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Prime Esperienze

La madre della mia ragazza


di Mesx
03.02.2017    |    77.794    |    9 9.5
"Infoiato come mai la trascino in camera della mia ragazza e la butto sul letto "A sto giro ti sfondo qui, troia..."
Ciao.
Quella che sto per raccontare è la storia di come sono finito a scopare duramente la madre della mia ragazza mentre lei era via in viaggio.

Parliamo di me.
Un ragazzo, 23 anni, gracilino ma con un cazzo bello grosso per il quale le ragazze (e talvolta i ragazzi) impazziscono. Una mente perversa, vogliosa sempre di nuove esperienze e di stimoli talvolta rischiosi.
Poi c'è Lei.
Donna matura oltre la quarantina, ma con il fisico scolpito. Un grosso paio di tette, un culo da urlo. Divorziata, convive con il compagno e la figlia, nonché la mia ragazza, per l'appunto. Arrogante, a tratti fastidiosa, sempre sicura di aver ragione.
L'introduzione sarà lunga, ma vi prego di leggerla, almeno potrete capire tutto.
La mia storia inizia settimane prima dell'effettivo avvenimento, più precisamente quando vado a stare dalla mia ragazza per la notte, dal momento che i suoi non ci sarebbero stati per un po', in quanto in trasferta dai parenti.
Io, arrapatissimo, cerco di ottenere qualcosa da lei, ma lei, avendo le sue cose, mi nega purtroppo ogni tipo di godimento.
Al che, lei si infila la doccia, ed io inizio a girovagare per casa, annoiato e col cazzo duro.
Girando mi ritrovo nella camera dei suoi, dove siamo soliti dormire (e ovviamente trombare) quando siamo da soli da lei. Sbircio l'armadio, niente di che, apro i cassetti del comodino da un lato, nulla di interessante.
Poi apro il cassetto dell'altro comodino, ed ecco il paradiso dinanzi a me.
Tutte le mutandine ed i reggiseni della madre sono li.
Realizzo cosa sto facendo. Torno a controllare con una scusa che la porta del bagno sia ben chiusa e che la mia ragazza sia nel pieno della doccia. Tutto nella norma.
Torno nella camera, mi siedo sul letto ed esploro il cassetto, trovando un paio di mutandine coloratissime.
Il mio cazzo pulsa dai pantaloni, non resisto, lo tiro fuori ed inizio a farmi una sega.
Annuso quelle mutandine che, nonostante fossero pulite, avevano l'odore di figa di quella milf pazzesca che è la madre della mia ragazza.
Mi sego più deciso, le prendo, le annuso, le avvolgo attorno al mio cazzo.
Sborro, tanto.
Realizzo l'accaduto, tra me e me penso "e adesso che cazzo faccio? non posso certo rimetterle nel cassetto così."
Il panico aumenta quando non sento più l'acqua della doccia scorrere. Al che, mi fiondo in salotto e nascondo le prove del mio crimine perverso nel giubotto.
Riesco a tornare a casa il giorno successivo senza essere scoperto, nascondo adeguatamente quel paio di mutandine sborrate in camera.
I giorni passano, e quelle mutandine diventano la mia ossessione. Arrivo ad indossarle e continuo a riempirle con la mia sborra.
Ma andiamo avanti nel tempo, ad una settimana fa, circa.
La mia ragazza non c'è, via per qualche giorno per un progetto. Mi lascia la richiesta di sistemare il suo computer mentre non c'è, tutto regolare.
Mi dirigo a casa sua, dove c'è solo la madre ad accogliermi.
E' stranamente gentile rispetto al solito, più cordiale, mi offre il caffè, si fanno due chiacchiere, poi ognuno per la sua strada.
Torna solo dopo qualche ora, dicendomi che il suo telefono ha dei problemi, mi chiede se riesco a sistemarlo.
Le spiego che mi ci vorrà ancora parecchio tempo, ma che lo porterò a casa volentieri per vedere cosa posso fare.
La notte stessa, comincio a mettere mano sul telefono, e da bravo curiosone, scavo un po' per vedere cosa trovo tra le chat e le foto più "private".
Con mia grande sorpresa scopro che sexta parecchio, e scopro anche ha un'amante dal quale si fa passare una grande quantità di soldi. trovo anche una foto della sua figa.
Inutile dire che furono fiumi di sborra nelle ore successive.
Il giorno dopo le riporto il telefono. Le tiro qualche frecciatina alla quale lei risponde punzecchiante, senza capire realmente quanto io sapessi cosa lei stesse nascondendo.
La sera la contatto per telefono, ed inizio a corteggiarla. Si finisce a parlare di sesso, dove riesco a scoprire molte cose interessanti. Non mi sembrava reale di messaggiare con la madre della mia ragazza, e fare certi discorsi con una donna matura ed esperta. Ad ogni modo, rimaniamo per il vederci il giorno dopo per un caffè.
ED ECCOCI FINALMENTE ALLA PARTE INTERESSANTE.
Mentre parliamo e flirtiamo io prendo un primo respiro di coraggio, e tiro fuori le mutandine sborrate.
Le racconto come le ho ottenute, cosa ci ho fatto, a cosa pensavo ecc.
Lei pare furiosa tra un "sei un pervertito schifoso!" ed un "come ti sei permesso!"
Al che non mi faccio scoraggiare e punto tutto.
Mi alzo, le vado accanto e le metto le mutandine in faccia.
"Annusale, so che ti piace questo odore di sborra, ammettilo!"
Lei non sembra più la stessa persona.
Inizia a gemere, annusa intensamente quelle mutandine, le lecca. Io ormai, ero fuori controllo.
"Si brava, leccale tutte vaccona, così..."
"Mmmh si, quanto mi piace..."
A quanto pare ho fatto scacco matto. Mi porto avanti, e mi metto di fronte a lei. Le afferro la mano libera e gliela metto sul mio pacco.
Lei stringe, massaggia...
Al che, tiro giù i pantaloni e le mutande, lasciandole il mio cazzo duro davanti alla vista.
Lei posa le mutandine ed esclama un "wow, è enorme!" inaspettato.
Inizia a leccare la cappella dopo averla scoperta con maestria, lo succhia e va sempre più a fondo nella sua gola.
Io nel frattempo stringo la sua quarta di seno dal vestitino, e quando lo tiro su per scoprire le mutandine scopro che non le porta, e che la sua figa è perfettamente rasata.
A quanto pare non era stata solo un'idea mia.
Inizio a sditalinarla mentre lei succhia senza sosta, prima con due dita e poi con 3 per massimizzare il piacere.
Ma non ci basta più.
Lei si spoglia, io anche.
Si siede sul tavolo e spalanca le gambe.
"Leccamela. E' ora di fare il cavaliere."
Non me lo faccio dire due volte, ed assaggio il suo gustoso nettare di figa. Nel frattempo mi sego abbastanza deciso.
Dopo un adeguata leccata, lei mi stacca e mi trascina sul divano del salotto.
"Dai campione, mostrami cosa sai fare con questo bestione."
Inizio a scoparla forte, tenendole una gamba in alto in modo da andare più a fondo possibile dalla posizione in cui eravamo.
La giro a pecora. la scopo ancora. Schiaffoni sul culo la fanno gridare di piacere. La tiro per i capelli mentre le sfondo sempre di più quella figa che da stretta era divenuta larga e accogliente.
Dopo una mezz'oretta di sesso sfrenato sono al culmine. Tra l'emozione e il godimento, non riuscivo a resistare di più.
Mi sfilo il preservativo, la afferro per i capelli e le sborro in faccia senza alcun preavviso.
Lei gode come una vera troia, urla di piacere.
"Sii, sborrami tutta, sono tua, TUA!"
Fine del primo round. Almeno per me.
Mi giro verso di lei e vedo che si sditalina focosamente, ne vuole ancora.
Passarono pochi minuti prima che il mio cazzo reagì a tanto ben di dio.
"Però io avevo portato un solo condom" dico bestemmiando.
"Oh non ti preoccupare caro, non posso rimanere incinta da ormai un bel po'."
Mi spiega brevemente il perché, nulla che vi possa interessare.
Al che non mi faccio desiderare ed inizio a scoparla di nuovo, iniziamo sul divano e ci spostiamo poi in camera sua. Sul letto è sempre meglio.
Nulla di diverso da prima, una scopata intensa tra schiaffi e morsi ai capezzoli.
Voglio stupirla, quindi prendo le mutandine, ci sborro dentro e poi gliele faccio indossare. Una vera goduria da vedere.
Prendiamo una pausa. Si è fatta ora di cena tra una cosa e l'altra.
Lei va a cucinare con le mutandine che grondano sborra, io mi sistemo un po'.
Lei è ormai dipendente dal mio cazzo, tant'è che viene persino a coccolarlo mentre piscio. Tento il pissing, ma mi viene negato. Dannazione.
Io ogni tanto le sposto le mutandine mentre cucina, e osservo lo spettacolo.
Mangiamo qualcosa come se niente fosse.
Lei dopodiché prende un pennarello, si toglie il grembiule, e vedo che scrive.
Il grembiule recitava "Ama la cuoca!" e lei, dopo aver cancellato "ama" lo sostituisce con "Scopa".
"Ecco cosa voglio che fai."
Io incredulo per la richiesta del terzo round tiro fuori il cazzo e glielo metto in bocca.
Per cambiare un po', mi bagno un dito ed inizio a spingere sul buco del suo bellissimo culo.
"Oooh, tesoro, ma bastava dirlo!"
Mi prende e mi trascina di nuovo in camera, dove la vedo prendere qualcosa da un piccolo scomparto dell'armadio.
Quel qualcosa si dimostrerà essere Vasellina.
Infoiato come mai la trascino in camera della mia ragazza e la butto sul letto
"A sto giro ti sfondo qui, troia."
"Si dai, aprimi il culo, sono la tua puttana!"
Mentre è a pecora la afferro dalla gola e la scopo forte nel culo, che a quanto pare è ben allenato a prendere cose grosse.
La sculaccio, la faccio urlare, le faccio dire che è una puttana che ama i cazzi, ormai ho il pieno controllo su di lei.
"Allora troia, dove la vuoi la sborra stavolta?"
"Mmmh non lo so, ma non in bocca perché il tuo cazzo saprà di merda probabilmente, rischio di vomitare..."
Al che accellero il ritmo mentre la scopo nel culo.
"No aspetta, non nel culo!"
Non la ascolto, la spingo giù, in modo da avere il pieno controllo e sborro tutto quello che mi resta nel buco del culo.
"Oddio tu sei pazzo, adesso cola tutta..."
E credetemi, fu un vero spettacolo da vedere.
Le chiesi se potevo fermarmi per la notte, avrei inventato qualche scusa.
Mi disse che non potevo in quanto il suo compagno sarebbe tornato di li ad un'ora.
Passa una ventina di minuti, mi rivesto e mi preparo a levare le tende dopo quella giornata spompante.
Lei mi ridà le mutandine.
"Sborraci ancora, altrimenti come facciamo a divertirci la prossima volta?"
"Prossima volta?!?"
"Assolutamente si, anche domani se vuoi."
Sono incredulo.
Mi avvicino alla porta di casa e la saluto. Da un bacio iniziamo a limonare.
Lei mette nuovamente la mano li.
"No dai, mi fa male il cazzo, davvero..."
Si inginocchia, è troppo tardi.
Così, mi fa il pompino di arrivederci, come mi è piaciuto chiamarlo.
Che dire, è stata sicuramente una giornata incredibile.
E come se non bastasse, tornato a casa, durante la notte, mi manda una foto con il cazzo del fidanzato in bocca.
"Vorrei fosse il tuo, sono la tua troia."
Il cazzo fa male, ma si indurisce. Non oggi bello.
Però, tra un paio di giorni.

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