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Gay & Bisex

The Dark Room - La stanza buia.


di Mesx
17.05.2017    |    9.641    |    6 7.8
"Ci guardammo un attimo mentre camminavo all'indietro, era un ragazzino dall'aria piuttosto da sfigato..."
Ho dovuto cambiare il titolo perché alla gente nei commenti rode il culo se scrivi solo "Dark Room" perché sanno tutto loro :) Prima e ultima volta, d'ora in avanti commenti cancellati e se ci sono analogie nel titolo non me ne potrà fottere di meno. Detto questo, buona lettura.

La stanza era buia, non si vedeva nulla...l'unica illuminazione presente era quella della finestra, dal quale entravo qualche raggio di luce di un lampione posto fuori.
Non avevo mai partecipato a quel gioco malato, ma molti dei miei amici lo avevano fatto...ogni volta che finivamo sul discorso dicevano che gli era piaciuto e che era un'esperienza da provare.
Ripetevo sempre tra me e me "Nah, io non lo farei mai."
Eppure ora ero li, in quella stanza buia...e sapevo di non essere solo.
La stanza aveva due entrate differenti separate da dei corridoi...e c'erano delle regole:

- Se entri dalla porta di sinistra, vuoi essere attivo, da quella di destra passivo.
- Una volta dentro non si parla, è concesso solo chiedere "Attivo o Passivo" e dire "Si" oppure "No" in base alla risposta e alle cose che uno tenta di fare. L'unica altra parola concessa è "Vengo" per avvisare il vostro partner.
- Si fa ciò che si vuole fare e si esce, cercando di sporcare il meno possibile e segnalando in caso prima del turno successivo.
- Tempo massimo: Un'ora dopo che si è entrati.
- Solo ed esclusivamente rapporti protetti. Sono concessi partner multipli, l'importante è che nessuno rimanga solo o insoddisfatto. (Questo implicava che se fosse scattato del sesso a 3 dovevano formarsi due gruppi, ad esempio).
- Chi entra come attivo porta il preservativo, chi entra da passivo porta il lubrificante (Entrambi acquistabili sul posto).
- Massimo 6 persone totali nella stanza.

Entrai dalla porta di sinistra prima di ritrovarmi in quel buio, furono le tende a bloccare la luce che entrava.
Sfruttando quella pochissima luce mi guardai intorno, cercando quello che sarebbe stato il mio "compagno di giochi."
Trovai qualcuno, vedevo solo la sua sagoma, piccola e gracile, accompagnata da dei capelli corti.
"Passivo?"
"Si." rispose con una voce decisamente poco mascolina.
Si avvicinò per baciarmi.
"No." dissi mettendo un dito sulle mie labbra.
Lui non esitò e si inginocchiò, lo aiutai a sbottonare i Jeans e sentii la sua mano afferrarmi il pacco. Lo baciò e piano piano mi tirò giù i boxer. Prese il cazzo tra le mani, baciandolo e segandolo lentamente.
Sentimmo altra gente entrare.
"Oh ma qui dentro non si vede un cazzo" disse uno.
"SILENZIO UNA VOLTA DENTRO, LEGGETE STE CAZZO DI REGOLE!" disse subito il buttafuori appostato tra le tende dell'entrata.
"Vabbè minchia calmati..."
Il tizio fu preso e sbattuto fuori immediatamente. La tolleranza era ZERO.
Nel frattempo il mio amico aveva incrementato il ritmo con la mano, rendendo il mio cazzo bello turgido.
Volevo che me lo succhiasse ma non potevo dirglielo, quindi spinsi leggermente con la mano sulla sua nuca; lui subito intuì e lo prese in bocca.
Nel frattempo rumori di sesso e di goduria si muovevano nella stanza. Quelli erano ovviamente concessi.
Il mio compagno non si interessava minimamente, ma io ero curioso.
Man mano che la mia vista si abituò un po' al buio mi guardai intorno e riuscii a intravedere un'altra coppia, a quanto pare appoggiata ad una poltrona. Loro erano già avanti, uno piegato a 90 sulla poltrona mentre l'altro allegramente glielo sbatteva nel culo senza troppi complimenti.
Una voce elettronica disse "Sono passati 10 minuti." Caspita, il tempo volava.
Staccai la bocca del mio compagno dal cazzo e lo feci alzare, poi mi feci aiutare a sbottonargli i pantaloni. Tirai giù tutto e facendomi strada nel buio con la mano presi il suo cazzo. Era piuttosto grosso per un passivo. Lo segai un po' e poi anche se un pochino riluttante andai giù a ricambiare il pompino.
Lui mi bloccò e disse "No." Mi fece rialzare, mi si avvicinò all'orecchio. "Scusa, non ho avuto modo di pulirlo."
Mi prese per mano e mi condusse a quello che, al tatto, sembrava un divanetto...a quanto pare conosceva la stanza, non era di certo la prima volta per lui.
Nel frattempo i vari versi di goduria e i rumori di palle che sbattevano erano divenuti più forti. Sembrava di stare in una stanza di zombie.
"AAAAAH, VENGO!" si sentì provenire dalla coppia di prima.
Sobbalzai quando sentii nuovamente la mano del mio compagno stringermi il cazzo.
Si avvicinò di nuovo a sussurrarmi, a quanto pare era l'unico modo di "barare".
"Sembri un po' agitato, prima volta?
"Si" risposi, tanto quello era concesso.
"Rilassati...dai, mettimelo nel culo."
Indossai il preservativo, il mio compagno si mise a 4 zampe sul divanetto e mi aiutò a mettermi in posizione.
Altro attimo di trambusto nella stanza.
"OH STRONZO, PERO' IO NON HO SBORRATO EH, PORCO***"
"CAZZO VUOI DA ME, IO SI, CAZZI TUOI."
Il buttafuori li prese al volo entrambi e li accompagnò fuori dalla stanza.
Io cosparsi il buco del culo del mio compagno con il lubrificante che mi diede e poi affondai il mio cazzo dentro di lui. Lui si lasciò ad un bel verso di piacere.
"Sono passati 30 minuti" disse nuovamente la voce. Cazzo il tempo correva davvero.
Tenevo il ritmo sostenuto mentre inculavo quel ragazzo che nemmeno conoscevo...la sua fisionomia non aveva nulla da negare a quella di una ragazza se non si contavano tette e figa. Lo tirai un po' su e misi una mano sul cazzo, segandolo mentre lo scopavo con tutta la forza e violenza che avevo in corpo.
"VENGO!" gridò. Io prontamente misi la mano a raccogliere la sua sborra, per poi avvicinargliela alla bocca e fargliela leccare.
Lo spinsi poi giù di prepotenza per scoparlo ancora ma il suo culo si strinse e lui cominciò a ripetermi sempre più forte "No."
"Sta a vedere che questo mi lascia a metà" pensai.
Mi tolsi, lui mi mise seduto e mi sfilò il preservativo, poi partì con la lingua dalle palle e andò fino alla cappella, per poi infilarsi nuovamente il cazzo in bocca e succhiarlo a ritmo piuttosto sostenuto. Di li a poco sentii l'orgasmo arrivare.
"Vengo." lo dissi con calma, senza urlarlo. La sborra riempì la sua bocca e lui buttò giù senza esitare.
Tirai un lungo sospiro, lui si rivestì subito. Mi si avvicinò un'ultima volta all'orecchio.
"Centaur."
Non capii. So solo che lo sentii avviarsi verso l'uscita.
"Sono passati 40 minuti."
Non mi trattenni ulteriormente, mi ritirai su i pantaloni e uscii dalla porta da cui ero entrato. La luce del corridoio dava persino fastidio.
Recuperai i miei oggetti e uscii all'aperto di quello squallido edificio sperso nel nulla.
Mi accesi una sigaretta e mi guardai un po' intorno. Continuavo a pensare tra me e me...che cazzo voleva dire Centaur?
Poi guardandomi intorno notai un ragazzo che parlava con altri tizi, sul retro della sua felpa c'era scritto "Centaur." Ecco cosa stava cercando di dirmi.
Mi avviai verso la mia macchina e gli diedi un colpo sulla spalla prima di andarmene. Ci guardammo un attimo mentre camminavo all'indietro, era un ragazzino dall'aria piuttosto da sfigato. Gli feci l'occhiolino e me ne andai.
Un' esperienza decisamente strana, quella della Dark Room.
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