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La piccola Annie - Racconto 2- La festa


di Mesx
05.05.2018    |    14.753    |    0 6.6
"Quando Sally prese il controllo del gioco ancora una volta, e sfilò i pantaloni ad Annie ella non oppose resistenza..."
Annie passò il resto della giornata chiusa in bagno, dentro la vasca con gli occhi sbarrati e le ginocchia raccolte.
Dentro di se il conflitto era enorme, l'angelo lottava contro la succube.
Continuava insistentemente a pulirsi convinta che tutto quello sperma che l'aveva riempita non se ne sarebbe mai andato del tutto.
"Dio mio che cosa ho fatto..." ripeteva nella sua testa, ma l'altra voce continuava a ribattere.
"Ti sei guadagnata la festa di stasera e la possibilità di stare finalmente con Jim."
Immerse la testa sott'acqua per un attimo e tornò su quando sentì bussare alla porta.
"Annie, tutto bene?"
Lei non ebbe coraggio di rispondere.
"Annie..."
"SI PAPA', E' TUTTO OK." disse mettendosi le mani tra i capelli.
Non era per niente ok, nulla sarebbe stato ok da quel momento in poi.
"Annie tesoro...possiamo parlare di ciò che è successo?"
"VAI VIA."
Il padre non cercò nuovamente il dialogo.
Annie scoppiò a piangere.
"Ma a chi voglio raccontarla, mi sono scopata mio padre per una stupida festa!"
Si lasciò andare in lacrime nella vasca, fissando il soffitto.
Il tempo passò rapidamente, quando Annie si riconnesse col mondo mancavano 40 minuti all'inizio della festa. La cosa non la preoccupò troppo, arrivare primi alle feste fa schifo.
Uscì dalla vasca dopo essersi lavata e prese ad asciugarsi.
Il padre bussò di nuovo alla porta.
"Che c'è papà?" chiese lei con tono più normale possibile.
Lui aprì leggermente la porta e la guardò asciugarsi i capelli, con un viso pallido e cupo.
"Le chiavi...te le lascio sul tavolo in cucina...ok?"
Annie sorrise amaramente, aveva fatto del male all'unica persona che non lo meritava.
"Ok."
Circa un'ora e mezza dopo era pronta ad uscire...era ben vestita, truccata e con i capelli più curati possibile...però la voglia di festeggiare in lei era decisamente morta.
Scese al piano di sotto con la sua borsetta attrezzata di tutto, prese le chiavi della macchina e si apprestò ad uscire.
"Papà...allora io vado, ok?"
"Buona serata tesoro...non fare troppo tardi...ok?"
"Ok!"
La sua voce era triste, ma Annie cercò di allontanare tutti i pensieri una volta in macchina, alzando il volume a palla.
Giunse alla festa e incontrò quasi subito le sue amiche fuori che fumavano una sigaretta.
In moltissimi la salutarono, e la cosa la faceva sentire meglio...ma non le piaceva girarci attorno, infondo lei a quella dannata, costosissima festa ci era andata per Jim.
Dopo aver girato per quasi un quarto d'ora alla sua ricerca, decise di cominciare a chiedere di lui. La risposta non tardò ad arrivare da facce familiari:
"Non c'è! ha avuto dei contrattempi ed è rimasto a casa."
In quel momento dentro di se era furiosa, tuttavia decise di lasciarsi un po' andare ai ritmi della festa.
L'evento era a casa di una ragazza di un'altra sezione, una certa Sally.
Sally era popolare quasi quanto Annie, ma per motivi ben diversi.
Se una era ben vista da tutti perché dolce tenera e gentile col prossimo, Sally era invece la classica "reginetta" della scuola, quella che usciva con il quarterback per intenderci.
Si conoscevano di vista, nonostante la sua popolarità Sally ammirava molto Annie e viceversa.
"Annie!" Sally le si avvicinò con un bicchiere di birra in mano e la abbracciò come meglio riusciva:
"Sono molto contenta che tu sia venuta! tutti chiedevano di te, per un attimo ho quasi provato invidia" disse ridendo e porgendola il bicchiere di birra.
Annie sorrise e accettò, iniziando a chiacchierare con lei di un po' tutto.
Nel giro delle ore successive, le due ingurgitarono enormi quantità di alcool e finirono a chiacchierare su un divanetto.
"Ma non mi dire, e quindi ti interessa Jim? sul serio?!?"
"Si, lo trovo molto carino! Volevo provarci stasera ma non si è presentato lo stronzo..." Annie ormai era bella che partita.
"Che peccato...una ragazza bella come te sprecata così! andiamo Annie..." il fare di Sally era sempre più amichevole e affabile con lei.
Annie cercò di alzarsi e rischiò di finire faccia a terra.
"Non mi sento tanto bene sai?"
Sally la prese sotto braccio:
"Vieni, ti porto di sopra a smaltire un po' "
Una volta chiuse nella camera da letto di Sally, quest'ultima si prese qualche libertà in più, togliendosi il reggiseno e fumando qualche sigaretta dalla finestra.
Nel frattempo Annie vedeva la stanza girare da sdraiata sul letto...aveva decisamente esagerato, ma forse era necessario dato cosa aveva fatto per arrivare li e la delusione di non trovare il suo unico obiettivo.
"Allora anche le ragazze perfette si sbronzano, eh?" disse Sally sedendosi sul letto accanto a lei.
"Pfft, io perfetta? sono un cazzo di troia." Ci pensò subito dopo a cosa aveva appena detto, ma tenere la lingua a freno le sembrava impossibile.
"Ah se tu sei troia io sono la regina di esse!" ripose Sally spegnendo la sigaretta nel posacenere ridendo.
"Ah si?" rispose Annie con tono di sfida. "Dimostramelo allora!"
Sally le salì sopra e le diede un bacio.
"Una vera troia fa questo e altro, angioletta."
Annie rimase perplessa nonostante la sbronza...non era mai andate con altre femmine, non sapeva nemmeno cosa si provasse a baciare un'altra ragazza. Nonostante ciò, cercò nuovamente le labbra di Sally.
"Ehi, ci hai preso gusto?" chiese la ragazza ridendo.
"Possibile" rispose Annie.
E così, in breve tempo entrambe si ritrovarono senza ne maglia ne reggiseno a limonare e palparsi le tette.
Uno strano piacere pervadeva Annie, era un'esperienza tutta nuova, e ancora non erano andate al sodo.
Quando Sally prese il controllo del gioco ancora una volta,e sfilò i pantaloni ad Annie ella non oppose resistenza.
"Allora...sai cosa si prova a farsela leccare da una ragazza?"
Annie rispose di no. "Ma ho tutta intenzione di scoprirlo" le disse spingendole giù la testa come aveva fatto con tanti uomini.
Quando la lingua di Sally toccò le sue labbra ed iniziò a muoversi Annie provò una sensazione di estasi spaventosa.
"Ommioddio!" esclamò tra un verso di goduria e l'altro.
Nel giro di 5 minuti raggiunse 2 orgasmi, era incredibile.
"Beh...ora tocca a te" disse Sally spogliandosi e salendole con la figa sulla faccia.
Annie diede il meglio di se, ma per una volta si sentiva davvero imbranata.
"Ti do un consiglio..." disse la reginetta tra un verso e l'altro di piacere "Muovi la lingua come se dovessi scrivermi qualcosa di perverso."
Annie cominciò quindi a comporre una frase piccante con la lingua e la cosa pareva funzionare a dovere.
Continuò a seguire la tecnica fino a quando Sally inarcò la schiena e lanciò un grido più forte degli altri.
La afferrò per i capelli "arriva Annie, arriva!" la ragazza non capì bene cosa intendeva ma continuò a leccarle la figa.
In un attimo la sua faccia fu inondata di liquidi vaginali e si ritrovò mezzo corpo bagnato di umori.
Sally era senza fiato e si sdraiò accanto a lei.
"Caspita! non male per essere la tua prima volta a leccare una figa! potresti avere una carriera come lesbica, sai?" le disse con tono scherzoso.
Annie rimase in silenzio con gli occhi sbarrati verso il soffitto...non perché fosse dispiaciuta, ma proprio perché le era piaciuto anche troppo.
In un attimo si alzò dal letto ancora barcollante e si rivestì.
"Ehi, ma dove vai?"
"A casa, ho bisogno di pensare...e di farmi una doccia."
"Ma che cazzo...Annie!" era troppo tardi, la ragazza era già uscita dalla porta.
Si infilò la maglia scendendo le scale, ovviamente sbattendo da una parte e dall'altra, per poi tornare alla macchina senza dire nulla a nessuno e dirigerci verso casa sua.
Durante il tragitto prese diversi paletti e anche un pezzo di steccato, era davvero troppo ubriaca per guidare.
Una volta giunta a casa parcheggiò la macchina tutta storta nel vialetto e aprì la porta.
"Papà, sono a casa!" gridò.
Salì le scale come meglio le riusciva e vide una luce accesa nello studio del padre.
"Sono tornata presto, visto?" disse ridendo.
Quando arrivò sull'uscio lasciò cadere la borsetta e si coprì la bocca con le mani.
"Ommioddio...PAPA'! PAPA'!"
Cadde sulle ginocchia in lacrime e vomitò sul pavimento.
Il padre di Annie dondolava dinanzi a lei, impiccato alla trave del soffitto.
La sua vita aveva appena iniziato a precipitare.

Fine racconto 2.
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