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Rischiando.


di Mesx
19.03.2017    |    12.514    |    0 8.9
"Se le fosse stato chiesto cosa avrebbe preferito tra partecipare ad una festa di Halloween e guardarsi dei film horror sotto le coperte, avrebbe di sicuro..."
Sera di Halloween, una delle tante passate tra amici.
La classica serata a base di Alcool, Erba e Film Horror di scarsa qualità.
La serata per me era iniziata abbastanza bene in quanto ero riuscito a concludere con un'amica che volevo sbattermi da tempo. Purtroppo lei non sarebbe potuta rimanere fino a tarda notte.
Ci trovavamo a casa di un amico, una casa davvero enorme. Stavamo in quella che lui definiva "tavernetta".
In quel posto ci si poteva tranquillamente campare, c'era tutto il necessario per essere una casa a se stante...però era una tavernetta eh.
Eravamo parecchi, circa 20 persone, tra cui c'era lei, J, la ragazza del proprietario di casa.
Una ragazza simpatica e solare, decisamente troppo trascurata dal suo fidanzato.
Bionda naturale, occhi azzurro/verdi, naso un po' a punta e labbra sottili. Un viso tutt'altro che perfetto ma decisamente apprezzabile.
Il vero punto di forza di J non era il viso però,siamo onesti. La sua più grande qualità erano le due tettone ENORMI che si ritrovava.
Quando dico enormi parlo di una sesta abbondante, quasi settima di PURE tette, in quanto lei fisicamente era si curvy, ma in forma.
L'unica volta che l'avevo vista in costume da bagno ero stato costretto a rimanere in piscina per nascondere l'erezione...faticavano a starle nel costume e non riusciva a trovarne uno adatto a lei.
Ma torniamo alla serata.
J non era una tipa da festa, era palese sin da quando l'avevo conosciuta. Se le fosse stato chiesto cosa avrebbe preferito tra partecipare ad una festa di Halloween e guardarsi dei film horror sotto le coperte, avrebbe di sicuro risposto con la seconda.
Il suo disagio era palpabile, era l'unica a non aver bevuto nel mezzo di una mandria di ragazzi e ragazze ubriachi e fumati.
Si sedette su un divanetto tutta sola guardandosi intorno e, molto probabilmente, non vedendo l'ora che tutto quel caos cessasse. Mi sembrò male lasciarla sola e mi sedetti accanto a lei.
Chiacchierammo un po' e ci conoscemmo meglio, nonostante non fosse la prima volta che la vedevo e ci parlavo.
Mi confermò quanto detto, ovvero che non sopportava un granché le feste...e mi spiegò anche che non aveva bevuto perché era praticamente astemia...le bastava nulla per essere completamente ubriaca.
Tra una chiacchiera e l'altra riuscii a farla ridere e anche a farla bere, in modo da aiutarla a sciogliersi.
Effettivamente non mentiva riguardo la sua condizione, due bicchieri di birra ed era bella che andata.
Io dal mio canto avevo bevuto abbastanza per essere disinibito e diretto ancora prima di parlarle.
Ci provai spudoratamente con lei nonostante il suo ragazzo fosse nella stessa stanza...Lei dal suo canto non provava nemmeno a rifiutare le avance, ci stava eccome.
Fu proprio su quel divanetto che la baciai quando il suo ragazzo si allontanò dalla stanza.
Si è vero, c'era un sacco di gente, ma nessuno cagava i due "asociali" seduti sul divanetto.
Dopo quel bacio lei si fece tutta rossa in viso.
"Non possiamo...hai idea di che casino sarebbe potuto accadere se ci avesse visto?"
"Si beh, hai ragione..."
Fece una pausa.
"Però baci bene."
La serata proseguì. Lei si fece un po' più viva e festeggiò con gli altri. Così feci anche io. Non ci cagammo troppo, sono sincero.
Ci fermammo a dormire in 7-8 li .Eravamo rimasti d'accordo con il ragazzo che ci ospitava che nel caso in cui fossimo stati troppo storditi per tornare a casa in serata, saremmo andati via il mattino seguente.
Il proprietario ci prestò coperte e cuscini vari, poi da bravo cafone andò a dormire in camera sua...da solo.
Si, lasciò lei li sul pavimento con gli altri. Lei non obiettò nemmeno!
Io mi "accomodai" sullo stesso divanetto di prima, sdraiato in maniera abbastanza scomoda.
Rimase solo una luce accesa, giusto per vedere dove mettevamo in piedi nel caso in cui qualcuno avesse avuto necessità di alzarsi prima del sole.
Dormivano praticamente tutti, molti russavano anche... Io invece non riuscivo a chiudere occhio a causa del divanetto.
Mentre che mi rivoltavo in svariati modi cercando una posizione comoda, mi sentii sussurrare. Era lei. Sembrava ancora bella ciucca nonostante fossero passate ore. Probabilmente aveva rincarato la dose senza che me ne accorgessi.
"Che fai non dormi?" mi chiese dopo essersi appoggiata sul suo braccio.
"No...sono decisamente scomodo!" le dissi.
Lei rise. "Mi dispiace! vuoi venire qua?"
"No tranquilla...Poi magari pensano male."
Chiacchierammo un po' a bassa voce e nonostante tutto riuscivamo a sentirci abbastanza chiaramente.
Poi dalle chiacchiere lei passò al mandarmi baci, ai quali rispondevo più che volentieri.
Passò poi al leccarsi le labbra tra un bacio e l'altro. La cosa stava peggiorando...in bene, ovviamente.
"Cos'è, hai voglia J?" le chiesi sfrontatamente.
"Tu non hai idea quanto...quel coglione se ne è pure andato di sopra!"
Ci fu un attimo di silenzio... Silenzio che era ovviamente spezzato dalle varie russate degli altri elementi nella stanza.
"Mi consoli tu?" mi chiese.
"J...L'hai detto tu stessa che non possiamo...se ci scopre?"
"Massì, poco mi importa di lui a questo punto..."
Altro silenzio.
"Me lo faresti vedere?" riprese lei.
"Cosa?"
"Come cosa...dai che lo sai!"
"J...sei matta?" Ed io che pensavo di essere lo sfrontato tra i due in quella situazione.
"Lo so...però dai...prometto che in cambio ti faccio vedere le tette."
ZAN ZAN. FRASE FATALE.
Mi sbottonai i pantaloni alla velocità della luce e lo tirai fuori, mediamente duro.
"Wow..." mi disse lei guardandomi con sguardo seducente dopo averlo osservato per qualche istante.
"Beh...tocca a te..." Non aspettavo altro.
Si sfilò la maglietta.
Dio santo sbordavano dal reggiseno da quanto erano grosse...quando se lo tolse fu come l'apparizione della madonna.
Erano gigantesche e fatte benissimo. Non una smagliatura...non nemmeno cadenti! Sembravano finte tanto erano perfette, davvero.
Rimasi a bocca aperta come un coglione, il mio cazzo nel frattempo si era indurito di più.
"Porca troia J...sono enormi!"
"Grazie! non sai che peso sono sulla mia povera schiena" mi disse ridendo.
Rimasi a fissarle per altri 30 secondi buoni...
"Allora? mi consoli ora o no?"
Mi fiondai accanto a lei, sotto la coperta.
"Cristo J se ci beccano scoppia un macello, ne sei cosciente vero?"
Lei mi baciò. Lo presi come un si.
Le afferrai una tetta per quanto riuscissi ad afferrarla con la mano. Era morbidissima e calda.
La sua mano scivolò sotto la coperta a segarmi...cristo era bravissima! Sembrava tanto timida ma a quanto pare a letto era molto vivace...Prese iniziativa davvero spesso.
Passò dalla sega al pompino, anche questo realizzato fantasticamente.
"Cazzo J mi stupisci, ci sai proprio fare!"
Lei tornò su e riprese con la mano.
"Si, mi piace un sacco scopare anche se non sembra...poi tu e lui lo avete molto simile, quindi sono a mio agio!"
La lasciai fare ancora per un po' mentre le palpavo quel ben di dio di tette.
Presa nuovamente dallo spirito di iniziativa si sdraiò e mi fece salire sopra.
"Mettilo qui." disse indicandosi tra le tette.
Di spagnole ne avevo ricevute, ma sapevo già che sarebbe stato un altro mondo con lei.
Quando chiuse la "presa" tenendosi le tette con le mani il mio cazzo sparì...e non lo ho piccolo eh.
Le muovette con tale maestria e con tale ritmo che sborrai si e no 5 minuti dopo, prendendola anche in faccia. Complice della mia scarsa resistenza era stata anche l'ansia...continuavo a guardarmi intorno sperando che nessuno si accorgesse di quanto stava accadendo.
"Caspita...pensavo saresti durato di più! E io che volevo farmi scopare..."
"Beh, dammi tempo e rimediamo."
Rimanemmo sotto la coperta a limonare per un po'...non appena mi sentii rinvigorito ci spostammo in bagno.
"Scusa cara, ma se vuoi farti scopare non esiste che restiamo qua".
Una volta giunti nel bagno lei finì di spogliarsi. Il suo corpo era davvero bello e quelle tette avevano anche un senso, nonostante fosse piuttosto snella.
Scoparla senza venire subito fu ardua, le sue tette sbalzavano ovunque e mi arrapavano un sacco.
La posizione in assoluto più soddisfacente fu quando la presi da dietro, in piedi. La afferrai per le tette e ci feci mille giochi...godeva davvero un sacco!
In tutta quella goduria subentrò un attimo di puro terrore però. Sentimmo bussare alla porta.
"J sei li?"
Il ragazzo la cercava. Fortunatamente la porta era chiusa a chiave.
"Si! stavo...per farmi la doccia!"
Io nel frattempo la palpavo ovunque senza pietà, ma lei riusciva a trattenere i gemiti senza problemi.
"Ah ok...stai bene?"
Glielo misi nuovamente tra le tette dopo averla fatta inginocchiare, stava benissimo, altroché.
"Sisi, tranquillo!"
Lo sentimmo allontanarsi.
"Una doccia eh?"
"Si...con la tua sborra!"
Aumentò il ritmo e mi fece sborrare di nuovo. Colò tutta sulle tette.
"Dio J...mi hai spompato!"
Lei ridacchiò.
"Era un po' che non mi divertivo! Saranno mesi che non faccio niente con lui."
La lasciai nel bagno intenta a farsi la doccia e tornai su quello scomodo divanetto.
Mi addormentai quasi subito e di li ad un paio d'ore si alzò il sole, svegliandoci entrando dalle finestre.
Nessuno si era accorto di niente, avevano dormito tutti come sassi.
"oh, A! ci sei anche tu...non ti ho visto prima che son sceso...dov'eri?" mi chiese il suo ragazzo.
Attimo di panico, ma riuscii a sfuggirmene.
"Fuori...a...prendere una boccata d'aria."
"Si beh, effettivamente l'aria qui dentro è un po' irrespirabile. Fate schifo ragazzi" disse ridendo.
Ridi ridi stronzo, che tanto ti ho trombato la ragazza. Non provavo chissà quale simpatia per lui.
J era tornata al suo posto durante le ore di sonno...si comportava come nulla fosse.
Una volta svegli e rinfrescati, ci apprestammo a tornare ognuno a casa propria.
Ci salutammo, quando arrivai a J ci abbracciammo stretti. Mi fece sentire per bene le tette contro il petto.
"Spero tu ti sia divertito" mi disse maliziosamente.
"Certo che si...spero tu ti sia divertita altrettanto."
Si avviò verso le scale per il piano di sopra, poi mi fece il gesto di un pompino ed un occhiolino e andò su. Anche stavolta, lo presi come un si.
Io salutai il padrone di casa e mi dileguai con i miei amici.
Fuga con il "delitto": Riuscita.
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