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Prime Esperienze

La rompipalle.


di Mesx
19.02.2017    |    17.536    |    2 8.5
"Giuro che ti faccio fare un ordine restrittivo..."
Due settimane.
Questo era il tempo da cui ormai, quella dannata stronza era ossessionata da me.
Mi era stata presentata ben prima però, circa da due mesi, ad una serata tra amici.
Il suo nome era R, frequentava il mio stesso istituto, di cui ormai, ero all'ultimo anno.
Ovviamente, dopo la stretta di mano, non vi era stato il ben che minimo dialogo, non ero proprio interessato a lei.
Questo non solo per il suo carattere a primo impatto molto fastidioso, ma anche per il fisico assolutamente tutto fuorché magro o curvy.
Siamo sinceri, era una ragazza con evidenti problemi di peso, ma sto cercando di non usare parole offensive. Non sarò tuttavia gentile per il resto del racconto, rassegnatevi.
Tutto iniziò per una mia gentilezza nei suoi confronti, PALESEMENTE FRAINTESA.
Dopodiché lei si scatenò.
Iniziò dal salutarmi sempre in corridoio, ma quello non di certo un crimine.
Passò poi allo sfottere, senza apparente motivo, ma anche li, nulla di sconcertante.
Poi iniziò a spargere voci sul mio conto, e la cosa iniziò a infastidirmi parecchio.
Mi seguiva ovunque all'uscita da scuola, probabilmente pensando non me ne accorgessi.
Ed infine, chiese il mio numero ad una mia amica, che ignara di ciò che stesse accadendo, glielo diede.
Non vi era un attimo di tregua, nei corridoi mi seguiva, una volta usciti pure, e poi mi bombardava di messaggi ai quali, il più delle volte, non rispondevo.
Finché, dopo due settimane di "vivi e lascia vivere" ho raggiunto il famoso momento di "adesso basta."
Mentre tornavo a casa, con lei che faceva finta di non seguirmi come al solito, mi fermai e le andai in contro.
"SI PUO' SAPERE COSA CAZZO VUOI DA ME FOTTUTO BARILE CON LE GAMBE?!?"
Lei non parlò e corse via in lacrime. Per quanto potesse correre, si intende.
Il giorno dopo, fui convocato dalla preside per colpa sua.
"R mi ha detto che sei stato alquanto scortese con lei ieri, e che l'hai definita in modi brutti legati al suo peso. Non è un comportamento che accettiamo in questa scuola."
"Signora preside, con tutto il rispetto di questo mondo...lei hai idea di cosa sto vivendo da due settimane a questa parte?"
"Nulla che ti possa rendere così scortese con una povera ragazza innocente."
"INNOCENTE? Lei definisce il seguirmi e rompermi le scatole ad ogni ora del giorno come un comportamento sobrio ed innocente? Mi sta portando allo stremo!"
"Secondo me esageri al riguardo, conosco R ed è una ragazza modello. Quindi fammi la cortesia di non trattarla più così male o sarò costretto a punirti"
"A punirmi per cosa? per essermela presa con una ragazza con evidenti problemi di peso FUORI dall'istituto?"
"Non accettiamo casi di bullismo, il caso è chiuso."
Quando uscii dall'ufficio mi usciva il fumo dalle orecchie per la rabbia.
"Parità dei sessi un cazzo." pensai.
Quando, guarda caso mentre tornavo in classe, eccola che spunta.
"R, vedi di sparire dalla mia vista o giuro che stavolta finisce male."
"Non te la prendere, te lo sei meritato!"
"Ah me lo sono meritato? Io che dopo due settimane di agonia a causa tua ho avuto coraggio di chiederti cosa cazzo vuoi?"
"Sei stato sgarbato!"
"Per favore, vedi di levarti dalle palle, cretina."
Ripresi la mia strada verso la classe.
"Vuoi tanto sapere cosa voglio da te no? Voglio che mi dai una chance di fare cose sconce con te!"
Io mi fermai.
"Sei seria?"
Lei arrossì. "Si, lo sono."
Scoppiai a ridere.
"Nemmeno col cazzo di un altro R, rassegnati."
Volete ridere? Vi faccio ridere.
FUI SOSPESO PER UN GIORNO PERCHE' LEI PARLO' NUOVAMENTE CON LA PRESIDE.
Inutile dire che i miei genitori non la presero bene e andarono poi successivamente a parlare loro stessi a scuola, ma nel frattempo, io mi dovevo godere un giorno di vacanze forzate, nel periodo più sbagliato possibile scolasticamente parlando.
Fu una giornata di nervoso, ed io quando sono nervoso, mi sego per sfogare. Fortunatamente, ero anche da solo in quanto i miei lavoravano.
Mi buttai sul letto con l'uccello in mano e iniziai a muovere la mano.
"Cazzo di stronza, ma guarda te questa..." pensavo tra me e me.
Mentre cercavo di segarmi pensando all'ultima tipa che avevo scopato, la mia mente faceva ben altri progetti.
Mi ritrovai a segarmi immaginando quella fottuta balena su di me, che mi copriva la faccia col suo culone flaccido in una 69.
Immaginavo il suo corpo muoversi mentre la montavo da dietro con forza e schiaffoni sulle chiappe.
Presi l'olio e mi segai con due mani pensando a lei.
La mia mente era combattuta tra lo schifo e lo strano piacere.
Quando finii il primo pensiero fu uno solo.
"Ma che cazzo ho appena fatto?"
Però devo ammettere che mi era piaciuto.
Il telefono vibrava, sapevo già chi fosse a bombardarmi di messaggi.
"Nemmeno col cazzo di un altro eh? Vaffanculo stronzo"
Non risposi nemmeno, non se lo meritava.
Il giorno dopo a scuola, i miei compagni erano increduli dell'accaduto.
"Ma davvero ti ha fatto sospendere quella vacca?"
"Si ragazzi, cosa cazzo vi devo dire, è un fottuto tormento."
"Vabbè ma mai potresti abbassarti ad una così, troppo schifo."
"No infatti, se lo può proprio scordare."
Ma nella mia testa avevo altri progetti.
Durante l'intervallo sapevo già di incontrarla con le sue amichette di merda.
"Oh guarda, sei tornato?"
"Zitta, sappi che io e te dobbiamo parlare. Ci vediamo alla quinta davanti al bagno."
Lei fu spaventata.
Quando arrivò la quinta ora, che io sapevo di avere buca, la trovai puntuale come un orologio davanti al bagno.
"Beh, cosa mi volevi dire?"
La presi dal braccio, la trascinai in uno di quei sudici stalli del bagno dei maschi e chiusi la porta come meglio riuscivo.
Tirai fuori l'uccello molle (Perchè col cazzo che si induriva subito con una così)
"Dai, succhia."
Lei si atteggiò un attimo. "ma non avevi detto ne.."
"PORCO *** STAI ZITTA E SUCCHIA!" la presi per i capelli e la spinsi giù.
Lei iniziò a leccarlo tipo gelato. Non esisteva bestemmia per una cosa simile.
"Cosa stai facendo? pensi sappia di fragola? DEVI SUCCHIARLOOOOO"
Lei finalmente mise la cappella in bocca. Ero pronto a tirarle uno schiaffone in caso di denti.
"Oooh la, brava. sei pure simpatica in una situazione del genere."
Lei alzò il dito medio.
"Sisi brava, mettitelo nel culo."
La feci succhiare quanto bastava per essere arrapato abbastanza da fotterla.
"Dai, tirati giù sti pantaloni e girati."
Lei obbedì.
Eccolo dinanzi a me, il suo culo flaccido e grosso. La cosa mi attirava inspiegabilmente.
Io presi il preservativo dalla tasca e lo infilai. La afferrai per i "fianchi" e mi apprestai a infiliarglielo quando...
"Non me la lecchi?"
Io fermai tutto.
La afferrai per i capelli e le andai vicino all'orecchio.
"R, forse non ci siamo capiti. Questa non è una scopata, questa E' UNA CORTESIA CHE TI STO FACENDO PER NON AVERTI TRA I COGLIONI E VIVERE UNA VITA SERENA."
Lei rimase zitta.
"E' già tanto che non mi marcisce il cazzo va..." dissi a bassa voce.
"cosa?"
"Niente, zitta. Vedi anche di venire in fretta che non voglio di certo te a macchiare il mio albo di ragazze soddisfatte."
Glielo infilai abbastanza deciso, tanto era bagnatissima e si vedeva.
Iniziai a scoparla con forza, proprio come mi ero immaginato. Lo spazio non era molto ma si riusciva.
Però man mano che ci davo...la cosa stava diventando piacevole.
Le mie mani affondavano nei suoi fianchi sformati, il mio ventre sbatteva contro il suo grasso culo flaccido.
Eppure, godevo. Non era la sola goduria di avere il cazzo in una figa bollente, ma era proprio...goduria.
Non passò molto, circa 5 minuti, prima del suo orgasmo.
Sfilai il cazzo.
"Wow...ma, sei venuto?"
"No. Se pensavi venissi in 5 minuti ragazza, rivedi le tue opinioni."
"Beh ma che fai vai via col cazzo duro?"
"Ho forse detto che abbiamo finito?"
Mi sedetti alla meglio nel bagno.
"Siediti sulla mia faccia."
Lei titubò un attimo e poi lo fece. La sua figa bagnata era sulla mia faccia. Fortunatamente era pulita almeno.
Cristo, stavo godendo come un maiale.
"No ok, aspetta un attimo."
"Che vuoi fare?"
"Ci spostiamo in palestra."
La palestra della scuola quel giorno era deserta, ma sapevo che era aperta per la gente che vuole andare ad allenarsi nelle ore di buca. Andammo li dopo esserci rivestiti alla meglio e prendendo tutte le strade alternative per non farci vedere.
I bagni della palestra sono enormi, spaziosi ed anche più puliti, dal momento che li lavano quasi ogni giorno.
Per sicurezza, andammo nello spogliatoio femminile, non si sa mai.
Arrivati li le tirai su la maglia e, dopo averle fatto togliere il necessario, la feci stendere a terra per scoparla in una classica missionaria.
Poteva godere quanto voleva, eravamo completamente in un altro edificio, nonostante fossimo ancora nella scuola. Ne approfittai per lasciarmi al piacere pure io.
Il suo corpo flaccido ondeggiava ad ogni colpo di cazzo che le davo.
Fu una furiosa scopata di circa un quarto d'ora, bella intensa.
Lei ebbe altri 2 orgasmi.
Io mi sfilai il preservativo, la feci girare e, dopo aver affondato la faccia un'ultima volta in quel culo, sborrai su di quest ultimo.
Ne uscì parecchia.
Poi senza troppo complimenti mi pulii e rivestii.
"Ti è piaciuto eh?"
"Era solo una cortesia, dopo questa guai a te se mi segui ancora una volta. Giuro che ti faccio fare un ordine restrittivo."
"Che stronzo che sei...pur di non ammettere che una grassona è stata in grado di farti godere preferiresti morire"
"Esatto."
Andai via e tornai in classe.
"Oh A, ma che fine avevi fatto?" Mi chiese una mia compagna
"Ero andato a chiudere la questione con R, faccia a faccia. Abbiamo parlato e fine della storia."
"Boh dai, alla fine l'importante è che si è risolta!" facendomi l'occhiolino.
"Si dai."
Tornai alla mia abitudine di flirtare con lei, senza pensare al fatto che mi ero appena scopato quello scafandro di nome R.
Messaggio sul telefono.
"Comunque è abbastanza chiaro che sai quello che fai, sappi che mi è piaciuto."
Sorrisi, le bloccai tutte le comunicazioni possibili.
Non ne volevo più sapere, nonostante fosse stato piacevole.
"Tutto ok A,?"
"Sisi...allora G, che fai stasera?"
"Non so, tu?"
"Potremmo andare a mangiare qualcosa, che dici?"
"Si dai, perché no..."
Tutto è bene, quel che finisce bene.
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