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Lui & Lei

I piedi della psicologa


di Mesx
17.07.2023    |    1.489    |    0 9.0
"Non ho idea di quanto tempo passi, ma dopo un po' sento quella spinta che noi uomini conosciamo molto bene..."
Sono ormai due anni che frequento settimanalmente la casa di Chiara, la mia psicologa.
Post Covid la vita si è fatta più dura ed io, così come la mia compagna, abbiamo sentito la necessità di intraprendere un percorso psicologico che ci portasse ad un miglioramento personale, oltre che di coppia.
Ormai la psicoterapia è stata sdoganata, il che ci ha permesso non solo di abbracciare al meglio questo percorso, ma anche di non doverlo nascondere come se fosse una malattia o una stigmate.
Ma ad ogni modo, non è per la morale sulla psicologia che siamo qui.
Chiara è una donna di 43 anni che deciso di dedicare la sua vita al lavoro, privandosi spontaneamente di avere figli perché, a detta sua, "non sarebbe stata in grado di stargli dietro."
Bionda, occhi azzurri, viso segnato dall'età. Fisicamente una donna abbastanza nella norma: una seconda abbondante sul seno, fianchi più larghi della vita, alta all'incirca 1,70.
Sposata da veramente tanti anni, Chiara è stata la mia salvezza sotto molti aspetti.
Psicoterapeuta costantemente aggiornata con competenze anche in Sessuologia e nel disturbo delle dipendenze.
Se per l'ultima non ho mai avuto bisogno del suo aiuto, sulla sessuologia è stato interessante scoprire cose che normalmente non vengono allo scoperto, compreso come spesso i Kink, o fetish che si voglia chiamarli, per il novanta per cento dei casi si ricollegano anche a traumi personali o a desideri nascosti.
Il nostro appuntamento settimanale non lascia mai delusi, esce sempre qualcosa di interessante da sapere su me stesso e su quello che mi circonda.
Chiara è veramente instancabile...è il tipo di persona che non si ferma un attimo.
Ed è forse proprio questo suo essere così ligia al dovere e al lavoro che l'ha portata a quella che, ipotizzata dall'esterno con la mia compagna, è una separazione.
Un taglio di capelli nuovo, un modo diverso di vestire più giovanile e provocante, assenza della fede al dito e infine l'assenza della macchina del marito da ormai svariate settimane in cortile.
Nel recente periodo, quello di cui sto andando a raccontarvi, Chiara si è presa anche la briga di partecipare al centro estivo, dove fa da insegnante di sostegno per alcuni bambini più problematici...indubbiamente una persona di gran cuore, anche se ancora una volta dimostra come il lavoro sia prima di tutto.
E' stata in una delle ultime sedute che i miei occhi hanno colto qualcosa di diverso dalla semplice persona che mi fornisce aiuto dietro compenso.
Complice il caldo folle delle ultime settimane, entrando in casa sua (dove riceve per gli appuntamenti) Chiara indossava una canotta rossa con le scritte del centro estivo, degli shorts color sabbia ed un bellissimo paio di sandali. Capelli legati in una bella coda alta e un atteggiamento più "attraente" causato dal suo modo di fare più spigliato e meno lavorativo.
Ed è li che da buon feticista dei piedi mi cade l'occhio e noto ciò che non avrei dovuto notare.
Due piedi perfetti vengono fasciati dai sandalini che indossa ed uno smalto color rosso fuoco li fa risaltare.
L'occhio continua a cadermi in ogni occasione in cui si alza: per chiudere la finestra, per prendere un bicchiere d'acqua, per sistemare il condizionatore...e non riesco proprio a fare a meno di guardare quei piedi così perfetti.
L'eccitazione fa il resto...e fa cadere l'occhio sul suo sedere dove normalmente non ci badavo o su quanto la scollatura della canotta le faccia risaltare quel seno che per quanto non sia enorme è bello da vedere.
Ma devo mantenere la concentrazione, sono li per altri motivi...anche se è davvero difficile.
Il problema si presenta dopo la seduta, quando tornato a casa continuo a pensare a quelle dita affusolate adornate dallo smalto curato.
La cosa mi sfugge di mano, sfogo quell'ossessione sui piedi della mia compagna che, per quanto belli a loro volta, non soddisfano il mio desiderio su quel momento.
Mi sfugge quando nella vasca da bagno con il cazzo in mano il pensiero si sposta dalla figa della mia compagna ai piedi della mia psicologa.
Cazzo, non riesco proprio a controllarmi.
La settimana passa e un altro appuntamento arriva.
Chiara indossa una camicetta bianca sbottonata a metà per l'eccessivo caldo, dei pantaloni lunghi leggeri ed un paio di infradito.
Non ce la faccio, non resisto a guardare verso giù...e lo smalto, questa volta rosato, mi chiama selvaggio su quei bellissimi piedi.
Ci sediamo al solito tavolo, ma sento più caldo del normale...e la seduta è appena iniziata.
Parliamo della settimana passata, degli eventi che la compongono...tutto come al solito.
Il focus da parte mia tuttavia è scarso...troppo sangue all'uccello e troppo poco al cervello.
Ad un certo punto, terminato uno degli ennesimi discorsi, Chiara si ferma dal suo prendere costantemente appunti.
Alzo lo sguardo verso di me, poi guarda in lontananza verso la finestra, come al suo solito di quando deve dire qualcosa di diverso.
Si alza di scatto, socchiude un po' la finestra, alza il condizionatore.
Si siede inizialmente composta, scrive ancora due cose e poi torna a me.
"Sai A, il fetish dei piedi viene da molti considerato come sintomo di voler essere sottomessi. In parte è vero, ma è anche da dire che i piedi sono una parte come un'altra del corpo, pertanto è normale esserne attratti...un po' come le persone a cui piacciono le mani o le spalle larghe."
Io spalanco gli occhi...cazzo, mi sa che ha capito.
Dal mio sguardo lei sorride, sento che fa scivolare via le infradito sotto il tavolo.
Prende il suo taccuino degli appunti tra le braccia, allontana leggermente la sedia e appoggia i piedi sul tavolo, nudi davanti a me.
Il mio sospiro di eccitazione è involontario ed inevitabile.
La guardo senza dire nulla.
"Sono una psicologa A e ti seguo da due anni...capisco le cose anche da come allarghi le narici" mi dice ridendo.
"Lo so Chiara lo so...scusami è che sai che ho il fetish ed i tuoi piedi sono molto belli."
"E' la prima volta che ricevo questo tipo di complimento, ti ringrazio. Sai essendo una donna di un'altra generazione per me queste nuove perversioni sono teoria per lo più, ma non pratica...è solo studio."
Io non riesco a distogliere lo sguardo dalle sue suole, leggermente lucenti per il sudore.
"Da come li stai guardando mi sembri molto propenso a farmi vedere il lato pratico" continua ridendo.
Io distolgo lo sguardo, pieno di vergogna.
"Dai Chiara per favore..."
Lei appoggia gli appunti sull'altro lato del tavolo e si fa leggermente aria con la mano.
"Nel corso di questi anni sai che io non ho mai mancato di professionalità, sono molto dedita al mio lavoro...però..."
Si interrompe un attimo sbottonandosi la camicia di un altro bottone.
"Sono comunque una donna e sono naturalmente curiosa di natura."
Sento il cazzo febbricitare nei jeans stretti.
"Ti faccio una proposta che va ben oltre i limiti del legale...Tu mi fai scoprire un po' questo giochino dei piedi...ed io ti abbuono la seduta di oggi e quelle del prossimo mese, dato che so che fai sempre un po' fatica a pagarmi."
Io rimango basito da tale proposta. Me la sarei aspettata da chiunque, ma non dalla mia psicologa.
"Chiara non lo so...cioè tradirei L..."
"Ah ma L non saprebbe nulla, segreto professionale, no?" Dice mentre fa scivolare una mano dentro la camicia a stringersi il seno.
"Solo i piedi, non dovrai avere un rapporto o concedermi il tuo membro, farò tutto da me."
Rimango un attimo in silenzio mentre lei struscia i piedi l'uno contro l'altro sul tavolo.
La mia bocca inizia a produrre saliva come se avessi l'acquolina.
Lei al vedermi in questa situazione allunga uno dei piedi verso di me.
"Non succede mica nulla, è solo un gioco."
Non le do tempo di finire la frase che passo la lingua tra l'alluce e l'illice, sento il gusto leggermente salato del suo piede sudato.
Lei dall'altra parte sussulta e poi spinge leggermente il piede per farmelo entrare in bocca.
Succhio le sue dita, avido.
Con una mano tengo il suo piede, con l'altra mi palpo il cazzo, duro come il marmo dietro il jeans.
"Puoi masturbarti se vuoi! Io sto per farlo..." mi dice Chiara mentre si stringe il seno sinistro e la sua mano destra scivola verso il basso.
Non obietto. Mentre continuo a succhiare le dita dei suoi piedi mi sbottono i pantaloni e inizio a farmi una sega.
"mi raccomando, i fazzoletti sono li di fianco, non eiaculare a terra per favore..." dice con voce eccitata e ansimante.
"E' davvero interessante questo fetish A..."
"Si Chiara, ma se vuoi che io ti mostri davvero il meglio di questo fetish devo venire dal tuo lato e inginocchiarmi."
Lei si ferma come se per un attimo fosse tutto normale e mi lascia prendere posto.
"Bene, adesso che sei in ginocchio?"
"Mettimi i piedi in faccia e goditi il resto ok?"
Lei si approccia con delicatezza e metodo.
Io prendo i suoi piedi e do delle lunghe leccate alle piante, sentendo tutto il suo inebriante sapore e profumo.
Lei ansima più forte e vedo la mano muoversi dentro i pantaloni, ci sta andando giù decisa.
Le lecco i piedi per diversi minuti, in ogni modo possibile che mi viene in mente, li riempio della mia saliva.
Il mio cazzo trabocca di pre-sperma e sente la necessita di farsi avvolgere da essi.
"Chiara, possiamo passare alla pratica che prevede i tuoi piedi sul mio membro?"
Lei si stupisce un attimo.
"Hm si certo...come lo chiamano? Footjob?"
"Si esatto."
"Beh è una scelta consapevole la tua del fatto che stiamo andando leggermente più sul carnale si?"
"Si Chiara, me ne rendo conto del fatto che sto facendo un errore, ma non riesco a resistere."
Lei si ferma un attimo, il conflitto tra la donna e la psicologa è forte.
"Beh in questo momento io non ti sto terapizzando, quindi procedi pure."
Avvolgo le sue piante sul mio cazzo, turgido e fradicio.
Mi sego con i suoi fantastici piedi, Chiara è ormai presissima e riesco a sentire il rumore bagnato della sua figa.
Di li a poco si lascia ad un verso di piacere, suppongo sia venuta.
Non ho idea di quanto tempo passi, ma dopo un po' sento quella spinta che noi uomini conosciamo molto bene...
"Ch-Chiara...non ce la faccio più devo sborrare..." ormai il mio filtro è partito.
"Cosa fai normalmente in questi casi?" Il suo sguardo non è mai stato così languido prima d'ora. "Dove sborri?"
Sentire la mia psicologa fare Dirty Talking è qualcosa che mi manda in estasi.
Le indico la parte superiore senza dire niente.
"Sui piedi? Vuoi sborrarmi sui piedi? Dimmi come mi devo mettere"
La faccio mettere nella posa tipica dei porno, facendole tenere su le gambe con le braccia e mettendo i piedi vicini ben tesi, di punta verso il cazzo.
"Hmm oddio Chiara ci sono, vengo!"
Lei mi guarda estasiata mentre faccio schizzare la mia calda sborra sui suoi piedi perfetti e prendo in parte i pantaloni.
Mi allontano leggermente, sfinito dalla sborrata e mi siedo, col cazzo ancora semi-turgido.
C'è un attimo di silenzio che dura un'eternità.
"Beh, è stato molto interessante e divertente A, grazie."
Io sfinito sorrido.
"No, grazie a te Chiara, hai dei piedi perfetti per questo tipo di cose."
Lei fa una faccia soddisfatta, poi prende dei fazzolettini dalla scatola sul tavolo e si pulisce.
"Beh, direi che il nostro accordo allora è siglato, considerati pure esonerato dai costi del prossimo mese ok?"
"Sedute gratis per esserti venuto sui piedi? Dove firmo?"
"Da nessuna parte A, non prendere abitudini strane, sono comunque la tua psicologa e di lavoro da fare ce ne è sempre."
Lei si ricompone, riprende i suoi appunti.
"Però...magari quando sei un po' a corto me lo proponi e vediamo se sono dell'umore...che ne dici?"
Ci sorridiamo a vicenda e dopodiché mi da l'appuntamento per la settimana successiva.
Saluto e mi alzo per uscire, lei mi ferma ancora per un istante sulla porta di ingresso e mi parla sottovoce.
"Se dovessi sentire la necessità di masturbarti sull'accaduto e sei da solo a casa...fammelo sapere ok? Magari farò le prime esperienze di foto dei piedi, dato che ho alcune clienti che le vendono." mi dice ridacchiando.
"Va bene Chiara, sarà fatto."
"Alla prossima allora."
"Alla prossima e grazie, come sempre...ma oggi un po' di più."
Lei mi tira una pacca sul culo.
"Vai che sono già in ritardo per la paziente dopo."
Un ultimo saluto e mi dirigo verso casa.
Che dire, senza dubbio un'esperienza non da tutti i giorni, non trovate?
Alla prossima!


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