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Lui & Lei

La vasca dorata


di Mesx
26.02.2019    |    10.798    |    8 9.4
"Iniziai pertanto a leccare lentamente la pianta su e giù, per poi passare alle dita, prima con la lingua e poi con la bocca..."
Piccola premessa: Questo racconto non sarà adatto a tutti.
Nello specifico, se non siete nei fetish dei piedi e del pissing, allora questo racconto potrebbe non essere adatto a voi.
Buona lettura :)

Eravamo nella vasca da bagno, io e la mia lei, pronti a coccolarci per recuperare il nostro San Valentino.
Avevamo lo scaldabagno, la musica, le luci un po' soffuse e anche una Bathbomb che si scioglieva lentamente colorando l'acqua.
La posizione era la solita, lei seduta ad incastro tra le mie gambe, con la testa appoggiata fino a quando, normalmente, non inizia il massaggio alle spalle, dal quale solitamente si sfocia poi nella passione.
Ma quella sera fu diversa, e decisamente più divertente.
Si sentiva molto rilassata e nel "mood" il che la spinse a invertire i ruoli.
Mi ritrovai così io tra le sue gambe, girato di schiena rispetto a lei che lentamente iniziava a massaggiarmi con l'acqua calda.
Man mano che il massaggio proseguiva, notai come i suoi piedi si stavano lentamente posizionando sul mio turgido membro.
Non tardò infatti ad arrivare il primo movimento di uno dei piedi che, appoggiando il mio cazzo all'inguine, iniziava a strofinarsi, scappellando in maniera accidentata la cappella intrisa di umori e di acqua profumata.
Quando guardai in direzione dell'altro capii subito che era vicino al viso, in attesa delle sue personali attenzioni.
Ormai lei lo sa che tutto ciò mi eccita, e rispetta con ardore le mie perversioni.
Iniziai pertanto a leccare lentamente la pianta su e giù, per poi passare alle dita, prima con la lingua e poi con la bocca.
La cosa bella del fetish dei piedi è che può essere una cosa tremendamente sporca oppure tutto il contrario.
Nel nostro caso, era piacevolissimo leccare ciò che sapeva di cocco e vaniglia all'olfatto, ma di semplice acqua al gusto.
Dopo poco, anche l'altro piede scivolò sul membro, e con entrambi la mia dolce metà afferrò il mio caro augello, iniziando a segarlo con delicatezza mai vista prima.
Mi chiese se era di mio gradimento, domanda alla quale risposi positivamente...e mi spiegò come si fosse a modo suo allenata per rendermi felice.
Penso che al mondo, non ci sia cosa più bella di una ragazza che esplora nuovi orizzonti apprendendo nuove perversioni per puro e semplice amore.
Il ritmò andava aumentando, e le feci notare che, data la situazione, ero particolarmente propenso allo sborrare in breve tempo, negandole così un piacere di ricambio.
Sciocco e ingenuo fui, dal momento che nei suoi piani era tutto previsto.
Feci così la mia prima sborrata a getto, finendo in parte sui suoi amorevoli piedini.
Mi fece sdraiare per coccolarmi, e restai così fino a quando sentii il più che sincero bisogno di urinare.
Mi alzai e tirai su la tavoletta del WC, ma fu proprio li che nuovamente la mia lei, mi stupì.
Mi fermò, mi fece voltare, e leccò dolcemente la punta del mio afflosciato membro.
Le chiesi quali fossero le sue intenzioni...e lei, senza peli sulla lingua, spezzò quel mood di delicatezza e perversione che saturava l'aria:
"Voglio che mi pisci addosso, in bocca...ovunque."
Il mio membro sussultò, al che lei presa la punta in bocca e le palle in mano, massaggiandole.
Io ero imbarazzato, mai le era andato di provare quel tipo di fetish così spinto, ma ora era li, in attesa.
Chiusi gli occhi, e sentii la sua bocca aprirsi non appena il flusso si aprì dal mio canale.
Quando li riaprii, fu quasi celestiale vederla massaggiarsi il suo grosso seno sotto quella pioggia dorata che, in parte, le colava dalla bocca.
Il mio membro si rizzò di ritrovato vigore.
"Ora puoi scoparmi, che ne dici?"
Non esitai nemmeno un secondo ad entrare nella sua figa, così calda e bagnata.
Prima di fare ciò lei aprì il tappo della vasca, e man mano che la scopavo ardentemente, il livello dell'acqua scendeva, lasciando i nostri corpi nudi e bagnati all'aria che, per quanto calda, risultava pungente.
Il rapporto non durò molto, circa 10 minuti che culminarono in una dolce sborrata sul suo seno.
Presi la bottiglia d'acqua e ingoiai qualche sorso per dissetarmi.
Al che lei, senza preavviso alcuno, avvicinò il mio corpo al suo, lasciando poi fluire la sua pipì su di me.
"Ti piace vero? sei così sporco..."
Ne andavo pazzo, e la masturbai anche mentre quel caldo liquido si gettava sulle mie mani.
Ma i giochi non erano ancora conclusi per lei.
Mi fece chiudere nuovamente il tappo della vasca, e riprendemmo a pomiciare.
Il mio bigolo non rispondeva, due sborrate erano già state intense.
Tra un bacio e l'altro mi spingeva nuovamente a leccarle i piedi che, volente o nolente, erano diventati parte di quel gioco perverso.
"Dai amore...leccali..." disse lei toccandosi "E poi falla ancora, falla tutta su di me...sulla tua bimba sporcacciona..."
Feci del mio meglio per darle ciò che desiderava...riuscii a urinare in quantità modesta, ma lei era sempre più eccitata e sembrava non bastare.
Bevvi molto, per cercare di ripristinare le mie scorte, ma ci volle comunque tempo...tempo che lei impiegava succhiandomi le palle, facendosi viziare i piedini o toccandosi la figa focosamente.
Dopo più di 30 minuti sentii abbastanza forza per dare un terzo round...e fu così che lei saltò sul mio cazzo e scopammo di nuovo.
Non le interessava nemmeno più della sborra, ciò che desiderava stava dopo di essa.
E fu così che, con quell'ultimo round, ci ritrovammo tra i baci più sporchi e bagnati di sempre...eppure la cosa ci piaceva da impazzire.
Sia io che lei ci lasciammo andare, e finimmo quasi col riempire completamente il fondo della vasca.
Al che, lei si ritenne finalmente soddisfatta.
E di un tratto, tutto ciò che era stato di quello sporco gioco svanì sotto il flusso di acqua pulita che uscì dal rubinetto della vasca.
Ci demmo un ultimo bacio e ci sciacquammo con quell'acqua fredda che ci fece tornare al mondo reale.
Quel mondo in cui la gente, normalmente, non si piscia addosso a vicenda.
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