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Con Eleganza - Seconda Parte.


di Mesx
18.03.2017    |    8.111    |    1 8.8
"Rimanemmo stretti anche sotto le coperte..."
Rimanemmo su quel tappeto/pelliccia per almeno un'ora, scaldati solo dal fuoco che scoppiettava e accompagnati dalla bottiglia di champagne che finimmo.
Era così bello sentirsi apprezzati...mi diceva un sacco di cose carine e, essendo un po' brilli dallo champagne, fantasticavamo su mille cose che avremmo potuto fare insieme.
Mi passai una mano sul petto, ero tutto appiccicoso per via del giochino con lo champagne...
"Ci vorrebbe una bella doccia ora...sono tutto appiccicoso!"
"Tu...ed io che dovrei dire? Pensa se mi fossi venuto addosso..." disse ridendo.
"Beh, doccia insieme?"
"Nah...ho un'idea migliore."
Si alzò in piedi e si diresse verso l'armadio.
"Scusa se accendo la luce e rovino l'atmosfera, ma ti prometto che ne varrà la pena."
Frugò un attimo nell'armadio e prese due accappatoi.
"Indossalo, andiamo giù!"
Evvai. Gitarella alle terme in versione gratuite e private.
Scendemmo le scale un po' barcollanti e ci dirigemmo verso l'entrata del seminterrato.
Ci fermarono alcuni amiche di lei.
"Tesoro ma non ti avevamo più vista!"
"Oh tutto ok ragazze" si strinse al mio braccio "Mi sto solo godendo la serata" e lanciò un occhiolino di quelli molto vistosi.
Ci fermarono ancora una volta.
"Andate alla piscina?"
Io rimasi in silenzio.
"Si care, ma con tutto il rispetto, chiuderò la porta delle scale con almeno 3 giri di chiave! Non voglio nessuno tra i piedi. Divertitevi!" disse lei con un tono un po' inacidito.
La porta per il seminterrato era un'autentica figata. Era mimetizzata con l'ambiente tipo ingresso segreto...i suoi genitori erano davvero due persone geniali.
Scendemmo le scale e poi il paradiso.
L'avevo vista già prima, ma ora aveva tutto un altro sapore. Statue, piante, piccole cascate, colonne...sembrava di entrare in un piccolo angolo di paradiso piastrellato di mosaico blu e azzurro.
Non appena giunti alla fine delle scale, lei si tolse l'accappatoio e lo appese, rimanendo di nuovo nuda.
Feci lo stesso.
"Tuffati pure se vuoi, io metto la musica."
"La musica?"
"Certo...la stanza ha un impianto tutto suo, e non si sente niente da sopra."
Effettivamente il silenzio della stanza era rotto solo dalle nostre parole e dall'acqua che correva. Molto probabilmente era insonorizzata.
Mi sedetti sul bordo e immersi i piedi nell'acqua, dal lato più profondo della piscina. Era calda, quindi c'era anche il riscaldamento per la piscina. Dio mio non avevano davvero badato a spese li sotto.
Poca luce nell'ambiente, soffusa. Un'atmosfera pari quasi a quella di sopra nella camera di V.
Tirai un lungo respiro a pieni polmoni...c'era un buonissimo odore nell'aria.
La musica partì. Daft Punk con l'ultimo album...quel genere funk e disco leggermente soft che accompagna bene una situazione simile.
Poi lei venne vicino a me, fece una verticale sul bordo e si gettò in acqua senza troppi complimenti.
"Allora? non mi raggiungi?"
Mi gettai anche io in acqua, meno sofisticamente.
Lei mi mise le braccia attorno al collo, la musica suonava con le parole giuste per quel momento. Lei muoveva leggermente la testa a tempo.
"Qui sotto i telefoni non prendono..." mi disse.
"Beh, lo avevo immaginato...ma che centra ora?" le chiesi.
"Niente...è solo per farti presente che siamo morti per il resto del mondo in questo momento. Siamo solo noi due. Nient'altro."
Rimasi incantato da quelle parole e dai suoi occhioni che mi guardavano.
"A..."
"Dimmi..."
"Ho una confessione da farti..."
"Parla, tranquilla..."
Ci mise un po' a dirlo ma poi lo fece...
"Io...sono innamorata di te..."
Sentii il cuore perdere un battito.
"Dici...davvero?"
"Si...man mano che parlavo con te capivo che...eri diverso. Soffrivo con te...a volte piangevo come una cretina perché avrei voluto essere con te e...darti di più. Ma non potevo...perché era compito di E..."
Le scese una lacrima.
"Dio mi sento così stupida..."
Io le tolsi la lacrima dal viso.
"No...lo stupido sono io a non essermene mai accorto."
Le diedi un bacio e la strinsi a me.
Ci spostammo un po' nell'acqua in modo che potessi toccare coi piedi e tenerla stretta a me.
Lei si lasciò andare alla gravità e si tirò su, rimanendomi tra le braccia come se la stessi salvando.
Ci baciammo di nuovo e poi ancora e ancora...
Raggiungemmo poco per volta la parte più bassa della piscina, quella che faceva da "bagnasciuga."
Ero steso su di lei...e non avevo occhi per nient'altro che non fosse lei.
La canzone giusta colpì ancora. "Within". Chi la conosce sa che è una canzone abbastanza dai toni romantici.
Lei mi baciò ancora una volta e mi strinse a se...mi sussurrò all'orecchio.
"Facciamo l'amore di nuovo...ti prego..."
Quella frase mi lasciò molto frastornato e felice...perché per lei non era stato sesso, era stato amore. Effettivamente era stato particolare e mi ero accorto di quanto non riuscissi a essere "perverso" nei suoi confronti. La desideravo, si...ma con passione e calma...dolcezza.
Piano piano mi feci strada dentro la sua figa ancora una volta...lentamente.
Iniziammo così a fare l'amore in quella piscina con l'acqua calda e la musica giusta di sottofondo...era tutto perfetto.
Ci muovevamo ritmati. le toccavo il seno e le stringevo i capezzoli per aumentare il suo piacere...volevo farle toccare il cielo con un dito.
Poi mi spinse piano per farmi togliere, e si girò di culo. Non disse nulla e nemmeno io lo feci. Era incredibile come la musica sembrava fatta apposta per noi in quel momento. "Lose Yourself to Dance."
Iniziò a muovere i fianchi a ritmo della musica guardandomi e sorridendomi.
Le diedi dei piccoli colpetti sul culo a tempo di musica, ai quali lei rispose mordendosi le labbra e guardandomi con sguardo seducente.
Rientrai dentro di lei. Stavolta un po' più deciso ed energetico. La scopai andando anche un po' a ritmo con la musica, è una cosa che mi capita spesso se c'è della musica di sottofondo.
Lei godeva a piena voce, nessuno poteva sentirci nel nostro paradiso personale.
Andavo man mano più veloce senza accorgermi, e lei stava alla cosa senza problemi. La passione ci aveva travolti a pieno, ed il desiderio di carne era più forte.
La feci voltare di nuovo, e la scopai ancora e ancora, tenendole una mano dietro il collo e andando più a fondo che potevo dentro la sua figa così calda e piacevole.
Aumentai il ritmo sempre di più, lei godeva un sacco...poi la sentii stringersi. Un bene, sentivo ormai il bisogno di sborrare.
Mi sfilai e ricoprii il suo corpo di calda e abbondante sborra.
Lei era un po' senza fiato. Toccò la sborra che era finita anche nell'acqua.
"Beh..." mi guardò. "Nulla che il filtro non possa smaltire...credo." disse ridendo.
La abbracciai in silenzio in un abbraccio "a cucchiaio".
"Va tutto bene? sei silenzioso..." mi chiese.
"Si...solo che non mi aspettavo una notizia simile..."
"Beh...spero non ti abbia confuso troppo..."
"No anzi...mi ha chiarito abbastanza le idee."
Lei si girò e mi guardò
"Cioè?"
"Domani lascio E...e spero tu sia disposta a diventare la mia ragazza."
Il suo sguardo si aprì in un misto tra sorpresa e felicità.
"A, sei sicuro?"
"Certo..."
Lei mi baciò tenendomi per le guance.
"Ti amo A...davvero!"
"Beh...per me è un po' presto per dirlo...ma sappi che mi rendi molto felice, V."
"Non preoccuparti..." si strinse forte a me con l'acqua che ci abbracciava a sua volta.
Rimanemmo li a lungo e ci addormentammo anche per un po'.
Ci svegliammo indolenziti.
"Forse non è stata la migliore delle idee addormentarsi nell'acqua" le dissi scrollandomi un po'
"Già...doccia calda?"
"Doccia calda."
Fu una doccia piena di abbracci e baci, ma niente di più.
Poi lei indossò una piccola vestaglia da notte bianca e decisamente trasparente.
Io presi una vestaglia blu di quelle che si usano in casa, probabilmente del padre.
Lei guardò l'ora.
"Caspita, sono le 5! a breve è l'alba...vieni!"
Mi afferrò per la mano trascinandomi su per le scale.
"V tesoro, non ti sembra che tu sia decisamente poco vestita? Ti ricordo che c'è ancora gente di sopra..."
"Scommetto che non ci vedrà nessuno, saranno tutti morti ubriachi sui divanetti."
Arrivammo su e non c'era nemmeno più la musica.
Buttammo un occhio al salone e c'era poca gente sveglia che chiacchierava tra loro fumando qualche sigaretta sull'esterno.
"Bene, andiamo dai!"
Tornammo al piano di sopra e raggiungemmo l'enorme balcone che dava sul giardino.
Il sole era li, stava per sorgere.
Nel frattempo avevo recuperato il telefono, lo accesi nonostante l'espressione preoccupata di V.
C'erano qualcosa come 40 messaggi e altrettante chiamate...
Non lessi niente, risposi soltanto con un "E' finita." Poi feci partire una canzone che tanto mi piaceva e che avevo sul telefono.
Intro degli XX.
Era perfetta per quell'alba.
V si piegò sul parapetto del balcone, non pensando probabilmente a quanto fosse scoperta e a quanto ancora io pensassi che il suo culo fosse un'opera d'arte.
"Non è bellissimo?"
"Oh si, lo è" Soltanto che i soggetti erano diversi.
Lei si voltò.
"Ehi, intendevo il sole che sorge eh."
"Eh... mi è un po' difficile così..."
Lei si tirò su la vestaglietta, scoprendolo completamente e muovendolo come per invitarmi.
Avevo già il cazzo in tiro. Glielo appoggiai senza pensarci troppo.
Non c'erano parole, solo fatti e sguardi di complicità.
Glielo infilai di nuovo, entrò senza alcuna difficoltà. Era larga, probabilmente a causa dei precedenti round e dei vari bagni e docce...non so.
La scopai su quel parapetto, lei non cercava nemmeno di trattenere la voce.
Non fu una scopata articolata di cui raccontarvi dettagli...semplicemente una scopata.
Sborrai dentro...quando mi sfilai gran parte della sborra colò sul cemento del balcone.
La abbracciai da dietro e guardammo il sole finire di sorgere.
"V..."
"Dimmi..."
"Vuoi essere la mia ragazza?"
Lei si voltò e mi guardò dritto negli occhi.
"Si."
Ci baciammo, poi andammo in camera sua a dormire. Rimanemmo stretti anche sotto le coperte.
Fu un sabato sera/domenica mattina indimenticabile.
Purtroppo la nostra relazione non ebbe molta fortuna...V si trasferì fuori dall'Italia 4 mesi dopo per studiare...non fui minimamente arrabbiato per la sua scelta...d'altronde doveva mantenere alto il nome di famiglia.
Mi manca un po' lo ammetto...e non per i suoi averi, quanto per il fatto che riuscì a cancellare una delle peggiori relazioni della mia vita in una serata.

Non leggerai mai questa storia V...ma se tu dovessi farlo beh...Grazie.
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