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Gay & Bisex

Loschi Affari.


di Mesx
23.06.2017    |    6.090    |    2 4.9
"I suoi sonori gemiti mi fecero capire che apprezzava..."
Estate.
Temperature da far girare la testa, davvero dure da sopportare.
Buttai un occhio all'orologio...erano le 13:45, il mio cliente sarebbe arrivato a momenti.
La modalità di incontro era la stessa per ognuno, fischiare in una determinata maniera una volta giunto vicino al luogo predestinato per l'incontro...dopodiché terzo albero a destra, dietro il grosso cespuglio...contanti alla mano e precisi.
Sentii una macchina avvicinarsi e parcheggiare, forse era finalmente arrivato. Il fischio seguì, era lui...anche se a dirla tutta non lo avevo mai visto...era un nome nuovo.
Giunse dietro il cespuglio.
Un uomo normalissimo e anche di bell'aspetto, in giacca e cravatta nonostante i 30 e spingi gradi, piuttosto distinto ma visibilmente teso.
"Sei tu?"
"S...si." Disse un po' incerto.
Mi allungò una busta con dentro il contante...li contai un paio di volte. Non sto a dirvi la cifra, ma sappiate che le cifre che la formavano erano 4. Una volta appurato che fosse quanto pattuito, infilai il sacchetto nel mio zainetto.
"Seguimi, ci sono 5 minuti di strada."
Lui non spiaccicava parola e si guardava attorno nervosamente.
"Prima volta che fai una cosa simile?" gli chiesi.
"Oh..ehm...si."
Mi girai mentre camminavo a squadrarlo un attimo dalla testa ai piedi...così notai anche la fede al dito.
"Beh, considera che sono abituato a tutt'altro tipo di clientela...dal camionista in trasferta al sodomita...tu mi sembri un tipo apposto, nonostante quell'anellino che porti al dito."
Lui abbassò lo sguardo.
"Non si era detto massima riservatezza?"
Mi girai nuovamente a guardare il percorso e continuai a camminare dritto senza guardarlo.
"Certo, infatti non ho chiesto dettagli...stava a te sfilarti la fede."
Lui si schiarì la voce come per dire qualcosa, ma rimase poi in silenzio.
"Ad ogni modo, siamo arrivati."
Il solito edificio abbandonato di cui ormai avevo fatto la mia tana per i miei loschi affari.
Feci per aprire la porta come al solito, ma la trovai chiusa a chiave.
"Cazzo..."
"Qualcosa non va?" chiese lui preoccupatissimo.
"No...semplicemente mi sa che qualcuno si è accorto che veniva gente qui...oh beh, per oggi ovvio al problema, poi troverò qualcosa di nuovo."
Presi un bastone di ferro e cominciai a battere sulla serratura arrugginita che si spaccò dopo qualche colpo. Un po' di leva e la porta fu aperta.
"Perdonami l'inconveniente."
Accesi la vecchia lampadina che penzolava in quella specie di piccolo laboratorio abbandonato.
"Inizia a metterti a tuo agio e spero tu abbia portato il necessario."
Andai nella stanza accanto a prepararmi a mia volta.
Una volta pronto tornai indietro barcollando e armato di foglietto su cui erano scritti i "dettagli dell'incontro"...In sostanza, cosa lo faceva arrapare. Lo facevo con tutti i clienti con esigenze..erano anche quelli che pagavano di più.
"Dunque...ti piace il cross-dressing, sei feticista dei piedi e a volte ti piacere essere sottomesso..." lo guardai e notai nel suo sguardo che il mio piccolo travestimento da scolaretta zoccola era stato apprezzato.
"Qualche preferenza al momento?"
"Si...si mi piacerebbe fossi tu a tenere le redini del gioco essendo la mia prima volta...ti va bene?"
"Pfft, con la cifra esorbitante che mi hai dato oggi mi andrebbe bene quasi tutto." misi via il biglietto nella camicetta sexy che mi era toccato indossare e mi sedetti sul sudicio bancone al centro della stanza.
"Allora iniziamo dal basso."
Mi sfilai gli scomodissimi tacchi che aveva desiderato tanto che avessi e gli chiesi di inginocchiarsi.
"Avanti, leccami i piedi. Spero il tuo feticismo sia forte, perché con queste temperature non saranno il massimo come odore."
Non feci in tempo a finire la frase che lui stava giù succhiando uno dei miei alluci.
"Vanno benissimo così..." disse a bocca piena.
Lo feci giocare per circa 5 minuti...tenni bene d'occhio l'orologio per non sforare con gli orari. Non che avessi altri clienti in giornata ma ci tenevo ad avere un certo rigore.
"Ok può bastare, ora calati i pantaloni e le mutande."
Lui eseguì i miei ordini, sbottonando la cintura e successivamente tutto il resto.
Un bel cazzo di dimensione normale e con peluria corta di chi solitamente si rasa ma non aveva avuto il tempo di farlo.
Mi inginocchiai e senza troppi complimenti mi infilai la cappella in bocca, toccandogli le palle. I suoi sonori gemiti mi fecero capire che apprezzava.
Lo spompinai finché mi andò a genio, poi mi alzai.
"Ora tocca a te."
Mi sfilai le mutandine da donna che fino a poco prima mi avevano stretto le palle e feci saltare fuori il mio bel cazzone.
Molti clienti pagavano solo al fine di farsi scopare duramente il culo...altri invece pagavano anche solo per vedermi segare in qualche determinato "Outfit".
Si inginocchiò e si fece molto più agitato.
"Mai fatto immagino..."
"Già..."
Fui tutto fuorché delicato. Gli feci aprire la bocca e gli spinsi dentro la cappella. Lui accennò a qualche conato, ma fece in fretta ad abituarsi.
Lo tenni giù per circa 6-7 minuti. Controllai l'ora ed erano rimasti poco più di 20 minuti.
"Dunque, hai il necessario come ti avevo chiesto?"
"Oh ehm...si."
Tirò fuori dalle tasche interne della giacca un preservativo e un tubetto di gel lubrificante.
Li presi entrambi.
"Beh caspita...di marca buona, non hai proprio badato a spese eh?"
Lui rise nervosamente.
Gli ridiedi il preservativo in modo che potesse indossarlo e mi cosparsi per bene il buco del culo con il lubrificante...già che c'ero ne misi un po' anche sul cazzo.
Mi posizionai leggermente a 90 contro il bancone.
"Quando vuoi...mi raccomando, vai al ritmo che ti fa sborrare più velocemente e poi vieni sulla gonna."
"Si..si ok..."
Lo sentii entrare...lo avevo preso ormai diverse volte, ma con lui fu più piacevole...sarà stato l'effetto del gel.
Era molto indeciso sul come muoversi ed il tempo scarseggiava.
"Tizio...dacci come se scopassi la figa di tua moglie, su."
Lo sentii irrigidirsi un attimo.
"Tasto dolente?"
"C'è un motivo se sono qui." disse con tono più serio e sconfortato.
"Perdonami. Dacci secco allora...fammelo sentire sto cazzo."
Iniziò a spingere finalmente, stimolandomi la prostata e migliorandomi l'erezione.
Presi in mano il mio amichetto e iniziai a scappellarmi, seguendo il ritmo a cui andava lui e fermandomi quando sentivo il bisogno imminente di schizzare. Non schizzo mai per primo, altrimenti non riuscirei a continuare il rapporto.
Nel frattempo lui si fece più sciolto e prese ad incularmi più forte...andava decisamente meglio.
"Avvisami quando la senti arrivare eh."
"P...possiamo cambiare posizione?"
Richiesta inusuale, ma accettai. Mi sdraiai leggermente sul bancone in modo che potesse fottermi ugualmente.
Prese in mano il mio cazzo ben lubrificato e iniziò a segarmi mentre mi scopava.
Feci in modo da gestire al meglio il bisogno di sborrare...gli si leggeva in viso che ormai c'era.
"Mi raccomando, sulla gonna."
Lui ormai era perso nella sua goduria e non sembrò sentirmi.
"Mi hai sentito?"
Si tolse dal buco, si sfilò il preservativo e sborrò, prendendomi ovunque tra petto e gambe. Unica lode è che effettivamente prese ANCHE la gonna.
"Aaah, oddio che liberazione..."
"Si, ma ti avevo detto di sborrare sulla gonna, guarda che schifo che hai combinato, cazzo." Lo spinsi via con la gamba e mi alzai.
Mi segai velocemente e sborrai in terra.
Presi i fazzoletti di carta che avevo portato precedentemente sul posto e mi pulii un po'.
Lui si rivestì di tutta fretta.
"Bene allora...ti ricontatterò ok?"
Mi girai con sguardo un po' incazzato e lo guardai di nuovo dalla testa ai piedi.
Accennai ad un si scazzato con la testa.
"Ora sparisci...e guai se ne parli con qualcuno."
Non se lo fece dire due volte e corse via.
Finii di pulirmi, tornai ai miei normali vestiti e andai via anche io a mia volta.
Mi avviai verso casa...
La doccia mi attendeva.
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