non mi interessò nemmeno di sporcarmi.
"Sei fantastico, sei davvero fantastico."
Mi guardò negli occhi e mi confessò ciò che provava per me, e così feci anche io.
Chiacchierammo a lungo abbracciati, fino a quando ci lasciammo ad altri baci ed i nostri cazzi si indurirono nuovamente.
A quanto pare la serata proseguiva.
Ci lasciammo andare a seghe reciproche, a pompini, ed infine lei propose di scoparmi.
Inizialmente fui restio. Ma qualcosa nei suoi occhi mi fece cambiare idea nuovamente.
"Almeno sai usarlo?" Dissi scherzosamente.
"Beh, ho scopato una ragazza una volta, ma te lo racconterò poi."
Ero perplesso da quanto potesse essere schietta in un momento del genere.
La penetrazione fu inizialmente dolorosa lo ammetto.
Ma fu anche stranamente piacevole essere, per una volta, colui che lo prendeva nel culo, e non lo dava.
Durò poco, lei era troppo entusiasta, e la stimolazione della prostata fece il resto dal canto mio.
Sborrai sulle Lenzuola, ed era davvero tanta.
Lei invece si sdraiò, e finì con la mano il lavoro, sborrandosi addosso.
Ancora non ci credevo. In una sola serata avevo scoperto che la mia ragazza era trans, e le avevo anche permesso di scoparmi. Inaudito.
Qui finisce il mio racconto. Ma voglio solo dire due parole a riguardo.
Erika è Trans, si. Ma questo non toglie che sia una fantastica ragazza, che un giorno non avrà nulla di diverso dalle altre.
Fino a quel momento? Beh...Diciamo che avrò un segreto, oltre che tutto il tempo del mondo per godermi un cazzo che mai avrei pensato di apprezzare.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Un inaspettato amore.:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni