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La sorella della mia ragazza.


di Mesx
13.02.2017    |    46.600    |    2 9.4
"In compenso, essendo tutti ubriachi, ci furono situazioni parecchio divertenti e anche imbarazzanti..."
Il racconto che sto per andarvi a raccontare è reale.
Esso non è legato ad altri racconti che ho scritto, ma farà alcuni riferimenti ad essi. Se li avete letti, saprete.

"OOOH SI AMORE, SULLE TETTE, VIENIMI SULLE TETTE!"
Il racconto inizia così, con una sborrata sulla abbondante quinta di tette della mia ragazza.
Mi sdraio accanto a lei, la abbraccio e la bacio.
Tra baci e abbracci iniziamo a parlare.
"Ah amore, non te l'ho detto, la settimana prossima viene a trovarci mia sorella."
"Oh, davvero? Beh dai sarà un piacere conoscerla."
"Si beh, in realtà sono un po' preoccupata..."
"Perchè tesoro?"
"Perché lei è bella...tanto bella. Ed assomiglia molto a M."
"Si beh amore, è tua sorella, non è che perché assomiglia ad una mia ex allora me la devo fare eh."
La discussione continuò ancora per un po', la situazione fu tranquilla.
Facciamo un passo avanti, al giorno in cui la conobbi ufficialmente.
"Ah tu sei A! piacere R, sono la sorella di C."
Beh, avevo visto qualche foto ma cazzo, è davvero inaspettatamente più figa del previsto.
"Piacere mio! spero ti troverai bene, usciremo con la mia compagnia in questi giorni sai..."
"Oh tranquillo, sono una che sa adattarsi!"
Insomma, tutto regolare.
I giorni seguenti furono giorni abbastanza regolari, ma le cose iniziarono a smuoversi la sera di Halloween.
Lei strinse amicizia un po' con tutti, in particolare con un mio amico con il quale era palese ci fosse feeling.
Come giusto che sia, la sera di halloween ci truccammo.
Classico trucco semplice, giusto per essere a tema.
Lei, tirò fuori la sua arma segreta.
Il vestitino da infermierina sexy.
Beh, era figa sul serio, ma nonostante tutto, rimasi al mio posto.
Quella sera fu un vero devasto, ma non ancora il momento del fattaccio.
In compenso, essendo tutti ubriachi, ci furono situazioni parecchio divertenti e anche imbarazzanti.
Come ad esempio lei che afferra il cazzo dai pantaloni al mio amico davanti a tutti, ma nessuno se ne accorge realmente, o come il fatto che dopo averli visti sparire in bagno, lui sia tornato con più sangue finto addosso di quanto ne aveva lei prima.
Il momento sicuramente più assurdo fu nella camera da letto che "occupammo" in 4 per stare tranquilli.
l'idea era quella, ma lei ci chiese a tutti i costi di spegnere la luce.
Susseguirono i rumori di una zip, che era quella del suo vestito.
Poi un'altra zip. quella era quelli dei jeans del mio amico.
Nel frattempo, io e la mia ragazza eravamo indecisi sul quando lasciare la stanza.
La sorella ci diede la risposta quando sentimmo i primi rumori di pompino e lei che se lo spingeva in gola.
Uscimmo quindi di corsa, lasciandoli soli, per poi trasferirci in un'altra stanza a farci i cazzi nostri.
Dove per cazzi nostri si intende il mio cazzo nella sua figa e tra le sue tette. Ma sono dettagli.
La mattina dopo, Il mio amico mi racconta di come gli abbia fatto uno dei migliori bocchini della sua vita. Noi nel frattempo, tra un post sbornia e l'altro, ci dirigiamo a casa mia,
Decidiamo che è ora di dormire un po', dato lo scarso sonno della sera precedente.
In tre.
Nel mio letto che per quanto sia a due piazze non riusciva ad ospitarci tutti tranquillamente.
E qui iniziarono i veri problemi. Se tali li si può definire.
La mia ragazza si addormentò praticamente subito, lei stava da un lato.
Io ero al centro e sua sorella accanto a me.
E qui lei, sentendo che la mia ragazza dormiva, iniziò liberamente a flirtare con me.
Passò molto rapidamente dal flirtare al palparmi e al dire porcate.
Decidemmo di spostarci nel bagno.
La casa era libera, ma meglio non rischiare.
"Senti R. io non posso, sei sua sorella, che cazzo dai..."
"Oh senti, sono giorni che ti tengo d'occhio, sei un bravo ragazzo, ma ora devo vedere se sei in grado di farla godere o meno no?"
"Non funziona così R"
Lei si tolse il vestitino da infermierina, sotto non indossava nulla.
"Sei proprio sicuro? guarda che so ciò che faccio..."
Ero in mutande, era abbastanza palese che si vedesse il cazzo duro.
"Dopotutto non mi sembra che il tuo corpo stia dicendo di no."
Lei si avvicinò ed iniziò a baciarmi, e mi afferrò il cazzo, segandolo dalle mutande.
"Senti come è duro, sono sicura che mia sorella ha scelto bene..."
Mi tirò giù le mutande, facendolo scattare.
"Wow, ha decisamente scelto bene."
Si inginocchiò, ed inizio a farmi un bocchino. Le sue capacità erano straordinarie.
"Caspita, ma chi ti ha insegnato a succhiare così bene R?"
"Mamma, ma sssh, è un segreto."
"Beh" dissi godendo "mi sa che dovrò passarmi anche lei allora"
Lei lo tolse dalla bocca e mi guardò.
"Scemo che sei." e iniziò a succhiare le palle.
La feci giocare per un po'. Ma fu lei ad alzarsi senza che io la fermassi.
"Beh, vediamo che sai fare."
Si appoggiò ad uno dei mobiletti del bagno e si allargò il culo, lasciando scoperta la sua figa perfettamente rasata.
Io mi inginocchiai ed iniziai a leccarla, penetrandola con la lingua.
Lei fece molta fatica a trattenere i gemiti, ma non potevamo assolutamente rischiare di essere scoperti.
Fu di nuovo lei a condurre il gioco, fermandomi.
"Ok, a leccarla sei molto bravo, ma ora, fottimi."
Non avevo nemmeno preso il preservativo.
"R, almeno prendiamo le precauzioni necessarie."
"Uff, che sei noioso, dai andiamo."
Tornammo in camera in completo silenzio, con lei nuda e io mezzo nudo.
Mentre prendevo il necessario lei iniziò a succhiarmelo.
"Sei matta?!?" le dissi sottovoce.
Lei ridacchiava, e lentamente mi spostava sempre più vicino alla mia ragazza.
"Guardala come dorme...se solo immaginasse che il cazzo del suo amore è nella mia bocca..."
"R, smettila."
Mi prese per mano e ripartimmo per il bagno, ma lei si fermò e prese anche il barattolo di gel lubrificante che tengo insieme ai preservativi.
Una volta tornati nel bagno, indossai il preservativo, e dopo averla fatta appoggiare al mobile del lavandino, iniziai a scoparla da dietro.
Era bello vedere la sua faccia goduriosa nello specchio.
Era anche bello vedere come continuava a prendere l'iniziativa, mettendo la mia mano intorno al suo collo, o porgendomi i capelli in modo da farseli tirare. Voleva proprio essere scopata come si deve.
Fu una scopata davvero energica, ma di certo non ci fermammo li.
La feci mettere a 4 zampe sul pavimento del bagno. Poi iniziai a lubrificarle il buco del culo per un po' di sano anal.
Cosa che, a dirla tutta, riuscì piuttosto facile. Brutta troia, chissà quanti ne ha presi.
Però non sembrava mai ne avesse abbastanza.
Si stava sgrillettando mentre la inculavo.
Allora decisi di agire di forza.
Presi il tubetto della vasellina e, dopo averlo cosparso di lubrificante, glielo spinsi nel buco del culo, mentre con il cazzo le fottevo la figa.
Fu impossibile trattenere i suoi gridi di piacere, ormai ero fottuto, se la mia ragazza non si era svegliata così, era un miracolo.
La scopai in quel modo per altri 5 minuti. Fino a quando sentivo ormai il bisogno di svuotarmi le palle.
La avvisai, e le chiesi cosa preferiva fare.
Lei non rispose.
Mi fece sedere sul bordo della vasca e si cacciò il mio cazzo dritto in gola.
Di li a 30 secondi, le stavo spingendo la testa per farla ingoiare.
Lei non si fece alcun problema ad ingurgitare la mia sborra.
Quando tirai fuori il cazzo, una goccia bianca colò da esso.
Lei la prese col dito e la mise in bocca.
"Ops, scusami, solitamente non ne faccio scappare nemmeno una goccia."
Al sentire quella frase, ebbi un secondo getto di sborra che le finì direttamente in faccia.
"Andiamo a letto, ma non pensare che abbiamo finito."
"R, non rischio la mia relazione per te."
"Uffaaaa, vabbene dai. Alla fine sei un bravo ragazzo, anche se è davvero troppo facile convincerti sessualmente."
"Non che tu mi abbia dato scelta."
Lei appoggiò la testa sulla mia gamba e prese le mie palle delicatamente in mano.
"Hai ragione, non te ne ho data." E diede una leccata ad esse.
Ci demmo una sistemata, lei tornò a letto, io invece andai sul divano del salotto.
Qualche ora dopo facemmo colazione tutti insieme come se nulla fosse.
Che dire, tale madre, tale figlia.
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