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Prime Esperienze

Pubertà - Terzo Racconto - La sorella di Andre.


di Mesx
05.04.2017    |    7.898    |    2 9.5
"Il padre venne verso il salotto e mi salutò normalmente, non riconoscendomi..."
Terzo racconto su Quattro.
Oggi, parliamo di G.

G era la sorella di un mio ex compagno di scuola, Andre.
Ai tempi in cui eravamo compagni passavo molto tempo a casa sua, G era piccola al tempo.
Passarono parecchi anni prima che la vidi di nuovo, questo perché litigai con suo fratello, per un motivo tutt'ora a me sconosciuto tra l'altro...si può dire che fece tutto lui.
Dopo tutto quel tempo lo rincontrai per caso per strada, feci persino fatica a riconoscerlo.
Ci salutammo, ci ponemmo le classiche domande di chi non si vede da tanto. Scoprii con non poca amarezza che quell'adorabile donna di sua madre era morta di cancro. Ai tempi gestiva la cartoleria del paesino, l'aveva rilevata da una tizia che era ormai troppo stanca per portarla avanti. Purtroppo le cose brutte accadono sempre a chi non le merita...come dimostrò il fatto che il padre di lui avesse avuto fortuna.
Un uomo spregevole, antipatico e ottuso.
"Senti ma perché non fai un salto a trovarmi uno di questi giorni? Penso ne avremo un sacco da raccontarcene!" mi chiese lui.
"Ok dai!"
"Se vuoi anche domani!"
"Va bene dai, allora domani pomeriggio passo da te!"
Così fu, il pomeriggio dopo andai a casa sua.
Mi aprì la porta e mi fece accomodare poi in salotto, mi fece trovare da bere e delle patatine.
Iniziammo a chiacchierare, lo vedevo anche abbastanza "strano" nei miei confronti, ma non ci feci troppo caso.
Tra una parola e l'altra ecco la voce che cambiò tutto.
Sentii dei passi scendere le scale
"Andre dove hai messo la maglia?"
Eccola li.
"Ommioddio...G?"
"A? Oddio ciao!"
Mi corse incontro abbracciandomi fortissimo. Non potevo credere ai miei occhi quando la guardai di nuovo.
Lunghi capelli ricci castani che arrivavano quasi al seno. Sopracciglia curate, occhi color nocciola ed il suo naso che già da piccola la caratterizzava...il tutto chiuso in due labbra rosee e sottili.
Era alta, snella e con le curve nei punti giusti.
Non avevo parole, la bimba dai capelli ricci che ricordavo era sparita per far posto ad una giovane donna sexy persino in tuta.
"Ma me lo potevi dire che veniva A oggi, non mi sarei fatta trovare in tuta e struccata accidenti!"
"Tranquilla G....sei..." rimasi piantato nelle mie parole per un attimo. "Sei bellissima..."
Lei arrossì tantissimo. "G...grazie..."
"Comunque la maglia è appoggiata sul mobiletto del bagno." rispose Andre.
"Ok..." mi fissò ancora un attimo e poi si fiondò su dalle scale.
Mi sedetti di nuovo sul divano.
"Caspita Andre...tua sorella è cresciuta bene eh?"
"Già...me lo dicono spesso! Per me è sempre la testa dura e ricciola come quando era bimba."
In quel momento ecco che entrò dalla porta il padre.
Si salutarono a malapena, l'aria nella stanza si fece più pesante.
"Hai invitato il fidanzato a casa mentre non c'ero?" disse con tono abbastanza fastidioso.
Andre sbarrò gli occhi. Il padre venne verso il salotto e mi salutò normalmente, non riconoscendomi.
"Allora?"
"Allora cosa?"
"Rispondi alla mia domanda."
"Non è il mio fidanzato."
Ci guardò entrambi e scoppiò a ridere, poi andò via.
Andre era visibilmente nervoso e agitato.
"Ehi, era una battuta, che c'è che ti sconvolge tanto?" gli chiesi.
"Andiamo di sopra va."
Appena ci sentì muoverci verso il piano superiore lo sentimmo gridare dalla cucina:
"Ecco si bravo! vai a fartelo sbattere nel culo, finocchio che non sei altro!"
Cominciai a insospettirmi riguardo la situazione.
La giornata passò tranquillamente, tra risate e mille dialoghi...dialoghi ai quali prestavo poca attenzione dato che ero perso a scambiarmi sguardi con G.
Dopo quel giorno ci scambiammo il numero di telefono, e iniziammo a frequentarci, tutto all'insaputa di Andre.
Vi risparmio tutta la storia del primo bacio ecc.
Durante una giornata insieme, ci salì la voglia di scopare.
"Senti, io tecnicamente ho casa libera fino a tardi...non c'è ne papà ne Andre...che dici?"
Ci dirigemmo quindi a casa sua, dove superata la porta gli animi si scaldarono sin da subito. Lo prese in bocca ben tre volte prima di riuscire a salire le scale.
Ma ecco il colpo di scena.
La porta della camera era socchiusa e si sentivano gemiti abbastanza sonori dall'interno.
Quando buttammo l'occhio dentro ecco la sorpresa.
Andre era piegato a 90, a farselo menare da un bel ragazzone di colore...godeva come una cagna.
"Oh." dissi io sotto voce
"Beh...questa non me la aspettavo nemmeno io" disse G.
"Immagino..."
"Lo so da sempre che è Gay, ma beh...è la prima volta che mi capita di beccarlo..."
Il tizio andava bello spinto, lo trattava come una vera e propria puttanella...quindi Andre non era solo gay, ma anche passivo...ora capisco come mai il padre lo odiava tanto.
G era attratta da quella scena, si sporse quanto più poteva per vedere.
Non fece caso che in quella posizione mise il suo culo bello in mostra...riuscii a resistere ben poco prima di afferrarla per i fianchi e appoggiarglielo.
"A...che fai?"
"Ti voglio G..."
"Si ma...se non te ne fossi reso conto la camera è un pochino occupata..."
"Sssh, possiamo farlo anche qua dai..." Iniziai a sbottonarle i pantaloni.
"A...oddio...e se ci scoprono?" disse ansimando, la cosa la allettava, era chiaro.
Le tirai giù pantaloni e mutande, e gliela leccai, era dolce come un frutto.
"E' così perverso...sto guardando mio fratello scopare e tu me la stai leccando facendomi godere tantissimo..."
Poco dopo la misi giù col culo sollevato e la scopai tirandole i capelli. Lei faticava a tenere i gemiti di goduria.
"Oh si A...sfondami...forte ti prego..."
Stavamo scopando nel corridoio fuori dalla stanza in cui due ragazzi si stavano dando del cazzo a più non posso...era davvero troppo arrapante e perversa come situazione.
Il problema fu che sentimmo chiamare la sborrata troppo tardi...questo non ci diede tempo materiale per nasconderci.
Il nostro piano di "fuga" fallì ancora prima di iniziare.
"Ma che cazzo..." disse Andre aprendo la porta.
"Ehm...Ciao...?"rispose G imbarazzatissima.
Lui si voltò verso di me: "Da quando ti scopi mia sorella, bastardo?!?"
Lei prese subito le mie difese.
"Ehi senti...non doveva esserci nessuno a casa oggi...ne io ne tu!"
Nel frattempo notammo il cazzo del ragazzo: "Dio santo ma è enorme..." dicemmo quasi in contemporanea io e G.
"Che posso dire...al culetto qui piace grosso..." disse il ragazzo tirando uno schiaffo sul culo ad Andre.
"G perché non mi hai detto nulla?!?"
"Perché sapevo che ti saresti arrabbiato...come ti arrabbi ogni volta che ho un ragazzo, Andre."
"Sono semplicemente protettivo dagli stronzi come lui!"
"No tu saresti protettivo pure se uscissi con un uomo di chiesa che non mi sfiora con un dito!"
Andre assunse un espressione ancora più incazzata...il tizio gli afferrò il pacco e gli appoggiò quel mostro sulla schiena.
"Dai tesoro, andiamo di sotto...ti faccio passare il nervoso...hm?"
Andre si lasciò convincere.
"Sentite, vi lascio la camera..."
"Grazie!" rispose subito G.
"Ehi! Non è finita qui, capito?!?" gli rispose Andre mentre se ne andava.
Riprendemmo la nostra scopata senza pensarci troppo.
La figa di G era paradiso per me, stretta, calda...accogliente.
La scopai in diverse posizioni...missionaria, a pecora, a "cucchiaio"...mi ci divertii parecchio. Tutto contornato da quella leggera "violenza" per farla sentire posseduta, stringendola forte ecc.
Conclusi la scopata una mezz'ora dopo, venendole in faccia...i suoi occhi risaltavano ancora di più tra tutta quella bianca sborra.
"A mi raccomando, non una parola su quello che è accaduto oggi, ok?"
"Tranquilla tesoro..."
Ci coccolammo un po' e poi capii che era ora di levare le tende.
La giornata si concluse quindi con me che lasciavo la casa insieme al fidanzato di Andre, mentre lui e G litigavano.
"Che cazzo di situazione eh?"
"Penso che non capiterà più una cosa così" mi rispose lui ridendo.
Seppi poi che lui e Andre si lasciarono, e che quest ultimo gettò la colpa su quanto era accaduto per colpa nostra...questo purtroppo trascinato per mesi, il che massacrò il rapporto con G. Tra le ragazze dei quattro racconti è sicuramente quella che mi manca di più, mi piaceva davvero.

Sarò sincero.
Questo racconto è stato davvero troppo difficile da scrivere, ed è risultato anche in un racconto di scarsa qualità. Purtroppo non è sempre facile buttare in maniera scritta ciò che si è vissuto...questo racconto ne è l'esempio. Perdonate questa "pecora nera" ^^"

Ci vediamo al quarto ed ultimo racconto. :)

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